Guarda la versione video degli episodi del podcast nel mio canale Youtube.

In questo episodio parlo di perché:

  • qualcuno dice da 10 anni che il microstock è morto
  • i forum non sono frequentati dai produttori migliori
  • con il microstock si guadagna, ma non solo soldi
  • il mondo del business oggi è molto migliore di quello di 20 anni fa
  • la tecnologia influenza il linguaggio dei media molto più della cultura
  • Shutterstock spesso dà motivazioni assurde di rifiuto delle foto
  • per un principiante è meglio iniziare dallo stock footage anziché dalle stock images

L’antefatto lo conoscete tutti. Shutterstock ha cambiato le commissioni, introducendo degli scaglioni che sostituiscono il 30% che davano a tutti fino all’altro ieri.

Commissioni di vendita di Shutterstock

Tipico argomento che scatena pensieri molto eterogenei. C’è chi reagisce come me, che in poche parole pensa che Shutterstock possa anche chiudere domani, che ci sono mille modi per fotografare e riprendere facendosi pagare.

Il microstock è morto?

C’è chi reagisce diversamente. Tra le tante reazioni che mi sono giunte dopo la notizia appena citata ne leggo una:

Ciao, capisco che tu voglia essere ottimista, ma dico la verità: non sono così fiducioso. Purtroppo, ho iniziato tardi e ci vorrà molto tempo per produrre e rendere vendibili i contenuti che pubblico.

Tu consigli ai produttori di differenziarsi ed essere migliori. Cavolo, ci sono dei mostri sacri che fanno microstock da decenni.

La cosa che mi butta giù è che si tratta di Shutterstock, il sito che in teoria dovrebbe portarti il 60/70% degli introiti. Rimane Adobe Stock, ma non accetta editoriali e a me interessavano molto.

In genere sono sempre ottimista, Daniele, ma questo è per me un periodo nero: ho visto scemare sempre di più il lavoro da fotografo di matrimoni, poi quello di fotogiornalista. Confidavo nel microstock, anche se il mio progetto era quello di raggiungere i 300/400 euro al mese. Non avevo grosse ambizioni, mi ero dato questo limite.

Da neofita del settore, avendo saputo alcune cose prima, non so se avrei intrapreso questa strada. Spero di sbagliarmi e di non dover essere tra quelli che vanno a dire che il microstock è morto.

Però permetti, Daniele, ho fatto dei rapidi conti supportati da alcuni produttori di lungo termine nel forum di Shutterstock, e pare che anche per i video che tu consigli di approcciare non saranno rose e fiori; per cui se il microstock non è morto, in questi termini si potrebbe dire che non è più adatto a chi inizia, se io ora ci metto anni per produrre e strada facendo mi vedo ulteriormente decurtare i guadagni o magari fallire l’agenzia. Bah, non lo so. Scusa il disturbo, sono abbastanza deluso.

Comprendo le ragioni dell’amico che ha scritto e mi rivolgo a lui.

Il forum non sono il mondo

Caro amico, devi però considerare che il riferimento non sono quelli che scrivono nei forum. Nei forum, già nel 2009, trovavi gente che diceva che era tutto finito. In più, sarò di parte:

chi passa il suo tempo nei forum anziché passarlo a lavorare o a divertirsi, credo sia uno che non ha capito niente della vita...

anche se so bene che ci sono due miliardi di persone che si connettono tutti i giorni a Facebook per sapere cosa ne pensa gente con la terza elementare su questioni che nemmeno gli scienziati sanno interpretare.

Ho sorriso quando hai parlato di buttare il tuo tempo se l’agenzia fallisce:

  1. Shutterstock non fallisce, come evidentemente qualcuno sostiene nel forum che hai citato
  2. Se fallisce, le foto rimangono tue e le puoi vendere dove vuoi e, se hai fatto il mio corso, non hai perso tempo nemmeno a compilare le schede tecniche, perché le hai trasferite da altre agenzie con i metodi che insegno.

