Se dico Super 8 gli appassionati di cinema pensano subito a J.J. Abrams, ma non è di questo che voglio parlare. Parlerò però dell’Universo che si è creato negli anni dietro al formato super 8 e che, aldilà della fantascienza, è stato sicuramente di ispirazione al film.
Oggi siamo tutti abituati ad avere in tasca uno smartphone che crea foto e video con una qualità non lontana da quella televisiva (se si sa riprendere). Quelli della mia generazione (sono nato nel 1977) ricorderanno le prime telecamere:
- VHS
- video8
che erano atroci dal punto di vista qualitativo e, peggio ancora, registravano su nastri che oggi non sono quasi più visibili, visto il deperimento a cui sono soggetti.
Prima di quel periodo, fortunatamente, le riprese amatoriali si effettuavano su pellicola:
- 8 mm
- super 8
- (più raramente) 16 mm
Dico fortunatamente perché a differenza delle tecnologie che li hanno sostituiti, i film su pellicola perdono poco di qualità negli anni e, se digitalizzati con l’attrezzatura giusta, hanno una resa molto vicina, e in alcuni casi superiore, all’alta definizione odierna.
Dall’8 mm al super 8
L’antenato del super 8 si chiamava 8 mm, ed è stato utilizzato dal 1932 fino ai primi anni 70. Il film amatoriale più famoso della storia è un 8 mm e risale al 1963, più precisamente alla scena dell’omicidio di John Kennedy. Il super 8 è stato inventato due anni dopo e si è diffuso rapidamente fino a sostituire il suo antenato tecnologico all’inizio del decennio successivo.
Entrambe le pellicole sono larghe 8 mm ma, essendo la perforazione laterale presente nel super 8 di superficie inferiore, lo spazio utile per immortalare le immagini era maggiore in quest’ultimo, e di conseguenza anche la definizione finale del filmato.
I film che hanno immortalato la storia
Oggi facciamo molta fatica a rendercene conto, ma fino al 1975 in Italia c’erano solo due canali televisivi:
- Raiuno
- Raidue
Subito dopo è arrivata Raitre, sono arrivate le televisioni private e, soprattutto grazie alle seconde, la copertura mediatica sull’Italia si è estesa in maniera capillare.
Questo significa una cosa sola. Tutto quello che non è Roma, Milano, qualche altra grande città o qualche (raro) evento importante che si è svolto altrove, fino agli anni 70 è stato immortalato solo su pellicola 8 mm e super 8. Se queste oggi non vengono salvate, quella pagina di storia si perde per sempre.
La maggior parte dei film finisce in discarica
I più attenti avranno notato una stranezza nella storia che ho appena raccontato. Ad un certo si è passati da un formato di qualità (il super 8) a dei formati più scarsi, cosa che a prima vista non ha logica.
Perché questo è successo?
Semplicemente per un motivo:
- la comodità.
Per vedere una pellicola c’è (tutt’ora) bisogno di:
- un telo bianco
- un proiettore
- inserire manulamente il film nelle guide
- sopportare il forte rumore causato dalla meccanica dell’apparecchio
- sostituire la lampadina in media ogni 10 ore.
Per vedere un nastro invece c’è bisogno, nel caso del video8, di collegare la telecamera al televisore con un semplice cavetto. Nel caso del VHS di inserire la cassetta nel videoregistratore, direttamente o mediante un adattatore.
La maggiore comodità di consultazione dei nastri rispetto alle pellicole ha causato la quasi estinzione di quest’ultime.
Se si considera che oggi i proiettori super 8 sono fuori produzione da almeno 30 anni e viviamo un’epoca in cui non abbiamo più tempo per far nulla, ecco perché la maggior parte dei film amatoriali, quando l’autore passa a miglior vita, non sopravvivono ai lasciti ereditari e vengono portati in discarica da chi ne diventa il proprietario.
Tutto testato personalmente. Tanto quanto basta per non farmi dormire bene la notte, dopo più di 1000 pellicole salvate. A proposito: quello qui sotto sono io e quella dietro è una parte della mia collezione.
