Guarda la versione video degli episodi del podcast nel mio canale Youtube.

In questo episodio parlo di:

  • contributor che stanno guadagnando di più dopo la rimodulazione delle royalty di Shutterstock
  • l'aumento dei requisiti di selezione di Shutterstock
  • perché gli algoritmi influenzano così tanto il microstock
  • un videomaker che ha venduto un video una sola volta incassando 80 dollari
  • un microstock che crea immagini stock su misura combinando sfondi e soggetti
  • perché non si può utilizzare un filtro ND negli hyperlapse
  • luoghi da riprendere a Bologna
  • come comportarsi se un cliente chiede contenuti su misura
  • una strategia per vendere le foto e i video del proprio archivio
  • consigli per una nuova fotocamera da acquistare

Quelli che Shutterstock cresce

Mi scrive il fotografo e videomaker Alessandro Grandini

con un messaggio che darà speranza a molti:

Ti mando l'aggiornamento dei guadagni su Shutterstock dello scorso mese di agosto (grafico in allegato).

Come per gli altri mesi continua a crescere senza aver aggiunto contenuti.

Grafico delle vendite su Shutterstock

Si vede una crescita graduale dei guadagni, nonostante la celebre rimodulazione delle royalty attuata negli ultimi mesi da Shutterstock, nonché una virata da parte di quest’ultima verso gli abbonamenti low cost.

Non sarebbe una notizia strana, se non fosse che il buon Alessandro da mesi non carica nulla di nuovo. Sarebbe davvero interessante fare un’analisi sul genere di soggetti che compongono il suo portfolio, perché, ovviamente, non conta la quantità di foto e video, ma quello che questi rappresentano.

Quest’ultima questione, ovvero i soggetti, è fondamentale per guadagnare, e i produttori della domenica non lo capiscono.

È inutile che mi si dica che avete un portfolio sempre più grande e i guadagni non crescono, perché se sbagliate i soggetti è ovvio che sia così. Come trovare i soggetti giusti lo spiego nel mio corso, perché è una questione complessa e in un podcast, seriamente, non la si può affrontare.

Quelli che Shutterstock è crollata

In tema di Shutterstock, constato che ci sono opinioni contrastanti sulla resa negli ultimi mesi. Alessandro e il suo aumento dei guadagni è sicuramente la minoranza. Statisticamente, non vale dire che ricevo più mail di segno opposto, perché ovviamente sono portati a lamentarsi e quindi a scrivere al buon vecchio Daniele, che sarei lo psicologo dei contributor di microstock, quando succede qualcosa di negativo.

Grazie ad Alessandro, fotografo e videomaker di cui ho citato più volte i messaggi, e visto che in questo podcast trovano spazio tutte le opinioni argomentate che riesco ad inserire nei 25/35 minuti di ogni episodio, anche quando queste sono di segno opposto tra di loro, ora sulla stessa questione vi leggo il parere di un altro produttore che, appunto, non la pensa come Alessandro:

Per quanto riguarda Shutterstock, è uno schifo purtroppo. Le foto hanno perso almeno il 50% e si sono messi anche a fare gli schizzinosi con i video, che erano l'unica cosa che ancora vendevano a prezzi decenti, e considera che sono anche al livello 4 adesso, perché quest’anno ho venduto più di duecentocinquanta video (n.d.r. paga il 30% di commissione il livello 4).

Spero non rifiutino anche i video storici che carico, visto che sono in HD, perché mi pare che ad oggi valutino solo i 4K. Gli altri vengono automaticamente rifiutati da una macchina con la scusa della noise-distortion.

Per quanto riguarda i video contemporanei, il problema è che le reflex Canon non girano in 4K, salvo la Mark IV e qualche ultimissimo modello professionale, che tuttavia “croppano” di 1.7 e producono un file pesantissimo che andrebbe post-prodotto con un PC potente e tanto tempo da perdere.

