Perchè Pond5 conviene a chi vende video
Pond5 (visita il loro sito) è l'agenzia più redditizia per la maggior parte di quelli che producono stock footage.
La prima ragione di questo è le percentuale di royalty che garantisce a videomaker e fotografi:
- il 40%
- o addirittura il 60%, se si opta per l'esclusività.
Tendenzialmente le altre pagano meno, a partire da Shutterstock (leggi la guida che ho scritto su Shutterstock), che dà il 30% e Adobe Stock (visita il sito di Adobe Stock) che dà il 33%.
Le agenzie che danno alte percentuali, ma poi non vendono nulla
Il problema del microstock, però, è di natura matematica. Un numero moltiplicato per zero infatti dà zero.
In particolar modo nello stock footage le agenzie che vendono sono solo le tre appena citate:
- Pond5
- Shutterstock (iscriviti da questa pagina)
- Adobe Stock
Quindi, per quanto altre garantiscano di più in termini percentuali, non vendendo video alla fine ai produttori non arriva niente, nonostante i buoni intenti nel dividere più equamente gli incassi.
Pond5 non conviene ai fotografi che caricano stock images
Sottolineo che se anziché creare stock footage, siete invece dei fotografi e preferite vendere stock images, diventare contributor di Pond5 non è esattamente una buona strategia, e vi consiglio di registrarvi (almeno) su Shutterstock (guarda il mio tutorial che ti insegna in 5 minuti a registrarti su Shutterstock).
Attenzione comunque che state facendo un errore a non cambiare strategia e passare anche al video, che è molto più facile da creare di quanto si possa immaginare per chi sa già fotografare, come spiego in uno dei video che potete trovare in questa pagina.
I miei risultati di vendita su Pond5
E' inutile che mi atteggi a guru, millantando risultati che però non ho il coraggio di mostrare. Questi sono i miei best seller, ovvero clip da 5 a 10 secondi, girati in un minuto nel caso siano video real time (a velocità normale) o in 10 minuti nel caso siano time-lapse (velocizzati):
Per la cronaca si tratta di:
- 4 time-lapse (tra cui il primo posto),
- 3 video real time.
L'importo indicato è l'incasso totale. Purtroppo oggi è difficile capire quanto è rimasto a me, perché una volta Pond5 pagava il 50%, mentre oggi paga la percentuale che ho detto sopra.
Un mese medio di incassi
Premetto che mentre scrivo (novembre 2019) ho 14 mila clip pubblicate. Per due anni non ne ho caricate, a causa del mio impegno in altri progetti digitali. Tre mesi fa ho ricominciato.
I miei livelli d'incassi in tempi di caricamento costante sono quelli riportati qui sotto:
Il bello del microstock è che si tratta di una rendita passiva (leggi cos'è una rendita passiva).
Quindi in pieno periodo di zero caricamenti, nel 2018 su Pond5 viaggiavo intorno agli 800/1000 dollari + i soldi che mi arrivavano dal partecipare alla mermbership area, che poi vi spiego cos'è.
Il mio mese con più guadagni
Nell'ottobre 2017, casualmente proprio all'inizio del mio periodo di sospensione dei caricamenti, da Pond5 incassai 2114,70 dollari. Parlando di queste cifre, vi ho detto in una frase per quale motivo Pond5 è la migliore agenzia per chi fa video, e perché i fotografi stanno sbagliando tutto:
- continuando a produrre solo immagini stock;
- non passando anche ai video, che nell'ambiente del microstock si chiamano stock footage.
Parlo di soldi non per vantarmene, ma solo perché il livello di convincimento in chi mi ascolta, quando lo faccio, tende all'elevato. Se invece parlassi di cose astratte, in quest'epoca di bombardamento di informazioni, la risposta, dall'altra parte, sarebbe qualcosa del tipo:
Ok, ti faccio sapere.
Ma tra i tanti difetti che ho non credo che nessuno possa rinfacciarmi quello di filosofeggiare troppo. A proposito, ecco gli screenshot degli incassi a riprova che non sto imbrogliano nessuno:
Pond5 vende (poco) le foto
Pond5 oltre allo stock footage vende anche:
- foto (stock images)
- effetti sonori
- musica
- templates after effects
e altro.
Quindi noi produttori possiamo caricare nell'agenzia quel tipo di contenuti e venderli. In teoria.
In realtà questo non ha tanto senso, almeno per quanto riguarda le foto, perché Pond5 non ha un gran numero di clienti che le acquistano.
L'immagine che segue è una chicca, perché riguarda una parte del sito che era disponibile su Pond5 fino a qualche mese fa: la tabella che dichiarava come i clienti di Pond5 spendevano i loro soldi.
Le stock images si fermavano sotto al 5% della quantità totale dei file che Pond5 vendeva, e al 2% del fatturato (visto che costano mediamente meno degli altri contenuti).
Io, più per divertimento che per convenienza economica, anni fa caricai un centinaio di foto del Carnevale di Venezia nella loro collezione. Negli anni ne ho venduto meno di 10, e incassato molto meno di quanto guadagno con lo stock footage, in media, in un singolo giorno.
