Sai che descrivendo male le tue foto e i tuoi video stai perdendo soldi?
Hai l'hard disc pieno di stock images o stock footage che potresti mettere a reddito, ma non hai tempo e voglia di scrivere titoli e keyword?
Conosco chi può fare molto bene il lavoro che ti serve. Scopri di più
In questo episodio parlo di:
- Una singola vendita da 69 dollari di un'immagine stock su Shutterstock
- Vendite improvvise e anomale di stock images di una città
- Il successo che il software di grafica 3D Unreal Engine sta avendo
- Dropstock.io per misurare la domanda di contenuti nei microstock
- I migliori codec per vendere stock footage
- La convenienza di creare oggi time-lapse 8K a 60 fps
- Amazon publishing come ulteriore forma di monetizzazione per i fotografi
Incassare 69 dollari su Shutterstock per la foto di una bufala
Ciao Daniele ti scrivo per segnalarti due cose.
La prima è che ho avuto un'altra vendita record di una foto per 69$ su Shutterstock. Una bufala, intesa come l’animale, venduta già 20 volte per un totale di 75$.
Ecco la foto in questione:
Vendite anomale di foto di Poznan
La seconda cosa che ti volevo dire è che ultimamente sto vendendo, sempre su Shutterstock, un sacco di foto in un luogo specifico: Poznan in Polonia.
Tutte le vendite sono da 10 cent e come quantità sono oramai circa il 70/80% del totale dell’intero mio portfolio. 4-5 foto vendute alla volta ogni massimo 2 giorni.
I soggetti sono tutti panorami del sud della città: mete delle mie varie escursioni lì.
Non so se è normale, probabilmente lo è, ma non riesco a capire da cosa dipenda. Volevo sapere se ti è mai capitata una cosa del genere.

Le parole con cui ho aperto l’episodio sono di un fotografo professionista e ottimo produttore di immagini stock di cui ho parlato già diverse volte in questo podcast. Lui si chiama Giulio Martino e l’ho citato perché relativamente agli argomenti di cui parla ci sono delle cose sulle quali vorrei confrontarmi con voi.
Cito volentieri questo messaggio del buon Giulio, sia perché è sempre piacere sentire quanto impegno con le immagini stock ci mette un fotografo professionista come lui, sia perché è interessante analizzare quello di cui parla per permettere a chi ascolta di affinare la propria strategia e guadagnare di più.
Foto perfette tecnicamente e soggetti commerciali
Parlo intanto della bufala, intesa come cugina della mucca, trovo interessante che il successo della foto, culminata con una singola vendita da 69 dollari, e che quindi il cliente ha pagato 200 dollari considerato quanto Shutterstock paga ai contributor, sia ad attribuire sia al soggetto che alla qualità della foto, che provo a raccontare nella sua semplicità, visto che è un podcast, per quanto abbia la versione video. L’immagine è impeccabile dal punto di vista tecnico e ritrae solo la testa della bufala, senza particolari combinazioni con soggetti secondari.
Non fraintendetemi: Giulio è un professionista e io so che sa fare una foto dal punto di vista tecnico, a differenza di altri fenomeni che non fanno i compiti a casa e si sentono degli artisti, ed è stato bravo a usare i pochi elementi secondari dell’inquadratura come il filo spinato e il paletto di legno, senza che in nessun modo l'animale risultasse fastidiosamente coperto, ma è interessante vedere come un soggetto così semplice abbia riscosso un certo successo in un mercato già molto saturo.
Trovare nicchie di contenuti nella vostra zona
Uno dei motivi è che si tratta di un animale di nicchia, che ha successo sia perché non è facile da trovare in giro per il mondo, essendo particolarmente concentrato nella sola Campania, sia perché dal punto di vista commerciale dietro alla bufala c’è un mercato importante e, per certi versi, d’elite. Quindi ci sono un sacco di soldi da spendere in comunicazione, e Giulio che è di Avellino è stato bravo a sfruttare questa occasione che gli si è presentata abbastanza facilmente.
