Guarda la versione video degli episodi del podcast nel mio canale Youtube.
In questo episodio parlo di:
- Keyword.io che diventa dropstock.io
- Come si può trovare il tempo per produrre più contenuti
- Shutterstock che spiega come guadagnare con i video senza uscire di casa
- Pond5 che mostra i contenuti più richiesti dai compratori
- Il profilo colore delle fotocamere Sony
- I prezzi giusti per vendere video 4K su Pond5
- Se è conveniente partecipare alle promozioni che regalano i video
- Un fotografo che usa un palo di nove metri per riprendere
Cominciamo con un messaggio email che vi riempirà di speranza. Scherzo ovviamente, ma datemi atto se non altro che vi riempio di ispirazione, ma non nascondo mai gli scenari più foschi.
La collezione low cost di Canva
Ciao Daniele. Ti allego una mail che mi è arrivata da parte del microstock low cost che si chiama Canva (visita il sito).
Il mercato sta reagendo con dei veri contratti di prostituzione legalizzata.
Aziende che hanno accesso a 60 milioni di immagini, come Canva, le usano per promuovere il loro prodotto che va oltre le immagini stesse, quindi il prezzo delle immagini stock si abbasserà ulteriormente.
Probabilmente, da produttori, per poter sopravvivere bisogna fare qualche aggiustatina ai propri obiettivi. Foto si, ok possono contribuire ai guadagni, ma il video decisamente rimane la forma di più redditizia di contenuto stock.
In più possiamo aggiustare stili e tipologie ricercate applicandole alla nicchia ristretta che ciascuno di noi può aver scoperto o scoprire. E questo è determinante.
Faccio un paio di precisazioni, così anche i non esperti di microstock hanno il quadro completo dell’informazione.
Canva è un software di grafica, molto semplice. Basato sul drag and drop, quindi su dei modelli facilmente personalizzabili. Non direi che è dedicato ai grafici, perché è troppo poco personalizzabile, ma è dedicato a chi vuole fare grafica senza imparare strumenti complessi come Photoshop.
Costa 12 euro al mese, giusto per capirci, e da ora in avanti in quell’abbonamento darà a chi lo sottoscrive la possibilità di scaricare 60 milioni di immagini stock che ha nella sua collezione.
Direi che il quadro sarebbe tragico per noi produttori, almeno se Canva avesse la stessa quantità di clienti di Adobe Stock.
Quindi ha cominciato Storyblocks (leggi di più sulla sua collezione low cost), che comunque come foto non è un granché, e gli stanno andando tutti dietro.
Sul crollo del mercato nel suo complesso, bisogna però vedere. Non perché io creda nelle buone intenzioni di Aziende come appunto Canva, o Storyblocks e tutti i gratuiti (Pexels, Pixabay, Unsplash e via dicendo), ma perché Shutterstock fattura 500 milioni di dollari l'anno e quindi ha il budget per assumere le migliori menti del mondo che non credo mollino l'osso facilmente.
O perché Adobe che di dollari ne fattura miliardi l’anno quando qualche anno fa ha comprato Fotolia per 800 milioni di sicuro aveva fatto i suoi calcoli, anche considerato che non era imprevedibile questo scenario low cost che si apre, visto che il prodotto è digitale e non ha costi di produzione (quest’ultima affermazione la capirà bene chi ha letto il mio libro).
Quindi ragazzi, tra pessimismo e grande ispirazione per le possibilità infinite che il mondo di internet dà, per lo meno a chi come noi se le sa cercare, ringrazio Marco Tiberio per la segnalazione e vi invito a fare altrettanto se scovate notizie interessanti.
La versione video di questo podcast
Un paio di precisazioni relative a delle novità che a qualcuno non saranno sfuggite. Dallo scorso episodio esce sul Canale YouTube di stockfootage.it la versione video di questo podcast.
Mi vedrete quindi in video davanti al microfono con delle immagini a contorno di quello che dico.
Le logiche che mi hanno portato a questa innovazione sono sia di natura produttiva, visto che una volta deciso di mandare un’onda un podcast ci si mette abbastanza poco a riprenderlo e a montarlo, se si accetta uno stile grezzo di montaggio, e di natura divulgativa, perché ho notato che le persone che mi seguono su YouTube (guarda il mio canale YouTube) non coincidono come quelle che mi seguono sul sito e che quindi ascoltano questo podcast.
