Avendo iniziato a creare contenuti per i microstock nel 2006 sono passato attraverso tutte le fasi del mercato.
Se le vendite fossero ancora quelle del mio primo periodo, quando bastava prendere un aereo low cost, atterrare a Parigi o Londra, riprendere la città per 2 giorni e guadagnare nei microstock quanto bastava per ripagarsi quel viaggio e 10 di analoghi, io sarei la persona più felice del mondo.
Oggi però tutto è cambiato, e il fatto che lo sia non è una buona scusa per sedermi sul divano a scorrere il feed di Instagram e trovare un motivo per lamentarmi. Quelli sono i leoni da forum. Se quel comportamento rappresentasse la massima forma di soddisfazione della mia vita, mi sentirei semplicemente un fallito.
Anche se viviamo in un'epoca in cui si è sempre portati a incolpare gli altri, chiunque voglia vendere nei microstock e alla fine ottiene risultati di vendita che non lo soddisfano è un incapace. La situazione odierna del mercato non dipende dal fatto che le agenzie non capiscono nulla, ma dal fatto che il microstock è un business, per di piùnato nella deregolamentazione generalizzata di internet e quindi non è impedendo ai nuovi contributor di vendere contenuti che si risolvono i problemi. La stessa cosa l'avrebbero potuto dire a me le poche migliaia di fotografi e videomaker iscritte ai microstock prima del 2006, mentre oggi solo su Shutterstock sono diventate più di 2 milioni.
Fa parte dell'ipocrisia dell'odierna comunicazione trovare giustificazioni corporazioniste quando si ha un privilegio, ma pretendere libertà di iniziativa e meritocrazia quando non si ha accesso a quella stessa posizione.
Il dato di fatto è che oggi le foto delle icone turistiche, le stesse che si farebbero in vacanza anche se non si avesse l'idea di vendere il contenuto nei microstock, non si vendono più, semplicemente perché troppe persone hanno scoperto il trucchetto.
Piaccia o no, le foto che oggi vendono sono simili a quella qui sotto, scattata da Riccardo Mattei:

Semplicemente perché l'asticella della sua creazione è più alta della poca fatica che serve per tirare fuori la fotocamera e scattare davanti alla Torre Eiffel o al Colosseo.
La necessità di:
- pagare due modelle
- comprare le luci artificiali
- portarsi dietro chili di attrezzatura
è un ostacolo sufficiente a tenere fuori da quella nicchia di mercato le orde di barbari che anziché studiare e faticare preferiscono lamentarsi di non vendere nulla, reclamare il diritto di avere successo senza dare nulla più degli altri.
Ma questo lo spiega molto meglio di quanto possa fare io il buon Riccardo Mattei, che qui sotto ci racconta la sua storia.
Daniele Carrer
Chi ha scritto l'introduzione
Mi chiamo Daniele Carrer e da diversi anni insegno a fotografi e videomaker a vendere le loro foto e i loro video online nei microstock.
Lo faccio grazie al mio podcast, al mio corso e ai miei libri e raccontando le storie di alcuni produttori che hanno ottenuto risultati concreti vendendo stock images e stock footage.


Chi è il fotografo che racconta la sua storia
Riccardo Mattei, in arte Astroricky Photography (per chi volesse cercarlo sui social), è un fotografo Romano classe 1975 che dal 2004 vive a Monaco di Baviera.
Ha iniziato a scattare su pellicola a 16 anni e ultimamente ha iniziato a produrre stock images e stock footage del genere lifestyle per le principali piattaforme di microstock.
Dopo aver studiato con molta attenzione il video-corso di Daniele Carrer, ho capito che non ha assolutamente senso cercare di vendere qualche foto qua e là, pescando dal proprio archivio qualcosa di adatto:
Le riprese vanno pianificate, a cominciare dal soggetto.
Procedendo cquindi on:
- il metodo
- gli strumenti adatti
come spiega Daniele nel corso, si sviluppa molto rapidamente una certa capacità di capire quali soggetti abbiano potenzialmente mercato e quali no.
In queste righe offro un piccolo resoconto dell’esperienza con il microstock che ho fatto finora, sperando che possa essere d’aiuto a qualche collega!

