La Reflex
La reflex è la macchina fotografica che usano i fotografi che ne capiscono di fotografia. Non che io faccia parte della categoria, ma è quella che ho al collo in questa vecchia foto scattata a Londra.
Si chiama così perché attraverso il mirino si vede esattamente la scena ripresa dall’obiettivo, anche se i 2:
- obiettivo
- mirino
sono posti su piani diversi. C’è infatti tra questi uno specchio inclinato che riflette (da qui il nome reflex) verso il mirino la luce che entra dall’obiettivo.
Comprare la reflex giusta, se il vostro hobby/lavoro è lo stesso mio, ovvero vendere foto online, è una scelta fondamentale se si vogliono portare i soldi a casa. Ve lo dico io che ho sicuramente tanti difetti ma, come dimostrano i dati riportati qui sotto, riesco perfettamente a farlo, a differenza di altri che parlano e basta.
Fermo restando che esistono reflex:
- Full frame
- con sensore APS-c
pur essendo le prime nettamente migliori come qualità, non sempre sono quelle da scegliere se si vogliono creare contenuti da vendere online. Non solo per motivi di prezzo.
I miei guadagni mensili
Nel mese in cui scrivo, ho incassato 3146$ vendendo le mie foto e soprattutto i miei video nelle 3 principali Agenzie a cui contribuisco, che sono:
In quest’altra pagina del sito, spiego cos’è il microstock. Quello che forse lì non ho approfondito è che le collezioni delle appena citate Agenzie, da un po’ di anni a questa parte, non sono più create da dei grandi studi, pieni di:
- creativi con la barba
- segretarie in abiti sartoriali
- sale di posa grandi come l’hangar di un Boeing
ma da gente insospettabile come me, che fino a qualche anno fa faceva tutt’altro lavoro e che oggi crea contenuti con 1500 euro di attrezzature.
La reflex per il microstock
Faccio una premessa: non esiste una configurazione universalmente valida per quanto riguarda le attrezzature che deve avere un produttore di stock footage. Tutto è da rapportare al genere di clip in cui uno si specializza.
Nel mio caso, ho sempre preferito privilegiare la leggerezza di una reflex con il sensore formato APS, ovvero di categoria economica, perché l’essere costruita con materiali più plastici rispetto alle full frame la rende:
- più leggera
- meglio trasportabile.
Il fatto poi che la dimensione più contenuta del CMOS le dia dei problemi al calar del sole, perché per avere una corretta esposizione non si può più lavorare su tempi e diaframmi ma bisogna aumentare gli ISO, rappresenta una controindicazione meno fastidiosa del mal di schiena che viene a fine giornata se, per riprendere una grande città, si porta al collo una ben più pesante ful frame.
Stiamo parlando di microstock, non di fotografia o videomaking. Posso quindi dire, senza semplificare troppo, che le riprese diurne fatte con la mia vecchia EOS 550D, che oramai si trova solo usata su Ebay a 200 euro, non sono distinguibili per qualità delle immagini da quelle effettuate con reflex full frame ben più pesanti e costose come :
Non lo sono a tutto schermo, figuriamoci nell’anteprima compressa di una clip che si trova nei risultati di ricerca di Pond5. Probabilmente nemmeno quelle notturne lo sono una volta pubblicate su internet, ma la gran parte delle Agenzie ha deciso di non accettarle se girate con una reflex con sensore APS-c. Quindi lavorare con una macchina come la mia o con il modello aggiornato della stessa categoria, indipendentemente dal fatto che sia Nikon o Canon o Sony, implica il difetto di avere un portfolio con clip real time (a velocità normale) solo diurne.
La reflex full frame
Se invece di girare per le grandi città volete lavorare in studio, il peso dell’apparecchio diventa una discriminante poco importante, quindi le full frame sono un’opzione da valutare.
