Guarda la versione video degli episodi del podcast nel mio canale Youtube.

In questo episodio parlo di:

  • Stimoli derivanti dalla vendita di foto e video online
  • Opinioni negative sul microstock Freepik
  • Pixta che adesso punta sulla vendita di abbonamenti
  • Perché il tempo è la risorsa più importante di quest'epoca
  • Pond5 che ha un software per riconoscere se caricate contenuti a un prezzo più basso in altre agenzie
  • Perché bisogna delegare i lavori più ripetitivi e noiosi
  • Una strategia per compilare più velocemente i model release
  • Perché bisogna puntare sullo stock footage 4K
  • Shutterstock, che per alcuni vende più di prima
  • Come scalare il proprio business digitale

Il microstock è uno stimolo, anche per chi guadagna poco

Caro Daniele, oggi ho venduto un’immagine stock negli Stati Uniti per 8 dollari. 

Alcuni si lamentano troppo che vendere foto online paghi poco, la verità per me è che il mondo cambia e di conseguenza anche il microstock. Sto vedendo sul forum che tanti invitano i produttori a lasciare Shutterstock, ma poi sono quelle stesse persone che sono sempre lì e qualcuno è anche ritornato. 

L'altro mese ho raggiunto, nel mio piccolo, il record di 45 vendite. Ovviamente è un hobby per me. Penso che ognuno debba trovare la sua dimensione, non siamo tutti geni, ma si può fare sempre di più. Lo testimoniano alcuni contenuti riusciti che ho venduto praticamente in tanti Stati. 

Io devo sempre ringraziare Shutterstock perché è l'unico sito che dà visibilità anche ai piccolissimi come me e se i contenuti sono validi, te li mette anche in prima pagina. Poi è l'unica agenzia che ti motiva. Sono pignoli, ma ho imparato che il più delle volte hanno ragione nei rifiuti

Le stesse immagini che vendo su Shutterstock le mando anche ad Eyeem e Getty Images, ma lì ho venduto pochissimo.

Morale della favola?

Non bisogna lamentarsi, anzi, io devo dire grazie per aver trovato qualcuno che vende le mie foto, nonostante io scatti quasi esclusivamente in casa. Quando esco con la bici, mi porto dietro la macchina fotografica e avendo belle campagne e montagne, faccio degli scatti di prova, per vedere ciò che dicono i revisori di Shutterstock. Quelle panoramiche me le rifiutano quasi tutte ma, come dici tu, non bisogna mai farsi rovinare la giornata da un revisore: finché c'è scatto, c'è speranza.

Il fotografo di microstock Enzo Addomino

Quanto si guadagna vendendo foto e video online

Abbiamo iniziato con le parole di Enzo Addomino, ascoltatore costante del podcast, nonché produttore che nella vita fa altro, ma che trova molti stimoli, come d’altronde traspare proprio dalla sua lettera, con il microstock.

Cito sempre volentieri gli interventi di Enzo, perché danno l’idea a chi vuole iniziare oggi a produrre, di cosa gli si prospetta davanti, tra impegno, trionfi, soddisfazioni e delusioni.

In questo podcast diciamo tutto, perché siamo trasparenti. Parlo al plurale, ma in realtà ci sono solo io dietro a quanto sto dicendo. Come sapete se mi ascoltate, qui cito un sacco di insulti che mi arrivano, ho citato concorrenti che come me vendono corsi, ho dato spazio anche a stalker che mi perseguitano su YouTube, manca solo che lasci la parola a qualcuno di quelli che prende il Reddito di Cittadinanza e poi mettiamo in piedi una moderna versione del Rocky Horror Picture Show.

Freepik non è un'agenzia così buona

Vado avanti in maniera un po’ disorganizzata, ma come diceva Joker nel migliore Batman di sempre, “Ti sembro davvero il tipo da fare piani?”. E personalmente, lo ritengo anche il migliore montaggio della storia del cinema, per la velocità con cui si riesce a far evolvere la storia, senza che la velocità impedisca a chi guarda di farsi coinvolgere. Sono tutt’oggi colpito dal ritmo di quel film, lo ritengo lo stato dell’arte della narrazione.