Caucasian and African young women hold hands in a playful mood in the Hofgarten in Munich on a bright sunny day with Theatine Church in the background
La foto qui sopra, per esempio, è stata acquistata e pubblicata da due giornali:
Come scegliere modelli e modelle delle proprie foto
Va ribaltata completamente la prospettiva della produzione di immagini e filmati stock:
Invece di cercare qualcosa di vendibile tra i vecchi scatti, bisogna programmare delle sessioni di scatto dedicate.
Questo vuol dire scegliere:
- un soggetto (inteso come tematica)
- sviluppare di conseguenza le riprese
A titolo di esempio, nello shooting della foto di apertura e di cui mostro altre immagini in questa pagina, ho giocato sui sempre attuali temi di:
- inclusione
- diversità
- rispetto
A questi ho aggiunto, come soggetto secondario, il tema della comunicazione, intesa come:
- elemento sociale (le ragazze si divertono e ridono insieme)
- risvolto sociale della tecnologia (le ragazze usano gli smartphone - foto sotto).

Fashionable young African and Caucasian women having fun by pretending having a conversation with each other on their smartphones while walking in downtown Munich

Il tema prescelto ha guidato tutte le scelte successive:
- la selezione dei modelli e delle location
- il guardaroba
- il copione delle scene
- la scaletta di produzione
Una volta scelto il soggetto, passo a selezionare modelle e modelli, anche se, come spiega Daniele, si possono tranquillamente reclutare:
- amici
- parenti
- conoscenti
Il vantaggio di ricorrere ad un catalogo di modelli online è l’ampia possibilità di scelta. La scelta di ricorrere a modelle/i è dovuta nel mio caso al fatto che il mio genere fotografico si orienta verso:
- People
- Lifestyle
- Commercial photography
e farlo mi permette di rimanere coerente con questo tipo di estetica.
In funzione di questo ho bisogno di determinata attrezzatura:
mi avvalgo sempre di strobes di media potenza, minimo 200W (si veda il riflesso negli occhiali di una delle ragazze nelle foto degli smartphones)
Solo raramente uso pannelli riflettenti (pannello gold camera-right, nella foto di apertura) e ancora più di rado scatto con la luce ambientale, come nella foto delle ragazze che si tengono per mano e guardano il sole; a meno che la luce ambientale non sia già perfetta per il tipo di look che voglio ottenere.
In altre situazioni la luce naturale è una scelta obbligato: nell’esempio delle ragazze che si tengono per mano, non potevo installare installare uno scrim, o pannello diffusore 4m x 6m sopra le ragazze (per ammorbidire le transizioni tra luci e ombre), perché se avessi voluto farlo avrei dovuto:
- noleggiare l’attrezzatura
- avere una squadra al seguito
- pagare una licenza piuttosto costosa
Come selezionare i modelli del proprio shooting
Allo scopo di selezionare i modelli adatti quindi:
- Parto mettendo insieme, cercandole sul web, un insieme di immagini che rappresentano la mia idea per lo shooting (la “Moodboard”)
- Posto le foto nel casting online che apro sul portale Model Management
Come compenso offro tutte le foto che verranno scattate (il cosiddetto TFP) più un piccolo corrispettivo monetario, dal momento che intendo sfruttare le foto e i video commercialmente. Di conseguenza chiedoa modelle e modelli di firmare una liberatoria (model release).
La scaletta delle riprese
Una volta risolti gli aspetti amministrativi, il fattore più importante è la scaletta, visto che di solito effettuo riprese:
- per diverse ore
- in luoghi diversi
in modo da ottimizzare l’uscita.
Scattando prevalentemente in contesto urbano, i vari set devono trovarsi a distanze percorribili a piedi con:
- attrezzature
- modelli
- eventuale assistente al seguito
Quindi programmo il percorso migliore da fare partendo dal posteggio e collegando i vari set, uno dopo l’altro:
senza un luogo vicino dove lasciare la macchina lo shooting non si può fare, vista l'attrezzatura ceh si usa scegliendo di lavorare con la luce artificiale.
Quindi il parcheggio è fondamentale quando scelgo la location.
Il percorso ideale deve poi tenere presente della traiettoria della luce solare. A tal proposito, mi avvalgo di uno strumento (gratuito) per determinare dove sarà il sole ad una determinata ora rispetto ai luoghi in cui effettuerò le riprese, come spiegato nel corso di Daniele.
Il numero e la disposizione dei set dipende:
- dalla distanza dal parcheggio
- dall’orario in cui si deve essere in quel determinato luogo
- dal tempo necessario ad effettuare le riprese in ogni location.
Con un po’ di esperienza e di buon senso, all’atto pratico diventa tutto più facile di quanto sembri. Nella mia prima uscita, infatti:
- sono arrivato baldanzosi di buon mattino davanti ad un certo arco di trionfo
- ho aspettare che la luce del sole all'alba mettesse in risalto tutta la gloria dei modelli
- ho finito per rendermi conto che il sole a quell'ora illuminava le spalle e non la faccia delle persone.
E' stato senz'altro un ottimo esercizio di flessibilità e adattamento, dal momento che il primo set della giornata è diventato l’ultimo, rendendo necessario un riadattamento della scaletta.
Anche questo aspetto, l’impossibilità della programmazione perfetta e la conseguente necessità di improvvisare, viene sottolineato con la giusta enfasi nel corso di Daniele.
La logistica delle riprese
La scelta dell’attrezzatura da usare nel set deve necessariamente essere un compromesso tra:
- risultato che si vuole ottenere
- portabilità.
Per realizzare lo scatto di fitness mostrato qui sotto ho usato:
- uno strobe 600Ws da 4.5 kg
- un deep parabolic softbox da 120 cm di diametro e 70 cm di profondità (si veda il riflesso negli occhiali e la luminosità del soggetto nonostante il forte controluce)
Il tutto montato su un pesantissimo C-Stand di acciaio con tanto di sacchi di sabbia, come si vede nel BTS (Behind the Scenes) più in basso.
Scelta obbligata dovendo congelare il movimento (l’alta velocità di otturatore comporta l’utilizzo dell’High Synch Speed (HSS) sul flash, con corrispondente perdita di potenza) e dovendo competere con un controluce importante.
Giocoforza, serve avvalersi di:
- un carrello per trasportare parte dell’attrezzatura
- zaini
- trolley
In questo caso il tutto è stato reso possibile grazie alla vicinanza del parcheggio e al doppio ruolo di atleta e assistente dell’amico sportivo raffigurato nella foto.

