Oltre ai podcast faccio anche video. Ne ho creati 4 per insegnare a chi scopre il microstock come iniziare a vendere foto e video online: posso mandarteli?

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In questo episodio parlo di:

  • Storyblocks che apre i suoi abbonamenti al contributo dei produttori,
  • le partnership di Shutterstock che generano vendite da meno di un dollaro,
  • perché gli abbonamenti di Storyblocks sono lo strumento perfetto per i ladri,
  • perché per vendere bisogna vedere le cose con gli occhi dei compratori,
  • come usare i .csv di Pond5,
  • il successo (o l'insuccesso) dei video a 360 gradi nei microstock,
  • primi riscontri sull'esclusività su Pond5.

Storyblocks invita i produttori a dare contenuti in abbonamento

Negli ultimi anni abbiamo lavorato duro per sposare i bisogni dei compratori e dei contributor del nostro Marketplace.

Il nostro scopo era semplice: ai contributor il 100% di quello che guadagnavano e ai compratori grandi contenuti a prezzi onesti.

Cari amici, comincia così, la mail che potrebbe cambiare il mondo del microstock. A scriverla, ovviamente non sono stato io, ma Storyblocks, che vista la premessa molto accomodante nei confronti di noi produttori che abbiamo deciso di vendere i nostri video nel loro sito, nella seconda parte del messaggio fa una proposta che tanti accetteranno e che, non per questo, potrebbe fare dei grossi danni a tutti. O meglio, a tutti noi:

  • fotografi,
  • videomaker,

e anche alle altre agenzie.

Non di certo ai compratori che potrebbero con questa mossa trovare il sacro Graal che solo Indiana Jones aveva trovato nel terzo capitolo delle sue avventure.

Per quanto riguarda le agenzie sicuramente si sapranno difendere da sole e, sinceramente, in un libero mercato dove il più forte vince e con la propria vittoria porta il benessere a tutti, non sono io a dover spezzare una lancia in loro favore. Chi ne beneficerà, invece, oltre sicuramente

saranno sicuramente i ladri di contenuti come, numeri alla mano, spiegherò fra poco.

Perché siamo arrivati alla proposta di Storyblocks

Bene amici il discorso appena fatto, può essere strettamente collegato a delle cose che ci siamo detti nel precedente episodio, dove parlavo in particolare di due fatti accaduti a dei produttori ascoltatori del podcast, che oramai ha centinaia di ascoltatori se non più di mille.

Il primo fatto era la segnalazione di un'altra mail di Storyblocks che informava un produttore che avrebbe cancellato il suo portfolio, per scarsa vendibilità dei contenuti. Cosa che in più di 10 anni di microstock non avevo mai sentito; segnale che qualcosa di molto pesante bolliva in pentola.

Il secondo, che non spiega la decisione di Storyblocks, ma spiega un po' cosa potrebbe succedere se in tanti opteranno per l'offrire la propria collezione in abbonamento ed è la risposta che Shutterstock ha dato ad un altro ascoltatore; oltre a quello citato nell'episodio precedente, che mi ha segnalato l'elargizione di royalty molto limitate per la vendita di un video.

La prendiamo quindi un po' da lontano per spiegare il tutto meglio.

Perché Shutterstock paga poco certe vendite

Shutterstock al nostro amico ha risposto questo:

Questi download fanno parte di una partnership strategica con piattaforme online selezionate, non è un piano che offriamo ai clienti. Uno di questi è Wix, una piattaforma di creazione di siti Web online.

I clienti Wix non hanno la possibilità di:

  • scaricare,
  • modificar,
  • utilizzare clip su qualsiasi altra piattaforma,

possono solo incorporare la clip sul proprio sito Web e solo quando vengono eseguiti direttamente tramite la piattaforma Wix.

Puoi saperne di più su queste partnership strategiche e su come i contenuti possono essere utilizzati qui:

https://www.shutterstock.com/blog/contributor-footage-value-expanding-marketplace 

Mentre a volte puoi vedere che il tuo guadagno per clip è inferiore, questi clip sono solo per applicazioni web o mobile. Possono essere solo trasmessi in streaming; scaricare e trasmettere l'uso non è permesso.

