Oltre ai podcast faccio anche video. Ne ho creati 4 per insegnare a chi scopre il microstock come iniziare a vendere foto e video online: posso mandarteli?
In questo episodio parlo di:
- Burocrazia e business,
- Come sfruttare il successo di un Canale YouTube,
- Problemi con l'incasso di assegni su Shutterstock,
- Stocksubmitter che diventa Microstock +,
- Depositphotos e Eyeem per vendere foto,
- Quali software utilizzare per esportare i time-lapse
- Adobe Stock che regala ai produttori un anno di Creative Cloud,
- Come comportarsi quando un microstock invita un produttore,
- Quale agenzia vende più stock footage,
- La velocità con cui crescono i microstock.
Errata corrige, caste e burocrazia
Ciao Daniele, post interessante.
Solo una piccola precisazione: per fare tutto quello che descrivi nel tuo ultimo podcast con i turisti:
- prenderli dall'aeroporto,
- accompagnarli a visitare i monumenti
- ...
è necessario possedere un'abilitazione come accompagnatore o guida turistica.
Le multe che si rischiano sono alquanto salate.
La persona si firma, ma non cito il nome perché mi sono dimenticato di chiedere il permesso, e specifica “guida turistica abilitata”.
Doverosa errata corrige, quindi. Io citavo ingenuamente l'esempio di business con i turisti come idea per mettere a frutto la vostra capacità di fare video e fare foto. Ciò non toglie che poi quell'abilitazione la possiate prendere, o possiate variare leggermente il tema mettendo in piedi un semplice bed and breakfast o chissà cos'altro, che di sicuro richiede altrettante autorizzazioni.
Le richiede almeno finché non arriva l'Airbnb di turno. A quel punto le tasse non le pagate allo Stato, e quindi alla collettività, ma le pagate sotto forma di commissioni a chi si è inventato il servizio, che non verrà mai multato, a differenza delle guide turistiche non autorizzate, visto che lo Stato tutela sempre i deboli.
Giusto?
Ma non mi inoltrerò oltre nell'argomento, perché questo è un podcast che parla di fotografia e videomaking.
Le solite caste all'italiana
Questa però ve la racconto: houn amico che eroicamente ha restaurato la vecchia casa di campagna di famiglia per trasformarla in agriturismo, spendendo centinaia di migliaia di euro. Ci ha lavorato per mesi.
Dalla presentazione della domanda per aprire l'attività al rilascio dell'autorizzazione sono passati... "solo" due anni! Non perché ci fosse qualcosa fuori posto, ma semplicemente perché, quando andava in Comune a vedere se si erano decisi, trovava dall'altra parte un funzionario pubblico che gli diceva:
Non c'è fretta, le faremo sapere.
Viene naturale chiedersi se di fronte avesse solo un incapace o, come sosteneva il mio amico, il cugino di un ristoratore che c'era nello stesso Comune.
Queste sono le conseguenze della burocratizzazione della società: un funzionario, incapace, corrotto o svogliato di turno, che ha il potere di bloccare per due anni una persona che si è data da fare per creare lavoro. Tutti lo sanno e nessuno fa niente. E poi non chiedetevi perché l'Italia non cambia.
Giriamo pagina, tanto arriveranno le solite mail di insulti perché faccio la parte dell'anti-italiano. In realtà, secondo il mio punto di vista, sto invece facendo la parte del patriota, e anti-italiano è colui che fa finta di niente. Ma, come dicevo, questo è solo il mio punto di vista. Ora lascio la parola alla sigla.
Il mio nuovo progetto business
Scusami. Non per farmi gli affari tuoi (sono un impiccione, lo so...), ma a quale affascinante progetto ti stai dedicando ultimamente, visto che pubblichi meno podcast? Ho letto che è da un po' che non fai footage e mi chiedevo se stavi pensando a qualche altra genialata.
Se mi sentite giù di voce, parlo con le mie parole, sono i 31 minuti dello scorso episodio. Non rappresentano nemmeno il mio record, ma nel frattempo io sono invecchiato.
Venendo alla domanda dell'amico ascoltatore, io ho messo in pratica quello che dicevo nel mio libro, solo che lì lo spiegavo in qualche pagina. Nel concreto, l'idea si è tradotta in mesi di lavoro. Sono tutti bravi a farsi venire un'idea, ma quando c'è da realizzarla, la gente scappa perché ci vuole troppo impegno. Ditelo ai vostri amici che hanno avuto l'idea dell'app che cambierà il mondo.