In compenso in Piazza San Marco quel pomeriggio mi sono divertito come non mai, perché:
- fotografare
- riprendere
per fortuna, non sono solo un business per me, anche se spero che i fotografi con il negozio perennemente vuoto non prendano queste mie parole come una giustificazione a rimanere immobili.
Per analogia, ricordo a tutti che anche la maggior parte delle agenzie nate con le foto e che poi hanno iniziato a vendere anche video (a parte Shutterstock e Adobe Stock), in realtà non vendono praticamente mai quest'ultimi.
Ciò significa che anche se:
hanno la loro collezione di stock footage, essendo arrivate tardi nel mercato, quel genere di contenuto da loro non genera profitti degni di nota.
Quindi in quei casi, il mio consiglio, a meno che non utilizziate servizi come Stocksubmitter che, lo ricordo, è gratuito solo fino a 33 contenuti mensili, il tempo che passate a descrivere le singole clip non vale i guadagni che queste generano. In altre parole:
Se siete mossi dal sano principio del guadagno, sbagliate a vendere stock footage in quei siti, come sbagliate a vendere stock images su Pond5
Se il vostro scopo è invece gioire della soddisfazione che qualcuno paga per usare i vostri contenuti, sensazione molto nobile, allora vendetele.
Il W8-BEN
Il W8-BEN (leggi la mia guida che spiega cos'è), ovvero il modulo che il Governo americano chiede a tutti coloro che vendono i loro contenuti in un'agenzia di quel Paese per avere una tassazione alla fonte agevolata, è uno degli argomenti più caldi del microstock.
Non essendo io un commercialista non posso dare consigli su come compilarlo. Quello che posso dire è che Pond5 non lo prevede.
La cosa strana è che Pond5 è una Società americana, tanto quanto lo è Shutterstock che invece lo richiede, ma avendo molte sedi in altri Paesi sono riusciti ad evitarsi (ed evitare a noi produttori) l'onere di presentare quel documento.
L'ancor miglior notizia è che per questo motivo non ci sono da pagare tasse alla fonte sui guadagni ottenuti con Pond5. Su queste, quindi, si pagano solo le tasse nel Paese dove si risiede.
Comunque, visto che immagino la vostra attività di produttori non si limiti a Pond5, sul tema delle trattenute che alcuni microstock impongono sui vostri guadagni vi consiglio di guardare questo video:
Tutorial per l'iscrizione a Pond5
Se fate parte della categoria, ora o nelle vostre aspirazioni, dei videomaker o anche dei semplici possessori di reflex che registra video almeno in Full HD, ma meglio se in 4k, e pensate che nel vostro prossimo viaggio in qualche Capitale Europea potete creare qualche clip per capire se può essere un buon guadagno per voi, allora andate in questa pagina e registratevi.
Di solito nelle agenzie, compratori e produttori hanno account diversi. Su Pond5 invece potete comprare e vendere contenuti registrandovi una volta sola. Per farlo, usate il pulsante
- Join Now
in alto a destra della homepage:
Nella finestra successiva cliccate:
- SIGN UP NOW
Scrivete:
- la vostra email
- il nome utente che preferite e che sarebbe bello fosse lo stesso che usate nelle altre agenzie, sperando che qualcuno non l'abbia già preso
- una password di almeno 8 caratteri.
Cliccate:
- NEXT
Scrivete il vostro:
- Nome
- Cognome
- lo Stato dove vivete
- l'indirizzo
- la città
- il cap
- un numero di telefono
- il VAT ID, che potrebbe essere considerata come la nostra Partita IVA.
Ovviamente non è necessario avere la Partita IVA per creare microstock e tanto meno per caricare su Pond5, visto che nemmeno io che ce l'ho l'ho inserita, ma questo ve lo può spiegare meglio il vostro commercialista, insieme a tutto quello che vi serve per capire cosa fare a livello di tasse. Vi posso solo anticipare che io le tasse sui guadagni dello stock footage le pago al Governo Italiano.
Per oltrepassare il problema dell'inserimento della Partita IVA nel sito di Pond5, visto che se non inserite niente non potete passare alla schermata successiva, inserite una sequenza di zeri, e poi cliccare il pulsante
- NEXT
Ora dovete dire se siete:
- una persona che crea contenuti da sola (individual creator)
- una Società di produzione (Production Company)
- il rappresentante di altri produttori o un aggregatore (Authorized Rep./Aggregator)
Selezionate il tipo di media che volete inviare:
- Video
- musica
- suoni
e così via. Non selezionarne uno non implica che non vi permetteranno un domani di caricare lo stesso quel tipo di contenuto una volta che il vostro account sarà approvato. Cliccate:
- next
e in questa ultima fase:
dovete caricare una copia digitale della vostra carta d'identità, dicono loro, per evitare frodi. Io purtroppo non lo posso fare, perché l'ho già caricata per l'account che uso normalmente, e se lo facessi di nuovo rischierei di essere cancellato da Pond5.
Dopo aver caricato il documento, mettete un segno di spunta per dire che avete letto il contratto, e cliccate:
- SUBMIT
Di solito ci vogliono un paio di giorni lavorativi per avere l'esito della vostra domanda, che non c'è motivo di pensare che Pond5 non approverà.