Perché con la vendita di foto e video online non si guadagnano solo soldi

In generale, sconsiglio a tutti di vedere il microstock solo come una fonte di reddito, perché la sua utilità va ben oltre.

Caro amico, il microstock è il modo migliore per capire il business digitale e per riuscire a monetizzare la propria capacità di fotografare e fare video. Ci sono mille modi per farlo. Come dici tu, il mercato delle cerimonie, e in generale di tutti i lavori fotografici che si facevano vent’anni fa, è già crollato e sarà sempre peggio. Il digitale invece sarà in ascesa continua, con spazi di miglioramento infiniti.

Non si tratta solo di guadagnare qualche centinaio di euro al mese vendendo foto e video su Shutterstock e Pond5. Si tratta di capire i meccanismi di internet, per poi usare fotografie e video per vendere prodotti. Oggi, per aprire un negozio online bastano poche decine di euro e puoi raggiungere migliaia di clienti.

  1. Se, per esempio, conosci qualcuno che ha un negozio fisico, puoi metterti in società con lui e aiutarlo con le tue foto e i tuoi video a vendere.
  2. Puoi mettere le tue foto nei siti che poi usano le immagini per vendere quadri.
  3. Se sai come fare, e io ci sono riuscito in questo sito, puoi anche vendere le tue foto e i tuoi video direttamente, senza bisogno delle agenzie.

Per fortuna che i tempi non sono quelli di una volta

Ci sono tantissime possibilità, non vale la pena farsi scoraggiare dai leoni da tastiera che stanno nei forum e che sanno solo lamentarsi che i tempi non sono più quelli di una volta. Per fortuna che non sono quelli di una volta!

Vent’anni fa, per fare il fotografo, dovevi spendere ventimila euro solo per aprire lo studio e indebitarti per anni, con un business la cui entrata principale era fare fototessere e stampare le foto delle vacanze.

Per quanto riguarda Shutterstock, non ci vuole tanto per arrivare in terza fascia, che implica un 25% di commissioni, contro il 30%.

Commissioni di vendita di Shutterstock

Non mi sembra una differenza così abissale da essere il presupposto per dire che è tutto finito. Il mio non è ottimismo, è realismo e accettazione che il mondo cambia e bisogna adattarsi.

Quando ho iniziato a scrivere l’episodio, non volevo una puntata monografica su Shutterstock, però magari, verso la fine dell’episodio ne parliamo ancora, visto che l’interesse, più da parte vostra che da parte mia, è tanto. Nel frattempo, voltiamo pagina.

Un architetto che vuole vendere foto online

Vorrei parlarti della mia esperienza personale da quando ti ho conosciuto, spero possa interessarti.

Innanzitutto, premetto che ho 54 anni e mi sono appassionato alla fotografia non molto tempo fa; sono circa cinque anni che mi diletto con il digitale.

Sono un architetto, a dire il vero, non molto orgoglioso del "mondo professionale" in cui mi trovo ad esercitare, ma preferirei non andare oltre per non rischiare di ricadere nella categoria dei "lamentosi", al pari di quelli che tu non perdi mai occasione di "punzecchiare".

La fotografia è stata finora un piacevole passatempo, che però sento sta diventando "sterile".

Mi sono imbattuto, recentemente, nel tuo intervento presso TauVisual;

ci ho messo veramente poco a condividere la "sostanza" dei tuoi discorsi. Ho apprezzato enormemente la tua chiarezza e la continua dimostrazione di parlare di cose che conosci veramente.

Il giorno dopo, ero già sul tuo sito per richiedere le lezioni di prova; ma, lo stesso giorno, dopo aver preso visione di poco altro e prima ancora di ricevere il materiale richiesto, ho deciso di acquistare il tuo corso: eri riuscito a guadagnarti tutta la mia fiducia.

L'ho seguito tutto in soli tre giorni; effettivamente pochi, ma, da allora, torno spesso a riascoltarmi i passaggi sugli argomenti che via via mi trovo ad affrontare.

