Ascolta “I costi occulti del microstock” su Spreaker.
La premessa è che ho guadagnato più di 30 mila dollari con Shutterstock, come testimonia lo screenshot qui sotto, e ne ho guadagnati molti di più con Pond5.
Paypal nel cambio dollaro/euro si trattiene almeno il 2,5% rispetto al cambio ufficiale.
Fate un po’ di calcoli quanto ci ho perso, quindi ben venga se qualcuno scopre un modo per risparmiare su quelle spese, come ha fatto l’amico che cito all’inizio del podcast.
Inizio con la mail di un caro ascoltatore, oramai questo spazio sta diventando fisso nel podcast e devo dire che le segnalazioni stanno arrivando con una frequenza e con una qualità insperata fino a 4 episodi fa.
Ogni tanto mi sale un po’ di nazionalismo, che potrebbe anche farmi mettere da parte i tanti progetti personali che ho per fare il Buffon della situazione, se dall’altra parte ci fosse un’adeguata risposta, come purtroppo c’è solo in una piccola parte di voi.
Si parla in questa mail dell’argomento più interessante di tutti, perché gira e rigira siamo tutti fotografi o videomaker, ma il motivo principale per il quale mi ascoltate ammettetelo…. sono i soldi.
Ecco la mail dell’amico:
Ho provato a ricevere i pagamenti sia via Paypal che via assegno, da Shutterstock e Pond5.
Paypal ha una commissione del 2,7% sul cambio valuta, se ti manda i soldi sul conto e li converti in euro lì.
A quel punto, se invii più di 100 euro alla tua banca, non hai altre spese, ma se il credito lo mantieni in dollari e poi lo usi per comprare qualcosa in euro, la commissione sul cambio diventa del 3,7%.
Ma la soluzione per risparmiare sui costi è farsi spedire un assegno, perché puoi negoziare delle tariffe di cambio agevolate con la tua banca, e quando lo depositi lì ti applicano solo 11 euro di spese più una piccola % per il cambio che nel mio caso è di circa l’1% quindi, in sostanza, perdi solo l’1.2% del totale su 500 dollari.
Shutterstock ti invia tutto gratis, mentre Pond5 ti addebita 10 dollari.
Su grossi numeri tutto questo fa la differenza.
Meglio accumulare almeno 1000/2000 dollari prima di chiedere il pagamento.
L’assegno ti arriva dopo 3 settimane, cosa fastidiosa, ma queste differenze di commissioni di cambio, nell’arco della carriera di un produttore, significano importi considerevoli.
Ti allego la tabella con i dati reali testati.
E io molto volentieri, caro amico, la giro a voi gentili ascoltatori e ne approfitto anche per ringraziarti della condivisione.
L’incasso con assegno di Pond5, a differenza di quello di Shutterstock, prevede una spesa fissa addebitata dall’agenzia, quindi è conveniente solo su importi alti.
Facciamo chiarezza sulle commissioni
Riassumo queste fantastiche informazioni create dall’ascoltatore che ha impiegato ore di lavoro per raccogliere dati reali che non trovate da nessuna parte, nemmeno nei blog americani, a testimonianza che se ci uniamo e la smettiamo di lamentarci possiamo dire la nostra nel mondo globalizzato, amici Italiani.
Se vi fate pagare con assegno potete evitare di pagare una parte delle commissioni sul cambio che Paypal vi addebita.
- L’assegno ha commissioni all’incirca dell’1,2%:
- Paypal del 2,7 o 3,7%.
Giusto per mettervi di fronte ad una triste realtà:
Queste cose le sapevate?
Io sinceramente no, o meglio sapevo delle commissioni di Paypal, sulle quali ho fatto anche un paio di post che trovate nel sito, visto che le ho provate tutte per evitarle, senza riuscirci, e sapevo che c’era la possibilità di farsi spedire un assegno delle agenzie, ma visto che appartengo a quella crescente parte dell’Umanità che evita qualsiasi genere di pagamento non elettronico, non mi ero mai voluto informare sulle commissioni di incasso, subendo per questo, a 10 e passa anni dal mio ingresso nel mondo del microstock, un danno di migliaia di euro.