Consigli per i produttori che cominciano oggi con il microstock
Attenzione ad una cosa (mi rivolgo soprattutto a chi ha scoperto il microstock da poco).
Provarci senza convinzione, tanto per vedere se arriva qualche guadagno, non ha senso, perché si perde tempo ed energie per farlo, e se si va allo sbaraglio non si guadagna nulla, ricavandone solo tanta insoddisfazione.
Ho fondato questo sito nel 2015 e ne ho conosciuto tanta di gente:
- entusiasta il primo giorno
- scettica il secondo
- frustrata il terzo
- arrabbiata il resto del tempo
L'esempio che dovete seguire è quello di uno studente del mio corso che si chiama Alex Di Martino (leggi la sua storia) e che ha guadagnato 230 dollari nella sua prima settimana da produttore.
O quello di Domenico Fornas (leggi la sua storia) che dopo un paio d'anni riesce a portare a casa 1100 euro al mese con lo stock footage. Fare i soldi vendendo stock footage e stock images è una questione di:
- metodo di lavoro (per produrre di più e in meno tempo)
- conoscenza del mercato
Il fattore tecnico è importante, ma è secondario rispetto a questi.
Un videomaker o un fotografo vecchia scuola che arrivano nel settore non riusciranno mai a capire quali sono i contenuti che fanno guadagnare, se non studiando. Io credo di essere la persona giusta per spiegare le cose solo per un motivo. Il motivo è lo screenshot riportato ad inizio pagina:
- 3.322$ guadagnati con un time lapse girato in 10 minuti
senza contare tutto il resto. Per riuscirci non ho fatto le cose a caso, ma ho:
- passato le mie giornate a studiare
- messo in piedi una strategia
- lavorato duro per realizzarla.
Come caricare stock footage
Esistono tre modi per caricare contenuti nelle Agenzie di microstock:
- il sito dell'agenzia stessa
- un software ftp come Filezilla
- servizi come Multcloud.
Quello che io preferisco è l'interfaccia web, perché il caricamento è più stabile dell'FTP, e la procedura è meno complicata da impostare rispetto a Multcloud, che è comunque più efficiente se spedite tanti contenuti a tante agenzie.
Basta collegarsi alla homepage del sito:
e cliccare in alto a destra:
- Sign in
loggarsi con il proprio:
- Nome utente
- Password
Sconsiglio ampiamente a tutti di usare Facebook per farlo (almeno se siete tra quelli che ci tengono alla privacy). Venite rimandati alla homepage, e lì in alto a destra dovete cliccare in alto a destra sull'icona del vostro profilo e selezionare:
- UPLOADS
Arrivate in questa pagina:
dove dovete cliccare il tasto blu:
- UPLOAD NEW FILE
Arrivate qui:
dove dovete cliccare il tasto blu:
- CHOOSE FILES
Lì scegliete i vostri file e aspettate il caricamento. Attenzione: a caricamento finito non li potete subito descrivere con titoli e keywords, ma dovete attendere che questi, nella pagina:
- MY UPLOADS
passino allo stato:
- NEEDS EDITS
Come selezionare la licenza editoriale su Pond5
Bisogna selezionare la licenza editoriale qualora un contenuto che si carica nei microstock contenga soggetti protetti dalle Leggi a tutela del copyright e della privacy. In un contesto urbano, e non solo in quelli, è davvero molto difficile che il proprio obiettivo non incroci:
- persone riconoscibili
- edifici moderni
- targhe d'auto
- insegne
Se volete vedere un video che vi spiega tutto e vi evita problemi, dovete comprare il mio corso. Se non vi interessa e avete voglia di leggere, spiego la differenza tra:
- licenza per uso editoriale
- licenza per uso commerciale
anche in questa pagina. Nel caso di Pond5, per dire all'agenzia di vendere i vostri contenuti con i limiti della licenza editoriale, dovete scrivere nelle:
- Curator Notes:
vale a dire nell'ultimo riquadro presente nelle schede dei singoli contenuti, questo messaggio:
Editorial use only
Non trovate scritta questa procedura da nessuna parte, ma ho personalmente sentito il servizio di assistenza e mi hanno detto che si fa così.
Le licenze estese
Per licenza estesa, nel microstock (non solo su Pond5), si intende il diritto di utilizzare il contenuto che si compra in progetti ad ampio budget. Detta così, il confine è labile, ed effettivamente lo è.
Ogni agenzia stabilisce nel contratto che fa sottoscrivere ai compratori, cosa intende per progetti ad ampio budget.
Se, per esempio, si pensa di utilizzare lo stock footage acquistato su Pond5 per una campagna pubblicitaria mondiale, allora non basta pagarlo il prezzo impostato dal produttore, ma c'è bisogno di un supplemento. Per questo motivo avvengono notifiche di vendita come questa:
79 dollari incassati per un video della statua di Dante Alighieri di fronte alla Chiesa di Santa Croce a Firenze, che normalmente vendevo a 39 dollari.