Sono convinto, gentili ascoltatori, che per analogia, ci sia un prodotto tipico nella vostra zona che vi può permettere di ottenere buoni risultati. Nel mio caso sarebbe il Prosecco, ma credo che non abbiate difficoltà a trovare qualcosa di analogo dalle vostre parti, perché nel mondo digitale dove non esistono raccomandazioni ma solo il merito c’è sempre la possibilità di guadagnare per chi ha capacità e voglia di cercarsi le occasioni.
Le foto di Poznan
Per quanto riguarda invece il secondo argomento, ovvero le vendite anomale di foto della città di Poznan, sinceramente non mi è mai capitato un improvviso successo di una foto o di un video dello stesso luogo nella misura in cui sta capitando a Giulio, nemmeno nella prima fase del microstock, quando c'era molta meno concorrenza.
Ho fatto una piccola ricerca su Google news, per capire se sta succedendo qualcosa a Poznan e sembrerebbe che non ci siano in corso, o in fase di lancio, eventi che giustifichino l'acquisto di così tante foto della città. Su Shutterstock tra l'altro, in questo momento ci sono più di 40mila foto di quella città e quindi non ho una spiegazione tecnica alle vendite straordinarie che Giulio sta avendo.
Qui chiedo una mano a voi gentili ascoltatori: aiutateci a capire cosa è successo che nel prossimo episodio magari risolviamo questo, altrettanto interessante, mistero e magari sfruttiamo la soluzione a favore di tutti per vendere di più in futuro.
Unreal Engine e il successo che sta avendo
Poi cari amici, un po’ di aggiornamenti su quanto detto nello scorso episodio. A integrare le mie parole su Unreal Engine (guarda il sito), questo fantastico software che crea persone al computer in tempo reale con una qualità indistinguibile rispetto alle persone reali, e crea a maggior ragione tanti altri tipi di soggetti, c’è un vecchio amico del podcast che si chiama Daniele Gay (leggi la sua storia).
Prendendo spunto da Unreal Engine e l’utilizzo in forte crescita che questo ha tra gli artisti dell’immagine, fa un ragionamento che credo sia utile condividere in questo spazio pubblico:
Ti scrivo perché ho visto il tuo podcast e citi Unreal Engine e i metahuman di Quixel.
Io utilizzo Blender che è più versatile, ma sempre più grafici stanno passando ad Unreal Engine, perché ha un realismo pazzesco!
Come vendere di più nei microstock
Ne approfitto per dirti che mentre tutti si lamentano che nei microstock le vendite calano, non capiscono che il motivo per cui questo succede è che mettono in vendita foto viste e riviste e oramai ce ne sono a migliaia di pubblicate, tutte uguali tra di loro.
Chi ha voglia e passione, se passa per esempio a realizzare illustrazioni in 3D, si ritrova in un campo nuovo e ancora poco diffuso, ma richiestissimo. Tante vendite le faccio con la semplice parola chiave "3D" abbinata al tema richiesto, tipo "monster" o "fantasy".
Vendo ancora alieni e ufo ma anche tanto i vichinghi e il fantasy! Tutto realizzato in 3D (occhio che se si vede una persona anche se è 3D i microstock vogliono la liberatoria di proprietà). Quindi in sostanza il microstock funziona bene anche con le illustrazioni!
Cosa importante, con i soldi guadagnati dalle vendite io mi pago gli abbonamenti ai vari siti da cui compro e scarico modelli 3D e texture. Così facendo amplio il mio archivio a dismisura con infinite possibilità di creare altre immagini vendibili! Non solo sui microstock!
Nonostante abbia caricato pochissimo quest'anno sia su Shutterstock che Adobe Stock le mie vendite sono aumentate, ma non solo, spesso vendo a svariati dollari o euro singole immagini: il massimo che per ora ho ottenuto è da un lupo mannaro con castello e luna piena nella foresta: una singola vendita da 77$. Quel mese ho raggiunto i 300$ su Shutterstock!