Ho inviato finora poche foto del mio archivio a Shutterstock, ma solo per la curiosità di vedere come funziona; non sono le immagini ciò che mi interessa.

Sono fortemente interessato ad approfondire il footage, soprattutto per la realizzazione di hyperlapse.

La quarantena non ha agevolato i primi esperimenti. Appena ho potuto, ho realizzato qualcosa e in questi giorni mi sto misurando con la "stabilizzazione".

Ti confesso che non è affatto semplice come si potrebbe pensare guardando i video; non mi riferisco però tanto alla fase di post-produzione, quanto a quella di ripresa.

Solo dopo aver tentato di rendere "guardabili" i primi esperimenti, ho capito l'importanza della traiettoria di movimento durante gli scatti e quella del tempo di scatto lungo.

Ora attendo di potermi dedicare alla messa in pratica di quanto imparato dai primi "fallimenti" sul campo; sono convinto che questa sia la via da seguire.

In tutto questo però, voglio confessarti che mi è di grande sostegno il sapere che non sono "solo" e che, all'occorrenza, posso contare sul supporto di chi ci è passato prima di me; mai, neanche per un momento, ho rimpianto la spesa per aver acquistato il tuo corso.

Non so come andrà a finire e come riuscirò a trarre "profitto" da questa esperienza. Intanto, volevo ringraziarti per lo stimolo ricevuto: dovesse rimanere solo un passatempo, sarei comunque soddisfatto.

Queste erano le parole di Feliciano Luna, che ha acconsentito a citare il suo nome nel podcast. Se avete storie simili mandatemele, perché danno molto bene il polso della situazione di chi si dà da fare per vivere nel modo migliore il mondo che sta venendo avanti.

E condividendo idee e stimoli, tutti insieme possiamo solo migliorare.

Perché il mondo del video è pieno di time-lapse

Ho citato il suo messaggio, oltre che per i motivi che ho appena detto, che sono di per sé più che sufficienti, anche per darmi la scusa per riempire la versione video, che chi mi segue su YouTube può vedere, di hyperlapse, che non sono altro che time-lapse in movimento, che grazie all’evoluzione degli stabilizzatori software che c’è stata negli ultimi anni, sono uno dei trend della produzione video di quest’epoca.

Sapete bene la storia e mi seguite: dieci, quindici anni fa i programmi televisivi di un certo tipo sono stati inondati di time-lapse, ovvero di video velocizzati.

Perché è successo?

Il filosofo di turno potrebbe argomentare che gli artisti volevano rappresentare la frenesia del mondo. In realtà il motivo non ha nulla di poetico. Semplicemente, sono uscite le reflex digitali e gli intervallometri, quindi tecnicamente è diventato facile e per nulla costoso creare video velocizzati, e i programmi televisivi, i documentari e le cose più al passo coi tempi si sono adeguate, anche grazie alla quantità di contenuti che i microstock mettevano loro a disposizione.

A breve l'epoca dello slow motion

Fra qualche anno succederà la stessa cosa con lo slow motion, che oggi già esiste, ma ha livelli di qualità e di rallentamento non elevatissimi nelle fotocamere economiche.

Quando succederà, verrà fuori sempre il classico critico televisivo con la giacca in velluto, che vedrà dietro a quel cambiamento la ricerca della lentezza da parte degli artisti, dopo anni di frenesia. In realtà, con molta meno poesia, sarà solo che sono uscite fotocamere da cinquecento euro che registrano a mille fotogrammi al secondo. O, peggio ancora, smartphone da novanta euro che fanno la stessa cosa, magari un po’ peggio, ma la qualità, di questi tempi, non è sempre una discriminante.

Non è il caso di iniziare dagli hyperlapse

Venendo alla testimonianza dell’amico che mi ha scritto, come già sottinteso, gli hyperlapse sono la ripresa più difficile che esista, perché per essere realizzati correttamente richiedono il verificarsi di molte condizioni, alcune delle quali, purtroppo, non dipendono dal fotografo, come la presenza di ostacoli che ingannano gli stabilizzatori software.