Caucasian male jogs on a bridge at outskirts of town wearing sunglasses in a bright sunny day

Per le riprese con le due ragazze invece, dovendo allestire e smontare velocemente i set e muoverci velocemente tra una location e l’altra, l’imperativo era “stay portable”! Quindi:
- zaino fotografico con pochi obiettivi
- trolley con le luci
Le luci erano due esemplari del:
- maneggevole
- leggero
Godox AD200 con softbox pieghevole, uno dei quali montato su un supporto telescopico che il mio assistente teneva in mano e orientava seguendo il movimento delle ragazze (all’occorrenza si possono accoppiare due AD200, ottenendo 400Ws in totale, ma diventa piuttosto disagevole da gestire sul boom-stick).
Di seguito ci sono alcuni scatti tratti da uno shooting business style. Il soggetto p un esempio di un altro genere potenzialmente interessante per il microstock, anche se sovraffollato. Anche a quest’ultimo aspetto (l’individuazione di nicchie di mercato) viene dato il giusto risalto nel corso di Daniele.

Caucasian male jogs on a bridge at outskirts of town wearing sunglasses in a bright sunny day


young Caucasian woman and male colleague dressed in business style having a work conversation outside the office

BTS, camera-left the light stand with one Godox AD200 and rectangular softbox 80x80cm, double diffused + grid