Visto però che parliamo di prezzi 4 volte maggiori per il solo corpo macchina, mi rendo conto che la scelta sia un po’ più difficile. Potrei elencare diversi vantaggi che quest’ultime danno rispetto ai modelli più economici, visto però che cerco sempre di usare parole semplici e dirette. Vi posso certificare che i punti di forza di queste macchine sono:
- resistenza all’usura nettamente superiore
- impugnabilità più agevole (per chi è della vecchia scuola e ha fatto a tempo a fotografare con la pellicola)
- qualità maggiore in condizioni di luce scarsa
E’ invece una leggenda metropolitana che gira in rete quella dell’otturatore delle reflex APS che intorno ai 50 mila scatti si rompe, mentre quello delle full frame arriva a 200 mila. Io, che sono un appassionato di time lapse, sono più volte arrivato al doppio di quella cifra con alcune delle EOS 550d che ho avuto in passato, senza avere problemi di quel tipo.
A proposito, se non avete ben presente cosa siano i time lapse lo spiego in questo video:
Se poi volete vedere altri 4 video che vi insegnano a guadagnare vendendo foto e video online collegatevi a questa pagina.
Certo è che i materiali con cui sono costruite le macchine più costose sono senz’altro migliori e quindi è più probabile che vi durino più anni.
La mia reflex
Ultimamente uso una Canon EOS 700D che oramai non si trova più su Amazon. Il modello nuovo, se vi interessa, è invece questo:
Ho una lente che costa di più, perché quest’ultima influisce sulla qualità del contenuto creato più della reflex stessa. Nello specifico è il:
- 17-40 serie L
Canon
A livello di lenti attenti a questo esempio:
Se vi capiterà mai di fotografare il Colosseo, l’inquadratura migliore è quella che vedete sopra. Si tratta di un posto classico da riprendere in maniera classica, quindi niente invenzioni da artisti se volete vendere stock footage e stock images. E’ vero che,nel microstock io consiglio sempre di distinguersi se si vuole guadagnare ma, avendo abitato a Roma, sono pressoché sicuro che non troverete una mattonella migliore. Se avete una reflex APS-c, per riprenderlo tutto da lì, dovete avere un 16 mm: con il 17 lasciate fuori i lati.
Quindi l’obiettivo che fa per voi, sempre della serie L Canon, potrebbe essere questo:
Naturalmente il problema dei lati del soggetto lasciati fuori non ce l’avreste solo al Colosseo, ma in molte altre situazioni architettoniche.
Il cavalletto per la reflex
Per quanto riguarda il cavalletto, questa è una delle rare occasioni che ho modo di nominare un marchio italiano riconosciuto come professionale da tutti i fotografi: Manfrotto.
Base e testa nei cavalletti professionali sono separati. La mia configurazione è questa:
- base MT190XPRO3
- testa fluida 128RC
A proposito di cavalletti, guardate questo mio video se vi serve fare un po’ di chiarezza, e capire anche dove si può usare, visto che la Legge impone che non si può occupare suolo pubblico senza un’autorizzazione:
Il conto di queste cose arriva, come dicevo, intorno ai 1500 euro, circa la metà degli incassi miei mensili riportati sopra. Poi ci sono altri accessori come:
- schede di memoria ad alta velocità
- tre batterie originali di scorta
- un filtro ND
e altro ancora per una spesa totale, come vi dicevo, intorno ai 1500 euro.
Ovviamente, se fate viaggi di una settimana, dovete integrare lo spazio di memoria con quello di un computer portatile nel quale scaricare ogni sera il girato, dandogli una sbirciatina per capire se è andato tutto bene.
Se siete a corto di budget, e qui inizio a parlarvi già nell’ottica del
sono sicuro che ci state facendo un pensierino
Potete anche rivolgervi all’usato, facendo molta attenzione a:
- lente
- testa del cavalletto
che possono essere marce in maniera occulta agli occhi di un non esperto, almeno in fase di trattativa con il venditore.