Domanda e offerta in un business
Cari amici, è’ inutile dirvi che sono d’accordo al 100% con quanto dice il buon Daniele.
Di fondo il discorso è basilare, e lo ripeto: il microstock è un business. La Legge più primordiale di qualsiasi mercato è quella della domanda e dell’offerta. Se vi mettete in competizione su contenuti per i quali c’è moltissima offerta, è molto difficile guadagnare.
Se invece pubblicate contenuti con una certa originalità, come quelli creati in grafica 3D, ovviamente avete molte più possibilità di vendere e Daniele con la sua esperienza lo testimonia.
Vi linko nel testo del podcast la sua storia, che è quella di un grafico a tempo pieno che ha iniziato dalla scuola ed è passato attraverso la creazione delle copertine di Focus, come quella dello scorso novembre:

visto che è un lavoro che fa ancora, e mille altri progetti legati alla sua creatività e che si intrecciano con il microstock.
Da quella che ci dice e dalla sua esperienza, potreste trarre tanti insegnamenti per guadagnare di più.
Mi raccomando: imparate sempre da quelli che hanno ottenuto qualcosa. Lasciate perdere i tuttologi, quelli che non sono nemmeno in grado di mettere apposto la loro di vita e si permettono di dare consigli agli altri.
Grazie caro Daniele per avere condiviso queste informazioni.
Le liberatorie per persone create in 3D
Sempre relativamente ad Unreal Engine, poi mi scrive Paola, fotografa professionista, con delle domande che pongo a tutta la comunità, che a quanto pare nasconde una nicchia di appassionati di grafica 3D:
Trovo eccezionale il software Unreal Engine e vorrei iniziare a studiarlo e a lavorarci su. Io sono una fotografa e con questo strumento potrei approcciare allo stock footage, ma ho delle domande:
Si possono creare anche jpg o solo video?
Posso usare questo software anche per “Commercial Use”? Io ho letto la licenza d’uso e mi pare si possa fare, ma vorrei anche la tua conferma.
Grazie Paola per la domanda.
Rispondo brevemente a quanto chiedi. Premetto ch ho dato un occhio abbastanza veloce al programma, in particolar modo all’incredibile:
che gli autori hanno pubblicato sul loro canale YouTube.
Ricordo a chi si è perso il precedente episodio che Unreal Engine nella versione base è gratuito, e crea oggetti in tempo reale, quindi senza rendering.
Purtroppo tra i mille impegni, non sono riuscito ad usarlo. Quindi non l'ho ancora approfondito per risponderti con cognizione di causa.
Da imprenditore, sono sempre abituato a pensare subito alla soluzione dei problemi. Quindi, se non ci fosse la funzione nativa dell'esportazione di immagini, puoi sempre esportare il video ed estrapolare il fotogramma con qualsiasi software di editing. Considera che la risoluzione 4K è 8 megapixel, quindi è ampiamente al di sopra della risoluzione minima accettata dai microstock.
Per quanto riguarda il Commercial use, anch'io da quanto ho letto penso che si possano vendere per uso commerciale. Per la liberatoria nei microstock, che serve come ci ha detto Daniele Gay, immagino tu debba dichiarare che sono persone "digitali" create con Unreal Engine, e di conseguenza non serva una liberatoria tradizionale. Le agenzie sanno che esistono software del genere e di conseguenza seguiranno già una prassi in questi casi.
Chiedo però conferma a tutti voi, gentili ascoltatori, su quello che ci chiede l’amica. Quindi comunità di contributor: al lavoro!
Dimostriamo di essere un gruppo di fotografi e videomaker che non si fanno la guerra, ma lavorano tutti insieme per fare sempre meglio.
Le domande degli ascoltatori
Lo scorso episodio ho mandato in onda solo due domande, perché sono andato lunghissimo con il resto, quindi cercherò di rifarmi questa volta.
Parto da una di quelle domande particolarmente tecniche che piacciono a me.