Comunque io sto puntando all'esclusività su Pond5, che almeno non rifiuta quasi niente e speriamo che inizi a fare delle offerte competitive, perché è decisamente fuori mercato.

Ringrazio anche il videomaker e fotografo che mi ha fatto quest’ultima segnalazione e che, con il suo parere scettico su Shutterstock, vi certifico che rappresenta la maggioranza di quelli che mi scrivono sull’argomento.

Perché gli algoritmi influenzano anche il microstock

Non dico il suo nome perché vuole rimanere anonimo, cosa del tutto legittima. Vuole rimanere anonimo perché non vuole che la gente vada a vedere il suo profilo nei microstock.

Il ragionamento suo credo sia che se la gente va a vedere il suo profilo e poi non compra nulla, come è normale se il visitatore proviene da un podcast per produttori di microstock, poi le agenzie lo declassano nell’indicizzazione. Teoria plausibile, ma non certificata. Su questo, solo le agenzie potrebbero fare chiarezza, ma ovviamente si guardano dal farla.

L’ottimizzazione per motori di ricerca è una disciplina che oggi muove il mondo, ma che non è una scienza, quindi non è basata su regole scientifiche. Casomai ne parliamo in un altro episodio.

Voltiamo pagina adesso, e lo faccio riprendendo un commento apparso sotto la versione video dell’ultimo episodio del podcast, che va in onda su YouTube, e, in anteprima e senza pubblicità, anche nella versione a pagamento del podcast che trovate nel mio sito da oramai un paio d’anni.

Quelli che le teorie della cospirazione

Ovviamente il commento non aggiunge nulla a quello che vi serve per guadagnare, perché come sapete, lo scopo finale di questo podcast è aiutarvi a ottenere più vendite e più incassi vendendo le vostre foto e i vostri video online.

Lo cito per spiegarvi implicitamente come non dovete essere, se il vostro scopo è migliorare la vostra vita. Se il vostro scopo è invece buttare il tempo sul nulla e convincervi che ci sia sempre qualcuno che cospira contro di voi, ascoltate pure il vostro maestro che ha commentato il mio video:

Commenti apparsi sotto a un video YouTube che parla di microstockMi piacerebbe chiedere all’amico che ha scritto il commento, per esempio:

In venti anni di microstock quale, tra le tante agenzie che ci sono e ci sono state, ha fatto i soldi e poi ha chiuso scappando con il gruzzolo?

Di agenzie che hanno chiuso ce ne sono state tante. Il punto è che lo hanno fatto perché i soldi che guadagnavano erano meno di quelli che spendevano.

Altrimenti perché avrebbero dovuto chiudere?

E comunque Fotolia non l'ha comprata lo Stato, che può buttare le tasse dei contribuenti come fa con Alitalia. L'ha comprata Adobe, che è una società privata con un gruppo di azionisti che controlla i bilanci, per tutelare i loro investimenti, e di sicuro non ha speso un dollaro in più di quanto Fotolia valeva quando l’ha acquistata.

Quindi, caro amico, al posto di commentare dicendo stupidaggini che non esistono, informati o, meglio ancora, vai su Facebook che ti consiglio un gruppo di produttori che dialoga molto spesso di argomenti che ti appassionano. Credo che quel gruppo ci sia ancora, nonostante siano un po’ di episodi che non li saluto nel podcast. Sicuramente lì, amico mio, con un commento del genere, passi da soldato semplice a colonnello senza troppa fatica.

Vendere un video per 80 dollari su Pond5

Continuo con una cosa decisamente più seria e interessante che mi chiede e mi segnala Marco Gugiatti, allievo del mio corso, nonché filmaker e fotografo della provincia di Como, luogo splendido per girare stock footage.

Ciao Daniele, finalmente sono riuscito a vendere la mia prima clip su Pond5, addirittura con licenza premium.

Quasi ottanta dollari in un colpo, gran soddisfazione per me.