La democrazia tecnologica
Di fronte a questo presupposto di spesa contenuta e alla portata di chiunque abbia voglia di lavorare, cambiano completamente i paradigmi di un’attività. In altre parole:
il microstock esiste da una vita.
Prima dell’avvento del digitale, 15 anni fa, per avere una telecamera considerata all’epoca buona si dovevano spendere 100 milioni di lire, o 50 mila euro, visto che comunque il vero cambiamento è avvenuto nel 2008 quando Canon ha messo sul mercato la reflex:
- Eos 5d mark II
che con poco più di 2000 euro ha dato la possibilità di registrare video in Full HD. Quindi, chi in quegli anni ha comprato quella reflex e magari l’ha abbinata ad un buon obiettivo, si è ritrovato improvvisamente tra le mani un apparecchio di qualità infinitamente più alta di quelli che usava, giusto per fare un esempio, una qualsiasi televisione nazionale italiana che fatturava centinaia di milioni di euro, visto che, per farvi un altro esempio che vi spiegherà tutto, il TG1 ha trasmesso in 4/3 e definizione standard fino all’altro giorno.
Di fronte a questo capovolgimento di mondo cambia tutto, anche nel mondo del microstock che è un settore che va ben oltre le logiche molto strane di questo Paese.
I compratori sono cambiati
Quindi, se nel 2000 l’acquirente tipo di microstock, che ricordo è il mercato online di vendita di foto, dette stock images, e spezzoni di video, detti stock footage, erano quelli con tanti soldi, quindi:
- il sito internet di una grande multinazionale che poteva pagare 100 dollari per una foto da mettere in home page
- National Geographic che poteva pagare 500 dollari per farsi mandare una cassetta con 5 secondi del video del Colosseo con i turisti davanti
Ogg i clienti tipo del microstock sono in parte rimasti quelli, che grazie ad internet possono fare tutto più velocemente, insieme:
- alle produzione televisive più piccole
- a certi Youtuber
- piccoli studi che devono fare il filmato aziendale dei loro clienti
- Associazioni che devono iniziare un evento con un video
quando non anche gente che deve fare una presentazione Power Point. Questo perché quello spezzone di 5/10 secondi e comunque non di più di 30, purtroppo per noi non costa più 500 dollari, ma:
- 79$ su Shutterstock
- 49$ su Videoblocks
- un prezzo che decide il produttore su Pond5.
Perché le televisioni comprano stock footage girato con le reflex (anche economiche)
Ora dirimo un’altra questione. Abbiamo detto che National Geographic può comprare lo spezzone di 5 secondi del Colosseo con i turisti davanti.
Perché lo compra e non se lo gira?
Contestualizzo la storia. Stanno producendo un documentario sugli stadi moderni. Ad un certo punto la voce fuori campo dirà una cosa del tipo:
Questi sono gli stadi moderni. Ma qual è il primo vero stadio della storia?
Lo schema di montaggio, ve lo dice un ex montatore televisivo è:
- parte la musichetta per un secondo con un totale dall’alto su Roma
- partono 4/5 inquadrature del Colosseo al giorno d’oggi
la voce fuori campo che ricomincia e dice una cosa del tipo:
oggi siamo abituati a vederlo così, ma 2 mila anni fa il Colosseo era un vero e proprio stadio che ospitava eventi con decine di migliaia di spettatori.
Magari a questo punto si vede:
- una foto di un graffito con dei gladiatori
e così via. A National Geographic servono quindi alcune inquadrature del Colosseo. Per avercele hanno due strade davanti:
- mandare due persone dagli Stati Uniti, pagando loro la trasferta, la diaria, il volo e l’hotel e aspettando una settimana per vedere cosa portano a casa
- Collegarsi a Pond5, scrivere colosseo nel loro motore di ricerca, vedere i mille spezzoni di video che vengono fuori, scegliere, pagare una media di 50 dollari a clip e avere tutto quello che serve meno di 10 minuti dopo.
Foste in loro, quale delle due strade produttive scegliereste?