Poi, e qui apro una parentesi a tutti quelli che vogliono usare il video per comunicare, lo stile dei video non è ancora definitivo, perché mi ci vorrà un po’ di tempo per capire stilisticamente cosa migliorare e come produrre più velocemente, che è un po’ quello che bisogna fare nel microstock per avere successo, ovvero produrre di più e in minor tempo, quindi il primo episodio in video è migliorabile, e in parte l’ho già fatto, ricordate sempre che questo è il metodo migliore:
- pubblicare
- mettersi al lavoro perché la prossima volta vada meglio.
Se non si fa così si sta fermi e si rimanda sempre quello che, alla fine, non si farà mai.
Seconda cosa, non vi sarà sfuggito che l’uscita di questo’ episodio avviene a solo una settimana dal precedente. Il mio punto di arrivo è quello, ovviamente non sarà costante questa distanza di pubblicazione, almeno nell’immediato, ma forse un giorno ce la farò, quindi vi invito a contribuire alle puntate con le vostre preziose segnalazioni, come quella che sta per arrivare.
Dropstock.io (il nuovo keyword.io)
La novità più importante, però, è di gran lunga una non novità, per molti aspetti. Nel senso che keyword.io, lo strumento che sempre cito e che serve in parte a capire i soggetti più vendibili per le vostre stock images e il vostro stock footage, in parte per scegliere le keyword migliori per suddetti contenuti, ha traslocato su dropstock.io, pur rimanendo identico a prima, e richiede la registrazione, sempre gratuita ovviamente.
Quindi da oggi in poi citerò, salvo qualche refuso dovuto all’abitudine, dropstock.io e non più keyword.io.
C’è anche un retroscena di questo cambio di sito.
Inizialmente lo strumento era incompleto rispetto alla versione che tutti conoscevamo, perché mancava della colonna dei rating, vale a dire dei punteggi di vendibilità, che era il vero cuore di tutto.
Fortunatamente, potendo citare il mio sito dal quale allo strumento stesso mando un bel po’ di traffico, ho scritto al suo creatore, Robert, chiedendogli se cortesemente poteva ripristinare tale elemento e, nel giro di un giorno lo ha fatto.
Dialogando con Robert ho poi capito che c’è gente che si approfitta della gratuità dello strumento, che ha dei costi di esercizio ovviamente, e lo utilizza migliaia di volte al giorno. Probabilmente si tratta di BOT, più che di persone reali, vista la quantità di interrogazioni che provengono da certi computer.
Per ovviare a questo problema i creatori hanno una strategia che ancora non vi posso rivelare, ma che vi anticipo, qualsiasi essa sia, permetterà una corsia preferenziale per gli amici di stockfootage.it, e se voi vi ritenete tali, tranquilli che dropstock.io rimarrà per voi lo strumento principale per avvantaggiarvi con gli altri produttori che creano contenuti a caso. Ve ne parlo magari nel prossimo episodio.
In generale, è il solito problema degli strumenti gratuiti, che quando sono molto utili e generano guadagni, come nel caso di dropstock.io sarebbe molto meglio se fossero a pagamento.
Come trovare il tempo per produrre
Mi scrive un messaggio Alessandro Mancuso, che è il videomaker e fotografo che nello scorso episodio citavo per la dog poop, che non mi dilungo nello spiegarvi cosa sia: andate ad ascoltare quanto detto e fatevi due risate, voi che vi prendete sempre troppo sul serio.
Questo è il suo messaggio:
Sto allestendo un set per girare in terrazza un po’ di footage top view a tema “working from home” - lavorare da casa (ma anche cercando di decontestualizzarlo un po’ per allargare la possibilità di utilizzo).
Giro questo pomeriggio appena la piccola dormirà.


Grandissimo Alessandro. Ho citato questo messaggio per una serie di motivi.
Il primo è che il microstock è fonte di ispirazione per tanti, non solo per i fotografi professionisti, che io amo, ma che per il fatto di avere anni di lavoro pregresso nel settore spesso non sanno adattarsi alle logiche proprio del microstock.
Alessandro lavora, tra l’altro, in un settore che mette a dura prova le persone, specie nell’ultimo periodo e se leggete la mia newsletter sapete anche che settore è, perché non è la prima volta che parlo di lui.