In altre parole:

sei partito dalla cosa più impegnativa, quindi non perdere fiducia se le prime prove non vanno come ti aspettavi, perché è assolutamente normale che sia così.

Magari valuta di fare una sorta di passaggio intermedio approfondendo anche i time-lapse, o, visto che ti interessa lo stock footage, le riprese con il gimbal, che sono quegli stabilizzatori che ti permettono di riprendere camminando, mantenendo una stabilità che fino a qualche anno fa potevi ottenere solo con una pesantissima e costosissima steadycam.

Quarantena: social network Vs microstock

Comunque, un po' come dici nella tua mail, il microstock è un ottimo stimolo di questi tempi, al di là dei guadagni che arrivano, per una persona come te che da tanti anni è appassionata di fotografia.

Sai che tristezza passare la quarantena attaccati a telegiornali o social network. Vuoi mettere farlo iniziando a costruire il proprio portfolio nei microstock?

Vendere foto e video online è il primo passo verso il mondo del lavoro digitale che, tutto quello che è successo recentemente lo dimostra ancor di più, è il futuro.

E a proposito di futuro, andiamo sulle considerazioni più pessimistiche, visto che la realtà ha mille sfaccettature e non esistono solo persone come me che hanno capito che per

  • guadagnare bene,
  • lavorare col computer all’aria aperta
  • passare i weekend al mare o in montagna,

non serve vincere alla lotteria o impiegare trent’anni per aprire una catena di ristoranti. E in quest’ultimo caso, la vedo dura sui weekend al mare o in montagna.

I classici rifuti di Shutterstock

Qualche giorno fa ho provato a caricare una decina di filmati su Shutterstock, che avevo caricato anche su Pond5. A differenza di quanto successo su quest'ultima, che me li ha accettati tutti, su Shutterstock è successo un disastro.

Tutti quelli girati in esterna a Roma sono stati rigettati, perché secondo loro dovrei avere la "release" di tutte le persone che passano.

Se invece li flaggo come "editoriali", non va bene perché dovrei indicare il fatto giornalistico ripreso nel video.

E poi hanno trovato artefatti su un timelapse generato da foto fatte con la Canon Eos 550D e montato con Virtualdub senza nessun ritocco, ma invece hanno preso filmati in 4K girati con una action cam Xiaomi.

La domanda è questa: vale la pena perdere tempo con Shutterstock?

Se stessi ad ascoltare quelli che commentano nei forum e per ripicca sul cambio di commissioni che Shutterstock ha appena stabilito, ti direi di no.

Se invece sapessi che quelli che si lamentano sono un’ultra-minoranza chiassosa, ti direi: sì, vale la pena investire su Shutterstock.

Credo per due motivi:

  1. è che puoi evitare di perdere tempo con le descrizioni e il keywording, visto che accettano i csv di Pond5. Lo spiego nel mio corso. Quindi non ti conviene fare la selezione dei migliori video e caricare solo quelli, perché tanto ti basta un clic per mandare in revisione gli stessi contenuti che hai mandato su Pond5.
  2. a livello di vendite sono, fino a prova contraria, per quanto mi riguarda, la seconda agenzia migliore per lo stock footage, dopo Pond5. Per molti sono anche la prima. Purtroppo, devi abituarti ad avere a che fare, non solo su Shutterstock, con revisori che si inventano motivazioni di rigetto quanto meno discutibili.

La miglior strategia in quel caso è evitare di perdere tempo con contestazioni, e pensare che andrà meglio con il prossimo contenuto, o su un'altra agenzia con quello stesso contenuto che Shutterstock ti ha rifiutato.

Ad ogni modo, se ci sono persone riconoscibili devi sempre indicare il contenuto come editoriale. Nelle linee guida di Shutterstock dicono effettivamente che devi indicare il fatto d’interesse giornalistico che si vede, ma in realtà puoi anche indicare l'azione e basta, anche se non rappresenta un evento per le news.