Ero chiuso in casa come tutti durante il lockdown, mi sono divertito con il bobblehead di Donald Trump al quale ho fatto indossare una mascherina fatta su misura.

Sai in che cosa si differenzia la licenza premium?

Ti allego l’e-mail di notifica.

Email di notifica di Pond5

Un bobblehead non è altro che un pupazzetto, di solito con la testa molto grande rispetto al corpo, che raffigura un personaggio conosciuto.

Nel caso di Marco, lui ha usato quello di Donald Trump, a testimonianza che per guadagnare con un video di pochi secondi non serve andare dall’altra parte del mondo, ma lo si può fare anche nella propria camera, se si è creativi.

La licenza premium di Pond5

Gli ottanta dollari che riporta Marco sono più o meno un decimo del massimo del Reddito di Cittadinanza, quindi se i calcoli non mi abbandonano, sono tre giorni di Reddito di Cittadinanza, e in tre giorni di filmati così, se avete un po’ di intraprendenza, ne create parecchi. In più, se considerate che ogni video può essere venduto un numero illimitato di volte, non è nemmeno detto che il video che Marco ci ha segnalato non verrà venduto ancora in futuro. Anzi, c’è la possibilità che con solo quel video, Marco si ripaghi il costo del mio corso. Scusate l’osservazione, voi che non volete investire nella vostra formazione.

Detto questo, e rispondendo alla domanda che mi è stata fatta, vi linko la pagina di Pond5 dove sono elencate le caratteristiche della licenza premium:

https://blog.pond5.com/23858-how-to-choose-the-right-royalty-free-license-on-pond5/

insieme a quelle delle altre licenze che Pond5 prevede.

La licenza base o individual che, da contributor a cui Pond5 ha pagato decine di migliaia di euro, lo posso dire con certezza, è quella di gran lunga più acquistata ma prevede un uso estremamente limitato. Volendo pensare male, mi verrebbe da dire che ci sono molti furbetti tra i compratori di Pond5, ma non facciamo inutili polemiche.

Date uno sguardo al link che è molto interessante.

Sarebbe interessante vedere dove il video di Marco verrà usato, ma la sfortuna del video, più che delle foto, che sono abbastanza rintracciabili, è che probabilmente non sapremo mai chi ha usato il filmato.

Su Pond5 parlano genericamente di produzione con distribuzione mondiale e su larga scala, chi mai sarà non lo sapremo probabilmente mai.

La collezione premium di Pond5

Attenzione che la licenza premium, che alla fine è una licenza del tutto simile a quella che Shutterstock chiama licenza estesa, è da non confondere con la collezione premium che Pond5 qualche tempo fa ha lanciato. Si tratta in questo caso di una selezione di video a prezzi più alti, che richiedono:

  • una qualità cinematografica di realizzazione
  • un alto costo di produzione (cito testualmente).

Anche qui, trovate tutte le indicazioni in una pagina che vi linko.

https://explore.pond5.com/premium-collection/

Senza riaprire la polemica di prima, in questo podcast cito le fonti, non butto frasi a caso e le giustifico con generiche teorie della cospirazione, che non sono altro che un paravento dietro cui nascondere incapacità e insoddisfazione.

Volete essere così anche voi?

Lo strumento che crea immagini stock combinando sfondi, soggetti e oggetti di scena

Terza segnalazione, sempre della serie “stiamo sul pezzo perché è solo imparando che possiamo migliorare le nostre vite”, me la manda Fabio da Torino, pure lui allievo del mio corso:

Ciao Daniele, ti scrivo perché questa mattina ho appreso dell’esistenza di uno strumento che crea immagini stock. Ti linko il sito:

https://photos.icons8.com/stock

Mi chiedo se non sia l’ennesimo colpo mortale ai produttori di microstock.

Forse meglio buttarsi solo sulla produzione di video?