Secondo, ne parlo perché nonostante le limitazioni che ci possono essere quando uno ha pochissimo tempo a disposizione, o perché esistono altre cause di forza maggiore, se quello che si fa appassiona il motivo per venirne fuori lo si trova sempre.
Guardatevi un po' i film con Anna Magnani dell'Italia del dopoguerra prima di dire che quelli che viviamo oggi sono tempi difficili.
Il terzo motivo è perché Alessandro mi ha mandato le foto dove mostra il sistema che ha raccontato nel suo messaggio.
Come guadagnare con i video senza uscire di casa
Mi segnala un'ascoltatrice, nonché fotografa, che si chiama Nunzia, un articolo molto interessante di Shutterstock, che ovviamente è in lingua inglese, ma so che siete poliglotti, in cui consigliano diversi modi per guadagnare senza uscire di casa facendo video, giusto per rimanere in tema con questa disgraziata epoca:
https://www.shutterstock.com/blog/make-money-at-home-videographer
Scusate se faccio una premessa, a proposito di divulgazione:
se volete avere successo nella vita di questi anni, la prima cosa da imparare, se volete avere la possibilità di imparare, scusate il gioco di parole, è proprio la lingua inglese.
Esistono tonnellate di corsi online, sia a pagamento che gratuiti. Una volta che il vostro livello di lingua vi è sufficiente a leggere un libro, la vostra vita svolta e non sto esagerando.
Detto questo, riassumo brevemente l'articolo di Shutterstock, il primo modo per guadagnare, non c'è bisogno di dirlo, visto che l'editore è Shutterstock è lo stock footage sul quale non mi dilungo perché sapete tutto.
Poi ci sono le lezioni private via Skype o Zoom.
Considerate che mai come in questo momento storico la gente ha un apparecchio per registrare video, che non è quasi una videocamera, ma è molto più probabile che sia uno smartphone, e c'è un estremo bisogno di insegnare a queste persone come riprendere, vista la quantità industriale di gente che fa video:
- con il braccio teso,
- in verticale
- l'inquadratura storta controluce.
Poi si parla di vendere i propri servizi su piattaforme che mettono in contatto freelance e gente che ha bisogno di determinati servizi, come Upwork e Fiverr (scopri cos'è Fiverr).
Poi c'è una cosa che io testato non essere così fruttuosa come la partenership YouTube. Argomento questo scetticismo con i dati che trovate in questa pagina.
Riassumendo: lo scorso mese il mio canale con i film storici della mia collezione ha fatto
- 900 mila visualizzazioni
- solo 500 dollari di incassi legati alla partnership.
Numeri bassi, quanto meno se considerato che fare un canale con quel numero di visualizzazioni non è per tutti, nemmeno se fate video di gattini o scherzi telefonici, che in quel caso, in proporzione, sono pagati molto meno.
Il mio nuovo workflow di produzione
Lo scorso episodio è durato solo 17 minuti per un mio errore di valutazione dovuto al fatto che una volta scrivevo le sceneggiature nell’elaboratore di testi di Open Office e adesso ho cominciato a farlo nello strumento analogo di Google,:
- per eliminare la carta
- per dare maggiore efficienza al mio metodo di lavoro, visto che il testo poi va anche copiato nelle pagine del mio sito dove riporto, appunto, le parole che vi sto dicendo.
Considerato che questo avviene con il lavoro di più computer, avere uno strumento che nasce online è l’ideale per farlo senza frizioni nei vari passaggi.
Il problema è che devo avere cambiato font, quindi, quelli che mi sembravano i canonici 25 minuti in realtà erano di meno. Nessun motivo strano, lo dico perché sono sicuro che ognuno di voi non ha dormito per questa differenza, ma era solo un errore di valutazione da parte mia.
Pond5 mostra i contenuti che i compratori cercano e che i produttori non creano
Concludo questo spazio per le segnalazioni, con quanto mi scrive Chiara da Madrid, che è un delle tante Italiane di qualità espatriate all'estero. Se questo Paese vuole rinascere dovrebbe ripartire da loro, secondo il mio modestissimo parere, ma qui non facciamo politica.