Dropstock.io per capire se un soggetto vale la pena
Ho appena acquistato il tutto corso.
Stavo studiando il keyword tool Dropstock.io e le tue spiegazioni sono molto chiare. C'è una cosa però che mi ha messo in difficoltà e non so come operare. Ho simulato una ricerca basata sulla keyword principale "coffee" abbinata alla keyword secondaria "breakfast" e, dai risultati ottenuti, mi sembrava un terreno praticabile come stock footage.
Quando però digito sul motore di ricerca di Pond5 "coffee breakfast" insieme ottengo 90mila risultati, che credo stia a significare troppa concorrenza.
Come bisogna comportarsi in questi casi? Lasciar perdere e passare ad altro o tentare ugualmente?
Caro studente, i numeri dei risultati che restituisce un'agenzia come Pond5 si stanno alzando parecchio a livello quantitativo. Sono ormai arrivati a 30 milioni di video.
90mila risultati per le due keyword insieme e, aggiungo io dopo aver controllato, 300 mila l'una singolarmente, sono tanti. Considera però una cosa: dropstock.io misura domanda e offerta insieme, ed è l’unico strumento sul mercato che lo fa. Quindi in presenza di un punteggio di dropstock.io alto e di tanta offerta, come ce n'è su Pond5 per i soggetti che hai cercato, se tale punteggio è alto significa che c'è anche molta domanda.
Fossi in te, io ci proverei quindi, considerando che devi però avere una buona idea per guadagnare, e magari combinare il soggetto con le persone, perché c'è molta concorrenza, e l'utilizzo di persone sul set alza il livello dell'asticella di accesso al creare lo stock footage.
Quindi, andiamo sul concreto: recluta un tuo famigliare/amico e fagli simulare una situazione di colazione. Illumina bene la scena e, prima di girare, scriviti una bella scaletta con 20/30 situazioni legate a colazione e caffè, della serie:
- bevuta di caffè normale
- bevuta di caffè in velocità mentre si mangia qualcosa magari in piedi
- il caffè che si rovescia sul tavolo per una distrazione
- la persona che controlla il portatile e lo smartphone mentre beve il caffè.
Il limite è la tua creatività e intraprendenza, ed è quello che tutti amiamo del microstock.
Venendo all’altro tuo dubbio: è' difficile tirarti fuori un numero di risultati di Pond5 oltre il quale un certo soggetto non vale la pena. Anzi è sbagliato farlo secondo me, perché devi sempre misurare la domanda e l'offerta insieme. Quindi se c'è tanta offerta, ma c'è anche tanta domanda, ne vale comunque la pena. E il rapporto favorevole tra domanda e offerta te lo dice proprio dropstock.io. Ci sono dei soggetti che danno pochissimi risultati nelle agenzie, ma non sono più convenienti da girare del caffè a colazione, proprio perché pochi compratori li vogliono.
Se digitassi il nome del piccolo Comune dove oggi abito su Pond5, credo non uscirebbe nessun risultato. Ma non mi interessa riprenderlo, perché di compratori che cercano immagini della città dove abito non ce ne sono.
Pond5 e la vendita di immagini stock
Su Pond5 non vale la pena caricare immagini, vero?
Esatto, ti confermo che Pond5 immagini non ne vende per quanto le abbia nella sua offerta, quindi è meglio lasciar perdere, perché una cosa, in questo caso caricare foto che immagino tu già venda su altre agenzie, non è gratuita solo per il fatto che non ti fa pagare, visto che Pond5 non chiede ai contributor soldi per vendere i loro contenuti. Li chiede solo sotto forma di percentuale se ci sono vendite.
Ci vuole tempo per caricare le foto, a meno che non usi Stocksubmitter o Microstock Plus che di tempo te ne fanno risparmiare parecchio. Di conseguenza le agenzie in cui vendi i tuoi contenuti vanno selezionate con attenzione e Pond5 non è indicata per vendere cose diverse dal footage.