Lo ricordo: 79 dollari da me incassati significa che il footage è stato venduto a due volte e mezzo quei 79 dollari, visto che guadagno il 40% del prezzo di vendita.
Sottolineo che solo con questi 79 dollari mi sono ripagato le due notti che ho passato in hotel per riprendere Firenze. Con tutte le altre vendite (anche su Shutterstock e, qualche tempo fa, su Storyblocks: leggi la guida che spiega perché non conviene più caricare il quel microstock) mi sono anche ampiamente ripagato il tempo che ho lavorato.
Una delle caratteristiche positive del microstock è che vi permette di riempire produttivamente i vuoti professionali, che purtroppo sempre più fotografi e videomaker stanno vivendo.
Volete mettere in un periodo in cui non avete tanto da fare passare qualche giorno a Firenze con la reflex al collo e il cavalletto in mano, anziché starvene collegati a Facebook e scoprire che il vostro ex collega di lavoro del 2009 si è fatto una grigliata lo scorso weekend?
La membership area
Dal 15 aprile 2016 al 15 febbraio 2018 ho ricevuto costantemente da Pond5 791 dollari al mese. Vale a dire un totale di 14 mila 402 dollari, solo per aver dato 1582 delle mie clip alla loro membership area, che è nata proprio in quel periodo.
I miei 1582 file selezionati furono scelti all'epoca tra quelli della mia collezione con almeno 2 vendite.
A ottobre 2017 sono stato ricontattato, con una bella e una cattiva notizia:
- quella bella era che avevano aperto le selezioni per un rinnovo dei file della membership area, selezionandone molti più materiale da me pubblicato
- Quella brutta era che non pagavano più un fisso, ma pagavano in base ad una percentuale sui file effettivamente venduti.
Il risultato concreto di questo cambiamento lo vedete negli screenshot che rappresentano i pagamenti che ho ricevuto i primi 2 mesi per le vendite relative ai miei contenuti compresi nella membership area:
Purtroppo nel 2019 sono scese ancora, quindi niente di buono all'orizzonte.
Polemiche tra videomaker
L'introduzione degli abbonamenti su Pond5, che esistevano in molte agenzia, come:
- Fotolia (che non esiste più, perché è stata inglobata da Adobe Stock);
- Videoblocks (che è diventata Storyblocks, leggi come);
- Bigstockphoto
a detta di molti è una delle cause per la quale tanti:
- videomaker
- fotografi
fanno oggi molta fatica a girare il mondo ripagandosi i viaggi con le loro riprese, mentre nel 2009 io:
- senza la conoscenza tecnica del mercato che ho adesso;
- viaggiando da turista;
- non creando una scaletta prima di partire, quindi evitando di tracciare la posizione del sole per riprendere i soggetti sempre con la luce alle spalle
con una tre giorni a Parigi guadagnai quello che mi bastò per ripagarmi tre mesi dopo 10 giorni di vacanza in Sardegna per due persone (immaginatevi nel frattempo quanto il contatore delle royalties è salito).
Tutte considerazioni sufficienti ad attirare su di me le ire degli altri produttori, che quando dissi in questo blog che avrei accettato di dare i miei video alla nascente membership area di Pond5 hanno iniziato a scrivermi, muovendomi nella migliore delle ipotesi delle critiche, e in altri casi qualcosa di molto meno educato, come spesso avviene in rete.
La considerazione che io faccio è semplice:
Un singolo e insignificante videomaker come me non può arrestare una progressione che ha la forza di internet e della libertà di impresa.
Se Pond5 non si fosse mossa verso gli abbonamenti, in un mercato pieno di concorrenza, avrebbe chiuso i battenti nel giro di pochi anni.
In chiave imprenditoriale, si deve prendere atto di certe dinamiche e, quando sono più grandi di noi, sfruttarle a nostro favore e non comportarci come se fossimo in un film di Ken Loach.
Quello che bisogna capire nel microstock è che non esistono confini. Il 99,9% delle mie vendite avviene da compratori che lavorano lontani dall'Italia, quindi è inutile traslare i ragionamenti che si fanno nel mondo del lavoro classico, pensando di essere ancora negli anni 90 e che il mondo finisca poco oltre il Comune dove si passa gran parte del proprio tempo.
La stretta sui contenuti
Grazie per i contenuti che hai inviato, ma stiamo diminuendo la quantità di clip di quel tipo, visto che ne abbiamo già molti simili nella nostra collezione.
Queste parole, che nella versione originale erano in inglese, sono l'incipit di una mail con la quale Pond5 ha rifiutato il 100% dei video spediti da uno dei lettori del mio sito. Questo lettore normalmente aveva con loro un tasso di accettazione molto vicino alla perfezione e provate a immaginare la delusione che tali parole hanno provocato in lui.
Fermo restando che io sono generalmente dalla parte del produttore, lo sono ancor di più in questo caso, perché conosco la persona e perché ho letto lo scambio epistolare che ne è conseguito tra lui e Pond5, usando da parte sua un magnifico tono deciso ma educato, cosa sempre più rara in tempi di social network.