Dicevo, relativamente alle notizie date nello scorso episodio, che era il novantaseiesimo, che Thor ODT ha commentato su YouTube, relativamente alle notizie date da un’altra ascoltatrice su Freepik, agenzia che a parere della stessa ascoltatrice poteva valere la pena:

Commento apparso su YouTube

Giusto per completare l’informazione data nello scorso episodio. Adesso, nel caos di questo episodio, che sarebbe bello intitolare “il caos”, ma vi anticipo che non lo farò per assecondare le regole di Google, alla faccia del caos stesso, partiamo invece con un po’ di notizie. 

Anche Pixta adesso punta sugli abbonamenti

Pixta, microstock giapponese che nel periodo in cui non avevo ancora capito come funzionavano le cose, ho provato anch’io da contributor, indovinate un po’ verso che modello di business ha svoltato?

Ovviamente, verso gli abbonamenti.

Cominciarono le agenzie minori tanti anni fa, come Bigstockphoto. Quattro anni fa si è aggiunta Pond5. Shutterstock, in realtà, ha iniziato prima, ma il prezzo degli abbonamenti era talmente basso, che si trattava di abbonamenti anomali rispetto al resto del mercato, prima del lancio, quest’anno, degli abbonamenti low cost. Un paio di anni fa è arrivata Storyblocks, agenzia non fortissima, ma con un’offerta incredibile, da 199 dollari l’anno per scarico illimitato da una collezione con più di un milione di video. 

E adesso si aggiunge anche Pixta. Si tratta di un’agenzia che vende pochissimo in Europa. Quando prima ho detto che ho iniziato a caricare lì nel periodo in cui non avevo ancora capito come giravano le cose, mi riferisco al fatto che, per quanto sia sempre gratuito iscriversi a un microstock, a volte il tempo che si impiega per farlo, non vale i guadagni che quell’attività genera.

Il tempo non si recupera, a differenza dei soldi

Discorso che vale per chi ha una vita alle spalle. Se passate il vostro tempo a guardare le foto del weekend di gente che se incontrate per strada nemmeno salutate, probabilmente nel vostro caso i meccanismi cambiano. 

Immagino che abbiate tutti l’amico che passa le sue giornate a guardare le previsioni del tempo per il weekend, che ovviamente cambiano in continuazione e quelli che hanno i portali di meteorologia giocano su questa cosa per farvi entrare il più spesso possibile nei loro siti, quindi, se volete che qualcosa vi resti da questo podcast disattivate quanto meno le notifiche del meteo dal vostro smartphone.

E dopo essere stato tutta la settimana a guardare le previsioni del weekend, cosa fa questo amico il sabato e la domenica?

Rimane chiuso in casa a guardare le previsioni per la settimana entrante.

Se la vostra vita è così, allora caricate pure su Pixta. Se credete di essere migliori, invece, ricordatevi che, a differenza di quanto crede l’uomo medio, che è convinto che nessuno dia un lavoro ai giovani, le opportunità sul web sono infinite, quindi se qualcosa gira male non bisogna andare a piangere all’INPS per farsi dare qualche sussidio, ma bisogna semplicemente trovare qualcos'altro da fare. 

Le opportunità infinite del web (alla faccia delle raccomandazioni)

Ovviamente le opportunità sono infinite, ma essendo in competizione con miliardi di persone, anche la concorrenza è spietata. A mio modo di vedere, così il mondo migliora, visto che dall’altra parte c’è, o forse c’era, una società dove senza una raccomandazione non si va da nessuna parte, però il mio è un modo soggettivo di vedere le cose e non so se voi siete d’accordo con questo.

Detto ciò, perché sono arrivato a parlare ancora di fannulloni e Reddito di Cittadinanza?

Pixta, giusto.

Quindi, gli amici giapponesi svoltano verso gli abbonamenti, quindi tirano una sorta di fregatura ai loro vecchi contributor, cambiando unilateralmente il contratto, consci che in pochi toglieranno i loro contenuti dell’agenzia, e avanti tutta.

Ottima notizia per cominciare il novantasettesimo episodio del podcast. Voltiamo pagina.

Pond5 si accorge se vendete i video a meno

Volevo fare una rettifica su quanto detto lo scorso episodio.