Questa restrizione è stata progettata per proteggere i tuoi guadagni e offrirti una possibilità in più per fare soldi Questa vendita aggiunge guadagni incrementali alla vendita tradizionale di video clip.

Messaggi come questi e più ancora il messaggio citato all'inizio, ovvero quello che ha mandato Storyblocks a molti produttori, me compreso. Tale messaggio credo sia stato ricevuto più o meno da tutti, vista la quantità di segnalazioni che mi è giunta; lo si capisce anche dal tono utilizzato:

hanno un po' la coscienza sporca quelli di Storyblocks, quando fanno queste proposte.

Il futuro (buio) delle royalty: gli abbonamenti

Ora, visto che questo è un podcast che parla di soldi, più precisamente di come farne esercitando il nostro smisurato amore per la fotografia e la ripresa video, spostiamoci un po' sul concreto.

L'ho già raccontato, ma la mia esperienza da compratore con Storyblocks spiega molte cose per aiutarvi a capire cosa dovete fare valutando un aspetto che immagino non consideriate.

Un paio di mesi fa mi serviva stock footage per montare alcuni video e quindi l'ho comprato da loro in abbonamento, considerato che su:

lo stock footage Full HD costa 79 dollari a spezzone, che ricordo dura di solito dai 5 ai 10 secondi. E tali cifre erano fuori dalla mia portata per quello che dovevo fare.

In abbonamento su Storyblocks, infatti ci sono due opzioni:

  1. 39 dollari se acquisti un solo mese,
  2. 16 dollari al mese se ti abboni per un anno.

Io prendo il primo. Il problema, non l'ho detto, è che quel prezzo non è per un singolo video, ma per tutto quello che si può scaricare nel mese di abbonamento. Come in quei ristoranti cinesi dove la gente va dopo aver digiunato per due giorni, perché tanto paga sempre dodici euro con buffet illimitato. Io avrò scaricato, non esagero, 500 video. Li ho quindi pagati meno di 10 centesimi l'uno, contro i 79 dollari che costano sul loro Marketplace o su Shutterstock.

Tornando alla mail di Storyblocks, con questa nuova formula al produttore spetta il 60% di quei 10 centesimi o, in generale, del rapporto tra:

  • il costo dell'abbonamento sostenuto,
  • il numero di video scaricati,

che essendo un "all you can download" non è mai un numero basso.

Purtroppo, visto che mi sono preso la responsabilità di fare il divulgatore in tema di microstock, mi sa che un mese dovrò provarlo questo abbonamento anche come produttore, per raccontarlo nel podcast, ma è inutile che quelli di Storyblocks dicano che ci guadagnino compratori, produttori e agenzia.

Ci guadagnano solo:

  • compratori,
  • agenzia,
  • ladri (ma questo lo spiego dopo).

Le mezze verità di Storyblocks

Poi, lo dico nel presupposto che so benissimo che se hai un progetto digitale, perché questo sopravviva tu debba saper vendere, visto che io quello faccio con il mio corso,

Storyblocks però fa una cosa ben diversa da me, ovvero prende in giro le persone mistificando la realtà. Loro, nella loro mail, infatti, rimandano ad una pagina di presentazione del progetto, dove per spiegare quanto conveniente sia per i produttori dare i loro contenuti in abbonamento, prendono a modello un abbonamento che nemmeno un malato di mente comprerebbe, ovvero quello che costa 8 dollari al mese, con pagamento unico annuale, per scaricare 5 video al mese.

Ma secondo voi:

esiste qualcuno che opta per quella soluzione quando c'è un abbonamento che costa 16 dollari e consente di scaricare tutti quelli che già oggi sono centinaia di migliaia di video e presto diventeranno più di un milione?

5 video contro centinaia di migliaia, per otto dollari in più.

Quindi, solo per questo, e sottolineo "solo per questo" perché a breve vi spiego che non è "solo per questo" io non sono tanto predisposto a vendere i miei video in abbonamento su Storyblocks. Ma purtroppo non finisce qui.