Nel vostro caso, probabilmente, gli incassi sono un po’ più bassi dei miei, quindi il danno che avete ricevuto è più basso, ed è parzialmente mitigato dal vantaggio che vi dà Paypal di incassare i soldi immediatamente, ma come dico in un altro mio corso, che forse un giorno finirò:
Voi potete anche decidere di seguire una strada diversa, ma quella decisione deve essere sempre frutto di una strategia, non di ignoranza.
Durata dei Time – lapse e piattaforme ad hoc
Quanto dovrebbe essere la durata dei time-lapse e del footage real time?
5-10 sec?
La durata ideale di un time-lapse, considerato lo sforzo che ti ci vuole per girarlo e le richieste del mercato è tra i 5 e i 10 secondi.
In altre parole: se li fai più lunghi te li comprano lo stesso, il problema è che ci impieghi molto più tempo per girarli ed elaborarli, e quel tempo non è ripagato dalle maggiori vendite.
Per quanto riguarda il real time la durata ideale è una decina di secondi, salvo che il soggetto non ne richieda di più.
Considera anche che la durata minima accettata dalla maggior parte delle agenzie è 4 secondi.
E’ meglio creare timelapse o footage real time?
Sono i tipici dualismi, non so se dire all’Italiana perché non so come sia da questo punto di vista il mondo oltre i confini, o forse sono i dualismi sul nulla che si creano su internet, al di là della nazionalità di chi legge.
Dipende dal soggetto.
Se ci fosse una risposta valida per ogni situazione avrei solo time-lapse o solo footage real time nella mia collezione, e non è così.
Devi sempre calcolare:
- Quanto creare un tipo di contenuto ti porta via a livello di tempo;
- Quanto vende;
- Quanto nelle collezioni quel soggetto esiste in real time e quanto in time-lapse.
In linea di massima i time-lapse si vendono di più, ma essendo anche più lunghi da creare non sempre sono la soluzione più conveniente per un produttore.
Per pubblicare le foto mi consigli di concentrarmi solo su alcuni siti?
- Fotolia
- Shutterstock
- Pond 5
- 123fr
Potrebbe essere?
Dei 4 siti citati ti consiglio di lasciare fuori Pond5 per le immagini statiche.
Tra le nuove agenzie anche Videoblocks sta aprendo alle foto, quindi ti consiglio di andare nel loro sito per capire come fare a caricare lì, visto che danno percentuali di vendita molto alte e che se fanno come hanno fatto con i video c’è da essere molto speranzosi nei risultati che otterranno.
Quante foto caricare al giorno ed una strategia perfetta
Quante foto mi consigli di caricare al giorno?
Quante sono poche e quante troppe?
Non c’è un numero perfetto. Dipende:
- Dal tipo di contenuti che hai;
- Da quanto quelli sono in grado di vendere;
- Da quanto tempo decidi di dedicare al microstock;
- Dai risultati che mano a mano otterrai.
Fa parte di quelle scelte imprenditoriali che devi valutare tu in base alle specificità della tua situazione.
Ora un trittico di domande, che spezzo quindi, sullo strumento più fantastico del mondo, che visto che spiego nel mio corso e la gente che paga si arrabbia se spargo troppi segreti gratis, vi nomino genericamente senza dirvi qual è.
Lo chiamerò, quindi, genericamente, Pippo.
Sto cercando su Pippo le keywords con rating migliore, per capire i soggetti più profittevoli.
E’ consigliabile dedicarsi a quelle con rating alto anche quando di quel soggetto ci sono pochissime foto e pochissimi download in termini assoluti?
Dipende dalla strategia di business che vuoi portare avanti.