Eccovi spiegato perché io, che ho scoperto il trucchetto prima di tutti, questo mese ho portato a casa 3146 dollari.
Il futuro del microstock sono i freelancer
Se andate su Wikipedia in inglese trovate scritto, più o meno testualmente:
“con la diffusione degli smartphone con fotocamere sempre migliori, la maggior parte degli amatori può creare fotografie di alta qualità da vendere nel mercato del microstock”.
L’anno scorso avevo creato un video-corso per insegnare a comunicare sul web attraverso i video. Sono partito da un confronto qualitativo tra tre apparecchi di mia proprietà:
- una GoPro HERO4 Silver
- un Iphone 5s
- una Canon EOS 550d con un obiettivo 17-40 serie L.
La Gopro era fuori classifica, perché ha una lente molto grandangolare che deforma l’immagine, anche se esistono dei software per correggerla.
Tra la EOS e l’iPhone 5s, credetemi, in condizioni di luce esterna e se il soggetto non richiede l’utilizzo di un diaframma molto aperto, io faccio veramente fatica ad accorgermi delle differenze, e lo potete verificare su decine di prove anche di altri videomaker che ci su Vimeo e Youtube.
Detto questo, io vi sconsiglio di usare uno smartphone se state pensando di entrare nel settore, perché quello che andate a riprendere non è sempre ad una distanza nella quale l’utilizzo di un diaframma aperto non è necessario, e anche perché non avrete la fortuna di lavorare sempre con il sole alle spalle, per quanto alcuni software, che magari un giorno vi spiegherò, vi consentano di tracciarne la traiettoria e lavorare sempre con la giusta illuminazione.
Cambiare la mentalità dei fotografi
Ora, se c’è qualche fotografo vecchia maniera che legge, so che lo sto incuriosendo, ma mi sta anche odiando, fin da quando ho detto che creo video e foto con una reflex economica, che ho anche consigliato a chi inizia a vendere le sue foto e i suoi video online.
Come sapete questo blog esiste da un po’ e ha migliaia di visitarori ogni mese, quindi ricevo spesso mail di gente che è tecnicamente più brava di me ma che con il microstock guadagna si e no 20 euro al mese.
Sentite bene l’equazione:
la fotografia sta al microstock tanto quanto la matematica sta all’imprenditoria.
Come il genio dei numeri non è detto che diventi un business man di successo, nel microstock entrano in gioco oltre alla capacità tecnica, che si può fermare alla conoscenza delle regole di base, la comprensione di quello che cercano i compratori, la creazione di procedure di lavoro che permettano di portare a casa i contenuti nel minor tempo possibile e, molto sottovalutata, anche la capacità di saper creare titoli, descrizioni e parole chiave che vengano meglio indicizzate dalle Agenzie.
Quei 3146 dollari dimostrano che io so fare tutto questo, a differenza di quanto succede a quelle persone da 20 euro al mese.
Il mio podcast
Regolarmente, nel mio podcast, intitolato:
- vendere foto e video online
rispondo alle domande degli ascoltatori sul tema microstock. Molte di quelle che in decine di episodi mi sono arrivate riguardano proprio il tema reflex. Ho cercato di radunarle qui sotto.
L’alternativa alla reflex: la mirrorless
Posseggo già due reflex:
- Nikon D3100
- Nikon D300Ho 6 obiettivi fissi e 3 zoom che vanno a comporre un corredo che va bene per tutte le esigenze.
Sono stato ad una presentazione Panasonic dove mi sono innamorato di una Lumix GX80, che in pratica è:
- Una mirrorless micro 4/3
- Ha infinite possibilità creative. Dal video 4k, al time-lapse integrato.
Può essere una buona scelta per lo stock footage?
Te lo chiedo perché è molto meno ingombrante di una reflex tradizionale ed è molto pratica nell’utilizzo.
La Lumix GX80 va benissimo per girare stock footage, nel senso che le agenzie accettano senza problemi i contenuti che crea.