Ti volevo segnalare un articolo interessante che mi è arrivato da Pond5: i clienti mandano delle wish list sui video che vorrebbero comprare!
https://contributor.pond5.com/2019/12/02/creative-brief-client-requests-lifestyle/
Una serie di idee finite e pronte da realizzare in base alle richieste dei clienti e alla contemporanea scarsa predisposizione dei vostri concorrenti di soddisfarle, della serie:
- piccoli imprenditori che usano lo smartphone,
- coppia multirazziale in auto,
- gruppo di persone che guarda un film dentro un cinema
e via dicendo.
Dategli un occhio, se volete fare un bel po’ di soldi con il microstock, altrimenti vi consiglio di chiamare un barbiere qualsiasi e chiedere se vi taglia i capelli gratis in cambio di un mi piace su Facebook.
Fatelo veramente e in base alla risposta che vi dà decidete se è meglio creare stock images e stock footage o provare a diventare influencer.
Il profilo colore delle fotocamere Sony
Girando con la Sony A6300 in 4k, posso impostare il profilo PP8 così registro in slog3.
Secondo te, conviene girare con quel profilo?
Come sapete io ho una Canon e non ho mai provato direttamente Slog3, che è un brevetto Sony. Quando ho letto la domanda sono andato però a cercarmi un po' di cose in rete, come vi consigli sempre di fare se volete migliorare tecnicamente.
Ovviamente ci sono pareri opposti a riguardo, perché succede sempre così. Il mio parere generale invece, è che per lo stock footage conviene rimanere su un profilo abbastanza neutro, anche se non piatto.
Da quanto ho capito e visto lo Slog3, per rendere a meglio, deve passare attraverso una color correction fatta da mani quanto meno abbastanza esperte. Questo rappresenta una perdita di tempo non da poco, che può dare risultati solo su soggetti molto richiesti dai compratori e molto soggetti a concorrenza.
Dipende un po' dal tuo approccio alla produzione, cara amica che mi hai fatto la domanda.
Se decidessi di lavorare con Slog3, facendo color correction su tutte le clip, a quel punto avrebbe senso lavorare sempre così. In tal modo il tuo portfolio si distinguerebbe per un'immagine particolarmente curata e nel lungo periodo potrebbe dare dei buoni risultati. Devi capire tu come investire il tuo tempo.
Come forse già sai, io ho impostato la mia produzione quasi più sulla quantità che sulla qualità, e quindi non mi muoverei mai così.
I prezzi dei video 4k su Pond5
A che prezzo consigli di mettere i video real time in 4k su Pond5?
Una premessa per tutti: il microstock è un mercato, e come tale è soggetto alle leggi della domanda e dell’offerta. I riferimenti del settore sono
- Adobe Stock,
- Shutterstock
che vendono stock footage 4K rispettivamente a
- 169,99 euro
- 149 euro,
poi traslati in entrambi i casi a 199 dollari per il mercato extra europeo.
Per quanto riguarda Pond5, dove il prezzo lo decide il produttore, se sei un nuovo arrivato come mi sembra caro amico, puoi partire da:
- 79 dollari per il real time
- 99 dollari per il timelapse,
a salire di 10 ad ogni vendita fino a rispettivamente 99 e 119, perché su Pond5 i prezzi sono storicamente un po' più bassi.
La percentuale per il produttore in questo caso è il 40%, su Shutterstock è invece il 30% e su Adobe Stock il 35% per i video e il 33% per le foto.
Vale la pena caricare i propri contenuti per le promozioni gratuite
Ho acquistato il tuo corso su come vendere sui microstock e l'ho apprezzato molto. Mi è stato molto utile. Anche le tue riposte nel podcast mi hanno aiutato molto.
Ho iniziato da circa un mese a caricare con regolarità circa 12 video al giorno sui portali che hai suggerito. Le occasioni non mancano dal momento che posso dedicarmi completamente a questa attività viaggiando senza sosta per tutta l'america latina. Ora sono in Colombia.
Tornando ai video: su un totale di circa 100 già caricati, ne ho già venduto uno su Adobe Stock e uno su Pond5.