Cari amici, trovate ovviamente il link allo strumento nel testo del podcast e vi invito a provarlo. In pratica si tratta di un’agenzia che, a differenza di Shutterstock, Adobe Stock e tutti gli altri, dà la possibilità al compratore di prendere una persona scontornata e di abbinarla a uno dei tanti sfondi che hanno, aggiungendo degli oggetti alla foto.

L’ho detta in termini molto generici, ma se visitate il sito capirete subito di cosa si tratta.

Io ho un po' giocato con lo strumento che Fabio mi segnala, e credo che abbia dei grossi limiti che ne impediranno la diffusione. Sostanzialmente sono due:

  1. si vede che sono foto scontornate, per quanto fatte bene;
     
  2. molti di quelli che comprano immagini stock non hanno voglia di perdere tempo a combinare modelli con sfondi e oggetti.

Perché il tempo è una risorsa cruciale per chi lavora; con queste premesse, rimarrà al massimo uno strumento di nicchia.

Do atto che sono stati bravi a mettere in piedi un'idea, quelli che hanno lanciato questa agenzia alternativa. Ci hanno investito anche un bel po’ di soldi, e invito voi:

  • fotografi
  • videomaker

che ascoltate a fare altrettanto con altre idee legate al microstock, settore che ha oramai milioni di clienti e milioni di produttori che sarebbero pronti a spendere i loro soldi se qualcuno desse loro qualcosa che permettesse di risolvere i loro problemi meglio di quello che già esiste.

P.S. alla domanda di Fabio: come dico spesso, vale sempre la pena a livello di soldi buttarsi sul video.

Il filtro ND negli hyperlapse

La mia domanda riguarda gli hyperlapse a mano libera. Volevo avere la conferma di quello che dici nel corso, ovvero di non usare il filtro ND. Giusto?

Il consiglio che ti chiedo riguarda più che altro i primi soggetti su cui realizzare time-lapse e varianti.

Siccome abito in una zona di paesini lontano dalle città, in Sardegna, a 300 km da Cagliari, non riesco a farmi venire un'idea su cui testare le tecniche che hai spiegato nelle lezioni. Hai qualche consiglio?

Premetto che nel mondo post virus la Sardegna potrebbe essere un magnifico luogo dove andare a vivere, per stare bene e morire dopo i cento anni.

Detto ciò, caro amico che mi scrivi dalla seconda regione d'Italia che più amo, seconda dopo la mia intendo, se decidi di girare hyperlapse a mano libera hai il problema di non poter usare i filtri ND, che sarebbero l'ideale nelle riprese velocizzate, perché se lavori con tempi lunghi, i soggetti in movimento vengono mossi e danno di più l'idea della velocità.

Il problema è che se lavori con tempi lunghi a mano libera, non solo i soggetti che si muovono vengono mossi, ma anche l'intera foto, che è inaccettabile dal punto di vista qualitativo, quindi tra i due mali ti conviene scegliere quello di far apparire i soggetti in movimento nitidi nel tuo hyperlapse, evitando il filtro ND e lavorando con tempi corti.

Fino a che tempi spingerti lo devi capire tu in base a quanto è ferma la tua mano e alla combinazione di macchina e obiettivo che usi – in quest'ultimo caso lo stabilizzatore ti aiuta ad allungare i tempi.

Non conoscendo il tuo paesino, vado un po' male a darti un consiglio sui soggetti. Ricordi nel corso che io dico che ho provato a Venezia, che è a un'ora di treno da casa mia? Tu in che regione abiti? Potresti provare a raggiungere il tuo capoluogo di provincia o regione, o potresti farti venire un'idea.

Per esempio, io pure abito in un paesino di diecimila abitanti. Se dovessi fare una prova, sperando di vendere qualcosa, proverei tra i capannoni di una zona industriale, visto che qua ce ne sono tante e il soggetto si presta ad essere commerciale. O andrei a riprendere i campi di viti o uva, visto che l'agricoltura è un soggetto interessante.

