Oltre ai podcast faccio anche video. Ne ho creati 4 per insegnare a chi scopre il microstock come iniziare a vendere foto e video online: posso mandarteli?
In questo episodio parlo di:
- Storyblocks che cancella il portfolio di un'autore,
- una vendita di stock footage da 60 centesimi su Shutterstock,
- perché ai fotografi conviene produrre (anche) stock footage,
- uno strumento importante che Pond5 ha eliminato,
- il watermark su foto e video,
- la Nikon D7500 per creare stock footage,
- un mio video sulla fotografia su cui non tutti i fotografi sono d'accordo.
Ti scrivo per chiederti informazioni a proposito di una mail che ho ricevuto da Storyblocks qualche settimana fa. Pensavo, di non essere l'unico ad averla ricevuta e che ne avresti parlato nel tuo podcast, ma a quanto pare mi sbagliavo visto che non ho trovato niente neanche cercando su Google.
In pratica mi hanno avvisato che entro 30 giorni cancelleranno il mio account. Non che sia una grandissima tragedia visto che negli ultimi sei mesi mi hanno venduto appena 1 video.
Sai niente a riguardo? Hai feedback di altri contributors sul calo delle vendite di Storyblocks?
Ti copio/incollo il contenuto della mail:
"Hello,
Storyblocks is growing in both customers and contributors. One of our foundations is setting and keeping a high bar on quality content. We know how tough it is to create great content in today’s competitive world, but as a company, we have to stay competitive, too.
After a thorough review, we’ve concluded that your portfolio is underperforming relative to similar content. Unfortunately, we’ve marked your portfolio for removal. We will remove your content from the site in 30 days.
We encourage you to continue developing your skills and want to help you with that. Stay on top of microstock trends to help guide what type of content the market is looking for. Taking steps to improve the quality of your work and creating content that people are looking for will help you keep your content on Storyblocks and generate more earnings.
Feel free to reach out if you have any questions.
Respectfully,
The Storyblocks Team"
Questo episodio viene dopo un lungo silenzio da parte mia, a causa di impegni legati al mio eterno lavoro per costruirmi un futuro migliore. L'ho fatto mettendo semplicemente in atto quello che promettevo di fare nel mio libro (guarda di cosa si tratta), che ovviamente non è una fatica lunga solo 10 giorni, ma mesi. In realtà potrei dire anche:
per cambiare in meglio il mondo...
ma non mi credereste se lo facessi, quindi evito.
Storyblocks che ti cancella il porfolio...
Tornando al discorso iniziale, avete capito che Storyblocks, agenzia a cui bisogna dare atto di essere riuscita, con una politica aggressiva a favore di noi produttori, ad entrare nel mercato in un momento in cui i giochi sembravano già fatti, sta continuamente correggendo il tiro della sua strategia.
Dico politica aggressiva, perché inizialmente pagavano addirittura il 100% di commissione sulle vendite, mentre oggi pagano il 50%, che è comunque più di quanto diano quelli di:
- Shutterstock, ovvero il 30%,
- Pond5, ovvero il 40%, salvo non siate esclusivi.
Se volete approfondire il tutto per vostra cultura personale andate ad ascoltare i vecchi episodi di questo podcast (ascoltali) che fra un po’ compirà 3 anni.
Storyblocks punta sui contenuti in abbonamento
Vi do un elemento in più per giudicare la situazione che il gentile ascoltatore ci ha segnalato, perché immagino vi sia sfuggito:
Storyblocks appena acquistato 130 mila video che ha inserito nella sua collezione in abbonamento "all you can download", che è una collezione alternativa a quella a cui possiamo contribuire noi che invece si chiama Marketplace e che vende il singolo video full HD a 79 dollari.
Molti video in abbonamento sono anche in 4k per altro.
Io quella collezione in abbonamento la sto provando come compratore e devo dirvi che i video che adesso si trovano non sono per niente male, a differenza di quanto accadeva fino a poche settimane fa.