Alla fine ne ho caricati una ventina in 4k, poi ho scelto di caricarli solo in Full Hd perchè internet in Colombia è molto lento e poi ho notato che Pond5 ( per i video in 4K ) nelle anteprime visibili dai clienti spesso indica solo il prezzo del 4k e solo se clicchi sul video ti propone i prezzi degli altri formati: una scelta commerciale a mio avviso molto discutibile. Sarebbe certamente più efficace proporre già dall'anteprima tutti i prezzi dei video alle varie risoluzioni, comprese le più basse.
In particolare oggi ti scrivo per chiederti se può essere utile dare il consenso all'utilizzo dei miei video a Pond5 per le cosiddette" free clip promotion".
Tu cosa ne pensi?
Intanto ti ringrazio per la condivisione.
Lo stock footage ha tempi più lunghi delle immagini per vedere i primi risultati, quindi non è poi così male aver venduto 2 volte con solo 100 video caricati in un solo mese.
Per quanto riguardo la tua domanda, io ti sconsiglio di accettare di inserire i tuoi contenuti nelle promozioni gratuite di Pond5, perché è una pratica che non ti porta a nulla di buono. L'ho fatto 10 anni fa con Revostock, che è un'agenzia che poi è fallita, e anziché portarmi benefici di visibilità, sarà un caso ma mi ha bloccato le vendite di soggetti simili a quello che avevo messo in promozione gratuita.
In generale le iniziative "free video of..." fanno sicuramente l'interesse dell'agenzia, ma mai quello di noi produttori. Quindi sconsigliato al 100%.
Sapete che oramai per le foto esistono diverse agenzie che regalano contenuti. Quelli che mettono lì i propri lavori pensando di guadagnarne con la visibilità che ricevono non hanno capito nulla del web. Però sono affari loro e non siamo qui per criticare gli altri, ma per costruire.
Un palo di 9 metri da cui riprendere
Mi scrive Flavio Chiesa, fotografo di Pavia che, tra le tante cose, ha fatto il mio corso.
foto
Ho un palo alto 9 metri alla cima del quale si può attaccare una fotocamera, che uso anche perché far volare il drone in zone con addensamenti di persone non è possibile.
Mi può tornare molto utile perché da quell'altezza si dovrebbero vedere le persone senza che siano riconoscibili: chissà se in tal modo si riesce ad evitare di contrassegnare i contenuti come editoriali.
Certo, se poi nelle riprese ci sono loghi o edifici riconoscibili, non si può fare comunque.
Non essendo un cavalletto, dato che non sta in piedi da solo, se mi vedono, e credimi mi vedono, che tipo di contestazione potrebbero farmi?
Immagina piazza duomo a Milano e io che sollevo "qualcosa" a 9 metri e che da lontano non si capisce cosa sia: lo vede tutta la piazza, forze dell'ordine comprese.
Chissà se devo chiedere un permesso o se non possono dirmi nulla, perché è solo una fotocamera: l'unica differenza è l'altezza da cui fotografo.
Prima di capirlo, ho già fatto delle prove fuori da casa mia.
Non ci ho attaccato la mia Canon 5D MarK IV con il 17 decentrabile, visto anche che in passato avevo distrutto un 16-35 usando quello stesso palo. Così ho usato una Canon 6D con il 50mm, decisamente più leggera ed economica.
Volevo condividere con te un test che ho fatto con il software di montaggio Davinci, magari sono informazioni che possono tornare utili anche ad altri.
A parte che con la mia Canon non è possibile attivare la ripresa video da smartphone, se è attivo il wifi e senza wi-fi non ti puoi collegare con lo smartphone, così ho fatto partire manualmente la ripresa e alzato pian piano il palo.
C'era aria, il tempo di ripresa era 1/50, e ne sono venuti fuori dei video molto mossi...ma il risultato della stabilizzazione di Davinci è spettacolare.
Ti allego il video in bassa risoluzione: senti il rumore del vento, puoi farti un'idea di quanto Davinci sia riuscito a tenerla fermo, anche se per farlo ha ritagliato abbastanza l'immagine.
In alcuni momenti trema un pochino, ma va considerato che l'ottica 50mm non è un grandangolo, il tempo non era molto veloce e il vento era forte.
Dunque, ritorno con parole mie. A proposito di video su YouTube, le prove in video che il buon Fabio ci ha mandato le trovate lì.
Per quanto riguarda le domande di natura legale, invece, io non sono la persona più competente per rispondere.