Come ho iniziato a salvare la storia
Sono un appassionato di storia contemporanea. Ho passato l’anno successivo agli esami di maturità, il 1997, ad acquisire pellicole amatoriali per uno Studio dove avevo trovato lavoro, usando il sistema che andava di moda al tempo:
- riprendere il quadro proiettato con una telecamera
- registrare su VHS.
La mia passione per il video nei 10 anni successivi ha avuto la forma della carriera di un giovane autore di cortometraggi selezionato, e a volte vincitore, in tanti festival italiani ed internazionali. Quando però mi sono accorto che per fare quel lavoro professionalmente c’era bisogno di qualche Santo in Paradiso, come spesso accade in molti settori dalle nostre parti, ho abbandonato quel sogno adolescenziale e ho cercato dei progetti la cui realizzazione dipendeva esclusivamente dalle mie capacità e non dalle concessioni del Don Rodrigo di turno.
100 mila dollari già guadagnati
A partire dal 2006/2007 ho scoperto il mondo dello stock footage. Cercherò di spiegare brevemente di cosa si tratta. Quando in un programma televisivo vedete dei video molto diversi tra di loro, del tipo:
- la Casa Bianca
- un carrello velocizzato al supermercato
- una mela che marcisce
quelli non sono stati girati dalla produzione, ma sono stati acquistati su siti come:
Lavorando con attrezzatura da 1500 euro e professionalizzando le procedure di produzione, grazie a questi siti e soprattutto alle mie capacità di adattamento e sacrificio ho guadagnato con lo stock footage più di 100 mila dollari in carriera, come testimonia l’immagine qui sotto:
che dimostra i miei guadagni ottenuti in una delle agenzie citate (Shutterstock).
Negli anni ho costruito una collezione che conciliava la mia passione per il viaggio con quella per la ripresa. Pur avendo inizialmente affrontato la produzione di stock footage come secondo lavoro, mi capitava anche 10 volte all’anno di:
- prendere un aereo low cost per una Capitale Europea
- riprendere la città per 2/3 giorni
- ripagarmi soggiorno e disturbo con i contenuti creati.
Il mio lavoro principale nel periodo 2009-2013 è stato fare lo story editor per un programma che si chiamava MTVnews. A programma concluso avevo 2 scelte davanti a me:
- accettare uno stipendio da commesso del fast food e continuare a lavorare in televisione
- mettermi in proprio.
Ovviamente, da buon figlio del Nordest, ho scelto la seconda opzione.
Come occupare fruttuosamente il proprio tempo libero
L’unica certezza su cui potevo puntare appena mossomi in quella direzione, prima di trovare la strada che faceva per me, era il microstock. Parlo in tutto questo sito di come fare a costruirsi una sorta di pensione integrativa attraverso la creazione di
- fotografie (stock images)
- video (stock footage)
quindi non mi dilungo sui consigli su cosa fare per riuscirci. Posso dire però che in quel momento, produrre contenuti con la mia reflex, era il modo migliore per occupare fruttosamente le mie giornate vuote, perché il rischio peggiore quando non si ha un lavoro (o si sta cercando di inventarsene uno) è quello di entrare in un circolo vizioso che crea un vuoto che rischia di farti perdere la voglia di ricominciare.
Produrre immagini e filmati stock ha dato invece un senso professionale alla mia vita, perché era un’attività:
- retribuita
- fortemente meritocratica
e, da appassionato di ripresa, poteva impegnarmi anche 12 ore al giorno senza farmi percepire la fatica. Lavorando bene, i guadagni sono arrivati. Qualsiasi fosse la crisi che colpiva il piccolo mondo che mi circondava fisicamente, c’era l’ammortizzatore dell’economia globale in cui la stagnazione economica italiana non contava nulla.
Avere avuto la lungimiranza di costruirmi una collezione di stock footage mi ha permesso di mettere in piedi tanti progetti. Alcuni andati male, come questo programma televisivo prodotto con i miei soldi e mai andato in onda:
Altri utili a me e agli altri. Come il sito internet nel quale mi state leggendo e il corso che ho creato. Tutte idee che in un primo momento sono una perdita di tempo e spesso anche di soldi, ma che alla fine, fosse anche solo una volta su dieci, mi hanno portato un reddito e mi hanno reso una persona migliore degli scappati di casa che vanno nei talk show di La7 a lamentarsi cronicamente che lo Stato non gli trova un lavoro.