E, udite udite, costano solo 39 dollari. Purtroppo per noi produttori e per la fortuna dei montatori che li acquistano, non 39 dollari l'uno, ma 39 dollari per un mese in cui potete scaricare tutto i video che volete, anche 20mila video. Un po' il Netflix dei microstock.
Provate a calcolare quanto costa un singolo video dividendo 39 per 20mila.
Facendo uno più uno e avendo capito che quelli di Storyblocks sono guidati da gente che sa come fare i soldi, credo che, di conseguenza, stiano spingendo i loro abbonamenti a scapito dei contenuti del Marketplace, che è appunto l'unica loro offerta alla quale possiamo contribuire noi.
Ecco perché vendiamo poco ultimamente, ed ecco perché, per quanto nei microstock noi siamo sempre stati solo dei numeri, in presenza di una strategia del genere, togliere l'intera collezione di un produttore significa non perderci nulla. E quindi lo fanno.
So che qui scatta il Landini che c'è in voi, almeno in alcuni di voi, ma scendendo in piazza non otterrete nulla. Anzi vi invito in questi casi a prendere esempio proprio da quello che fanno quei cattivi di Storyblocks, ovvero cambiare strategia, se non ne vale la pena.
60 centesimi per la vendita di un video su Shutterstock
Voltiamo pagina, mi ha scritto uno degli oramai tanti acquirenti del mio libro e dei video extra che includo assieme. Video che se avete voglia di acquistare, spiegano come capire che genere di soggetti cercano i clienti che comprano le nostre foto e i nostri video. Giusto per produrne altri e avere più possibilità di vendere. Si tratta quindi di una conoscenza che da sola può farvi guadagnare molto di più di quello che costa il mio libro.
Queste le parole di Vincenzo:
Ciao Daniele scusa il disturbo. Prima di tutto mi mancano tanto i tuoi podcast, a quando il prossimo?
Poi volevo chiederti: oggi su Shutterstock ho venduto 3 clip, ma non ci crederai me le hanno pagate 60 centesimi di dollaro l'una. Ma è mai possibile? A questo punto meglio ricominciare a fare foto.
Mi fa piacere, cari amici che mi ascoltate subito dopo l'uscita degli episodi che avete notato la mia lunga assenza.
Io, come dicevo prima, sono stato impegnatissimo sugli aggiornamenti al mio corso. Erano uscite troppe notizie importanti per non dare un prodotto al passo coi tempi ai miei cari studenti paganti.
E poi mi sono buttato a capofitto sulla ristrutturazione del mio canale YouTube sui film storici, visto ogni mese da 250 mila persone in continuo aumento; che ha raggiunto un picco, qualche tempo fa di un milione di utenti.
A breve mi butterò a capofitto sul rifacimento del mio corso in inglese, quindi non so quando riuscirò a pubblicare il prossimo podcast, ma l'impegno ce lo metto sempre.
Per quanto riguarda le vendite su Shutterstock, caro Vincenzo, ti è successo qualcosa che con 40 mila dollari incassati da quell'agenzia, per fortuna, a me non era mai successo. Mi sono fermato a tre dollari e 50, ma di solito staziono sopra i 10 a vendita.
Scusate, prima che qualche hater intervenga:
40 mila dollari lo so che sono pochissimi, ma il mio impegno su Shutterstock è stato massimo e assoluto solo nei momenti in cui non avevo un lavoro, sappiatelo, voi che state sul divano a guardare lo smartphone aspettando che qualcuno vi assuma grazie alla Divina Provvidenza. Questo impegno è stato invece molto incostante quando ero preso da altro.
Perché conviene produrre stock footage anche ai fotografi
Stando un po' al centro di questo mondo del microstock, grazie al sito e a questo podcast, ti garantisco amico Vincenzo che non mi hanno mai segnalato qualcosa di simile. So che può dispiacere vedere importi così bassi, ma io continuo a dire che il video è molto meglio delle foto, dove la regola (e non l'eccezione) è ormai 25 centesimi a vendita.