Come struttare la popolarità di YouTube
Visto che il canale YouTube dei miei film storici sta andando forte, volevo sfruttarne la popolarità. Quindi, come prima cosa, ho preso i primi 2/300 video che avevo pubblicato circa 4 o 5 anni fa, e che non erano coerenti con gli ultimi che avevo pubblicato, e li ho rifatti.
Dopodiché li ho ripubblicati su footageforpro.com, dove ho aumentato i prezzi, passando:
- da 197 euro
- a 397 euro.
Ho potuto farlo dal momento che lì li vendo ai documentaristi che vogliono riutilizzarli, e che quindi possono permettersi di pagare abbastanza. Ho poi aperto un altro sito dove le persone quei video li possono guardare senza pubblicità e senza watermark, a differenza di quanto accade su YouTube.
Se mi volete copiare, fatelo pure, visto che io sono per la condivisione e non per i segreti. Sappiate però che quest'ultimo progetto non avrebbe nessuna possibilità di funzionare se io non avessi un canale YouTube che ha da 200 mila a un milione di visualizzazioni al mese. Ovvero traffico costante da sfruttare.
10, 100 o 10 mila euro al mese
A proposito di imprenditori volenterosi e sburocratizzatisi grazie ad internet, il lancio, che vi ho appena brevemente raccontato, potrebbe darmi altri dollari al mese: 10, 1000 o 10 mila.
Lo dirà l'algoritmo di YouTube, che nell'economia moderna può spostare le sorti di un business come se fosse una piuma. Ma potrebbe anche rivelarsi un buco nell'acqua e trasformarsi in tanto lavoro da buttare (insieme a, per fortuna, solo qualche centinaio di euro di investimento), com'è normale che sia nel web.
Per adesso non ho incassato nulla e non ho nessun problema a dirlo.
Il problema sarebbe starsene sul divano lamentandosi del mondo e invocando un ordine professionale per bloccare la concorrenza. Proprio come faceva il fenomeno della pagina Facebook citato decine di episodi fa, che, constatando che non vendeva più, si era reso promotore della proposta di istituire l'ordine dei produttori di microstock.
La mia opinione personale è che gli ordini professionali servano proprio a questo:
far lavorare gli incapaci e mantenere disoccupati quelli bravi.
Ovviamente, tornando al mio attuale insuccesso, ho già pronte le contromosse per aggiustare il progetto. Mi preme ricordarlo a voi che dopo un anno di microstock avete incassato solo 100 dollari e volete mollare tutto:
i business sul web sono una maratona, non i 100 metri. E la forza di chi ci sta dietro è tenere duro, anche quando tutto quello che ti circonda ti dice che stai sbagliando.
Sempre che i numeri siano dalla vostra parte: fotografare montagne, nel microstock, non rende e, se continuate a farlo, poi non vi lamentate che incassate pochi dollari al mese.
Problemi con l'incasso degli assegni
A proposito di messaggi degli ascoltatori, oggi ho un po' di arretrati da smaltire, quindi vado di argomento in argomento senza un vero filo logico, se non quello di cui parliamo sempre, ovvero di come vendere foto e video online, ovviamente. Mi scrive un anonimo:
Pensa che da quando Shutterstock ha perso due miei assegni e io gli ho fatto perdere un po' di tempo per rispedirne uno e verificare con l'amministrazione, hanno eliminato l'opzione assegno per tutti.
Contattandoli, mi hanno spiegato che la stanno togliendo per tutti, per agevolarsi i pagamenti. Magari il mio non è stato l'unico caso. Anche la loro assistenza clienti è portata avanti da un team contributor che risponde alle domande superficiali e inoltra al loro call center solo le cose più importanti.
Mentre Canstockphoto mi ha mandato un assegno che la mia banca non riesce a ritirare e non risponde più alle mie domande sull'argomento. Se ne stanno lavando le mani per qualche centinaio di dollari che ho impiegato due anni per accumulare con loro.
Così ragionano le multinazionali.
Usare gli assegni per risparmiare sul cambio
Ricordo a tutti che gli assegni sono uno dei metodi per provare ad evitare le famigerate commissioni sul cambio di valuta di PayPal.
Tempo fa avevamo fatto un'ipotesi su diversi importi pagati, e l'assegno conveniva sulla carta, almeno per importi alti.
Di fatto poi, se PayPal è più o meno immune da situazioni come quelle citate, se non altro perché:
- ha una reputazione da difendere,
- un Call Center che risponde al telefono,
con gli assegni, e in generale con i metodi alternativi, ci sono sempre imprevisti da fronteggiare. L'ascoltatore che mi ha scritto ne ha citato uno che in un colpo solo gli ha tolto tutti i vantaggi economici che l'assegno gli aveva generato negli anni.