Come ho riscoperto i film super 8
Per un breve periodo, avendo le giornate libere ed essendo inverno, ovvero il momento peggiore per girare, mi venne in mente di trovare una forma di distribuzione alternativa alle Agenzie. Vi dico subito che, a mente fredda, lo ritengo un errore e non vi consiglio di seguire quella strada, perché gli unici luoghi dove vale la pena vendere microstock sono Shutterstock, Pond5 e Videoblocks.
Non avendolo ancora capito però, al tempo, andai su Ebay e scrissi:
- stock footage
nella stringa di ricerca, giusto per capire che mercato c’era. Apparvero in cima alla lista un sacco di dvd con materiale di dubbio livello e prezzi molto economici, ovvero quanto di peggio potesse esserci per un produttore che vuole guadagnare usando la stessa vetrina. Come spesso accade però, l’errore (e la ricerca continua delle occasioni) fu il presupposto per la svolta, e aveva la forma di un’inserzione a fondo pagina.
Associato alla parola “stock footage” su Ebay c’era un lotto di decine di film 8 mm e super 8, girati dagli anni 50 agli anni 80 che, se non fosse stato legato a quella chiave di ricerca, non avrei mai inteso come utilizzabili nel mercato del microstock. In quei casi internet è fantastica, perché ti dà subito la possibilità di fare un controllo incrociato su una realtà che:
- inizialmente sembra improbabile
- dopo un minuto possibile
- a distanza di qualche anno è diventata un reddito costante mensile
La nicchia perfetta
I film 8 mm e super 8 sono la nicchia perfetta dello stock footage. Rappresentano uno di quei rari settori del microstock con:
- poca concorrenza
- tanta richiesta
- scarsa possibilità di accogliere nuovi produttori.
La pensione che lo Stato, forse, non mi darà mai.
I tempi delle riprese nelle Capitali Europee sono sempre più duri oggi, perché è talmente facile portare a casa quel genere di contenuto che, a meno che non si attui una strategia scientifica di produzione, si può mirare al massimo a ripagarsi le spese di viaggio, se si parte da zero. Nel momento in cui, invece, il soggetto non è alla portata di tutti perché, come nel caso dei film storici, per sua natura non si può creare, allora le cose cambiano.
Le Torri Gemelle
Faccio un esempio che tutti capiscono. Se in questo momento un qualsiasi creatore di contenuti, sia esso:
- National Geographic
- un pubblicitario che deve montare un video da pubblicare su Youtube
entra su Shutterstock per comprare il footage delle Torri Gemelle, trova quasi esclusivamente materiale di mia proprietà.
I grandi network americani producono filmati da ben prima del 2001, e hanno sicuramente immagini dello skyline di New York precedente all’11 settembre migliori delle mie, ma per motivi organizzativi non caricano contenuti nelle Agenzie di microstock.
Le migliaia di amatori che negli anni hanno girato film e video dello stesso soggetto:
- probabilmente non sanno nemmeno cos’è lo stock footage
- sicuramente non hanno un sistema di digitalizzazione della stessa qualità che ho io
e in ogni caso, non essendo dei contributor regolari delle agenzie, non saranno mai così ben indicizzati come me.
Quel genere di contenuto mi sta fruttando, anche per questo motivo, migliaia di dollari l’anno, più o meno come mi succedeva nel 2011 con le riprese contemporanee di Parigi.
Quanto costano i film super 8?
I filmati amatoriali in super 8 e 8 mm in vendita su Ebay hanno oggi un costo esageratamente basso. Salvo casi particolari, è molto difficile spendere più di 50 euro per acquistarne uno e regalare al mondo una pagina di storia inedita che altrimenti andrebbe persa.
Il filmato che vedete qui sotto è stato registrato da un turista Austriaco che nel 1975 ebbe la stravagante idea di passare le sue ferie estive a Sarajevo.