I ladri di contenuti ora hanno lo strumento perfetto

Ricorderete qualche episodio fa che vi ho dato notizia di alcune segnalazioni relative a gente che:

Ma se ve lo siete persi, vi leggo un commento apparso su Spreaker, che è la piattaforma nella quale pubblico il mio podcast, in corrispondenza del mio ultimo episodio.

Sessanta centesimi di dollaro per una vendita, può capitare, ma è un caso, io non mi preoccuperei di questo, visto che probabilmente chi ha queste offerte ha già pagato un abbonamento molto costoso e fa un uso massiccio di video per dei montaggi professionali.

Quello che mi preoccupa è che ci sono dei tizi che rivendono i video di Shutterstock e Pond5 a pochi euro, probabilmente perché hanno accesso a questi account in modo truffaldino e scaricano tutto quello che vogliono per poi rivenderlo, facendoti scegliere quello che vuoi dal catalogo delle agenzie e scaricandolo per te.

Ho segnalato più volte la cosa alle agenzie, ma queste senza una prova non si mettono ad indagare, quindi segnaliamo tutti e magari qualcosa si smuove.

Cercando STOCK FOOTAGE su www.fiverr.com si trovano pakistani/indiani che vendono pacchetti di video stock a pochi euro, promettendoti licenze che ovviamente non possono trasferirti e se gli dai i codici di un tuo video te lo scaricano, quindi quando vedi la vendita a 0.60 potrebbe essere uno di questi che usa il suo account per rivenderli sotto banco.

Il mio commento a riguardo è: c'è una grande differenza tra teoria e pratica.

Uno può dire:

ma sono questi rivenditori abusivi che sbagliano. Perché devono rimetterci anche quelli che comprano i video per usarli regolarmente?

Detta così, sembra un po' la politica in Italia.

La risposta è:

perché di fatto non esiste un sistema per filtrare i primi dai secondi, quindi se porti avanti un sistema di abbonamenti come quello di Storyblocks, apri la strada a situazioni come quella segnalata nel commento dal nostro amico, che già oggi succedono, nonostante rivendere i video sia ad oggi estremamente difficile - ovvero tramite l'accesso agli abbonamenti da migliaia di dollari al mese che Shutterstock vende a certe multinazionali.

Se l'asticella per accedere a collezioni del genere diventa unicamente il pagare 39 dollari, cosa che tutti possono fare, visto che poi i truffatori possono riprendere quanto pagato con poche rivendite abusive, può diventare un danno enorme per tutti noi produttori, soprattutto perché a farlo è un'agenzia tra le 5 più grosse che esistono, e non la start up degli scappati di casa che provano a fare il botto vendendo microstock sotto costo.

Per vendere bisogna vedere le cose con gli occhi dei compratori

Una cosa che io dico nel mio corso ragazzi, e che nessun produttore è portato a fare:

per vendere bisogna sempre vedere le cose dal punto di vista del compratore, prima ancora che del produttore di stock images e stock footage.

Essendo io stesso anche compratore, certe cose le capisco meglio di chi vende e basta.

L'inarrestabile ascesa di Storyblocks

Storyblocks è un progetto strutturato bene. E se un progetto è sano, questo fa l'interesse di chi il business lo porta avanti, quindi la stessa Storyblocks, ma anche di chi usa quella piattaforma per guadagnare il 50% del prezzo di vendita, ovvero noi produttori.

Sapete che Storyblocks vende anche audio. Le musiche del mio podcast le scarico proprio dalla loro collezione, pagando un abbonamento annuale.

Questo abbonamento era inizialmente di 49 dollari, perché ho preso un'offerta durante il black friday. Al rinnovo è passato ai 99 dollari di listino e al secondo rinnovo hanno aumentato il prezzo a 149 dollari.

Io in nessuno dei due aumenti di prezzo mi sono sognato di

  1. passare ad un altra agenzia
  2. o, tanto meno, ai siti gratuiti,

perché producendo contenuti per lavoro, e chi scarica stock footage o musica stock lo fa per lavoro, la variabile da considerare non è solo il prezzo, ma anche il tempo che si impiega.