camera-left: light stand with one Godox AD200 and rectangular softbox 80x80cm, double diffused + grid
Archiviazione e indicizzazione
Inutile dire che, con un database di immagini e video che cresce (o dovrebbe crescere!) esponenzialmente, un’efficace strategia di archiviazione è indispensabile per:
- Localizzare velocemente qualsiasi elemento, foto o video che sia, indipendentemente da quanto tempo sia trascorso dalla data dello shooting;
- Facilitare la gestione dei metadata: titolo, descrizione e parole chiave di ogni elemento che si intende caricare sulle piattaforme di stock.
Su suggerimento di Daniele, ad un certo punto ho iniziato a sincronizzare il mio archivio con i Google Sheets, uno strumento online molto flessibile per avere tutto sotto controllo.
Con i Google Sheet i dati possono essere scaricati in formato csv, elemento chiave per l’upload veloce sui siti. Caricando un file csv neui microstock si eviterà il lavoro snervante di dover compilare descrizione e keyword di ogni singolo file, risparmiando così moltissimo tempo (e una buona dose di nervi!).
Considerazioni finali
Da quando ho iniziato ad interessarmi di microstock, mi sono reso conto che i produttori di immagini e video per il mercato stock si articolano veramente su tutti i livelli: dagli esordienti totali agli studi professionali (specializzati esclusivamente nella produzione per microstock).
A questo punto desidero riprendere il concetto di cambio di prospettiva, menzionato all’inizio. E`importante capire che:
la qualità tecnica delle riprese non è il fattore più importante nel determinare il successo delle vendite e che quella artistica lo è ancor meno.
Sicuramente la qualità delle immagini e dei video di alcuni studi professionali lascia a bocca aperta, ma si possono raggiungere risultati interesssanti senza budget di produzione a cinque cifre, semplicemente ricordando che la cosa più importante è capire, possibilmente in anticipo, cosa vuole (o sta per volere) il mercato e produrlo prima degli altri:
Meglio una foto semi-decente che sia tra le poche a coprire un certo soggetto la cui domanda è in forte crescita che tante foto tecnicamente perfette ed esteticamente valide di un soggetto inflazionato.
Detto ciò non posso evitare di confessare che, durante le mie prime uscite specifiche per il microstock, pur rimanendo nell’ambito della tematica prescelta (lifestyle, business, ecc.), ho scattato lasciandomi guidare più dal mio gusto estetico e genere fotografico che da ragioni di marketing.
Probabilmente il mercato vuole soggetti che facciano qualcosa di interessante piuttosto che:
- una composizione sensata
- una corretta combinazione cromatica
- una posa accattivante
- un’illuminazione tecnicamente avanzata
A questo proposito vi chiedo di guardare la foto in basso. Un’immagine che rappresenta il risultato di tutto ciò che finora ho imparato nel mio percorso fotografico:
- regole di composizione
- scienza del colore
- bilanciamento tra luce naturale e luce artificiale
- posing
- directing e soft skills sul set.
Una foto che ritengo valida e di mia soddisfazione, ma che, per contro, ha avuto una sola vendita, com’era da prevedere. Ritengo però che:
la differenza fondamentale tra me, che ho studiato il corso di Daniele, e un fotografo che approccia il microstock senza capirne i meccanismi alla base, è che io sono ora in grado di prevedere e capire le ragioni del poco successo di una foto ed effettuo una scelta consapevole piuttosto che incolpare la troppa concorrenza, il Fato o il destino crudele!
Adesso so cosa è necessario fare per incrementare le vendite; decidere nonostante ciò di priviligiare altri aspetti è una mia scelta personale consapevole. So benissimo che invece di scattare belle foto in stile fashion sarebbe stato più proficuo registrare qualche video in più con le ragazze che fanno qualcosa di divertente e commercialmente appetibile come:
- guardare la cartina di Monaco
- far finta di bisticciare
- ridere insieme guardando lo smartphone.
Ma dal momento che non sono un videomaker e che più che abbinare il tempo di otturatore con il framerate prescelto e mettere a fuoco (quasi) correttamente non so fare, la cosa mi diverte poco.
Riconosco di essere un perfezionista, quindi voglio fare le cose per bene, cosa che va contro alcune regole fondamentali del microstock! Ma la differenza è che io ora questa cosa la so e decido consapevolmente!

Fashionably dressed young Caucasian and African women posing for street fashion in downtown Munich
Concludo con un ultimo commento sul corso di Daniele:
oltre ad essere estremamente valido e completo, il corso scorre velocemente video dopo video, coinvolgente e divertente grazie alla simpatia e alle ottime capacità comunicative di Daniele.
Per me valido ogni centesimo del prezzo, che peraltro ritengo più che onesto, vista anche la grande disponibilità di Daniele prima, durante e dopo!
Auguro a tutti molto successo, tante belle esperienze e soprattutto buon divertimento con la fotografia di microstock!