Essendo un film amatoriale girato durante una dittatura che controllava gli organi di informazioni, rappresenta una delle rare rappresentazioni oggettive della realtà, in una città molto poco turistica e della quale quindi esistono pochi film del genere.
Sapete quanto mi è costato?
… alla faccia di tutti quelli che aspettano che gli eventi piovano dall’alto perché di loro iniziativa non sanno nemmeno allacciarsi le scarpe.
- 1 euro
spese postali incluse, visto che è parte di un lotto con il quale ha diviso il costo del trasporto.
Io con un euro, abbinato ovviamente ad un sacco di esperienza e professionalità che, al contrario dell’euro, non si tira fuori dal portafoglio ma si acquisisce con il sudore:
- Ho salvato una parte importante della storia;
- Ho regalato all’Umanità delle immagini inedite attraverso la loro pubblicazione su Youtube;
- (Se il trend è quello degli altri film che ho messo online fino ad ora) ci farò anche un bel po’ di soldi.
A testimonianza che dentro ogni casa italiana, se gli Italiani fossero educati nel modo giusto, ci potrebbe essere un’Azienda che irradia il suo business nel mercato globale e non si limita ad aspettare che lo Stato faccia piovere dal cielo la soluzione a tutto.
Il mio sistema di restauro
Fate attenzione: oltre alla difficoltà di reperire materiale storico di buon livello, c’è anche la necessità di digitalizzarlo con una qualità adeguata. Quindi serve:
- uno scanner in alta definizione (nel mio caso il Moviestuff Retro 8)
- un software di restauro
che significano 5000 euro di investimento e un’esperienza nel trattamento dell’immagine che in pochi hanno, ed è molto complicato acquisire.
Negli anni la tecnologia è andata molto avanti. Io ho sviluppato un sistema di restauro basato su un software open source chiamato AVIsynth, che permette di ottenere dei risultati inarrivabili anche alle produzioni professionali, ma che richiede conoscenze che sono alla portata culturale di pochi.
Se oggi guardo il mio canale televisivo preferito, RAI storia, vedo dei contenuti di valore altissimo, digitalizzati con qualità amatoriale da un’Azienda che può contare su miliardi di euro di canone e non riesce a sviluppare quelle procedure che io, DA SOLO, ho acquisito grazie alla rete.
Internet e il microstock, sia che si parli di video storici che di qualsiasi altro settore, sono la rivoluzione delle persone che hanno voglia e capacità di fare nei confronti del mondo di una volta:
- quello dei privilegi inattaccabili
- degli intermediari dai quali dipendono le vite delle persone normali
- dei cervelli che, in questo deserto, devono andarsene.
L’importanza dell’esperienza utente
Faccio un’altra considerazione. Il footage storico che si trova nelle Agenzie di microstock non è il migliore che esiste. Se confronto la mia collezione di 1000 e passa bobine che occupano mezza stanza della mia casa, con quella dell’Istituto Luce, faccio semplicemente ridere. Il punto, però, è che se andate su archivioluce.com cercando di acquistare un video:
- trovate una pagina che sembra uscita dagli anni 90
- è praticamente impossibile capire cosa bisogna fare per comprare.
Nell’economia ultra concorrenziale di internet fatti del genere sono il presupposto per chiudere baracca domani. Ovviamente, se il potenziale cliente è un Italiano, abituato con le stranezze di questo Paese, può anche sopportare. Uno straniero invece non perde tempo e si collega al sito di un’Agenzia di microstock spendendo i suoi soldi altrove.
L’Istituto Luce è un’Azienda con decine di dipendenti e che ha un archivio che, nelle mani giuste, può fruttare decine di milioni di euro l’anno, oltre che spargere degnamente la nostra cultura nel mondo. Se anche entrasse un manager sufficientemente lungimirante da voler modernizzare i processi, non avrebbe mai i tempi di reazione che ha un’Agenzia di microstock (o, tanto più, un collezionista indipendente). Dovrebbe rendere conto agli azionisti e, purtroppo per lui, anche alla politica. La stessa politica che si scanna per eleggere un membro del Consiglio di Amministrazione della Rai, ma se ne frega delle opportunità che si lascia scappare per valorizzare il patrimonio filmico del Paese (sto esagerando? Questo è il Canale Yotube dell’Istituto Luce, questo è il mio. Giudicate da soli la qualità delle digitalizzazioni).