Nel momento in cui io oggi scarico musica da Audioblocks:

  1. so che non ho problemi di licenze,
  2. conosco l'interfaccia e quindi so come trovare quello che mi interessa,
  3. ho una scelta che soddisfa pienamente le mie esigenze

e quindi, da compratore, mi sognerei di abbandonare quell'agenzia, magari per risparmiare pochi dollari, ma con il rischio di perdere chissà quanto tempo.

Con il video Storyblocks ha sfruttato questa naturale predisposizione dei clienti ad essere fedeli ai posti da cui già comprano. E ci sono riusciti a piccoli passi:

  • Prima vendevano solo abbonamenti, ma permettevano di scegliere solo tra stock footage di bassissimo livello che avevano comprato da non so chi.
  • Poi hanno aggiunto il marketplace reclutando produttori buoni dando loro il 100% del prezzo di vendita e offrendo ai loro clienti contenuti di livello maggiore, molto simile a quello di Shutterstock, ma ad un prezzo competitivo, perché vendevano a 49 dollari.
  • Così hanno aspettato che la quantità di contenuti crescesse fino a quando hanno potuto aumentare il prezzo del Full HD a 79 dollari, hanno quindi aggiunto il 4k a 199 dollari e le licenze estese.

Report di vendita su Storyblocks

Grazie a quest'ultime, non molto tempo fa, in una sera, ho venduto 3 video Full HD a, 229 dollari l'uno, di cui a me è rimasto il 50%, perché ovviamente una volta che avevano la collezione che volevano hanno anche abbassato le royalty.

Fin qui tutto bene, io non contesto nulla. Perché comunque il 50% oggi non lo dà più nessuno.

Il problema lo rischiano di creare con quest'ultima decisione, proprio perché sono diventati talmente grossi che quello che fanno influenza tutto il mercato.

Come gli hamburger di McDonald's per Burger King

Sarebbe come se McDonald's da domani vendesse gli hamburger a 50 centesimi. Al di là di quello che succede a McDonald's, il giorno dopo Burger King comincia a perdere clienti.

Io la sto esagerando, perché come detto prima parlando di quello che faccio io con l'audio, la gente, specie nel lavoro, è scarsamente predisposta a cambiare prodotti che già usa.

Il problema è che parliamo di:

  • 39 dollari per scaricare centanaia di migliaia di video,
  • contro 79 dollari per scaricarne uno solo.

E il problema ancor più grosso è che se fino a qualche mese fa la collezione da cui si poteva andare a pescare pagando quei 39 dollari era penosa, oggi invece, per il 99% degli usi, è più che sufficiente.

Quindi ragazzi, come dico nel mio libro, io il modo per sopravvivere al microstock, con il digitale, l'ho già trovato. Anche io ci sono riuscito a piccoli passi, e ci sono riuscito grazie a quello che il microstock mi ha insegnato.

Divertitevi con il microstock, usatelo per tenere impegnati i tempi morti che invece passereste su:

  • Netflix,
  • Facebook,
  • a guardare notizie inutili sullo smartphone,

ma fatelo sempre col presupposto che non è un business eterno.

Detto ciò, passiamo a qualcosa di più classico, perché adesso, come da tradizione, cercherò di fugare tutti i vostri dubbi.

Il csv di Pond5 su Shutterstock

Avrei un dubbio che continua tormentarmi: non riesco proprio a capire come adattare il file csv scaricato da Pond5 per usarlo su Shutterstock. Anche modificando il file, come richiesto, mi esce sempre un qualche errore (Es: Filename must contain a valid value).

Qualche consiglio?

Grazie alle mie capacità telepatiche forse ho capito dov'è il problema con i csv - senza vedere il csv - perché è abbastanza frequente tra i miei lettori.

Immagino, caro amico, che tu stia usando Office per aprirlo. Se passi però ad OpenOffice, che è gratuito, appena apri un .csv il softeware ti chiede se vuoi creare le colonne in base ad una regola di separazione.