Una gentile ascoltatrice mi aveva fatto notare che Pond5 automaticamente cambiava i prezzi dei video, adeguandoli a quelli con cui gli stessi video venivano venduti in altre agenzie. Io, nel risponderle, dissi con una certa arroganza, o quanto meno con l’arroganza che i miei toni non arroganti consentono, che sì, la regola era quella, ma di fatto il software che avevano non riusciva ad accorgersi quasi mai di ciò. 

Perché Pond5 cambia i prezzi

Quindi, io portavo il mio esempio che, vendendo sia su Pond5 che su Shutterstock, avevo tanti file HD prezzati a più di 79 dollari, ovvero il prezzo del full HD su Shutterstock. Mi vantavo di non essere mai stato scoperto. Questa mia sicurezza era dovuta al fatto che non avevo ricevuto alcuna notifica da parte degli amici di Pond5. In realtà, è vero che non mi avevano mai scritto, ma il motivo è che il prezzo lo cambiano e basta. Sono andato a guardarmi i best seller e, a parte uno a 89 dollari, gli altri sono tutti a 79.

Quindi, Pond5 che ultimamente recita la parte dell’agenzia ruffiana con i produttori e che sbandiera gli accordi con i supereroi della Stock Coalition, prende i tuoi prezzi, li abbassa e non ti dice niente. A testimonianza che le agenzie hanno raggiunto un tale potere e una tale forza che fanno quello che vogliono, anche perché ci sono migliaia di contributor ogni giorno che si iscrivono, e se noi non facciamo nulla per essere più bravi di loro, ci perdiamo nel mare di concorrenza che c’è.

Da parte mia, tante scuse all’amica a cui ho dato un’informazione incompleta. La verità è che il software di Pond5 è preciso e inesorabile con tutti quelli come me che non sono così attenti alle direttive delle agenzie, quando queste sono restrittive e burocratiche.

Quindi uomo 0, macchina 1.

Delegare i lavori ripetitivi e noiosi

Poi, una risorsa molto interessante, che magari vi siete persi, anche se l’ho mandata agli iscritti alla newsletter, ovvero a tutti coloro i quali mi autorizzano a mandare email, cosa fondamentale per me, visto che non sono come quelli che vi telefonano cinque volte al giorno per chiedervi se avete bisogno di cambiare fornitore di luce, gas, internet e via dicendo.

Grazie al contributo di alcuni utenti che frequentano il sito e ascoltano il podcast, sui freelance che si trovano su Fiverr e ai quali delegare parte dei lavori relativamente al microstock.

Ovviamente, non ha molto senso delegare il fotografare o girare video, visto che sono la parte bella del lavoro. Ha senso farlo per le parti meno piacevoli, come:

  • scrivere titoli e descrizioni
  • nel caso creiate time-lapse, cancellare gli uccelli dalle singole foto, altrimenti poi nel video finale rimangono dei puntini fastidiosissimi.

Grazie, come dicevo, all’esperienza concreta di alcuni produttori che hanno perso il loro tempo per selezionare il freelance giusto, ho messo insieme una guida che, se usata nel modo giusto, vi permette di risparmiare la risorsa più importante di quest’epoca, che non sono i soldi, ma il tempo, perché quest’ultimo, una volta consumato, non si può rigenerare, come appunto, invece, si può fare con i soldi.

E con questa massima figlia dei tempi che stiamo vivendo, caotici, psicologicamente difficili, ma infinitamente eccitanti, inizio a rispondere alle vostre domande.

Il model release per i contenuti con persone riconoscibili

Quando riempio il model release (nella fattispecie il modello sarei io), dove è indicato di scrivere la data e la descrizione o il numero di ref., posso lasciare in bianco per utilizzare lo stesso form in futuro? È ovvio che in descrizione ci scrivo il nome del footage o lo specifico numero di reference.

Che dici?

Ho un amico che, come me, ha iniziato a caricare film storici, che sono un disastro dal punto di vista della liberatoria. Ultimamente, sia che il film sia stato registrato a New York, sia che sia registrato a Venezia trent’anni prima, ha fatto la prova di caricare sempre la stessa liberatoria. Gliel'hanno accettata, quindi vai tranquillo: lascia in bianco e utilizza lo stesso form con la stessa firma.

Una perdita di tempo risparmiata, per una parte burocratica di cui tutti faremo a meno.