Perché lo stock footage è meglio delle foto per iniziare

Ciao Daniele. Per motivi professionali mi muovo molto e ho la possibilità, dunque, di girare il mondo e unire il mio primo lavoro alla passione fotografica.

Ho un sito e, nonostante abbia iniziato un percorso da poco tempo con Shutterstock ed altre agenzie, non ci ho mai messo abbastanza impegno, caricando solo foto (ne ho una quarantina ad oggi).

I guadagni, ovviamente, ancora non si vedono. Ieri però mi sono informato sul tuo sito e ho capito che con lo stock footage si possono ottenere vendite per ben oltre i $0.20 che mi fa guadagnare una foto. Ma io di video ci capisco molto poco e allora ho necessità di chiederti una cosa: il tuo corso va bene per chi, come me, è assolutamente agli inizi?

Intendo dire che avrò necessità di sapere quale software utilizzare, come utilizzarlo... di essere guidato come un bimbo.

Dunque, caro amico, non dico "ottima domanda", perché altrimenti mi sembrerebbe di essere ad una tribuna politica, e non mi sembra il caso, però io dico: “mille domande come queste, e meno domande sulle tasse, per favore”.

Mi fa piacere conoscere la tua storia, che in realtà era un po' più dettagliata nella mail che mi hai scritto, ma pubblicamente non è il caso di riportarla tutta.

Hai un grosso vantaggio competitivo sui tuoi concorrenti se puoi viaggiare per motivi diversi dalla sola creazione di contenuti per i microstock. Non so dove viaggi, ma credo esistano Paesi oggi poco battuti dai produttori, che però hanno delle ottime potenzialità di vendita. Ti consiglio, per capire quali questi siano, di utilizzare dropstock.io, per vedere su cosa ti conviene puntare.

Trovi un bel tutorial creato da Simone Scalise, produttore emergente di Genova, nel mio sito, e te lo linko nel testo che trovi linkato nella descrizione del podcast.

Il presupposto, credo si capisca bene da quello che dico da questi microfoni, è che oramai creare stock images non ha nessun senso a livello commerciale. Essendo però il mondo pieno di gente che fotografa per passione, e io sono uno di questi, non vuol dire che non ha più senso caricare foto nei vari microstock, perché ci sono dinamiche che vanno oltre i soldi. Il solo sapere che qualcuno paga per un tuo lavoro fotografico, non ha prezzo.

Per quanto riguarda lo stock footage, se si lavora in maniera professionale, si guadagna ancora bene, soprattutto se si produce in 4K, che è lo standard del futuro ed è tutt'ora pagato molto più di cento dollari a vendita. Per una persona abituata con la fotografia non è difficile iniziare con quel tipo di video, questo perché nello stock footage, a differenza di quello che succede con altri tipi di filmati, la dinamica dei soggetti è marginale, quindi, a partire dalle regole di inquadratura, non ci sono grossissime differenze.

Vado veramente male a spiegartelo approfonditamente a parole. Se guardi i video della mia newsletter ci sono numerosi esempi che sono molto più chiari.

Ho 4 video gratuiti che ti spiegano come iniziare, a che mail te li mando?

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Mi farete sapere cosa ne pensate di quello che dico, solo dopo aver visto i quattro video. Se siete incerti, partite da lì e non comprate il corso direttamente.

Commenti sul notizie e utilità dello scorso episodio

Due cose per terminare. Una è un messaggio relativo allo scorso episodio, la seconda, come anticipato, sarà ancora l’argomento più in voga dell’ultimo periodo, ovvero Shutterstock.

Ma iniziamo con l’ottimo Ruggero Piccoli, sempre pronto a condividere riflessioni interessanti e precisazioni quando purtroppo dico delle cose non completamente corrette.