I dubbi che ho da profano della Legge sull'uso del palo in un luogo affollato non sono tanto legati all'occupazione di suolo pubblico, come avviene per il cavalletto, ma per il fatto che se ti scivola caro Fabio, o la fotocamera che c'è attaccata si stacca, la caduta può fare molto male alle persone che sono sotto, quindi può essere che ti contestino la pericolosità dell'attrezzo.
Francamente non saprei darti un consiglio per venirne fuori: è chiaro che i luoghi migliori dove utilizzarlo sarebbero quelli iconici delle città, a partire da Piazza Duomo come dici tu, dove appunto non puoi sperare che le forze dell'ordine non se ne accorgano.
Se inizi a chiedere permessi alle Istituzioni pubbliche credo tu non ne venga più fuori, ma purtroppo temo quanto meno che tu debba informarti con l'Ufficio del Comune competente. Come con il cavalletto, che ricordo non si può usare senza permessi, ma che è improbabile che ti comporti una sanzione nel farlo, la Legge, di fatto, è a discrezione di chi la fa applicare. Quindi, se ti presenti in Piazza Duomo e inizi a riprendere con quel palo
- può essere che nessuno ti dica niente,
- può essere che ti dicano semplicemente di smettere
- può essere che ti sequestrino tutto.
Come riprendere nei luoghi dove non si può riprendere
Io mi ricordo che ero andato a riprendere Berlino, quindi siamo in Germania e non è il mio solito discorso sulle magagne dell’Italia che genera la solita bella serie di mail di insulti cari hater che mi state ascoltando.
Era già la mia fase professionale di produzione. Quindi:
- avevo scelto il periodo migliore dell'anno,
- avevo tracciato il sole in maniera tale da riprendere sempre con l'illuminazione perfetta,
- avevo prenotato l'aereo due giorni sapendo che il meteo era perfetto,
e tutto stava andando per il verso giusto.
Il sabato pomeriggio avevo pianificato di riprendere la Stazione Centrale per fare dei time-lapse all'interno. Ero già stato a Berlino e sapevo che era un luogo perfetto, perché:
- è nuova,
- è sempre affollata
- è su più piani,
quindi ci sono delle prospettive fantastiche dall'alto. Arrivo lì, ovviamente senza aver chiesto i permessi. A quel punto, avevo due strade davanti:
- giro come se niente fosse
- cerco qualcuno che lavora lì dentro e chiedo se è possibile fare foto col cavalletto.
Trovo una coppia di poliziotti, uno giovane e uno esperto, e chiedo al più giovane: posso fotografare con il cavalletto. Questo si gira verso il collega, come per dire:
cosa gli dico?
L'altro esita un secondo e mi fa:
not possible, not possible.
Da come hanno reagito, significava che se avessi fatto le mie sequenze di foto senza chiedere avrei portato a casa 20 time-lapse e nessuno mi avrebbe detto niente.
Nel momento in cui ho chiesto il permesso al poliziotto e questo mi avesse detto sì, se qualcuno poi mi contestava la ripresa o, visto dal punto del poliziotto, se fosse successo qualcosa, io potevo sempre dire:
no, il poliziotto mi ha detto che potevo,
quindi per quello a mi a richiesta specifica mi ha detto di no perché era la soluzione che per lui comportava meno problemi.
A quel punto, ovviamente, trasgredire a quanto palesemente dettomi da un poliziotto non era il caso.
Ragazzi miei, bisogna essere un po' furbetti quando si gira in luoghi affollati, si rischia sempre qualcosa, ma alla fine essere sfacciati è l'unico modo per portare a casa la foto e soprattutto i video che vi fanno guadagnare.
Cari amici, l’ottantacinquesimo episodio di vendere foto e video online finisce qui, e mentre il mondo sta per ripartire piano piano io vi ricordo che l’importante non è divertirsi, ma essere felici.
In questo episodio ho parlato di:
- Keyword.io che diventa dropstock.io
- Come si può trovare il tempo per produrre più contenuti
- Shutterstock che spiega come guadagnare con i video senza uscire di casa
- Pond5 che mostra i contenuti più richiesti dai compratori
- Il profilo colore delle fotocamere Sony
- I prezzi giusti per vendere video 4K su Pond5
- Se è conveniente partecipare alle promozioni che regalano i video
- Un fotografo che usa un palo di nove metri per riprendere

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