Il codec migliore per vendere stock footage
I video che fa la mia Canon Eos M50 sono degli mp4 e pesano relativamente poco. Io li monto con Adobe After Effects e li esporto in Apple ProRes 422HQ, ma così facendo diventano pesantissimi: un video di 150mb diventa di 800.
Se esportassi in Apple proRes 422 (ma non HQ) dici che andrebbe bene lo stesso?
Domanda un po’ tecnica per chi produce stock footage, quindi vado via veloce prima che gli ascoltatori scappino.
Puoi usare tranquillamente l'Apple ProRes 422 non HQ, che pesa leggermente meno, ma non aspettarti dimezzamenti di dimensioni. Purtroppo è quello il peso dei file per i formati professionali, non si può far altrimenti.
Per cambiare le cose dovresti passare a codec H.264, ma tanti lo guardano ancora un po’ storto, perché nelle operazioni di color correction, o in generale di manipolazione dell'immagine, rispetto ai formati meno compressi come appunto l'Apple Pro Res o il Photo Jpeg, crea immagini con più artefatti.
Time-lapse 8K a 60 fps
Sono un infatuato dei time-lapse. Vorrei produrre qualcosa a Roma in 8K, 60fps.
Secondo te nel mercato odierno avrei pochi competitor?
Potrebbe essere appetibile per chi compra contenuti per documentaristi o film che escono al cinema?
Sull'8K ci sono tutt’ora pochi competitor oggi, tanto più a 60 fps. Il problema è che attualmente c'è anche poca richiesta da parte dei compratori, e che non si sa se effettivamente l'8K sostituirà il 4K entro qualche anno, perché i vantaggi effettivi che dà, su televisori utilizzati in ambito domestico, non sono così visibili.
Comunque, il downscale sul 4K è nella stessa proporzione. Di conseguenza se carichi in 8K, il cliente può acquistare il 4K tale e quale a come ce l'avrebbe se tu avessi caricato direttamente a quella risoluzione.
L'unico problema per te è che i rendering sono molto più lunghi, perché la superficie in pixel è 4 volte maggiore, ma se ti sai organizzare puoi fare le cose senza grosse controindicazioni.
La vendita dei frattali come stock images
Ciao Daniele, grazie infinite per tutti i consigli dispensati.
Avrei una domanda relativa al mondo del microstock (in cui sto progettando di lanciarmi), ovvero se le varie agenzie accettano immagini astratte create a partire da immagini generate al computer, in particolar modo frattali.
Le agenzie accettano foto astratte, ma nell'esempio che fai tu, i frattali, ti anticipo che la vendibilità è scarsissima. Quindi rischi di perdere tempo per non guadagnare nulla.
In alcuni dei miei podcast del passato e anche nel sito, ho raccontato la storia di Daniele Gay, ovvero del contributor di cui ho parlato prima in questo stesso episodio: lui è sempre stato anche un fotografo, ma trovato una buona nicchia sulla grafica 3D.
Quindi, cara amica potresti provarci anche tu prendendo ispirazione proprio dalla sua storia che ti linko e linko anche a tutti gli amici che ascoltano e che vogliono accedere al testo del podcast.
I fotografi che vogliono vendere libri su Amazon
In quest’ultima parte del podcast parlo di un argomento che riguarda sempre la fotografia, e più in generale il business digitale per fotografi e videomaker, ma non direttamente il microstock. Lo faccio citando uno degli innumerevoli messaggi che mi sono arrivati in queste due settimane che separano l’uscita dei diversi episodi:
Volevo una tua opinione su un piccolo libro che ho auto-pubblicato su Amazon solo in versione Kindle: è un'autobiografia sulla mia carriera di fotografo.
Non so se ho sbagliato qualcosa ma, dopo mesi nei resoconti Amazon, non risulta alcuna vendita, il che mi sembra strano.
Visto che hai una certa esperienza anche nelle pubblicazioni se hai qualche indicazione da darmi, ti ringrazio.