Perché una reflex full HD non è la soluzione migliore per il microstock

Sto per iniziare a lavorare, mi mancano ancora le attrezzature non avendo avuto i soldi (che ora ho) per comprarle. Nel frattempo, ho studiato, ho sondato il mercato odierno, e sono pronto per iniziare. Tra l'altro sto prendendo una Canon EOS 700D, che se non ricordo male è come la tua – avevo una Nikon D90 che però non faceva video in Full HD.

Il lavoro al bar è diventato stressante, e non vedo l'ora di poterlo lasciare per lavorare solo sui video. Ma ora smetto di sognare e comincio a produrre qualche contenuto interessante.

Grazie per il supporto, per i video aggiornati, e per avermi fatto vedere la luce in fondo al tunnel.

La 700D va benissimo. Un'alternativa, un po' diversa, può essere la Panasonic GX80 che trovi su Amazon più o meno allo stesso prezzo.

Il vantaggio è che registra anche il 4K in real time ed è più piccola e leggera. Lo svantaggio, è che è inferiore a livello di qualità (tranne che dal punto di vista della risoluzione real time), e che trovi meno obiettivi. Se poi sei abituato con una D90, a livello di impugnatura può essere traumatico passare ad una mirrorless.

Permettimi però di dirti una cosa ben più importante, anche perché parole come le tue, che ricevo molto più spesso di quanto da fuori si possa immaginare, mi mettono sulle spalle una grossa responsabilità nei confronti di gente che merita tutto il mio rispetto, a differenza di quelli che aspettano sul divano che arrivi il sussidio di disoccupazione.

Occhio a non licenziarsi mai per fare il produttore

Inizialmente il microstock è un ottimo secondo lavoro, ma ci vogliono mesi per ingranare con i guadagni, quindi non fare il grosso errore di licenziarti subito per produrre stock images e stock footage a tempo pieno.

So perfettamente quanto certi lavori possano essere stressanti, anche perché ci sono passato non troppo tempo fa, però bisogna tenere duro e pensare che si sta lavorando ad una via d'uscita. Anche se fra un anno non ti arriva con lo stock footage una quantità di soldi mensili da permetterti di dire “mando a quel paese il mio capo”, credimi, saper fare video in questo momento è il modo migliore per poter far business su internet, anche andando oltre il microstock. Quindi, stai lavorando per il tuo futuro. Quanto ci impiegherai per riuscirci, dipende da quanto bravo sei e da quanta voglia di sgobbare hai.

Sempre in gamba, mi raccomando.

La vendita di stock footage 4K

Cosa ne pensi del 4K? Ne vale la pena veramente?

Chi acquisterebbe queste clip? Per iniziare a creare a quella risoluzione dovrei cambiare la mia EOS M5, che è un’ottima macchina, ma purtroppo la Canon, come sai, ha queste strane politiche sul 4K.

C’è un'indagine di mercato per vedere le percentuali di vendite in 4K?

Il 4K oggi è pagato di più, e c'è anche meno concorrenza. In più, questa è una mia previsione basata sulla logica, dovrebbe durare negli anni, per quanto la televisione italiana ci metterà moltissimo prima di trasmettere a quella risoluzione.

Anche per questi motivi, a chi comincia oggi, consiglio di partire con una reflex o una mirrorless 4K. 

Il tuo discorso è un po' diverso, visto che la macchina, peraltro buona, già ce l'hai, quindi non vale la pena cambiarla, perché oltre a quella, immagino tu abbia anche gli accessori, obiettivi e così via. E ad ogni modo, andrebbero testate insieme, ma credo che, tolta la risoluzione 4K nei video real time, EOS M5 e Panasonic GX80 dal punto di vista della qualità non siano nemmeno paragonabili. Non per chi di fotografia ne capisce come te.

Pond5 pubblicava nei suoi Artist Reports una tabella che mostrava le percentuali di vendita delle diverse tipologie di file che vendeva. L’80% era stock footage Full HD e il 10% stock footage 4K. Il resto foto, musica e via dicendo. Sono dati di due anni fa, perché lo strumento nel frattempo è sparito. Oggi sicuramente il 4K ha mangiato molte quote di mercato al Full HD.