Se tu aprendo il .csv di esempio che scarichi da Shutterstock gli dici "virgola" lui ti incolonna le informazioni nel modo giusto. A quel punto fai copia e incolla con il .csv che hai scaricato da Pond5 e dovresti risolvere.

Licenze editoriali per persone riconoscibili

Io faccio molta fotografia di concerti, spesso teatro. Mi chiedevo se potessi mettere in vendita anche quelle immagini. Anche immagini di persone che scatto in viaggio, per cui non ho liberatorie.

Ci sono agenzie che le accettano? Se si, quali? Si riesce a cavarne qualcosa?

Cara amica, visto che in questo caso si tratta di una fotografa, ci sono due licenze nel microstock.

  • Quella per uso editoriale
  • Quella per uso commerciale.

Con la prima sei abbastanza libera di riprendere le persone in un luogo pubblico, ma devi farlo con giudizio. Se fai il primo piano di qualcuno mentre cammina per strada e quella persona si accorge che hai pubblicato la sua foto, anche se non la metti nei microstock ma ti limiti ad Instagram o qualsiasi altro luogo del web, avrebbe più di un motivo di farti causa perché, aggiungo io: giustamente, non hai rispettato la sua privacy.

Se quello stesso primo piano lo fai ad una manifestazione, il diritto di cronaca prevale, e quindi la foto la puoi pubblicare, anche nei microstock, ma con la licenza editoriale.

Se fotografi, per esempio, Via dei Condotti a Roma, ci sta che ci siano delle persone riconoscibili che camminano, come anche dei loghi di brand per i quali non hai ricevuto nessuna autorizzazione. In quel caso se le persone, per quanto riconoscibili, sono a figura intera, non ci dovrebbero essere problemi legali se le pubblichi nei microstock, sempre usando la licenza editoriale.

Per capire quali agenzie sono le migliori ti consiglio di guardare il primo video della mia newsletter:

https://stockfootage.it/inizia-qui/

I video a 360 gradi

Ho visto che l'utilizzo dei video 360° si sta man mano espandendo, anche sui siti di stock footage il numero dei video è in aumento. Credi possa essere una strada da intraprendere per portare a casa qualche soldo o non ne vale la pena?

Ti faccio una previsione, e prendila come un'opinione personale perché nessuno sa cosa succederà nei prossimi 5 anni (vedi quello che è diventato il 3D, che ai tempi di Avatar sembrava il futuro e adesso lo stanno togliendo dai televisori).

Secondo me il video a 360° non si affermerà nel microstock.

Ciò non toglie che se vai nei luoghi fisici principali richiesti dai compratori, dei quali adesso trovi migliaia di contenuti in vendita:

  • l'Arco di Trionfo
  • Times Square a New York
  • Trafalgar Square
  • Il Colosseo

e registri a 360° potresti avere delle buone possibilità di vendere nell'immediato finché non c'è molta concorrenza.

Chiaramente se il video a 360° lo fai nel Paesello dove abito io o, anziché al Colosseo, in una zona di Roma di secondaria importanza, butti il tuo tempo, se guardi ai guadagni del microstock. Spero di esserti stato d'aiuto.

I risultati di vendita su Pond5

Cari amici, quattro domande oggi, ma sono uscito dallo spazio dedicato ai vostri quesiti pur avendone in realtà un'altra, che però non parla di "come fare qualcosa" ma parla di un evento di poco tempo fa e della richiesta di aggiornamenti su di esso.

Sai in linea generale come va l'andamento delle vendite su Pond5 con la novità dell'esclusiva che hanno chiesto a certi produttori? Hai avuto un rallentamento?

Devo dire ragazzi che, in linea di massima, una volta prese le decisioni io non sto a studiare le statistiche generate dalle conseguenze di quelle decisioni, quindi prima di questa domanda non mi ero posto il problema. Però, visto che mi veniva chiesto un report da uno di voi, cari ascoltatori, sono andato a vedere e vi certifico quello che non vi aspettate, e che non mi aspettavo nemmeno io, a dire il vero.

Su Pond5, dove non ho optato per l'esclusività, ho notato un buon aumento delle vendite.