Detto ciò, ho un aggiornamento che mi è arrivato poco prima di registrare. Perché l'ascoltatore ha sentito Shutterstock, che gli ha risposto, o meglio, come si vede dal testo che citerò è stato il loro traduttore automatico a farlo, cose che in realtà già sospettavo.
Tutta colpa degli abbonamenti
Parole testuali:
Shutterstock offre offerte promozionali o pacchetti alla rinfusa di volta in volta. Questa vendita è parte di quel programma. Sfortunatamente, non c'è modo di rinunciare a queste vendite, ma almeno questo contribuirà ad aumentare tale metraggio nel posizionamento sui motori di ricerca.
Faccio notare la parola metraggio, ovvero footage. A conferma, come dico nel mio corso, che non esiste una parola italiana che corrisponde a footage.
Quello di cui parlano gli amici di Shutterstock sono, il più delle volte, dei mega abbonamenti che vendono a gente che scarica una quantità enorme di video. Quindi le royalty finali vengono divise tra i produttori in proporzione ed essendo tanti i video scaricati, alla fine l'importo che pagano arriva anche a soli 60 centesimi.
Anche questo è il mondo del microstock oggi.
Pond5 elimina un importante strumento
Prima di rispondere alle vostre domande, vi segnalo una brutta notizia. Fino al precedente episodio c'era una risorsa gratuita che Pond5 rilasciava sul suo sito. La risorsa si chiamava "artist resources" e diceva una cosa del genere.
Il 90% del fatturato di Pond5 viene dai video.
Quindi, prima informazione utile, basata su dati reali, non sulle congetture degli scappati di casa che scrivono sui gruppi Facebook:
le foto su Pond5 non si vendono e fin qui, se ascoltate il mio podcast, già lo sapete e se non ascoltate il mio podcast, negli ultimi 20 secondi avete imparato qualcosa che vi può far evitare di perdere tempo su qualcosa che non vi dà risultati.
La seconda informazione era ancora più interessante, perché all'interno della categoria video vi diceva:
- la percentuale di vendite, a livello numerico, e di incassi, imputabile al Full HD, al 4k e alla risoluzione standard, che ancora si vende, pochino ma si vende.
Il dato era... non ve lo dico, perché solo chi ha comprato il mio corso deve saperlo, visto che lì lo facevo vedere. Scherzo, ma non tanto.
Comunque il 4k rappresentava il 10% delle vendite di video e il 20% degli incassi, visto che il prezzo è più alto. Almeno questo era l'ultimo dato di qualche settimana fa, adesso non lo possiamo più sapere, visto che Pond5 si tiene stretta i suoi dati, che evidentemente ha capito che anche la concorrenza poteva spiare.
Il 4k comunque è il futuro, quindi girate in 4k cari amici, almeno se vi piace guadagnare. Se vi piace altro, questo podcast, al netto delle stupidaggini che ogni tanto dico e che possono causare una certa ilarità, forse non fa per voi.
Si può mettere il watermark nelle foto e nei video?
Ho letto con preoccupazione l’articolo sulle foto rubate e avevo già letto anche gli articoli di Rotenberg.
Ho il sospetto che possa essere successo anche a me: su Shutterstock talvolta, per esempio, nella sezione “Downloaded from” non appare il Paese di provenienza e chissà forse questo è un segnale in tal senso.
Comunque ti scrivo per chiederti riguardo al Watermark: non si può mettere nelle foto o nei footage che mando ai siti di Stock, vero? (Almeno mi sembra che sia escluso già nelle condizioni per l'accettazione del file).
Tu hai una lezione in merito?
Non so se il fatto che non appaia il Paese di provenienza sulla mappa che Shutterstock ti mostra per identificare le vendite sia un segnale di possibile furto. Purtroppo quella mappa non è più attiva sullo stock footage, e io oramai produco solo quello, quindi non ho un riscontro diretto per analizzare il fatto.