Tornado alla guida dove insegno a delegare la parte noiosa del lavoro, vi consiglio di leggerla. Pensate che bello limitarsi a fotografare e riprendere e lasciare agli altri il lavoro sporco, a partire dallo scrivere titoli e descrizioni.

Ragazzi, parliamoci chiaro.

Quando fra dieci anni ripenserete ad oggi, pensate che non vi salirà il nervosismo a pensare che avete buttato ore a scrivere cose ripetitive e per niente creative al computer?

Se volete evitare questo scenario, leggete la pagina che trovate linkata nel testo del podcast.

Qualche altro aggiornamento in riferimento a cose dette nello scorso episodio o a storie raccontate in precedenza. Il caos regna nell’episodio, abbiamo detto.

Shutterstock non è calato a livello di vendite (nonostante la rimodulazione delle royalty)

Grafico delle vendite di Alessandro Grandini su Shutterstock

Comincio con un breve messaggio di Alessandro Grandini, che era uno dei rari produttori che mi segnalavano che dopo la rimodulazione delle royalty di Shutterstock, nonché del contemporaneo puntare di quella stessa agenzia sugli abbonamenti low cost, le vendite sono aumentate.

Mi scrive senza che i numeri più recenti abbiano cambiato le tendenze relativamente ai suoi guadagni. Se state ascoltando il podcast cliccate poi sul link alla pagina con il testo dell’episodio, perché potrete vedere il grafico che dimostra tale andamento. Se state guardando il video YouTube, ovviamente non serve perché state vedendo tutto in sovrimpressione.

Ti do un altro aggiornamento sull'andamento di Shutterstock. Probabilmente è l’ultimo, visto che ormai abbiamo visto come va, e da oggi sto caricando un po' di contenuti (foto di cimici asiatiche), dopo che avevo smesso da mesi di farlo.

L’ultimo mese è stato leggermente più scarso del precedente, ma superiore a quello precedente ancora e sempre meglio di quanto accadeva prima dei grossi cambiamenti che hanno fatto.

Opinione un po’ fuori dal coro, ma che è giusto pubblicare.

Tre euro guadagnati in due mesi

Poi arriva un altro messaggio di un ascoltatore, che io apprezzo particolarmente, sia l’ascoltatore che il messaggio, per la grande sincerità e umiltà.

Per un giovane, la fotografia può essere solo un hobby e solo chi trova la nicchia giusta riesce ad emergere.

Io, da pensionato, continuo e continuerò a produrre cose buone o schifezze, non ha importanza, ma lo stimolo che ho grazie al microstock è dato proprio dai 2,94 euro guadagnati in due mesi, che mi spingono sempre di più a produrre.

A tanti quei 2,94 euro guadagnati in due mesi faranno sorridere.

In realtà a me fa piangere, non che una persona nel tempo libero fotografi e inizi ad imparare come usare il digitale per fare business, ma sapere che la gente passa un’ora al giorno sui social network a vedere cosa ha fatto nel weekend gente che se si incontra per strada nemmeno si saluta, quando non anche notizie false, odio che va in tutte le direzioni e perdite di tempo varie che le menti più diaboliche del mondo sono talmente tanto brave ad imporvi che vi portano a credere che siate voi liberamente a scegliere di fare così.

Se avete Netflix, guardatevi “The Social Dilemma”. Se non ce l’avete, costa solo 10 euro per un mese, più o meno come un cocktail al bar. Se volete fare una gran cosa per la vostra vita disinstallate l’app di Facebook dal vostro smartphone. Ma fatelo subito e senza pensarci, altrimenti non ci riuscirete mai.

Shutterstock ha alzato il livello delle selezioni

Sempre in tema di notizie divulgate nell’episodio precedente, arriva un altro messaggio di Ruggero Piccoli che vi leggo volentieri e che parla molto di Shutterstock, ma suggerisce anche almeno un’altra agenzia da approfondire:

Relativamente al boicottaggio di Shutterstock: non serve fare a meno di caricare nuovo materiale, ci pensano già loro a scartare il 90% della roba nuova che arriva. 

Ho mandato una trentina di time-lapse fatti a Belgrado: Pond5 li ha approvati tutti, Adobe Stock ne ha scartati tre, Shutterstock ne ha approvati cinque o sei. 