Non so se sia:

  • un caso,
  • un rimescolamento dei file dovuto a un cambiamento nell'algoritmo,

però sono in qualche modo sono stupito dall'aumento che c'è stato nell'ultimo periodo che, guarda caso, è proprio quello successivo al lancio dell'esclusività. Fatemi sapere se avete notato qualcosa del genere. Mi raccomando niente sensazioni, ma solo dati, perché sono i dati che piacciono a quelli come me.

Black Box

Poi, visto che sono uno di quelli che sostiene che gli strumenti fanno la differenza tra:

  • gli improvvisati del microstock che guadagnano 10 dollari al mese ma sono protagonisti dei gruppi Facebook sull'argomento,
  • quelli che guadagnano veramente,

cito un messaggio di un ascoltatore su BlackBox, servizio di cui abbiamo parlato negli episodi precedenti e che nelle premesse poteva sembrare molto interessante, ma chissà se è vero.

Mettendo insieme un po' le idee che hai raccontato nei podcast, mi è venuto in mente un brutto scenario, nel quale qualche utente BlackBox mette in vendita video rubati da Youtube, il proprietario lo segnala alle agenzie e queste bannano tutto l'account di Blackbox... facendo perdere il lavoro anche altri utenti onesti in un colpo solo.

Dalla mia esperienza e da quello che ho letto in giro, le agenzie hanno una mentalità poco italiana e non guardano in faccia nessuno. Per loro perdere uno contributor, anche grosso, non è niente, anzi forse è meglio se è un potenziale portatore di cause. Quindi se mai dovessero avere dei problemi con BlackBox, non esiterebbero a tagliare tutto il ramo.

Grazie ad Alberto Mazza che ci ha fatto presente questo scenario, che visto anche quello che abbiamo raccontato nel podcast non è poi così inverosimile.

Su BlackBox potete caricare i vostri video grezzi, e loro ci pensano a descriverli ed eventualmente anche a montarli in cambio di una percentuale sulle vendite.

Il problema è che, se succede quanto ipotizzato dall'ascoltatore, finite per buttare un sacco di tempo che, ve lo ricordo, in questo mondo è ben più importante dei soldi. Quindi fate i vostri calcoli.

Io, come dico nel corso, le cose ve lo spiego, ma non avendo una risposta per ognuno delle migliaia di scenari che ci sono, quanto meno non posso essere al vostro fianco a dirvi cosa fare in un mondo che cambia ogni giorno, voi dovete mettervi nelle condizioni di avere gli elementi che servono per prendere le decisioni giuste.

Bene cari amici, io dico che in questo episodio, che a dire il vero è il 75esimo, a differenza di quanto erroneamente detto nello scorso, dove avevo sbagliato la numerazione, dicevo: in questo episodio abbiamo già detto abbastanza, quindi come prima cosa vi ricordo che io mi chiamo Daniele Carrer, sono nato nel 1977, quindi ho fatto a tempo a vivere sia il mondo analogico che quello digitale, divertendomi in entrambi, e anche facendomi il mazzo se è per questo, ma già lo avete capito, e non mi resta altro che ricordarvi che nella vita l'importante non è divertirsi ma essere felici e darvi appuntamento alla prossima volta.

In questo episodio ho parlato di:

  • Storyblocks che apre i suoi abbonamenti al contributo dei produttori,
  • le partnership di Shutterstock che generano vendite da meno di un dollaro,
  • perché gli abbonamenti di Storyblocks sono lo strumento perfetto per i ladri,
  • perché per vendere bisogna vedere le cose con gli occhi dei compratori,
  • come usare i .csv di Pond5,
  • il successo (o l'insuccesso) dei video a 360 gradi nei microstock,
  • primi riscontri sull'esclusività su Pond5.

Ok, io ci ho messo un giorno di lavoro per produrre questo contenuto e tu ci impieghi 5 secondi per cliccare su uno dei tre tasti qui sotto, ma più che per questo, perché non condividi la pagina semplicemente per aiutare i tuoi amici appassionati di fotografia a guadagnare?