Ricordo che, quando era attiva anche con il footage, quella mappa era affidabile fino a un certo punto, perché riportava un sacco di vendite dall'Africa, che non è esattamente un gran mercato. Quindi forse, non si tratta di furti se ci sono incongruenze simili a quelle che segnali.
Ad ogni modo il problema di cui parlavo nel podcast, era relativo a gente che le foto:
- prima le comprava,
- poi le rivendeva.
O le scaricava gratis da siti come Pexels.
Quindi quando questo succede (la rivendita non autorizzata da parte di persone che non sono gli autori), il tuo account non riporta nulla e la mappa non c'entra.
Il watermark non lo puoi mettere nelle foto che mandi ai microstock, perché ovviamente poi loro devono venderle e non possono farlo se i contenuti hanno il watermark. Però nelle anteprime che i microstock fanno vedere a chi fa le ricerche inseriscono sempre un watermark con il logo dell'agenzia, quindi non è così che le persone rubano le immagini.
Se vuoi mettere il watermark nelle tue foto e farlo velocemente inserendolo su più immagini contemporaneamente, puoi usare software come ACDsee o come tantissimi altri.
Per i video lo puoi fare con Mpeg Streamclip per esempio.
La Nikond D7500 per fare microstock
Ciao Daniele una semplice domanda riguardante l’attrezzatura per fare footage. Sono onesto voglio darmi qualche possibilità, essendo stata comunque una mia grande passione, anche sul footage “terrestre” e non solo su quello aereo col drone (che comunque al momento rimarrà il mio principale).
Dato che dovrei rinnovare un po’ il mio comparto fotografico… Avrei sottomano una Nikon D7500 che mi sta praticamente cedendo quasi come nuova un collega, ma senza obiettivo.
So che non è una full frame ma registra video in 4k, cosa ne pensi?Mi ci posso buttare (e quindi comprare un obiettivo decente su questa) o pensi che convenga altro?
Perché per ora la d850 come consigliavi tu nel video è un po’ fuori dalla mia portata economicamente parlando. Nel caso la ritenessi idonea, mi consigli un paio di obiettivi da montarci sopra?
Premetto che tante storie di persone con cui sono in contatto e che hanno scoperto il microstock grazie al mio sito sono finite con dei successi, quindi non vedo perché non dovresti darti una possibilità, visto che parti già da un'esperienza in campo video superiore alla media.
Per quanto riguarda la reflex devi fare un ragionamento abbastanza soggettivo, ma ti dico come la penso.
Le reflex non full frame che registrano in 4k hanno solo il grosso limite di non essere un granché a basse luci.
In generale, il mondo dello stock footage ha visto negli anni una certa evoluzione dei clienti, che sono sempre meno le televisioni, e altri clienti che sono disposti a pagare tanto ma pretendono la perfezione tecnica, e sempre più gli Youtubers e simili, che non storcono il naso se vedono un video sgranato.
Quindi, puoi partire con la d7500, usarla sapendo i suoi limiti a basse luci, ma caricando comunque stock footage 4k che è il miglior contenuto per guadagnare, visto che è pagato molto di più e sempre più il mercato lo chiede.
Visto che poi la reflex la prendi usata, fra qualche mese, se vedi che ingrani con il business, puoi venderla perdendoci poco e passare a qualcosa di più grosso. Magari, in quest'ottica, nel prendere l'obiettivo cercane uno compatibile anche con le full frame.
Shutterstock custom
Ho già letto il tuo libro e a breve sicuramente farò il tuo corso. Volevo chiederti cosa ne pensavi di Shutterstock Custom?
Ad oggi Shutterstock è l'unico sito dove sono riuscito a vendere qualche centinaia di foto e, visto che mi hanno accettato come contributore custom, sarei molto curioso di sapere cosa ne pensi!
Premetto che non ho usato Shutterstock custom e che è una delle rare proposte dei microstock che nessuno delle decine di produttori con cui sono costantemente in contatto ha provato. Non è il primo servizio che nasce per creare contenuti su misura, perché di questo si tratta.