Novità su Stocksubmitter e Everypixel DAM
Mi scrive poi Paolo Bernardotti di Alessandria.
Su tuo consiglio, ho provato a richiedere l’accesso al programma beta di Microstock+ (l'evoluzione di Stocksubmitter), sperando che mi diano feedback quanto prima.
Per quanto riguarda Everypixel DAM, mi sono registrato con un programma free ed ecco qualche feedback che spero possa essere utile anche a te e ai tuoi ascoltatori:
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Account: è piuttosto semplice aggiungere account praticamente per ogni agenzia, ma al momento è impossibile aggiungere Adobe Stock, in quanto l’autenticazione a due fattori (via sms) di Adobe non è supportata da Everypixel DAM, quindi restituisce errore generico ed è pertanto inutilizzabile.
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Keywording con AI: a mio parere funziona davvero alla grande, è velocissimo e trova tag anche per foto astratte e senza soggetti specifici. Ottimo davvero!
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Caricamento: l’interfaccia è piuttosto semplice, ma non è possibile inviare immagini a più servizi stock contemporaneamente; in pratica prima devi inviare tutte le immagini a Shutterstock, poi a Pond5, poi a Storyblocks, ecc…. È un processo piuttosto macchinoso, soprattutto perché l’upload non è istantaneo e quindi il tempo è molto dilatato.
-
Non so se ho capito bene, ma credo di approfondire la questione del conteggio delle submission ai vari siti stock: se non ho capito male, Everypixel DAM conteggia ogni immagine/video caricato su ciascun servizio stock, quindi si fa molto presto a saturare il numero di submission contenute nel piano mensile... Come ho detto, approfondisco.
Dunque, ragazzi, notizie interessantissime, come quelle che in pochi riescono a segnalare. Davvero un grazie di cuore a Paolo Bernardotti.
Stocksubmitter diventa Microstock +
La notizia più spaventosa è quindi che Stocksubmitter cambia nome. Dico "spaventosa" perché, quando questo succede, devo cambiare un sacco di cose nel mio corso. Quindi ho svolto un po' di indagini per capire in che modo sta avvenendo e ho rivolto anche qualche domanda al sempre disponibile Paolo, che mi ha riferito questo:
Per Stocksubmitter, cliccando sull'icona del Mac nella loro home page, mi rimanda proprio al sito microstock.plus. Quindi:
Sì, credo proprio che siano gli stessi.
Suquesta pagina, dicono che continueranno a supportare StockSubmitter per Windows, ma che hanno creato M+ per dare una piattaforma affidabile agli utenti Mac, ma anche per rendere il servizio più “portabile”, perché sarà gestibile da dispositivi mobili.
Per il discorso agenzie, sempre nella pagina FAQ, si parla dello stesso numero di agenzie supportate da Stocksubmitter, eccetto CreativeMarket.
Bene, ragazzi, quindi non mi sentirete per altre dieci settimane. A parte questo, in tanti mi avevano segnalato che Stocksubmitter non andava benissimo per Mac. L'ottima notizia è che sembra quindi che il problema si sia risolto.
Depositphotos, Eyeem e Microstock +
Ciao Daniele, come stai? Volevo chiederti delle opinioni a riguardo di Depositphotos. Secondo te conviene caricare lì stock images e footage? Che ne pensi di Eyeem?
La mia opinione su
- Depositphoto,
- Eyeem
è che se usi Stocksubmitter, che a questo punto dovremo cominciare a chiamare Microstock +, o Everypixel Dam, per caricare contenuti, ovvero compili le schede tecniche una volta sola e poi le trasferisci senza perdere tempo, a quel punto vale la pena, perché ti porta via la mezz'ora che ti serve per iscriverti, più un'altra mezz'ora all'anno per le varie burocrazie.
Se invece fai tutto manualmente, per quello che ti fanno guadagnare, non ne vale la pena.
Adobe Stock regala Creative Suite
Non ho capito quanto costa, se è in abbonamento, se è un programma che posso utilizzare anche per montare i video, e se eventualmente (se costa molto), esiste qualcosa di simile che assolva alle stesse funzioni, anche per creare time-lapse.
In più non ho ben capito qual è il presupposto di un timelapse che gli permette di essere esportato in 4k piuttosto che in Full HD.
Cioè: da cosa capisco se la mia serie di scatti può essere esportata in 4k?
Adobe After Effects è un programma che si acquista in abbonamento e costa una quarantina di euro al mese se lo acquistate da questa pagina.
Puoi anche abbinarlo ad altri software come Adobe Premiere, allora in quel caso sul totale risparmi qualcosa.