Il filmaker Ruggero Piccoli mentre riprende dei video di aerei militari e civili

Relativamente a Multicloud, non funziona più con Amazon Drive, perché quelli di Amazon, senza avvisare nessuno, hanno disabilitato le API per i servizi di terze parti. Quindi dalla sera alla mattina, servizi terzi come Multicloud hanno smesso di funzionare. Ho scritto a Multicloud anche in questi giorni e mi hanno confermato che non ha ripreso a funzionare.

Poi è vero che i provider di hosting web, come Aruba, hanno degli abbonamenti a spazio illimitato, ma si riferisce sempre al solo spazio usato dal sito web. Anche se puoi caricarci quello che vuoi via FTP, appena si accorgono che lo usi come storage ti bloccano, dato che impedirebbe loro di vendere i più costosi servizi di storage.

A me addirittura un altro provider, un americano, mi fece storie perché tenevo in storage delle copie dei backup del sito web stesso. Per cui è una strada assolutamente inutile.

Io sto temporaneamente backuppando su Microstock Plus, che ha il vantaggio di poter inviare a molte agenzie con un solo upload, ma ha molti altri svantaggi che non lo rendono una soluzione definitiva per il backup e la condivisione, com'era Amazon Drive.

La creazione delle immagini dai video 4K l'avevo provata anche io, ma l'ho abbandonata per i risultati deludenti. Quando creo i video per YouTube, se vedo scene interessanti le esporto per usarle come base della miniatura personalizzata che puoi caricare proprio su YouTube.

Ad un certo punto, notando che ero dentro le specifiche di vendita mi son detto: "le carico nei microstock, riusando le keyword e il titolo che creo comunque per YouTube, riadattandoli". L'ho fatto con alcuni soggetti, ma i ricavi sono stati bassissimi rispetto al vendere i video tratti dallo stesso girato, per cui, anche ottimizzando il tempo impiegato a metterle in vendita, non ne vale la pena.

Questo è il genere di notizia utile che ci aiuta a produrre di più e in minor tempo, liberando spazio nelle nostre giornate per:

  • ascoltare audiolibri che ci permettono di imparare nuove cose e lavorare ancora meglio,
  • andare a fare una passeggiata,
  • stare con le persone migliori che ci circondano
  • solo per dormire di più. Molto meglio questo che stare nei forum a lamentarsi che i bei vecchi tempi sono finiti.

Voltando pagina, andiamo sull’argomento finale dell’episodio, che vi ho già anticipato qual è.

Shutterstock e il boicottaggio degli scappati di casa

Anche se non frequento mai i forum, in questo caso ho cercato di capire il sentimento generale dei contributori di Shutterstock. Sono tutti furiosi e molti minacciano di cancellare il portfolio o, se non altro, di non caricare mai più.

In effetti non hanno tutti i torti perché, se questa cosa va a segno, i più piccoli rischiano di perdere più della metà degli incassi mensili, non avendo più un minimo garantito per download.

Già le vendite a 0.38$ erano una miseria, ma siccome Shutterstock ti vendeva decine di foto al giorno, nessuno si lamentava e tutti ci guadagnavano. Ora hanno deciso di scaricare su di noi tutti i rischi e di guadagnare sempre, senza contare che, anche solo per usare i nostri contenuti come vetrina, dovrebbero pagarci qualcosa, anche se non li vendiamo.

Il giochino sembra essere quello di fare una selezione naturale, senza sporcarsi le mani a cancellare loro i portfolio.

Aspetteranno che i cani si sbranino per le briciole, poi i medio-piccoli spariranno e i medio-grandi mangeranno anche le briciole dei piccoli.

Questo rende l'accesso a Shutterstock difficilissimo per i nuovi contributori che partono con poche centinaia di foto o video e che ci metteranno anni per avere un numero sufficiente di contenuti da scalare la classifica dal primo gennaio, quando tutto si resetta.

Grazie all’amico che mi ha scritto questa mail.

Io cercherò di fare un’analisi profonda dello scenario.

