Mi chiamo Daniele Gay e sono un grafico freelance:
- faccio la foto;
- la importo in Photoshop (che uso da 20 anni);
- aggiungo degli elementi grafici.
Unitamente a questo sono un fotografo e, soprattutto dopo aver acquistato il corso di Daniele Carrer, ho iniziato a vendere i miei lavori nei microstock come Shutterstock e Adobe Stock.
Ho frequentato la scuola del fumetto di Milano. Più precisamente il:
- corso di illustrazione pubblicitaria.
L’ho fatto tra la fine degli anni 90 e l’inizio degli anni 2000. Da lì esci con un pezzo di carta che vale poco o niente: qualche infarinatura di illustrazione e tanta speranza di trovare lavoro. Parliamo però di altri tempi.
Come tutti i miei compagni, una volta diplomato mi creai un ebook e cominciai a girare:
- studi grafici;
- redazioni di giornali.
L’ingaggio per la rivista Jack
Fu così che mi guadagnai la fiducia nell’Art Director di Jack, che mi fece fare una prova gratuita. Era un cubo di plastica blu ricoperto di goccioline d’acqua.. Da quel momento in poi sono diventato a tutti gli effetti un grafico freelance e hanno continuato a chiamarmi per altri lavori.
Realizzavo semplici fotomontaggi di oggetti di elettronica:
- macchine fotografiche;
- telefoni cellulari;
- videocamere.
Loro mi fornivano le fotografie e mi spiegavano per telefono come le volevano inserire nell’articolo. Io gli sistemavo gli oggetti nella pagina. Molto spesso il lavoro si limitava a:
- scontornare;
- appoggiare l’oggetto su un piano a specchio creando il riflesso.
Raramente capitavano anche lavori un po’ più complessi nei quali dovevo usare il 3D.
Quello che facevo per Jack, oggi direi che non era difficile, ma allora ero ancora inesperto e lo considero come il mio periodo di gavetta. I guadagni erano eccezionali. Contemporaneamente lavoravo ancora come dipendente e con quello che facevo per Jack, che mi commissionavano quasi tutti i mesi, guadagnavo un secondo stipendio!
Nel tempo i compensi non sono calati, anche perché erano già bassi in sé. La mia fortuna di quel periodo è che per loro facevo molti lavori. Poi il giornale ha chiuso nel 2012 ed è finito tutto.
Il lavoro come grafico freelance per Focus
Per Focus la questione non è stata molto diversa. Mi contattarono tramite il sito (di Adobe) BeHance (questo è il mio profilo), ma siccome non lo controllavo spesso, non vidi il messaggio e mi chiamarono al telefono. Per questo devo solo ringraziare l’Art Director di Jack che nel frattempo era passato a Focus Junior e aveva dato il mio numero al suo collega.
Con loro collaboro come grafico freelance da poco più di un anno.
Ho fatto subito una copertina ad aprile 2017:
e alcuni lavori interni per quello stesso numero. Quello che vedi sotto è il dirigibile Hindenburg che ho ricreato in 3d posizionandolo sopra al Campidoglio a Washington. Quest’ultima parte della foto è stata acquistata su Shutterstock:
Poi ho fatto un lavoro minore per il numero di luglio 2017:
Ad aprile 2018 ho fatto una seconda copertina:
e, da quel momento in poi, collaboro praticamente ad ogni numero.
Questo per esempio è uno dei miei ultimi lavori, pubblicato sul numero di agosto 2018:
Raffigura due persone in una spiaggia in preda alla nomofobia (la fobia di rimanere senza connessione internet). Ho scattato io la foto e poi ho rielaborato tutto al computer.
Normalmente mi chiamano e mi spiegano l’idea che hanno in mente. Sanno che lavoro con le foto, quindi ci accordiamo se posso scattarle personalmente oppure me le forniscono loro. Le comprano dai microstock. Di solito da Shutterstock (leggi la guida completa sull’agenzia) o da Getty Images.
Per alcuni lavori, come questo Ponzio Pilato:
- ho trovato il modello;
- ho allestito un set rudimentale in un magazzino;
- poi ho lavorato in post produzione:
Rispetto a Jack, i lavori per Focus sono molto più complessi e danno sicuramente più soddisfazione. Nonostante siano di meno, si guadagna molto bene. Purtroppo sono lavori a chiamata, quindi non c’è niente di sicuro e bisogna tenersi sempre pronti.
Per farti un esempio: mi hanno mandato un messaggio domenica mattina per fare un lavoro con consegna martedì. E io ovviamente l’ho fatto!
L’editoria in Italia è mezza morta
C’è da tenere conto anche che l’editoria in Italia non gode di buona salute. La gente non legge più nulla: né riviste, né libri.
Per quanto riguarda le copertine di libri di questi tempi è dura la vita del grafico freelance: ai tempi ne facevo molte, ora non faccio più nulla.
Il problema?
Il 90% di queste sono immagini stock (leggi cosa sono)!
Ma invece di lamentarmi e mettermi a piangere, coglierò la palla al balzo facendo dei fotomontaggi originali per guadagnare rivendendoli nelle agenzie di microstock, cercando di intercettare le esigenze di chi vuole acquistare una copertina! Ho già qualcosa in mente.
Per chiunque volesse approfondire la mia attività questi sono i miei riferimenti:
Una riflessione sui grafici freelance
In un suo episodio del podcast (guarda di cosa si tratta) Daniele Carrer parlava di come certi Stati dell’est Europa, di certo non all’avanguardia sotto molti di punia di vista, sono invece pieni di persone che guadagnano con le stock images (o con i business digitali in generale). A cominciare dell’Ucraina.
Questa a testimonianza di come in Italia, a volte, ci piangiamo un po’ troppo addosso (parole di Daniele Carrer).
A tal proposito, per quanto riguarda i miei lavori, guarda caso mi sono accorto che ho comprato dei “pezzi” 3D proprio da un ucraino e quello che sto cominciando a notare è che per gli illustratori ci sono tanti altri canali per guadagnare online.
Per esempio ArtStation ha il suo marketplace dove si possono comprare:
- tutorial,
- pennelli per photoshop,
- immagini stock ( dai 5 ai 10$ per 300 foto di varia natura)
fanno, per quest’ultime, anche una distinzione sul tipo di licenza.
Ma vedo anche che tanti si affidano a Gumroad (guarda di cosa si tratta), pubblicizzando i loro corsi su Artstation e poi rimandando a quel sito, da cui si può anche fare una mailinglist per avvertire le persone degli aggiornamenti.
Vedo che anche che Linkdin ha un canale per vendere corsi. Insomma di opportunità ce ne sono parecchie un po’ di qua e un po’ di là qualcosa si tira su, ma bisogna produrre molto!
Sono arrivato anche al punto da pensare che forse avere un sito nel mio caso non sia così indispensabile. Ah nel frattempo ho venduto una foto delle montagne su Adobe Stock a 26 €!!! Non me l’aspettavo!
Daniele Gay
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