Parliamo quindi di un'ulteriore forma di monetizzazione per voi fotografi. L’amico cita un libro scritto, ma ciò non toglie che, gratuitamente, voi possiate pubblicare i vostri libri di fotografie proprio su Amazon, per venderli in tutto il mondo.
Quindi se avete 1000 fotografie, senza nemmeno accorgervene potreste avere nel vostro hard disk il materiale per pubblicare, e quindi monetizzare, almeno 10 libri. Ma non è tutto così semplice, e lasciate che vi spieghi perché.
Come dicevo la domanda ha poco a vedere con il microstock, ma la cito volentieri perché mi piacerebbe che questo podcast parlasse anche di altri business digitali che si possono fare con le foto e i video e quindi condivido volentieri la mia risposta al caro amico che mi ha scritto.
Il difetto di vendere libri su Amazon è anche il più grande pregio della piattaforma. Ovvero tutti possono pubblicare, di conseguenza chi compra ha talmente tanta scelta che le possibilità di vendere il tuo libro sono basse. Come credo tu sappia, io ho due libri in vendita su Amazon:
Relativamente al mio pubblico, posso contare su una base di migliaia di persone che frequentano il mio sito e che spesso apprezzano la materia che insegno (che è la stessa dei miei libri) e ho più di 1000 iscritti alla mia newsletter. Nonostante questo, dei miei due libri ho venduto di ognuno qualche centinaio di copie.
Se non avessi avuto un sito internet ne avrei vendute decine al massimo, visto che l’argomento dei libri è interessante considerato che insegno alle persone a guadagnare. Se avessi invece pubblicato un libro autobiografico, come il tuo, non avrei venduto nemmeno una copia, perché nessuno mi conosce e mi ammira al punto tale da comprare un libro dove racconto la mia storia.
Amazon non ti sta nascondendo delle vendite: semplicemente non mostra ai clienti che cercano libri di fotografia il tuo libro, perché pochi di questi lo comprerebbero, ma non perché sei tu e cospira contro di te. Come ti dicevo sarebbe lo stesso se fossi io o qualsiasi altra persona con la nostra stessa storia di artisti poco conosciuti. Lo fa perché le persone difficilmente cercano quel genere di libro e quindi Amazon li dirotta verso libri che ha più probabilità di vendere, perché l’unico scopo di Amazon è fare soldi.
Con Amazon publishing cambiano tutti i paradigmi rispetto all'editoria tradizionale. Se tu avessi dovuto cercare una casa editrice per pubblicare quello stesso libro, avresti dovuto girare per mesi alla ricerca di qualcuno disposto a pubblicarlo e avresti guadagnato il 10% del prezzo di copertina, vendendo sicuramente più copie di quante ne vendi con Amazon. Amazon però ti pubblica praticamente senza selezione e ti dà più del 50% di quanto pagano i clienti.
Teorie della cospirazione e business
Mondi diversi insomma e, mi raccomando, quando qualcosa vi fa arrabbiare, cercate seriamente di capire perché succede, non date sempre la colpa ai Rothschild, alla massoneria, ai microchip o agli Illuminati. Se volete vivere bene. Se volete vivere pieni di rancore perdendo le vostre serate a rincorrere gente che trae giovamento dal vedere che anche altri le cose vanno male, allora sono sicuro che sui social network troverete tanti amici.
Bene ragazzi, credo che quello che avete appena ascoltato sia il 106esimo episodio di “vendere foto e video online”, ma con la memoria, come oramai sapete, non vado molto forte.
A questo punto il vero podcaster dovrebbe ricordarvi di condividerlo su Facebook, di iscrivervi su Apple Podcast e di comprare il mio corso. Io non lo faccio probabilmente perché non sono un vero podcaster e mi va benissimo che le cose, in questo momento, rimangano così.
E con questa affermazione controcorrente, vi ringrazio per l’ascolto e vi ricordo che nella vita l’importante non è divertirsi ma essere felici. Ciao.