I passi successivi per sviluppare il progetto
Se non ci fosse stato il business dietro al mio progetto la mia collezione sarebbe almeno 10 volte minore. Tanti di quei film che ho:
- digitalizzato
- restaurato
- reso disponibili alla collettività tramite il mio canale YouTube da più di 2 milioni di visualizzazioni
sarebbero sotto terra o nella collezione di qualche anziano amante del formato che però condanna la storia immortalata nelle sue pellicole ad essere vista solo dai suo occhi.
Compreso che il progetto aveva successo, nella tradizione delle esperienze imprenditoriali che si espandono, ho creato due spin off:
Telecinema e vendita diretta
Nel primo metto a disposizione l’esperienza che ho maturato a livello di restauro ai film di altri. Contribuendo in questo modo a salvarli.
Nel secondo sono riuscito a vendere le immagini ricavate dai film della mia collezione senza il bisogno di utilizzare le agenzie di microstock. Ho messo in piedi un sistema automatico per il quale qualsiasi produttore che ha bisogno di footage storico per il proprio:
- documentario
- programma televisivo
- spot pubblicitario
può:
- vedere il mio filmato su YouTube
- cliccare su un link in descrizione
- arrivare su una pagina del mio sito
- pagare con carta di credito o PayPal
- scaricare il filmato.
Tutto in maniera automatica e senza il mio intervento. Con risultati economici per nulla indifferenti:
Il mio podcast
Nel mio podcast:
rispondo regolarmente alle domande degli ascoltatori che si cimentano nel microstock. Nelle decine di episodi che ho prodotto ho cercato con le mie risposte di fugare anche ad alcuni dubbi sui film 8 mm e super 8. E’ tutto qui sotto.
La property release
Ho caricato le prime clip vintage, ma shutterstock le ha subito rifiutate per motivi di copyright.
Ho scaricato la “property release” ma i dati richiesti non sono compatibili con il filmati vintage visto che:
- Non ci sono proprietari di immobili a cui chiedere l’autorizzazione per le riprese;
- Non c’è una proprietà privata da descrivere nell’apposito campo;
- I dati del fotografo “autorizzato” non ci sono in quanto io ho solo acquistato delle vecchie bobine 8mm e non ci sono testimoni a cui far firmare la liberatoria.
C’è forse un modulo specifico per i video vintage che non ho trovato?
La tua storia è esattamente identica alla mia, almeno alla parte iniziale.
Ovviamente io sono un grande vecchio del microstock e:
- Non mollo mai se ne vale la pena;
- E’ del tutto probabile che i problemi che state vivendo voi oggi io li abbia vissuti molto tempo fa, ed essendo ancora un produttore in piena salute e anzi in ascesa è matematicamente sicuro che li abbia già risolti.
Quindi, caro amico concorrente dello stock footage vintage, ti spiego come ho fatto a risolvere, e poi devi adattare un po’ la tua storia alla mia per evitare di dover compilare tutta la burocrazia che ti richiedono.
Dico adattare la tua storia alla mia perché non mi ricordo come ti procuri i video storici: se dai mercatini o da Ebay come faccio io.
Circa 3/4 anni fa quando ho capito che era conveniente puntare sui filmati amatoriali 8 mm, ho spedito a Pond5 e Shutterstock, visto che Videoblocks non esisteva, il mio primo batch di stock footage.
Come al solito i primi non hanno fatto problemi, salvo un paio di richieste di chiarimento che dopo un ulteriore mia mail si sono risolte senza fatica.
Con Shutterstock ho adottato una strategia legale misto storica, economica e chi più ne ha più ne metta.
Ovviamente l’Italiano avrebbe adottato la strategia:
- “Non è giusto!”, “Lo Stato mi aiuti”, “Chiamo Striscia la Notizia”.