Se punti su quei soggetti dal rating alto ma di cui c’è poca richiesta sai che dilazioni di molti anni i guadagni, quindi se il microstock è per te un’attività complementare a quella tua principale, come ti auguro che sia visto che è molto difficile incassare quanto basta per vivere nel giro di meno di un anno, allora puoi anche focalizzarti sui soggetti minori e poco presenti nelle collezioni odierne.
Tipico esempio:
- Le città di Provincia italiane.
I Comuni con meno di 50 mila abitanti sono quasi assenti dalle collezioni.
Se li riprendi, però, nel tempo guadagni meglio di quanto oggi guadagni con le grandi città.
In quel caso la strategia migliore sarebbe di riprendere tanti Comuni e velocemente (3/4 al giorno), senza troppi problemi sul lavorare con la luce perfetta.
Per favore, lasciate perdere i trucchetti!
Sempre su Pippo ho notato che, utilizzando la ricerca in lingua inglese, alcuni termini scritti con un errore di ortografia hanno rating altissimi rispetto allo stesso termine scritto correttamente (per es. “spicies” invece di “spices”, che vuol dire “spezie”).
Sarebbe allora utile riprendere quel soggetto combinando il modulo delle keyword con l’errore grammaticale?
Ho notato la stessa cosa con il:
Teatro Alla Scala che in un primo momento avevo descritto come “La Scala”.
Al tempo ci guadagnai un bel po’ di soldi con questo errore non voluto.
E’ però il tipico trucchetto che non ti porta da nessuna parte.
Farlo non ti costa nulla, almeno se lo fai una volta ogni tanto e non stai invece lì a studiare soggetto per soggetto quali potrebbero essere gli errori convenienti, ma se pensi di arricchirti facendo queste cose allora sbagli prospettiva.
Sempre su Pippo ho notato che, usando la modalità lingua inglese, una parola scritta in italiano (per es. “suora”) ha un rating molto alto rispetto alla sua traduzione inglese (“nun”).
Cosa ne pensi?
I compratori italiani, che presumo siano quelli che usano le parole scritte in Italiano anche se hanno impostato la lingua in inglese, nella migliore delle ipotesi sono solo l’1% del totale.
Quindi lascia perdere.
Il microstock keyword tool di microstockgroup.com è un buon strumento per il keywording?
Io non l’ho mai usato per un semplice motivo:
- Preferisco essere preciso nell’indicare le keywords, perché penso che i motori di ricerca delle agenzie ti favoriscano se lo sei.
Con quello strumento se metti Rome, automaticamente ti inserisce parole generiche relative alla città come, ipotizzo: gladiator, Empire, history, Christian.
Con tanti soggetti vanno bene, ma se fotografi il Parlamento associarci quelle parole non è il massimo.
Per essere più veloci con i video la procedura migliore è:
- Usare i templates di Pond5;
- Scaricare da Pond5 il .csv una volta terminata la descrizione;
- Caricare il .csv su Videoblocks;
- Caricare il .csv su Shutterstock.
Lasciando perdere le altre agenzie che non valgono la pena per i guadagni che ti danno.
Lo stock footage ha poca concorrenza e paga meglio!
Sono un fotografo e riesco a viverci insieme a mia moglie ma abbiamo solo 3/4 clienti.
Se ne perdiamo uno ci troveremo male.
Mi sono iscritto alla tua newsletter perché vogliamo iniziare con video stock per avere un’alternativa.
Volevamo fare stock di lifestyle perché ci piace fotografare persone, le città ci piacciono meno, ma nelle tue email non ne parli o almeno mi sembra.
Non ne vale la pena fare lifestyle?
Volendo fare questo tipo di stock mi sarà utile il tuo corso?
Sarò, come sempre, chiarissimo.
Nel mio corso non parlo di riprese lifestyle, perché la gran parte degli utenti che lo acquista può mirare a produrre contenuti più semplici, come foto e video di città, che invece approfondisco.