Forse ti possono fare qualche problema con i video real time girati di notte, ma dipende molto dall’agenzia:
- Probabilmente Videoblocks e Pond5 te li accetteranno
- Shutterstock è più facile che te li rifiuti.
Fai bene a pensare al 4k che è pagato molto di più, anche se è tutto da vedere quanto ci impiegherà a diventare uno standard.
In quel caso il problema è il computer, perché se non ne hai uno con buone prestazioni, è probabile che nel gestire una dimensione di fotogramma così grande ti vada in crash frequentemente. Ti consiglio di leggere questa pagina del sito per capirne di più.
Ci sono poi altre 2 considerazioni da fare:
- Passare dalla ripresa con una reflex tradizionale alla ripresa con una mirrorless non è privo di traumi, anche se col tempo ci si adatta.
- Con un parco obiettivi come il tuo rinunciare all’improvviso a quell’attrezzatura penso faccia molto male.
In altre parole io ci penserei due volte.
Comunque se la tua domanda era volta a capire se le agenzie accettassero il footage della GX80 la risposta è:
vai tranquillo. Forse solo Shutterstock con i video real time di notte ti può fare problemi.
Pensa che ci sono lettori del sito che mandano contenuti creati con lo smartphone: vengono accettati e in alcuni casi vendono anche.
Reflex Vs Bridge
Ho una fotocamera bridge di buon livello, la Canon SX60. Fa filmati HD a 1920×1080 e scatta in priorità tempi, diaframmi e in manuale. E’ inadeguata per produrre stock footage e stock images?
No, se guardi le linee guida delle agenzie, ma io te la sconsiglio.
Meglio prendere una reflex economica che registra video Full HD (o 4k) con un buon obiettivo, come, rimanendo su Canon:
Spenderesti 1500 euro su Amazon, ma te li ripagheresti con le vendite di stock footage e stock images, se la tua produzione ingrana.
Con la bridge probabilmente ti accetterebbero i video, e forse anche le foto, ma alla lunga non ti converrebbe, perché le bridge hanno dei limiti di obiettivo e spesso anche di sensore.
Dipende tutto dall’approccio che avrai alla produzione di contenuti per capire l’entità dell’investimento che potresti affrontare.
Reflex Vs GoPro
Sto per partire per il Sud America. Ho preso in prestito una GoPro HERO5
per il viaggio, in modo tale da poterla usare ovunque con comodità e registrare in 4k.
Volevo chiederti: ai fini del microstock, cambia tanto la qualità rispetto ad una reflex?
Per quanto riguarda la Go Pro, io ho la hero 4 silver. Ho fatto delle prove e secondo me si vede palesemente la differenza con una reflex, soprattutto perché l’obiettivo dà l’effetto fondo di bottiglia.
Ho continuato a sconsigliare GO PRO e smartphone per anni, per quanto riguarda il microstock, finché qualche mese fa è arrivato un lettore che mi ha fatto vedere che registra stock footage con un Samsung Galaxy e vende sia su Pond5 che su Videoblocks.
Quindi: forse c’è un ritorno di quello che ai tempi miei della mia attività di cortometraggista veniva definito low-fi. Il look dell’immagine sporca sta andando di moda, in tempi in cui la tecnologia ha portato quasi alla perfezione.
Ad ogni modo: sconsiglio ancora la GOPRO per il microstock. Ma non sono così arrogante da ritenermi infallibile.
Consigli sul modello di reflex da acquistare
Compresi ormai i limiti della mia Nikon D7200, sto pensando di cambiare reflex cercando di contenere il budget.
Vorrei in primo luogo avere:
- una definizione video 4K (per i motivi che hai ben spiegato nel tuo corso) e poi stavo valutando l’opzione del sensore FX.
Il problema è che con il 4K a costi accessibili ci sono solo:
Ttra le due, nel mio caso, le caratteristiche in più della seconda non giustificherebbero la spesa.