Per risparmiare hai tre soluzioni:
- Puoi comprarlo solo nei mesi in cui ti serve montare i time lapse, che tendenzialmente non saranno tutti i mesi dell'anno. So che alcuni produttori accumulano sequenze di foto e poi comprano l'abbonamento per un mese per trasformarle in timelapse.
- In questo momento puoi avere gratis per un anno Adobe After Effects, Adobe Premiere e tutti gli altri software Adobe (Photoshop, Lightroom, etc...) se ti accettano almeno 300 video (con un tasso di rifiuti inferiore al 50%) su Adobe Stock. In pratica ti regalano 600 euro di programmi. Ce la puoi fare tranquillamente, anche se hai appena iniziato. Inoltre la promozione finisce a fine anno.
- Altrimenti, ci sono i software alternativi ad After Effects e Premiere. Ce n'è uno gratuito che è fatto molto bene e che si chiama Davinci Resolve. È il naturale sostituto di Premiere, ma ha anche la funzione di trasformazione delle sequenze in timelapse, come After Effects. Ha dei limiti rispetto a quest'ultimo, perché lo stabilizzatore, per esempio, non è altrettanto efficace, ma potrebbe essere una vera alternativa gratuita. Pensaci, anche se forse la soluzione migliore per risparmiare in questo momento è quella dei 300 video accettati da Adobe Stock.
Come esportare time-lapse in 4k
Venendo alla seconda parte della domanda, qualsiasi fotocamera più recente di 10 anni ti consente di esportare timelapse in 4k. Basta che la risoluzione delle foto che scatti sia superiore a 8/10 milioni di pixel. In pratica il fotogramma Full HD è 1920x1080, circa 2 milioni di pixel; quello 4k è 3840x2160, circa 8 milioni di pixel.
All'interno del programma di montaggio, come After Effects appunto, deciderai la dimensione del video. So che non è facile all'inizio capire bene il meccanismo, ma nel tutorial del mio corso, che so tu hai comprato, se segui le istruzioni passo per passo, vedrai che è spiegato tutto.
Quindi la notizia interessante che viene fuori da queste due domande è senz'altro quella che potete risparmiare un anno di Photoshop, Lightroom, Premiere e After Effects grazie ad Adobe Stock; sempre che stiate ascoltando questo episodio a meno di tre mesi dall'uscita.
Mi invitano a caricare foto in un microstock: cosa faccio?
Mi scrive Daniele Gay (leggi la sua storia), che se ascoltate questo podcast già di sicuro conoscete.
Questa mattina ho ricevuto una mail da Depositphoto. Sono colpiti dalla varietà e qualità del mio portfolio e mi invitano ad aprire un profilo sulla loro piattaforma. Ora, io sono lusingato da questa offerta, ma mi chiedo, visto che ho solo 387 immagini... sono messi così male da raccattare chiunque, oppure veramente sono interessati alle mie immagini?
Mi sembrava parlassi di Depositphoto sul tuo sito, ma non ricordo più dove... ricordo benissimo però quando parlasti dell'invito che fecero a te per i tuoi video... Ora, io sono ancora inesperto e se puoi darmi un consiglio te ne sarei grato.
Quello che penso io è che avere una piattaforma in più potrebbe aumentare i miei guadagni che ancora sono miseri e potrebbe farmi comodo... ma ne vale la pena?
Ti ringrazio tantissimo per il tuo tempo, i tuoi consigli e lo spazio che mi dedichi spesso sul tuo podcast e sul tuo sito! Grazie mille Daniele! Stai contribuendo al mio miglioramento di vita e, come dici sempre tu, l'importante non è divertirsi ma essere felici!
Ma grazie a te, Daniele, della condivisione.
A proposito di condivisione:
ricordate che un paio di episodi fa chiesi un aiuto su come attenuare le commissioni sui pagamenti diretti di PayPal? Sapete quante risposte ho ricevuto su più di 1000 persone che hanno ascoltato l'episodio?
Una sola. Grazie a tutti gli altri.
E grazie, questa volta non sono ironico, a Daniele Gay, che invece è sempre pronto a condividere.
Detto ciò, per quanto riguarda Depositphoto che oggi citiamo insolitamente due volte, io ti consiglio di proporgli sempre di iscriverti e mandargli contenuti in cambio di un paio di dollari per ogni file accettato, più le normali royalty, visto che sono loro che ti hanno contattato.
800 dollari per 387 immagini non sono niente per un microstock e, considerato quanto si trattengono per ogni vendita, se davvero credono nei tuoi lavori, ci impiegano davvero poco a recuperarli.