Attenzione comunque, che al di là del fatto che non tratto quel tipo di soggetti, ci sono in tutte le lezioni degli insegnamenti specifici relativamente al microstock che ti tornano sempre utili per:
- Capire il mercato;
- Per essere più veloce ed efficace nel keywording;
- Per costruire meglio il tuo profilo nelle agenzie.
Il primissimo consiglio che posso darti è quello di affiancare il video alle foto, visto che le attrezzature oggi sono praticamente le stesse, e lo stock footage è meno soggetto a concorrenza e ben più pagato.
Detto questo, il lifestyle è quello su cui ti consiglio di puntare senza nemmeno pensarci, proprio per motivi legati alla concorrenza e alla difficoltà di produrre contenuti di buon livello relativi a quel soggetto dei fotografi e videomaker amatoriali che sono il 99% dei produttori di microstock.
Buttati a capofitto su quello e, volendo estremizzare il precedente consiglio, non perdere nemmeno tempo con le foto e crea solo footage visto che lo fai per business.
Considerazioni sulla Panasonic G5!
In coda a questo spazio dedicato alle domande di voi gentili ascoltatori, vi riporto le considerazioni tecniche di un ascoltatore che ha fatto delle prove con la Panasonic G5, che è un modello di oramai 5 anni fa ma che, contro ogni mia previsione, ha rubato fette di mercato a Canon e Nikon, su quella fascia di prezzo.
Reduce dal Barcamp di Tau Visual mi verrebbe quasi spontaneo dire che è una fascia per amatori, in realtà sono convinto che per lo stock footage la Panasonic G5 vada benissimo.
Queste sono le parole dell’ascoltatore:
Per quanto riguarda il 4k con l’8 bit tutto ok.
Riguardo il 10 bit ho avuto molti problemi con Premier Pro: mi andava in crash tutte le volte che che tentavo di aprire il file ( ho la versione 11.1.0).
E’ un bug di Adobe con i file a 10 bit della Gh5, riscontrato da molti utenti.
Con l’ultimissima versione del programma non ci dovrebbero essere problemi.
Io ho risolto facendo un passaggio in più in Media Encoder, ma credimi mi ci sono esaurito!
Ho inviato qualche file di prova alle agenzie e questi sono i risultati:
Shutterstock 100% accettazione, tempo di verifica 3/4 giorni.
Pond5 100% accettazione, tempo di verifica 1/2 giorni (in un caso ho caricato i file la mattina e me li hanno accettati la sera).
StoryBlocks… accettazione in attesa da 3 settimana.
Grazie all’amico Fernando che ha condiviso le informazioni, e grazie anche a tutti quelli che vorranno fare altrettanto con le loro esperienze personali, e non con il sentito dire.
A dire il vero questo è il genere di informazione che viene trovata tramite Google, quindi non si rivolge tanto a voi gentili ascoltatori del podcast che difficilmente avete quella reflex.
In realtà la notizia interessante per tutti c’è, ed è che montare in 4k è ancora il punto debole del sistema che serve per produrre stock footage a quella risoluzione.
E l’ulteriore notizia è che quelli di Storyblocks/Videoblocks stanno facendo i furbi allungando i tempi di revisione e, cosa ben peggiore, facendo i modo di vendere molto meno di una volta i video del loro marketplace, ovvero quelli sui quali noi produttori prendiamo il 100% di commissione.
Come ci riescono?
Semplicemente indicizzando molto in fondo i contenuti di quella parte del loro sito, a scapito dei contenuti sui quali invece ci guadagnano, ovvero la loro collezione All You can Download.
Sono legittime politiche commerciali, che fanno storcere il naso molto più a me che a voi visto che il mio mese massimo su Videoblocks, non più tardi di un anno fa, ha sfiorato i 1000 dollari d’incasso e oggi sono alla metà di quelle cifre.