Il concetto che è mancato all'Agenzia è la professionalità: quando applichi una legittima linea editoriale devi distribuire almeno un paio di mesi prima delle linee guida aggiornate, giusto per evitare che la gente butti via ore di lavoro, visto che produrre microstock, lo ricordo se ce n'è bisogno, è un lavoro e non un hobby dal quale qualsiasi cosa viene è comunque guadagnata.
Poi, vedendo i toni che usano i sociopatici che partecipano a certi gruppi Facebook, del genere:
O guardate che file che ho trovato, e a me invece rifiutano quasi tutto!
immagino che, oltre alle lamentele colte e sensate del mio amico, nella posta delle Agenzie ci sia di tutto. Perché il produttore che ha del tempo da perdere per scandagliare le collezioni online e fare il confronto con i suoi file, nemmeno si trattasse di una puntata di Report, e appena scovata la presunta ingiustizia va a condividere con i suoi simili per far partire la tempesta di insulti anonimi, qualche problema esistenziale deve pur avercelo, specie se lo fa ogni singolo giorno dell'anno.
Quindi mi viene anche spontaneo pensare che le agenzie come Pond5 non hanno un compito facile nel discernere tra diverse tipologie di utenti che segnalano un'anomalia.
Ma questa è la premessa, la notizia più importante è che Pond5 decide ciclicamente di alzare ed abbassare il livello delle selezioni dei contenuti che gli arrivano, e non c'è quindi da stupirsi di nulla. Non bisogna pensare mai ai selezionatori.
Bisogna pensare a cosa produrre di vendibile la prossima volta che si tira fuori la macchina fotografica.
Momenti topici nella storia del microstock
Ci sono stati dei momenti epocali per gli appassionati che hanno provato a fare del microstock un secondo reddito importante, e in alcuni casi anche un lavoro a tempo pieno.
L'introduzione dello stock footage
Più o meno nel 2006 tante Agenzie hanno iniziato a vendere stock footage e quei fotografi che hanno capito per primi cosa stava succedendo hanno decuplicato nel giro di un anno i loro guadagni.
Le licenze editoriali
L'altra svolta è stata quando le Agenzie hanno iniziato ad accettare contenuti editoriali. Quindi, da quel momento in poi, se qualcuno si trovava a New York e fotografava Times Square, quando tornava a casa non doveva più perdere le notti al computer per cancellare le pubblicità sulle insegne per poter vendere online quelle immagini.
Gli abbonamenti
C'è stata una svolta abbastanza rivoluzionaria, per me e pochi altri, (l'ho appena spiegato) quando Pond5 ha lanciato la membership area nel 2016, e solo per la partecipazione a quella parte del sito io ho iniziato ad incassare:
- più di 800 dollari al mese;
- + le royalty normali generate da quell'agenzia (e delle altre);
- + (ma questa è una cosa che ho in comune con pochi altri produttori) le vendite dirette di footage che ottengo con il mio sito di film storici (guarda il mio sito di film storici).
Il microstock è una rendita passiva grazie alla quale oggi, se volessi, potrei:
- trasferirmi in Polinesia
- smettere di lavorare
- fare una vita molto rilassata, con l'unica preoccupazione di dover controllare ogni tanto i soldi del microstock che arrivano sul mio conto Paypal.
Ma per fortuna ho progetti di vita molto più gratificanti di questo, che sembra uscito da una Pagina Facebook con un milioni di iscritti che spammano condivisioni e non hanno nemmeno il tempo di accorgersi che la loro vera vita diventa sempre più misera.
Il Global Partner Program
Pond5 ha un programma di vendita chiamato:
- Global Partner Program.
Ve lo spiego con parole semplici, visto che se, a differenza mia, siete nel settore da meno di 10 anni è un po' complicato comprenderlo.
Pond5 con il Global Partner Program chiede ai produttori il permesso di redistribuire a delle Agenzie o Aziende partner i contenuti che pubblica.
Le vendite che vengono generate da queste sono pagate al produttore con la stessa percentuale di quelle generate da Pond5.com (40 o 60% a seconda dell'esclusività), ma con la possibilità per il redistributore di modificare il prezzo. Quindi i soldi che poi effettivamente arrivano sono (lo dico per esperienza) generalmente di meno.
Questi accordi, che in passato anche dei concorrenti di Pond5 hanno stipulato, si fanno sostanzialmente per 2 motivi:
- Nei mercati orientali, quindi Asia, ma anche Russia, i siti che sono normalmente utilizzati da noi contributor occidentali non sono forti, come non sono forti Facebook e Google che in loco vengono sostituiti da social network e motori di ricerca nazionali.
- Ci possono essere dei programmi stipulabili anche con soggetti diversi da delle Agenzie.
Per esempio, qualche anno fa, Adobe Premiere dava la possibilità ai montatori di lavorare usando nelle loro timeline dei file in bassa risoluzione provenienti dalla stessa Pond5, permettendo di finalizzare l'acquisto solo una volta terminato il montaggio (acquistando solo i contenuti effettivamente utilizzati).
Ora anticipo la domanda più comune:
Conviene aderire?
Sì. Quando in passato altre Agenzie hanno fatto la stessa cosa, nei forum sono piovute critiche da parte di chi aveva aderito, perché in alcuni casi arrivavano report di vendita da un dollaro e anche meno. O così, o non si vende nemmeno quello.