Con il sensore FX purtroppo per avere il 4K dovrei arrivare a livelli di costo per me troppo elevati.
Sarei quindi orientato verso la D7500.
Come sai, visto che hai comprato il mio corso, io lavoro con una reflex con il sensore APS-c. Mi sono specializzato nel riprendere le città e portare una full frame al collo è improponibile per i ritmi di lavoro che mi sono dato quando vado fuori a riprendere.
Devi forgiare il tuo portfolio in base all’attrezzatura che decidi di usare, scendendo a compromessi. Il mio compresso è stato rinunciare a riprese real time di notte. Anche a te con la D7500 succederebbe la stessa cosa, per quanto sia molto migliore della mia a basse luci. Sai che la scelta avrebbe pro e contro.
Fermo restando che il 4k è d’obbligo se vuoi guadagnare oggi con lo stock footage, sai che sulle riprese notturne, proprio perché per essere fatte bene hanno bisogno di una camera più professionale, c’è meno concorrenza e quindi avrebbe senso andare su una macchina con il sensore FX che non ha problemi ad alti ISO. Per il resto, di giorno, non c’è nessuna differenza visibile tra una D7500 e una D800. Tanto più nello stock footage dove la qualità di una D7500 è già più che sufficiente, considerato che nell’anteprima del player del sito dell’agenzia non è assolutamente apprezzabile la differenza tra le due macchine citate.
In altre parole: vai tranquillo sulla Nikon D7500.
Canon Eos 7d Mark II
Come attrezzatura ho una reflex Canon 7D Mark II (Ottiche: Canon 16-35mm f/2.8 L + Canon 50mm f/1.8 + in arrivo Canon 24-70mm f/4), 2 treppiedi Manfrotto, uno più solido mentre l’altro è uno entry level, steadycam, microfono Rode Videomic Pro, Monitor esterno Lilliput 663/O/P2 e ovviamente il Drone DJi Inspire 1 con camera X3.
Come attrezzatura può andare bene?
Complimenti per il set invidiabile: puoi andare tranquillo. La tua attrezzatura è decisamente migliore della mia, che non spendo di più solo perchè riprendendo quasi esclusivamente grandi Capitali Europee sarebbe controproducente optare per una Full frame che pesa molto di più, e per gli accessori più adeguati a quel genere di reflex. Spiego tutto il ragionamento in uno dei video che mando a chi si mi autorizza a mandargli email in questa pagina.
In quest’epoca tecnologica, oramai l’attrezzatura conta poco nel determinare il successo commerciale dello stock footage. Almeno se si lascia da parte lo smartphone e si parte da una reflex del livello della mia e da un buon obiettivo e cavalletto.
Reflex Canon: consigli su un economica
Ero alla tua interessante conferenza (sono quello che ti ha salutato tra gli ultimi) ed ho apprezzato, oltre ai contenuti, anche lo stile.
Ho da poco ho scoperto tramite tuo sito il microstock e ho anche acquistato il tuo corso.
Tu, anche alla conferenza, parlavi di una Canon 700d che usi.
Secondo te qualcosa di ancora più economico, come la Canon 1300d può andar bene?
Visto che insisti molto sui video cosa ne pensi invece delle mirrorless?
La reflex Canon Eos 1300d è abbastanza simile alla mia vecchia Canon Eos 700d.
Ha il vantaggio di essere 100 grammi più leggera, però a livello di monitor è un po’ meno luminosa e quindi ti può dare qualche piccolo problema se c’è tanta luce nell’ambiente dove registri.
Per il resto ci sono altre differenze, ma non sono fondamentali a livello di produzione di stock footage:
- La 700d ha l’attacco esterno per il microfono, che serve se inizi a registrare video come quelli che ho fatto io per il corso, ma nel microstock è inutile.
- Ha il touch screen che non userai mai (almeno io devo ancora farlo).
In altre parole, puoi stare tranquillamente su quella. Se il tuo scopo è creare stock footage.