Funziona così:
- un marchio pubblica un bando per creare una foto una grafica su misura,
- i contributor di Shutterstock fanno la loro proposta,
- il cliente sceglie.
Shutterstock quindi ha semplicemente provato a sfruttare il suo brand di riconosciuta qualità/fama/affidabilità per fare quanto altri già fanno.
Secondo me, vedendola dal nostro punto di vista di produttori, non ne vale la pena.
Non so francamente quanto paghino, ma in passato mi era capitato di usare servizi analoghi per creare un logo. A parte che l'avevo pagato pochissimo, e credo che Shutterstock abbia prezzi più alti.
Funzionava così:
- avevo pubblicato il bando per la grafica,
- più di 100 freelancer mi hanno mandato il loro lavoro su misura, per il quale evidentemente hanno perso un po' di tempo,
- alla fine ne ho scelto uno che è stato pagato.
Gli altri hanno lavorato gratis.
Da approfondimenti sembrerebbe che Shutterstock custom funzioni proprio allo stesso modo e per questo credo che non ne valga assolutamente la pena, perché anche se i prezzi sono più alti di sicuro anche la risposta di chi crea la grafica o la foto è maggiore, quindi analizzando i dati, io dico che non ne vale la pena.
Il mio video che ha diviso i fotografi
Mi chiamo Andrea Mignogna e sono un "giovane" fotografo Sardo. Lavoro da tanti anni esclusivamente con la fotografia. Ti segue da tempo e stimo il tuo lavoro.
Cerco di guardare tutti i tuoi video e li trovo sempre molto interessanti, soprattutto nel linguaggio che utilizzi.
Per quanto riguarda L'ultimo video che hai pubblicato e che si chiama "il futuro della fotografia" vorrei farti dei piccoli appunti se mi permetti. Quanto dici è giustissimo (infatti da tempo sotto i tuoi consigli ho aperto diverse pagine con qualche upload su vari siti Stock) ma secondo me incompleto.
Sai bene e meglio di me che la produzione di immagine (foto o video che sia) è anche e sopratutto passione. Un fotografo o videomaker capace (sia nel lavorare che nel saper vendersi) ha ancora tante possibilità di lavoro. Dalla mia esperienza ti posso dire che se ci si impegna nel migliorarsi sotto i tanti aspetti della libera professione, il lavoro sbuca fuori.
Il mercato è ormai disseminato di operatori ma la qualità media è veramente scarsa. Non parlo solo del prodotto finito ma anche del modo di rapportarsi, della professionalità imprenditoriale e tanti altre piccolezze che piccolezze non sono.
Mai come oggi la fotografia ha avuto un ruolo tanto importante nella società, chi sa fare ha un mondo di possibilità che prima non esistevano.
Io sono un reporter freelance ma so giostrarmi anche sullo still life, sulla paesaggistica e sull'architettura. Ho 28 anni e lavoro in proprio ufficialmente da quando ne avevo 22.
Il lavoro non mi è mai mancato, nonostante ciò non mi ritengo un grande fotografo (sono piuttosto mediocre a dire il vero), ma la mia professionalità nel rapportarmi con gli altri mi ha sempre ripagato.
Sono stato prolisso lo so, ma la fotografia non morirà, anzi sarà sempre più forte e importante.
Ti ringrazio per il gran bel progetto di divulgazione che porti avanti.
Spero di non averti disturbato.
Poi, sempre relativamente all'ultimo video che ho pubblicato e che trovate qui sopra, mi ha scritto una fotografa appassionata, ma non professionista. Ecco il suo messaggio:
Devo dire che sono perfettamente d’accordo con te! Meglio i sistemi attuali che quelli di una volta.
La mia passione per la fotografia è da parecchio che me la coltivo e in effetti, se ci penso, quando una volta mi balenava l’idea del fatto che mi sarebbe piaciuto fare della fotografia la mia professione, nel giro di un nanosecondo spariva perché la vedevo una cosa per me irraggiungibile.