O hanno automatizzato le selezioni usando un algoritmo fatto male o sono talmente gonfi di roba che hanno iniziato a selezionare pesantemente. A me non importa quello che fanno, tanto ci sono le altre agenzie.

Per quanto riguarda il seguito della storia dell’episodio precedente, relativamente alla parte dove parlavo delle vendite da 77 centesimi l’una, parrebbe che una volta tolti i due video che vendevo di più, che raffiguravano due MiG-29 bulgari, i clienti adesso stiano acquistando altri video dello stesso volo con gli stessi soggetti che ho lasciato su Shutterstock. 

Da tempo ho l'impressione che ogni agenzia abbia i suoi clienti e che siano diverse l’una dall'altra, per cui, usando Microstock Plus vale la pena caricare dappertutto. Certo, costa tempo creare un nuovo profilo e farsi approvare, ma è lavoro una tantum e poi la procedura di invio è molto rapida, a differenza di quando facevo la stessa cosa manualmente. 

Il problema è che mi trovo con molte vendite su agenzie differenti, ma sotto la soglia minima di pagamento, quindi devo aspettare per incassare. Su VideoHive, per esempio (che accetta il 5% di quello che gli mando), ho fermi 48 dollari e fino a che non supero i 50 non mi mandano niente. Comunque, vado avanti ad aggiungere nuove agenzie, perché preferisco rischiare e sperimentare. 

Relativamente a quello che ha commentato il tuo video su YouTube: di puntare sui video lo hai detto milioni di volte e che le foto le pagano 0,1$ l’hai ripetuto fino alla nausea. Resta il fatto che se hai delle foto con centinaia di vendite potenziali potrebbe essere lo stesso interessante caricarle. I soldati nordcoreani che ho fotografato a Mosca sono a 216 download e 76$ incassati. Peccato che la Corea del Nord non sia più al centro dell’informazione.

Grazie all’ottimo Ruggero per l’aggiornamento.

Trovo particolarmente interessante quanto dice a proposito di Microstock.Plus, che è, a mio avviso, uno di quegli strumenti della svolta, per può permettere di scalare il business, come spiego bene nel mio libro riferendomi al suo strumento gemello, ovvero Stocksubmitter

Come scalare il proprio business digitale

Il concetto della scalabilità è fondamentale per guadagnare facendo business online. È fondamentale anche investire, e nel caso dell’abbonamento a microstock.plus parliamo di anche solo dieci euro al mese, ma che tanti non riescono a spendere perché sono convinti che tutto quello che è sul web deve essere gratis.

Se tu chiedi a qualcuno:

preferisci spendere dieci euro e guadagnarne cento, o preferisci non spendere nulla e guadagnarne cinquanta?

Credetemi: la maggior parte delle persone preferisce il secondo scenario. E poi chiedetevi perché così tanta gente percepisce il Reddito di Cittadinanza.

500 dollari guadagnati valgono la pena?

Finisco, in inglese si dice last but not least, ringraziando Alessandro Mancuso, di cui avevo parlato nello scorso episodio, lasciando in sospeso alcune informazioni relativamente alla sua esperienza, e che lui molto gentilmente ha condiviso a partire da un commento apparso su Spreaker, ovvero la piattaforma dove pubblico il podcast e che poi lo distribuisce in giro per la rete:

Commento apparso su Spreaker

Aggiungo io, per quei pochi che non hanno ascoltato l’episodio precedente, Alessandro Mancuso è da circa otto mesi che produce contenuti, e fino ad ora ha incassato circa cinquecento dollari. Ci chiedevamo quanto tempo dedicasse a questo hobby per capire meglio se quei guadagni valessero la pena, e l’ottimo Alessandro, puntualmente, ci ha dato un dato su cui riflettere.

Bene cari amici, invito anche voi a condividere le informazioni utili, non solo ad ascoltarle, altrimenti il mondo non va avanti.

E con questo invito dichiaro concluso il novantasettesimo episodio di “vendere foto e video online” e io vi ricordo che, nella vita, l’importante non è divertirsi ma essere felici. Ciao

Ok, io ci ho messo un giorno di lavoro per produrre questo contenuto e tu ci impieghi 5 secondi per cliccare su uno dei tre tasti qui sotto, ma più che per questo, perché non condividi la pagina semplicemente per aiutare i tuoi amici appassionati di fotografia a guadagnare?