Dove sei tu ci sono campi di girasoli, di viti o di ulivi?

Se comunque le prime prove non vanno bene al 100%, per motivi tecnici o per il soggetto poco commerciale, non farne un dramma. È normale che nei primi tempi le performance non siano elevate.

Riprendere Bologna

Devo recarmi a Bologna per lavoro e ne approfitto per fare qualche ripresa time-lapse.

Seguendo i tuoi preziosi consigli, mi sono fatto una mappa dei posti da riprendere ma avendo davvero pochissimo tempo, mi voglio concentrare su time-lapse e real time notturni della piazza principale (Piazza Maggiore, Basilica di San Petronio) e del canale da via Piella.

Ho visto su Pond5 che non ce ne sono molti, ma contemporaneamente sono soggetti non molto ricercati. Ma contando che ci devo andare per forza e che mi pagano la trasferta, mi sono detto che è sempre una buona occasione anche per fare esperienza.

Altrimenti hai suggerimenti su riprese che potrei fare?

Pensavo anche a qualche ripresa all'interno del ristorante sul cibo ma, non avendo alcuna esperienza in merito, non saprei come procedere e vorrei evitare di montare cavalletto e testa. Ho un piccolo Manfrotto Pixi Evo che potrei usare. Ma in questo caso dovrei chiedere il permesso al gestore del locale?

Ho la Nikon D7500 e mi porterò il Nikon 35mm f/1,8 e il 105mm f/2,8 macro che sono gli unici due obiettivi decenti che ho. Ho comprato anche la testa video Manfrotto MVH500AH, perché più leggera della 502 (600 g in meno). Il treppiedi è un Gitzo che hanno tolto dalla produzione, probabilmente un mio acquisto sbagliato. Ha l'asta orientabile e reclinabile e su questo è molto flessibile ma non è tanto leggero.

Luoghi di Bologna

Io ho già ripreso Bologna in giornata, cinque anni fa. Anch'io al tempo ero lì per altri motivi, però di giorno, non di sera.

Su Pond5 le mie clip hanno incassato circa quattrocento dollari,

Report di vendita di Pond5 per stock footage girato a Bologna

di cui poco meno della metà è rimasto a me.

Credo che su Shutterstock abbiano fatto altrettanto. Ovviamente ci vogliono cinque anni per raggiungere risultati come quelli su una città come Bologna, perché devi sempre avere pazienza in questi casi. Io avevo girato sia real time che time-lapse.

Ovviamente mi sono concentrato su Piazza Maggiore. Nel tuo caso, la Torre degli Asinelli, per riprendere la città dall'alto, sarà chiusa, visto che lavori di sera. Un'alternativa potrebbe essere andare fino a San Luca, per riprendere lo skyline da lontano, ma non è facilissimo arrivarci in autobus, e forse non ne vale la pena a livello di vendite, se sei tirato con i tempi.

Ristoranti

Per quanto riguarda il cibo, il discorso è questo: se fai l'interno di un ristorante, perché sei lì che devi mangiare, allora va benissimo. Ma che differenza c'è tra un ristorante di Bologna e uno di un'altra città d'Italia?

A livello di microstock, nessuna. Anche volendo riprendere i tortellini, a livello estetico, a Bologna sono identici a quelli che trovi da altre parti d'Italia, anche perché devi stare sui dettagli per evitare problemi di copyright.

Io quella volta avevo provato a fare delle insegne di ristoranti e trattorie, perché ne erano capitate un paio sottomano, ma non sono riuscito a venderle.

Un cliente che contatta per un acquisto diretto

Ho ricevuto su Pond5, la richiesta da parte di un utente che, linkando un video da me inserito con una modella che sta piangendo, mi chiede se fosse possibile produrne di altri con la stessa modella che compie determinate azioni (mangia una mela verde, mangia una mela rossa, ecc.).