Qui mi rifaccio al discorso fatto nello scorso episodio sull’utilizzare software gratuito, che come vi dicevo spesso non è una bella cosa perché, così facendo, non si può contare su un servizio clienti professionale.
Allo stesso modo se Videoblocks anziché dare il 100% desse il 50% ma investisse di più sul marketplace, sarebbe meglio per tutti.
Ma queste cose le capiscono solo i professionisti e mi farete sapere se voi siete tra questi.
Qualche mia impressione sul Barcamp
Concludo parlandovi un po’ più approfonditamente del Barcamp di Tau Visual al quale ho fatto il relatore quasi due settimane orsono.
Innanzitutto, permettetemi di dire che mi ha fatto molto piacere conoscere alcuni ascoltatori che ho incontrato per la prima volta di persona, e che mi hanno dato un po’ di serenità prima di parlare.
Vi confido adesso un segreto:
- Tanti hanno difficoltà a parlare alla telecamera o al microfono, cose che magari io faccio malissimo, ma che non mi hanno mai dato nessun problema.
Però il format che mi attendeva, ovvero:
- Parlare per 45 minuti di fila davanti ad una platea di gente che non conoscevo non era esattamente una cosa in cui mi trovavo a mio agio. In più, sarà che tanto per cambiare stavo dicendo cose completamente diverse da chi mi aveva preceduto, le facce che vedevo appartenevano a quel genere di espressione che, nel tentativo di decifrarla, ti chiedi:
Saranno stupiti o penseranno che io sia un cretino e non hanno ancora il coraggio di dirmelo?
I presenti all’evento che sono all’ascolto mi faranno sapere, anche perché sono talmente bravo a calcolare i tempi che sono riuscito ad arrivare in fondo con ancora metà della scaletta da affrontare, che è un po’ come guardare una finale di Champions League e fermarsi al primo tempo.
In realtà mi hanno fatto un sacco di domande come al solito, e io proprio per la repulsione del format Predica di 45 minuti, le ho fortemente assecondate, dimenticandomi colpevolmente che non ero a casa mia e facendo venire un po’ di mal di stomaco al sempre ottimo e garbato Roberto Tomesani che ha organizzato magistralmente l’evento.
Ma questo non è un problema perché fra… settimane? Mesi?
Non lo so nemmeno io, di sicuro dopo che avrò portato a termine alcuni dei progetti che ho in corso, ho pensato di trarre dal mio intervento un libro, e sarete i primi a saperlo quando sarà.
L’impressione sullo stato dei produttori di video in Italia
Questi erano perfettamente rappresentati in quella situazione, è penso che stiano facendo un errore di progettualità madornale:
- Concentrarsi esclusivamente sul prodotto e pochissimo sul modo per monetizzarlo, avendo in testa solo i modelli di business che c’erano 10 anni fa, che è una tragedia perché, per lo stesso problema, ha chiuso Kodak, ha chiuso Blockbuster e hanno chiuso i negozi di dischi, e non vorrei che chi produce video sia il prossimo della lista in questo mondo che cambia alla velocità della luce.
Se volete vedere il mio intervento già oggi lo trovate nel sito di Tau Visual o, anche qui, dovete aspettare settimane per vederlo nel mio sito perché io non ci sto più dietro con quello che mi sta capitando e devo mantenere una disciplina produttiva, anche se un po’ la cosa mi infastidisce.
Com’è ovvio, se mi conoscete, io sono infatti arrivato con il mio cameraman, non fosse altro che:
- Anche se c’era il cinema pieno ad ascoltarmi;
- Su Youtube ci sono molte più persone.
Di cameraman portati dagli altri relatori francamente non ne ho visti, e la cosa dovrebbe un po’ metterli in allerta se non ci hanno pensato.
Magari avremo modo di parlarne con calma più avanti della questione.
Il traguardo del 50esimo episodio è superato.
Io che odio festeggiare il compleanno cito la cosa solo ora che siamo alla fine, visto che ho parlato di cose ben più importanti delle ricorrenze.