E le vendite che si ottengono in altre agenzie non fanno perdere vendite dirette su Pond5. In più, in qualsiasi momento ci si può ritirare dall'accordo.
Come aderire al Global Partener Program di Pond5
Per aderire al Global Partner Program di Pond5:
Bisogna mettere un segno di spunta nelle pagina delle Preferenze della propria area utente.
Un'altra cosa positiva è che se però non si è soddisfatti dei risultati che l'adesione genera, in qualsiasi momento i contributor possono ritirare i propri contenuti dal programma.
Tra i tanti partner di Pond5 inseriti nel Global Partner Program il più importante è Adobe Stock. Sembra un po' un controsenso questo accordo, visto che sono a tutti gli effetti dei concorrenti, ma nella logica del business internet tanti paradigmi cambiano.
Quello che le due agenzie non dichiarano è che, di sicuro, Adobe Stock quando un cliente fa una ricerca non mette in cima alle proprie pagine lo stock footage proveniente da Pond5, ma privilegia quello che nativamente viene caricato sul suo sito.
Pond5 e il suo forum
Il forum di Pond5 è l'emblema del contributor medio che prova a fare fortuna con il microstock, ma in realtà non ha mai combinato nulla di buono in vita sua.
Che rispetto merita qualcuno che passa metà della sua giornata a controllare compulsivamente le sue (scarse) vendite e l'altra metà a lamentarsi che i compratori non capiscono nulla?
Da parte mia nessuno. Il mio consiglio per aver successo su Pond5, e sulle altre agenzie, è distanziare gli altri con:
- lo studio
- la migliorata qualità del lavoro che deriva dall'apprendere i meccanismi che governano questo business.
Se invece volete vivere male, fatevi un giro proprio nel forum di Pond5 e andate a vedere qualche thread di quelli con più post (ce ne sono con migliaia). Vi troverete di fronte a un'Umanità fatta di cinquantenni che credono ancora nei sogni e che passano le giornate seduti sul divano ad aspettare che il mondo cambi.
Il mio podcast
Nel mio podcast:
rispondo regolarmente alle domande degli ascoltatori sul tema microstock. Molte di queste riguardano Pond5 e ho cercato di riportarle qui sotto.
I report di vendita hanno 2 o 3 giorni di ritardo
Hai detto che Pond5 è più dedicato ai video che alle foto, per cui inizialmente non ho fatto a caso alle statistiche di vendita su questa piattaforma. L’altro ieri ho fatto però una prova acquistando una mia foto:
Mi aspettavo di ricevere una mail anche come venditore con la notizia che finalmente avevo fatto una vendita. Invece niente. Anche nel mio profilo non ci sono messaggi in questo senso. Interrogando la stessa foto nella pagina dei miei UPLOAD non risulta nessuna vendita:
Stanno facendo i furbi?
No. Pond5 informa regolarmente ogni giorno delle vendite con una mail, ma lo fa con 2/3 giorni di ritardo.
Per quanto riguarda le statistiche che appaiono nella pagina dei tuoi UPLOAD, ti dico per esperienza che queste non sono affidabili al 100%. Pensa che ho dei file che hanno venduto e che Pond5 fa ancora risultare con 0 visualizzazioni.
In generale, se posso permettermi, non perdere troppo tempo a guardare le statistiche per cercare eventuali frodi. Atteggiamenti del genere sono peggio di perdere tempo nei gruppi Facebook dei terrapiattisti.
Conviene caricare in 4k?
Ho visto che Pond5, quando carichi in risoluzione 4k ,dà all’acquirente l’opzione di scelta di fare il downscale in HD in automatico.
Quindi conviene caricare in 4k, giusto?
Il problema è la lentezza del caricamento dovuto alla dimensione del file?
Ho visto che si può convertire da. mov in mp4, che pesa dieci volte meno e la qualità decade pochissimo (5%, giusto per capirci): posso dunque usare l’ mp4 per fare l'upload nei microstock o ci sono problematiche?
Ti conviene caricare in 4k se hai un hardware che ti consente di montare ed esportare agevolmente in quel formato, che è un po' pesante per computer non all'ultimo grido. In questo senso ti consiglio di leggere questa pagina dove trovi dei consigli sull'hardware che ti serve.
E poi ovviamente devi avere una buona connessione internet.
L'mp4 oggi è generalmente accettato dalle agenzie, ma le produzioni grosse, quelle che di solito acquistano le licenze estese, se possono scegliere preferiscono il .mov.
Tempi di attesa per la revisione
Ho caricato dei video su Pond5, e dopo due settimane sono ancora in pending review. E' normale?
Pond5 approva i video in qualche giorno, anche se la cosa può variare di periodo in periodo. Nelle selezioni, quelli di Pond5 distinguono tra contributor di vecchia data come me, a cui regalano delle revisioni più celeri, e nuovi arrivati, come immagino sia tu che mi fai questa domanda che è tipica di chi è appena entrato nel settore.
Se posso consigliarti, non preoccuparti troppo per tempi di accettazione lunghi o per qualche rifiuto che non condividi.