Ha senso produrre questi video, nella speranza che almeno l’utente che me li ha chiesti li compri o è più sensato non badare alle richieste e continuare per la mia strada?

Fossi in te farei una proposta chiara a quel cliente. Del tipo:

“per mille euro ti faccio dieci inquadrature come le vuoi tu”

e poi se non vuole l'esclusiva, puoi rivendere il footage nelle varie agenzie.

Dico mille euro, ma puoi stare anche più alto, perché non so quanto ti costi la modella, il set, quanto tempo ti porti via. Ci metti un secondo per fargli la proposta. Ti conviene fargli un prezzo alto, così vedi subito se è uno scocciatore (ovviamente, se accettasse, almeno il 50% chiediglielo anticipato, visto che è lui che ti contatta) o uno che fa sul serio.

Vendere le foto e i video del proprio archivio

Ho un archivio costruito in dieci anni di produzione fotografica digitale da caricare nelle agenzie, e oltre a questo anche molti video d’archivio. Dopo averlo fatto passerò a programmare delle nuove riprese video, soprattutto di animali e cibo.

Qualche consiglio?

Il mio consiglio, per quanto riguarda il tuo archivio, è di partire dal video, caricando su:

  • Pond5,
  • Shutterstock
  • Adobe Stock.

In una delle lezioni del corso spiego un sistema per farlo perdendo poco tempo, visto che si possono trasferire le schede tecniche da un'agenzia all'altra.

Per quanto riguarda le foto, ti conviene testare il mercato, mettendo in vendita intanto un centinaio di foto al massimo, rappresentative dei diversi generi che hai prodotto. Per farlo, se vuoi avere un riscontro sulle performance di tutte le agenzie, senza perdere troppo tempo, ti conviene usare stocksubmitter.com, che è un servizio che costa poco e che ti permette di vendere su trenta agenzie descrivendo le immagini una volta sola.

Sappi però che i guadagni veri verranno con il materiale nuovo o, almeno, così è la regola, poi dovrei vedere il tuo archivio per dirlo con certezza.

Una nuova fotocamera da comprare

Sto studiando con attenzione il tuo corso e ho iniziato a fare dei video di prova.

Purtroppo, la qualità tecnica dei video fatti con la mia reflex Nikon D3200 è davvero pessima, direi che quelli fatti con il mio iPhone7s sono nettamente superiori. Cosa mi consigli di fare? Una nuova reflex? Ho un budget non molto elevato. Oppure potrei anche comperare una telecamera ma non ho idea quale scegliere... mi dai un consiglio?

Più che alla reflex, la pessima qualità è dovuta alla lente, secondo me. Io ho girato gran parte della mia collezione con la EOS 550D e con la EOS 700D, ma sempre con buone lenti e posso dire che i video ottenuti sono più che sufficienti per essere venduti come stock footage.

Il 4k è fondamentale oggi

Se posso darti un consiglio, essendo uno degli ultimi trend il 4K, che è pagato molto di più, potresti comprarti una Panasonic GX80 che viene intorno ai 500 euro in questo momento su Amazon. La qualità non è altissima in termini assoluti, ma ho diversi lettori del sito che si trovano bene e non tornerebbero indietro alle Canon o alle Nikon, che a quel prezzo danno modelli entry level solo in Full HD. Vendendo la tua, non dovrebbe costarti tantissimo l'operazione.

Se posso sconsigliarti una cosa invece, evita le telecamere. Per chi proviene dalla fotografia sono difficili da usare, e non ti danno nulla in più oggi, almeno se il tuo scopo è produrre stock footage e non altri generi di video.

La guida per vendere foto su Etsy

Ho pubblicato una guida su Etsy, scritta insieme ad uno dei fotografi che ascolta il podcast che ha voluto condividere la sua esperienza di persona che già guadagna con quella piattaforma, nello specifico, vendendo quadri e stampe di nudo. In pratica è riuscito a monetizzare quella che era la sua passione.