Se non accettano, come probabilmente faranno (non perché sei tu, ma perché di solito fanno così, anche con me e con i tanti altri che contattano con quella stessa mail), pensaci su, ma non essendo più tu un principiante, visto che il tuo portfolio comincia a ottenere buoni risultati, secondo me potresti valutare l'ipotesi di usare Stocksubmitter, che a questo punto si chiama Microstock +, o Everypixel DAM; ovvero servizi che distribuiscono i contenuti su molte agenzie, permettendo di descriverli una volta sola (nel secondo caso addirittura la descrizione la fa l'intelligenza artificiale e tu devi fare davvero poco).
Hanno dei piani free entro una certa soglia di contenuti e anche sforandola costano davvero poco.
Shutterstock, Adobe Stock, Storyblocks, Pond5: chi vende più video?
Buone notizie flash da un fedele ascoltatore che vuole rimanere anonimo, alla faccia di tutti quelli che si lamentano che il mondo è sempre peggio e stanno sul divano ad aspettare i sussidi statali:
Le vendite stanno andando bene, a conferma della veridicità della tua affermazione: "Il mese migliore sarà il prossimo". E non sto caricando nulla da 2 mesi.
Con 1850 video circa sono sui 250$ al mese, però sono ancora troppo legato a botte di fortuna. Tipo vendita di un singolo video a 180$ che capita una tantum. Con più video credo avrei meno oscillazioni.
La cosa che noto, che non so se capiti ad altri e non so spiegare, è che sto vendendo quasi solo su Shutterstock.
Storyblocks, Pond5 e Adobe Stock faranno insieme il 15% del totale.
Cari ascoltatori, mi farete sapere se i dati di vendita che ci dà l'amico sulle quattro agenzie sono anche i vostri. Nel mio caso vince sempre Pond5.
Oramai, nonostante lui la citi parlando delle sue vendite storiche, sapete che Storyblocks ci ha lasciati, anche se non mi ricordo con esattezza quale settimana, tra questa, la scorsa o la prossima, corrisponde alla data di chiusura del Marketplace (ascolta il podcast dove ne parlo).
Il mese migliore è sempre il prossimo
Permettetemi solo una cosa, ragazzi, la frase:
Il mese migliore sarà il prossimo
non è solo una mia opinione, perché se andate a guardare il bilancio certificato di Shutterstock, dividendolo per trimestri, scoprirete che da anni non ci sono trimestri di calo del fatturato rispetto al precedente, come si vede in questo mio video:
Anche confrontando il trimestre di Natale con il primo trimestre dell'anno, che nell'economia di solito è decisamente inferiore. Questo vi dà l'idea di quanto stia crescendo il microstock.
Poi, gli scappati di casa e gli artisti mancati delusi dalla vita commenteranno che anche la concorrenza cresce, ma podcast come questo esistono proprio per spiegarvi come professionalizzare la vostra produzione ed essere migliori degli improvvisati. Sappiatelo voi che non spendete nemmeno 10 euro su Amazon per comprare il mio libro perché li reputate troppi.
I bravi imprenditori sanno che devono cercare i guadagni, prima dei risparmi, altrimenti la loro impresa chiude.
E con questa perla di saggezza, a Daniele Carrer (che poi sarei io), non resta che fare un invito, prima, e un annuncio, poi.
Primo: andare su Amazon, o sul suo sito, per acquistare il suo libro.
Secondo: dichiarare chiuso anche il 78esimo episodio di vendere foto e video online. Quindi, tornando alla prima persona, perché purtroppo non sono Maradona che parlava in terza, e grazie al cielo nemmeno il Mago Otelma che parla al plurale, dicevo... non mi resta altro che ricordarvi che nella vita l'importante non è divertirsi ma essere felici.
Sai che descrivendo male le tue foto e i tuoi video stai perdendo soldi?
Hai l'hard disc pieno di stock images o stock footage che potresti mettere a reddito, ma non hai tempo e voglia di scrivere titoli e keyword?
Conosco chi può fare molto bene il lavoro che ti serve. Scopri di più
In questo episodio ho parlato di:
- Burocrazia e business,
- Come sfruttare il successo di un Canale YouTube,
- Problemi con l'incasso di assegni su Shutterstock,
- Stocksubmitter che diventa Microstock +,
- Depositphotos e Eyeem per vendere foto,
- Quali software utilizzare per esportare i time-lapse
- Adobe Stock che regala ai produttori un anno di Creative Cloud,
- Come comportarsi quando un microstock invita un produttore,
- Quale agenzia vende più stock footage,
- La velocità con cui crescono i microstock.