Purtroppo, il problema è sempre la domanda e l'offerta. Quando eravamo in pochi a produrre, alcune agenzie, almeno con i produttori bravi, ti contattavano pregandoti di spedire anche a loro.

Oggi, che Shutterstock pubblica più di centomila foto ogni giorno, dei fenomeni che caricano immagini fatte con lo smartphone se ne farebbe volentieri a meno. Potevano tagliarli in fase di revisione, ma costava loro parecchio, invece provano a tagliarli con le percentuali, ottenendo il piacevole effetto collaterale di guadagnare di più, visto che nella media adesso pagano meno commissioni complessive.

Io passo dal 30 al 25%, e quindi mi cambia poco.

Perché c'era da prevedere che sarebbe finita così

Sono tutte cose prevedibilissime quelle che stanno succedendo. Adesso con Shutterstock e l'anno scorso con Pond5. Le agenzie sono società private ed è chiaro che fanno i loro interessi economici, come li fa Facebook quando cambia il suo algoritmo e nel feed mette sempre più risultati a pagamento e sempre meno organici.

So che nei forum si sprecano parole come “avidità”, “sfruttamento” e via dicendo, ma non è che forum e social network sono il mio riferimento per decidere cosa fare.

Quelli di Shutterstock hanno speso un sacco di soldi per diventare un'agenzia tra le più grosse, quindi adesso monetizzano.

C'era qualcuno che pensava che sarebbe andata diversamente?

Io, con il mio sito di film storici e con il canale YouTube collegato, mi sono fatto il mazzo per crescere, anche immaginando cosa sarebbe successo, e oggi le entrate che ho da quei canali sono cinque volte quelle che mi dà Shutterstock e sono in continua crescita, quindi non sento nemmeno il colpo. In più, che le mie entrate crescano o diminuiscano dipende solo da me, non dalle decisioni dell'amministratore delegato di una società americana che di me se ne frega, perché sono solo un numero per lui.

Non fate i sindacalisti

Quelli che tolgono i contenuti da Shutterstock si comportano come i sindacalisti degli anni Settanta, non accorgendosi che il contesto è completamente diverso, perché non sono davanti all'ingresso della fabbrica che impediscono agli altri operai di entrare.

Sono in un mondo globalizzato, dove al fotografo ucraino che vende cinquantamila foto l'anno, non gliene frega niente se nel forum c'è un fotografo italiano che invita al boicottaggio e che insulta quelli che non la pensano come lui. Chi toglie le sue foto, alla meglio ottiene il fantastico risultato di perdere, non solo una parte degli incassi di quella agenzia, ma di perderli tutti.

E comunque non è vero che i forum sono pieni di gente che si lamenta. Ci sono cento fotografi arrabbiati che fanno rumore, mentre ce ne sono più di centomila silenziosi che continuano come se niente fosse e impiegano il loro tempo per sfruttare altre occasioni per guadagnare di più.

Bene amici, il novantesimo episodio di “vendere foto e video online” finisce qui.

Con Shutterstock noterete che ci siamo lasciati completamente alle spalle, almeno per quanto riguarda i riferimenti in questo podcast, un periodo nero. Ovviamente, ci sono ancora degli strascichi, ma la vita aveva molti aspetti brutti anche prima di quello che è successo.

Io in questi ultimi episodi ho sempre cercato di essere costruttivo, invitandovi a non guardare tanto i forum e i social network, che sono tutte situazioni in cui la gente dà il peggio di sé. Questo lo dicevo ben prima di quello che ha deciso Shutterstock, e a maggior ragione lo confermo dopo quello che ho appena detto, anche perché nella vita l’importante non è divertirsi, ma essere felici.

Ok, io ci ho messo un giorno di lavoro per produrre questo contenuto e tu ci impieghi 5 secondi per cliccare su uno dei tre tasti qui sotto, ma più che per questo, perché non condividi la pagina semplicemente per aiutare i tuoi amici appassionati di fotografia a guadagnare?