Lui nella vita fa tutt’altro, peraltro non posso dirlo perché per una serie di motivi vuole rimanere anonimo, ma fa una sorta di lavoro dei sogni, e sono sicuro che tutti voi vedete quasi giornalmente quello che lui crea.

Detto ciò, Etsy, è un marketplace. Un marketplace è un negozio dentro cui ognuno può aprire il proprio negozio. L’equivalente di uno shopping centre nel quale ognuno può aprire il suo spazio. Se volete farlo in uno shopping centre tradizionale dovete pagare almeno centomila euro e potete avere clienti solo dell’area geografica attorno allo stesso shopping centre. Se volete aprire un negozio su Etsy vi costa qualcosa di molto vicino allo zero e potete raggiungere i sei miliardi di persone connesse ad internet, senza nemmeno dei limiti nazionali. Valutate voi qual è il sistema migliore, io l’ho capito tanti anni fa.

Leggetela questa guida, e poi decidete se volete provare a guadagnare con quel sistema, che è molto meglio di tante altre attività con le quali, sono sicuro, invece perdete tempo nel web.

Dalle persone che invece non hanno bisogno del link, perché effettivamente questa storia l’ho già mandata a chi è iscritto alla mia newsletter, con la quale comunico delle novità utili a tutti quelli che vogliono guadagnare con la fotografia, quindi notizie utili, non il nulla che trovate nei social network, scusate la polemica, mi è arrivata più di una domanda su uno specifico argomento.

La liberatoria per le foto di nudo

Ne riporto una per rappresentarle tutte:

Le foto di nudo richiedono una liberatoria. Io di foto di nudo ne ho molte in archivio, ma sono tutte con la liberatoria non commerciale.

Come posso risolvere il problema?

Il motivo per cui ho ricevuto spesso questa domanda è che il fotografo che ha condiviso la sua storia di successo relativamente a Etsy vende foto di nudo, sotto forma di quadri.

La risposta che do alla domanda dell’amico, è che purtroppo se vuoi essere sicuro al 100%, l'unica strada è farti rifirmare le liberatorie dalle modelle che hai fotografato. Non ti propongo nemmeno di rendere irriconoscibile la faccia in post-produzione, perché è irrispettoso della fotografia farlo.

Quello che devo aggiungere, a beneficio di tutti gli amanti del genere, è che le foto di nudo sui microstock non vendono. La strada in quel caso è proprio Etsy dove, come ha certificato il fotografo che ha condiviso la sua storia, devi ovviamente lavorare con una strategia e un progetto per vendere, sia studiando la piattaforma, sia impegnandoti costantemente, e non solo sulla realizzazione delle foto.

Come sempre non esistono formule magiche, ma solo duro lavoro per guadagnare e, aggiungo io come spiego nel mio corso, bisogna anche concentrarsi sulle parti meno piacevoli del lavoro per avere successo, quindi non solo la fotografia e la ripresa video, ma anche, nel microstock, la ricerca dei soggetti e la descrizione dei contenuti o, su Etsy, la creazione di una politica commerciale strutturata di:

  • prezzi,
  • gestione dei clienti,
  • selezione dei fornitori

e così via.

Mi piacerebbe raccontarvi la favola del fotografo vecchia maniera che gira il mondo negli hotel a cinque stelle e viene pagato centomila euro a foto, ma vi racconterei una bugia se la rapportassi al mondo del microstock, o al mondo del business della fotografia oggi, perlomeno quello accessibile a tutti che racconto in questo podcast.

Un produttore, eroe italiano

Voltando pagina, mi scrive Enzo Addòmino, produttore da meno di un anno, condividendo la sua esperienza con parole che possono tornare molto utili, soprattutto a chi si sta chiedendo se iniziare o meno a vendere foto e video online. Parole per niente trionfali, ma molto pratiche come piacciono a noi, perché in questo podcast non vendiamo sogni, ma cose concrete.