Pensa a studiare il mercato e a produrre. Sono queste cose che determinano i guadagni.
Sottolineo che la revisione viene affidata ad una persona fisica (non ad un bot), detta appunto revisore, che di solito è la figura più odiata dai produttori, non tanto quelli di Pond5, che sono abbastanza buoni, ma quelli di Shutterstock e altre agenzie.
Problemi di caricamento in FTP
Sto impazzendo a caricare i video via ftp su Pond5! Filezilla, dopo aver terminato l'upload, non elimina i file in coda e carica ad oltranza gli stessi finché non li cancello. La cosa mi fa arrabbiare. E' normale?
Vi do una regola generale. Questa è alla base di una proficua attività di produttore di microstock: se c'è un problema non serve arrabbiarsi, serve solo risolverlo.
Se c'è una cosa che vi blocca, cercate informazioni in rete su come uscirne. Qualcuno si è già trovato nella vostra stessa situazione. E c'è qualcuno che gli ha spiegato come fare a venirne fuori che ha condiviso la soluzione su internet. E' matematico che sia così.
La rete non è il vostro condominio o il vostro quartiere. La rete è un mondo fatto di miliardi di persone a cui ognuno di noi ha accesso. Pond5 dà quel tipo di problemi in certi momenti. Tanto che a volte, se si va nel sito per vedere i file che si sono caricati per inserire titoli e keyword si trova più volte lo stesso video, proprio perché Filezilla, finito il caricamento, ricomincia da capo, facendoci anche perdere tempo per cancellare i video gemelli in più.
Quel tempo, se lavorassimo nel modo giusto, dovremmo impegnarlo per:
- creare altro stock footage;
- ascoltare un podcast per imparare qualcosa;
- fare semplicemente quello che ci piace.
Il problema si risolve semplicemente usando il caricamento dal sito (lo spiego sopra). Questo è assolutamente stabile e non mi ha mai dato nessun problema.
Messaggi di errore dopo il caricamento
Ho caricato dei video su Pond5 ma, nonostante abbia titolato le clip e inserito le keyword, mi rimane sempre visibile il tasto Needs edits. Perché?
Se hai compilato la scheda tecnica il tasto dovrebbe passare:
- da Needs edits
- a Pending review.
Probabilmente nella scheda tecnica c'è qualche voce fuori parametro. Tipicamente:
- il titolo troppo lungo
- la mancanza dell'indicazione del prezzo.
Tempi di attesa per vendere
Faccio microstock da un paio d'anni, quasi solo video. Fino a pochi mesi fa, avevo circa 600 clip caricate che mi portavano un'entrata di circa 300 dollari al mese.
Dalla scorsa estate ho cominciato a collaborare con un operatore drone che mi ha ceduto parecchio materiale su cui lavorare. Ho incrementato il mio portfolio di più o meno 700 clip, ma le entrate, invece che aumentare, dopo una lieve impennata iniziale, paiono tornare a come erano prima.
Confrontandomi con un collega, mi ha detto che lui ha notato che, per avere una stima più o meno certa di quanto potenzialmente è possibile guadagnare, a volte deve aspettare anche 8/9 mesi.
Anche tu hai riscontrato una cosa del genere?
Temo di essere d'accordo con il tuo collega. Su Pond5 mi capita:
- 1 volta ogni 200 clip caricate
di vendere stock footage prima di 3 mesi dalla pubblicazione online.
Mi capita invece più frequentemente di vendere file girati tanti anni fa in mini-DV e fino a quel momento invenduti.
Per il microstock valgono molte delle logiche del web. I motori di ricerca delle agenzie non hanno un algoritmo di indicizzazione che ha parametri pubblici.
Nel mio corso cerco di dare dei consigli su come fare a salire in classifica, ma ci sono talmente tante variabili che si possono fare solo congetture, come accade con Google.
La release
Nel caricare dei contenuti su Pond5 ad un certo punto mi viene chiesta la release, che cos'è?
La release è la liberatoria che Pond5 ti chiede di presentare firmata nel caso tu voglia vendere con licenza commercialeun contenuto che ha al suo interno:
- loghi
- persone riconoscibili.
- altri elementi protetti da copyright
Se hai lavorato con un modello, che nel microstock di solito è l'amico di turno che magari finge di:
- parlare al telefono
- cucinare gli spaghetti
la release è la liberatoria firmata da quella persona, nella quale ti autorizza ad utilizzare la sua immagine, appunto, per fini commerciali (in questa pagina spiego meglio la differenza con la licenza editoriale).
Per quanto riguarda la firma, puoi sicuramente apporre nel documento la scansione della stessa, o usare delle apposite App.
Quanto tempo si aspetta per vendere
E' vero che si inizia a vendere dopo 6 mesi, come dici nel corso?
Io nel mio corso dico 6 mesi per non dare false aspettative a gente che magari ha iniziato da poco a produrre microstock. La storia di Domenico Fornas (leggila) è la dimostrazione che ho ragione: 6 mesi per arrivare alla prima vendita, ma 1100 euro al mese dopo 2 anni.