Le mirrorless francamente non le ho mai approfondite.
So che si è aperta l’era del dibattito tra le due tecnologie, con o senza specchio, con oltranzisti da entrambe le parti, come succedeva, e forse succede ancora, tra Nikonisti e Canonisti. Io mi sono sempre trovato a mio agio con le APS-c e, per adesso, non vedo motivo per cambiare.
Quando inizi a fare seriamente questo lavoro, te lo dico anche come consiglio se mano a mano ti appassioni, devi stare attento alla tecnologia, ma non devi diventarne ossessionato.
C’è gente che cambia macchina di principio quando esce il modello nuovo e sta sempre a monitorare le novità.
Fare così alla fine ti distoglie attenzione ed energie da quella che deve essere la tua attività principale: produrre e fare soldi.
La funzione video delle reflex
Finora la funzione video della mia Nikon D610
era lì latente. Oggi però ho verificato sul campo una serie di problemi e ti faccio alcune domande:
Stavo lavorando con questi valori:
- iso 100
- tempo 1/50
- f.22
Visto che non posso impostare meno di 100 iso e il tempo non deve essere troppo veloce, penso che unfiltro ND sia d’obbligo.
Prendo 32/64/100?
Con quale c’è più alterazione cromatica?
Altro problema è usare il display della reflex per:
- inquadrare
- mettere a fuoco
- impostare l’esposizione.
Tu ormai non lo usi più vista l’esperienza che hai maturato, oppure usi una schermatura alla luce del sole, un viewfinder o un monitor-smartphone esterno?
Il numero che è associato al filtro ND è indice di quanto questo è scuro. Maggiore è quel numero più la lente è opaca.
Nel tuo caso fai riferimento a riprese real time: chiudendo il diaframma al massimo, hai un tempo diverso da quello che vorresti perché è troppo corto e il tempo corto nelle riprese real time dà un effetto spiacevole.
A quel punto dovresti abbassare gli ISO per aumentare il tempo, ma la gran parte delle macchine non ti permette di scendere sotto i 100.
Allora, prima cosa: non lavorare mai con la tua reflex con diaframma 22. Lavora con diaframma da 8 in giù. Oltre che per l’effetto visivo ottenuto, anche perché con le reflex digitali se usi un diaframma 22 si vede a polvere depositata sul sensore. Ha la forma di puntini neri fastidiosissimi. Mi è successo anche il giorno stesso che ho tirato fuori la macchina dalla scatola.
Pulire il sensore è molto difficile. Una volta, per farlo, l’ho anche strisciato. Quindi attenzione: se usi un diaframma 8 o un diaframma più aperto lo sporco si nasconde e, questo è un parere personale, hai un’immagine più piacevole, perché è meno piatta di quella che danno i diaframmi chiusi.
Vengo più specificamente al tuo quesito.
Per quanto riguarda il filtro ND io starei su una densità da 128. Il filtro ND 128 ti riduce il diaframma di 7 stop. Quindi da F.22 passi a F.10.
Considera che anche girando un time-lapse con un tempo di 1/50 di secondo non è il massimo, perché per dare un effetto più realistico alla ripresa dovresti lavorare con almeno mezzo secondo. Lo spiego bene in uno dei video esclusivi che mando a chi si iscrive alla newsletter.
Obiettivi e mirini speciali per reflex
Per quanto riguarda il display della reflex, questo effettivamente può essere un po’ accecato dal sole, anche se meno ultimamente, visto l’aumento della luminosità dei monitor.
L’accessorio più utile è:
- Una specie di mirino (detto anche magview o ingranditore) che attacchi al monitor e che trovi a partire da una decina di euro su Amazon (occhio al modello se è compatibile con le dimensioni del monitor della tua reflex).
Io l’avevo comprato per delle riprese LIVE che avevo fatto, e francamente non l’ho mai usato per il microstock, perché:
- serve a poco
- fa perdere tempo
- è un ingombro in più.