Per un attimo sembravo Roberto Carlino.

In breve, ti racconto la mia esperienza con Shutterstock. È sempre l'agenzia migliore e i guadagni dipendono solo da noi, Lo sai, io produco nei ritagli di tempo e stando a casa e, nonostante il nuovo piano, a luglio, su 33 foto caricate ho portato a casa 13 dollari, quindi nonostante i dieci centesimi a cui tanti stanno vendendo, io ho una media di circa quaranta centesimi a foto.

Anch’io vado sui forum a leggere di quelli che si lamentano, e con grande sorpresa ho visto gente che ha meno vendite di me e, nonostante questo, fanno i sapientoni. Senza ammettere che la colpa è solo loro.

Poi ho scoperto che anche io mi lamentavo dei revisori, o dell'intelligenza artificiale, ma avendo provato altri siti, ho scoperto che forse mi lamentavo ingiustamente. Penso che per il 90% dei casi, se respingono la foto ci sia un motivo valido. Sono, giustamente, a volte troppo pignoli, anche per motivi legali.

Però facendo così ti fanno vendere. Anche foto insignificanti, magari solo in abbonamento a dieci centesimi. Cose che gli altri siti non riescono a fare. Per cui, quei dieci centesimi penso siano guadagnati.

Ho scoperto da tempo che le foto di concetto vendono, prima o poi, se si hanno le idee chiare. Mi hanno appena approvato un’immagine stock sul bonus casa. Fare chilometri, per scattare un'anonima foto di paesaggio non ha nessun senso. A me basta casa mia e il mio giardino. Ma il bello è che si è sempre in gioco. Il bello dell'organizzazione di Shutterstock è che ti danno un esito veloce.

Comunque, ho venduto anche per quasi due dollari. Ho visto la stessa foto scaricata più volte, nonostante l’avessi mandata ad altri siti e fosse stata respinta o rimasta invenduta.

Al di là di come ognuno lavora, penso che quelli di Shutterstock siano degli abili venditori. Hanno pure venduto una foto della mia mano, scattata tenendo la fotocamera con la mano destra.

Penso però, che vivere di microstock sia molto difficile, ognuno deve essere consapevole dei propri limiti, e cercare di essere originale e trovare la sua dimensione. I guadagni saranno sempre proporzionali alle nostre capacità e non dipendono dai revisori o dalle agenzie.

Ora mi preparo per il mio vero lavoro, ma meno male che c'è il microstock. Almeno per me, mi libera la mente dai condizionamenti che tv, giornali e specialmente i social network danno.

Purtroppo, il mondo assomiglia a una giungla, dove bisogna prima sopravvivere e il riuscire a rafforzarsi dipende da noi, non dalla fortuna.

Quando mi scrivono persone così, mi viene da pensare che vorrei solo ascoltatori come il buon Enzo che, giusto per specificare, si preparava ad andare al lavoro facendo otto ore filate di turno di domenica. Eroi che tirano avanti il carro in un’Italia in cui quelli che hanno voglia di fare sembrano sempre i cretini di turno.

Qui ci vorrebbe una parolaccia per rendere meglio il concetto, ma in questo podcast non ne diciamo, giusto per distinguerci dalla massa di spergiuranti che affolla questo mondo.

Bene, con questo messaggio di speranza e ispirazione, che spero rischiari la vostra giornata e vi dia gli stimoli per fare qualcosa che migliori il vostro futuro, il novantacinquesimo episodio di “vendere foto e video online” termina qui, e io vi ricordo che nella vita l’importante non è divertirsi ma essere felici. Ciao.

Ok, io ci ho messo un giorno di lavoro per produrre questo contenuto e tu ci impieghi 5 secondi per cliccare su uno dei tre tasti qui sotto, ma più che per questo, perché non condividi la pagina semplicemente per aiutare i tuoi amici appassionati di fotografia a guadagnare?