Scusate la polemica.
Dicevo: io invece a Shutterstock ho spiegato che:
- Posso dimostrare di essere il proprietario dei film perché li acquisto pagando con Paypal, quindi l’operazione è tracciabile;
- Che essendo filmati di almeno 40 anni fa, la gran parte delle persone ritratte, e il filmaker, non ci sono più, quindi non possono firmare nessuna liberatoria.
A quel punto, visto che impedendone la diffusione si perderebbe una parte importante della storia dell’umanità, quel genere di filmati rientra nei contenuti editoriali e come tali non hanno bisogno di nessuna liberatoria.
Loro hanno capito e mi hanno assegnato un case number, e quando vado a compilare le descrizioni lo indico (appare un pop up alla fine).
Ti faccio notare che ho spiegato la mia stessa procedura ad un altro lettore del sito che voleva buttarsi sui film storici e anche a lui, oggi, non ha nessun problema.
Prova anche tu e se le cose non vanno lisce scrivimi che ci penso io a parlare con Shutterstock, visto che il dono della scrittura, specie quando è in inglese, non è per tutti.
Questa storia dimostra che internet è la rivoluzione. Tanti sono legittimamente preoccupati della deriva che sta prendendo il mondo. Vedere i ragazzini camminare per strada con lo sguardo fisso allo smartphone non dà nemmeno a me belle sensazioni. Come non me ne dà il 60enne attaccato a Facebook nella sua pretesa aggressiva di essere un esperto di tutto.
Ma internet è anche il regno della meritocrazia, dove quelli più bravi e che sanno impegnarsi, alla fine, ce la fanno a migliorare la loro vita e a migliorare anche la società. Per mettere in piedi questo progetto non ho dovuto passare per l’approvazione di un Direttore di rete, come ai tempi del programma televisivo che avevo prodotto. Il mio futuro non è dipeso dall’umore con cui una persona che non controllo si è alzata la mattina. E’ dipeso solo dalla mia capacità di imparare e di sacrificarmi per realizzare quello che volevo fare. Questa è internet.
Vale la pena girare oggi in super 8?
Vorrei conoscere un tuo parere sulla vendita di filmati attuali registrati con pellicola super 8 e digitalizzati. Si possono vendere su agenzie stock o, magari, su un mio sito?
Credo che non ne valga la pena, se guardi ai guadagni. Lo stock footage per vendere deve essere con regolazioni più flat possibili, e il super 8 ha un’immagine troppo originale.
Non è impossibile che tu riesca a fare qualche vendita in agenzie come:
ma il lavoro che c’è dietro è troppo grande per vedere i propri sforzi ripagati.
Hai molte più possibilità di guadagnare se giri con la reflex, perché se giri con regolazioni neutre puoi facilmente ottenere l’effetto super 8 in post produzione, quindi lasci al cliente la possibilità di scegliere, tra:
- regolazioni neutre
- modificare l’immagine.
Se spedisci una digitalizzazione super 8, con nessun software puoi far diventare il video neutro dal punto di vista delle regolazioni.
Il motivo per cui io vendo contenuti girati in pellicola 8 mm guadagnando migliaia di euro all’anno:
- non è il formato in cui questi sono girati
- ma i soggetti.
Se gli stessi video fossero stati girati con qualcosa che ancora non esisteva all’epoca, come una reflex digitale, venderebbero ancora di più, per quanto il super 8, se digitalizzato con strumenti professionali e restaurato a regola d’arte come ho imparato a fare io, dia risultati notevoli dal punto di vista della qualità dell’immagine.
Avendo ancora una nicchia di appassionati, come esistono gli appassionati di:
- dischi in vinile
- auto storiche
per quanto tecnologicamente oggi esista di meglio, la domanda è sensata, ma la mia onesta risposta deve bloccare gli entusiasmi.
In più, aggiungo, che se usi un sito personale è ancora più complicato vendere.
Concludendo: ti sconsiglio di girare stock footage in super 8, perché perderesti troppo tempo per i guadagni che questo genererebbe.
Daniele Carrer
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