Comunque con le foto è tutto più veloce e a volte bastano anche giorni, ma guadagni spiccioli e io continuo a pensare che non valga più la pena produrre stock images.
Il prezzo di vendita dei singoli contenuti
Mi pare di aver capito che Pond5 è l'unica agenzia che permette a noi produttori di definire il prezzo di vendita dei contenuti. E' un pregio? Mi vien da pensare che all'inizio posso provare a stare basso per vedere come funziona.
Da principiante, io ti consiglio di partire da:
- 29 dollari per i tuoi clip real time
- 39 dollari per quelli in time-lapse
salendo di 10 dollari ad ogni vendita, fino rispettivamente a 49 e 69 dollari, visto che il prezzo si può cambiare in corsa.
Il limite che hai con Pond5, se non opti per l'esclusività, è impostare un prezzo che non sia più alto di quello che altre agenzie applicano ai tuoi contenuti (Shutterstock e Adobe Stock vendono video full HD a 79 dollari, per esempio).
Occhio al discorso di stare basso, perché il mercato del microstock non è come il mercato del lavoro offline. E' comandato dagli algoritmi, di cui noi imprenditori siamo tutti innamorati, perché ci salveranno dai rapporti di lavoro basati invece sulle raccomandazioni. Questi algoritmi privilegiano la necessità delle Agenzie di fare soldi, e quindi se parti basso e ti svendi troppo, potrebbe essere controproducente.
I pagamenti
Mi sono iscritto a Pond5 e ho indicato Paypal come metodo per farmi pagare le vendite. Il sito però non mi ha chiesto nient'altro, nemmeno un numero di conto corrente. E' normale?
Sì, perché i pagamenti di Pond5 e delle altre agenzie arrivano prima sul tuo conto Paypal. Da lì puoi impostare lo storno al tuo conto corrente o carta di credito prepagata, ma è una cosa che gestisci tu tramite Paypal, non tramite l'agenzia di microstock.
Arrivano le prime vendite...
Grazie ai tuoi consigli e ad un po' di fortuna le prime clip sono state vendute: 3 su Pond5 per un totale guadagnato di 55 dollari (la cifra già calcolata dal sito al "netto" di quello che dovrei incassare).
Le domande che mi pongo su come muovermi per incassare i soldi sono parecchie. Ricordo che c'è un minimo da raggiungere per poter incassare, ma quello che vorrei sapere è: conviene incassarli sempre subito?
Spostarli su Paypal? (viste le commissioni).
Come ci si muove per evitare di sbagliare?
Per farti mandare i soldi devi andare su CONTACT INFO AND PAYOUT PREFERENCES. Lì, alla voce PAYOUT PREFERENCES devi selezionare:
- Automatically send payment when balance reaches $25.
Impostare il tuo metodo di pagamento preferito, che io ti consiglio essere PAYPAL. In quest'ultimo caso devi mettere anche l'email associata al tuo conto.
Paypal non ha commissioni di incasso sui soldi che Pond5 ti manda.
Ti invia, però, dollari e nel convertirli in euro si tiene il 2,5%. Credimi, non c'è modo di evitarlo: io le ho provate tutte.
Il vero problema è che, tra tutti i metodi di pagamento, PayPal rimane il meno peggio e quindi sei in qualche modo obbligato ad usarlo (e non cambia nulla se tieni i soldi su Pond5 e li mandi più avanti, quindi tanto vale che li mandi subito a Paypal e li tieni a disposizione per i tuoi pagamenti/prelievi).
La mentalità che fa guadagnare
Per vendere dovete concentrare le vostre forze sulla pianificazione di una strategia, dividendovi a tavolino tra:
- le ore dedicate all'apprendimento della tecnica;
- le ore di studio del mercato;
- Il tempo passato a produrre.
Se pensate di abbandonare il vostro lavoro per alzarvi più tardi la mattina e non dover più sottostare ad un capo rompiscatole, state semplicemente sbagliando direzione, perché una tale isola felice occupazionale potrete raggiungerla solo dopo anni di:
- fatica,
- decisioni giuste,
e non è nemmeno detto che ci arriviate.
Il cambiamento nel mondo deve essere visto a 360°. Non si può gioire del pagare l'attrezzatura tecnica su internet la metà di quello che la si paga in negozio o di andare a comprare i mobili all'Ikea, per poi lamentarsi se quello stesso cambiamento intacca negativamente i nostri interessi.
Io avevo un amico che, nonostante avesse comprato casa qualche anno prima, al crollo dei prezzi immobiliari nel periodo della crisi, cominciò a monitorare i siti di annunci per vedere se trovava un affare.
Capitatagli per mano l'occasione giusta, tentò di vendere il suo appartamento, con il piccolo particolare che pretendeva di pagare la sua prossima casa al prezzo nuovo, svalutato dalla crisi, e vedere la sua al prezzo dei tempi d'oro dei mutui facili, quando le aree residenziali nascevano come funghi e gli impresari promettevano ai compratori una rivalutazione annua dell'8%.
Finì ovviamente che il mio amico si tenne quello che si guadagna solo in un modo: con il sacrificio e la capacità di adattarsi al mondo che cambia.
Daniele Carrer