Oggi per fortuna, grazie alle nuove possibilità che ci offre il mondo digitale non sembra più così impossibile, o quanto meno non sembra così impossibile pensare di poter proporre le proprie fotografie ad un pubblico mondiale. Magari non pensando di farne una professione, ma piuttosto pensando di ricavare quel po’ per regalarmi qualcosa in più per l’attrezzatura o per regalare qualcosa in più alla mia famiglia.
Grazie all'amica fotografa, che in fin dei conti con il suo messaggio rappresenta quella che è la media dei produttori di foto e video che vengono vendute nei microstock, ovvero appassionati che trovano in quest'attività il miglior modo per fare quello che piace loro e per arrotondare il proprio stipendio.
La terza opinione che cito, tra le tante pervenute, è anche questa rappresentativa di una categoria di produttori di microstock, diversa dalla precedente, perché parliamo di fotografi professionisti, ed è quella di un grandissimo artista dell'immagine di Torino, nonché insegnante di fotografia, che si chiama Michele Vacchiano:
Parole sante! Eppure molti colleghi non si sono adeguati al cambiamento e continuano a rimpiangere l'epoca in cui "Sale e Pepe", oppure "La Rivista della Montagna" pagavano 200 euro per una fotografia. Come i dinosauri: forti, potenti, ma estinti. Grazie per i tuoi contenuti.
A quel punto, io che di solito sono poco interessato alle opinioni degli altri, ma quando incontro qualcuno che ha davvero qualcosa da dire di interessante lo stresso per saperne di più, col cappello in mano gli ho chiesto se poteva scrivere qualcosa sull'argomento per il sito, e lui, con la gentilezza e la professionalità di chi la fotografia la insegna perché ha titolo e curriculum per farlo, non quelli che fanno i corsi da 99 euro su internet e poi spiegano che bisogna fare le foto storte per essere al passo coi tempi, ha sviluppato l'opinione che vi ho citato scrivendo una pagina di cui ovviamente non ripeto il testo in questo podcast, ma che vi linko volentieri:
https://stockfootage.it/il-fotografo-scomparso/
Leggetela, perché è spettacolare.
Bene ragazzi, questo era il 74esimo episodio di "vendere foto e video online". Io per un po' non ci sono stato e sinceramente non so nemmeno quando tornerò, ma l'importante è che anche in questa ventina di minuti o poco più abbiate imparato qualcosa che vi ha permesso di migliorare un pochino la vostra vita.
Lo può aver fatto mettendovi magari nelle condizioni di guadagnare di più, o magari dandovi lo stimolo per impiegare il tempo che avreste passato sui social network a fare qualcosa di ben più edificante per la vostra vita, come appunto riprendere e fotografare, o magari spiegandovi come iniziare un percorso che vi permetta di capire questo fantomatico mondo digitale e, un po' alla volta, di riuscire a cambiare lavoro per trovare qualcosa che vi fa guadagnare di più, o vi fa lavorare di meno o, ultima ma non meno importante, vi permette di essere più liberi.
Ricordandovi che nella vita l'importante non è divertirsi ma essere felici, io vi ringrazio per l'ascolto e vi do appuntamento al prossimo episodio.
In questo episodio ho parlato di:
- Storyblocks che cancella il portfolio di un'autore,
- una vendita di stock footage da 60 centesimi su Shutterstock,
- perché ai fotografi conviene produrre (anche) stock footage,
- uno strumento importante che Pond5 ha eliminato,
- il watermark su foto e video,
- la Nikon D7500 per creare stock footage,
- un mio video sulla fotografia su cui non tutti i fotografi sono d'accordo.

Ok, io ci ho messo un giorno di lavoro per produrre questo contenuto e tu ci impieghi 5 secondi per cliccare su uno dei tre tasti qui sotto, ma più che per questo, perché non condividi la pagina semplicemente per aiutare i tuoi amici appassionati di fotografia a guadagnare?