Qui viene fuori la mentalità dell’imprenditore e non dell’artista, perché nelle riprese di stock footage a volte è molto meglio essere veloci che essere perfezionisti.
Riprendendo la domanda dell’amico ascoltatore:
Quale altro obiettivo mi consiglieresti per questo tipo di lavoro?
Come sai io ho sempre consigliato reflex che non sono esattamente dei top di gamma. Per il mio metodo di lavoro, che non è esattamente universale ma è studiato per permettermi di portare a casa i contenuti più redditizi nelle grandi città, la migliore scelta è una reflex leggera, e quindi con il sensore APS-c, che ha una qualità più bassa rispetto alle full frame, ma essendo più agile da trasportare dà una serie di vantaggi che, nel computo dei costi e dei benefici, la rende per me la scelta migliore.
In altre parole:
La famosa differenza tra essere artisti che cercano solo la qualità tecnica ed essere imprenditori che puntano solo a guadagnare e io, nel microstock, sono uno di questi ultimi.
Detto ciò, mi chiedi dell’obiettivo e io ti rispondo che in quel caso i soldi vanno spesi e, se hai una Canon, ti consiglio il 17-40 f 4.0 serie L.
Lo trovi su Amazon a circa 600 euro.
La reflex per i video
Devo acquistare un nuovo corpo macchina e vorrei iniziare a registrare video, in particolar modo stock footage, con il piede giusto. Sono davvero indeciso tra una reflex con il sensore Full frame e una con il sensore Aps-c.
In particolare sto pensando alla Nikon D850
. Può essere una marcia in più sui guadagni del microstock?
Oppure ad una reflex Aps-c come la Nikon D7500, con la quale risparmierei sicuramente un pò di soldi!
Puoi consigliami una marca di luci continue per fare riprese di food?
Cerco di essere semplice e diretto. I uso una APS-c non per risparmiare, visto che la differenza in termini di costo la guadagno con le royalties che porto a casa in nemmeno un mese.
Sono specializzato in microstock delle grandi città e girare con una Full Frame implicherebbe che a fine giornata il mio collo fosse distrutto, e quindi mi precluderei la possibilità di lavorare bene nei giorni successivi (il fisico ha sempre un limite). Ovviamente, così facendo, devo rinunciare alle riprese notturne real time, perché il sensore APS-c non ha una qualità elevata a basse luci e le agenzie rifiuterebbero i contenuti se aumentassi gli ISO. Di conseguenza di notte io registro solo time lapse.
Se tu ti specializzi, per esempio, sul food, il discorso cade completamente, perché lavori a cavalletto e in studio, quindi non hai pesi da tenere al collo. Nel tuo caso prenderei quindi una reflex Full Frame, perché non avrai sempre la possibilità di illuminare a giorno la scena e a volte dovrai salire con gli ISO.
Tutto sta quindi nel capire che genere di contenuto vuoi portare a casa. Anche all’interno della categoria food, ci sono diversi modi di lavorare.
- Vuoi reclutare degli amici e farli diventare dei modelli che, in una scena ambientata in una cucina, simulano, per esempio, una famiglia che fa da mangiare?
E’ un contenuto molto richiesto e che ti fa guadagnare, ma è molto difficile crearlo con un livello di ripresa professionale.
- Vuoi invece concentrarti su dei primissimi piani del cibo?
E’ tutto più facile. Ti serve un soft box (quei cubi bianchi da illuminare esternamente per avere un illuminazione uniforme). Ne trovi di sufficientemente buoni per iniziare già con le luci integrate, senza spendere tanto.
Poi, se un domani ti appassiona il genere, puoi aumentare le dimensioni del cubo e passare a lampade esterne.
Se invece punti alla scena che ti dicevo prima (amici/modelli in cucina), lì ci vogliono luci molto più professionali e anche la capacità di saperle usare, aldilà del kit che hai a disposizione.
Daniele Carrer
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