Oltre ai podcast faccio anche video. Ne ho creati 4 per insegnare a chi scopre il microstock come iniziare a vendere foto e video online: posso mandarteli?

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In questo episodio parlo de:

  • gli sviluppi del software che crea le schede tecniche con l'intelligenza artificiale,
  • Storyblocks che ha migliorato la sua collezione in abbonamento,
  • Shutterstock che ha lanciato Select, la sua collezione premium,
  • PayPal che impiega troppo tempo per far arrivare i soldi pagati dai microstock,
  • Cosa bisogna fare per tornare a creare contenuti dopo una lunga pausa produttiva,
  • le agenzie offline che non vendono più,
  • il programma di contenuti esclusivi di Pond5.

Everypixel DAM

Sto testando anch'io Everypixel DAM (guarda il sito) e ho un dialogo aperto con gli sviluppatori.

Apro una parentesi, sto parlando dello strumento di cui parlavo nello scorso episodio e che compila in automatico le schede tecniche delle foto e dei video sfruttando l'intelligenza artificiale che riconosce i soggetti ritratti.

Volevo parlartene, ma in futuro. Al momento è troppo acerbo e di fatto ancora inutile:

  1. fino ad un paio di settimane fa dall'Italia non ci si riusciva a connettere per un problema di proxy ora risolto.
  2. Risolto il bug col proxy, riuscivo a collegarmi ma non a creare progetti. Segnalato hanno risolto 4 o 5 giorni fa.
  3. Non si riusciva a connettere Pond5. Hanno risolto il bug stamattina e l'ho appena testato. Pare funzionare.
  4. Fino a due giorni fa non si riusciva a connettere Videoblocks per un bug ora risolto
  5. Su Pond5 non puoi ancora mandare le curator notes per indicare che un video è editoriale.
  6. Su shutterstock non puoi mandare il flag editoriale quindi li sottomette come commerciali.
  7. Su shutter non puoi inserire il numero del caso con l'approvazione a caricare video di roba militare al curatore, il che per me vuol dire che me li rigettano ed è l'agenzia in cui vendo di più.

Ho mandato la lista completa di must have agli sviluppatori. Vediamo se e quando sistemano, per il momento mi pare stiano lavorando sodo.

Questa era la mail di un ascoltatore, che come si capisce ha anche una certa esperienza di programmazione, oltre che di microstock.

Tanta carne al fuoco

Introduzione un po' più corta del solito, perché sono una miriade gli argomenti di questo episodio. Mi viene da dire che è l'episodio che più di ogni altro certifica i cambiamenti che sono avvenuti nella settimana in contemporanea con la messa in onda nella storia di questo podcast, che ridendo e scherzando ha oramai quasi due anni e mezzo.

Parleremo, per esempio, di:

  1. Shutterstock che ha lanciato in pompa magna la sua nuova collezione di video che vende a 349 euro,
  2. Pond5 che ha cambiato le percenutali di royalty che spettano a noi produttori,

ma prima di fare questo mi concentro sul messaggio che ho letto all'inizio, che è una notizia interna a questa comunità, non come quelle che riguardano Pond5 e Shutterstock, ma non per questo è meno importante.

Problema/soluzione

Il punto è questo, ragazzi. Ci sono ormai centinaia di migliaia di persone che caricano contenuti nei microstock. Non serve essere me, che dialogo con decine di questi, per capire che il problema più grande dei produttori di foto e video da vendere online è la creazione delle schede tecniche:

  • titoli,
  • parole chiave

che serve compilare per immettere nelle collezioni i propri contenuti. E' un problema perché è una perdita di tempo e a differenza della fotografia e della ripresa video che tutti noi praticheremo anche senza retribuzione, è pure fastidioso il tempo trascorso di fronte alla tastiera.

Detto ciò, la regola è che:

  1. se c'è un problema,
  2. qualcuno trova la soluzione per risolverlo,

da una parte si migliora il mondo e dall'altra si può mettere in piedi un'attività, anche detta business.

Perché Everypixel DAM cambierà il microstock

Questi sviluppatori di Everypixel DAM lo stanno facendo con uno strumento che, il nostro amico che mi ha scritto lo conferma indirettamente con la sua mail, è ancora acerbo, ma tempo qualche settimana o mese rappresenterà un cambio epocale per tutto il mondo del microstock.

Escludendo ancora di più tutti quelli che non avranno voglia di spendere 20 dollari al mese, perché per loro tutto quello che è su internet deve essere gratis. Così risparmieranno 20 dollari al mese e ne perderanno centinaia in mancati guadagni.

E sapete cosa vi dico?

Gli sta proprio bene che vada a finire così, a quell'Umanità lamentosa che pretende sempre qualcosa dagli altri e non dà mai niente.

Perché mai in Italia?

La mia domanda, ora, la pongo a voi che nella maggior parte dei casi siete persone intraprendenti.

Perché devono essere i Russi a farlo quello strumento e non gli Italiani?

Guarda caso, sono i Russi, sia con Stocksubmitter che, come spiego nel mio libro (guarda di cosa si tratta), è stata la chiave principale del cambiamento che è avvenuto negli ultimi anni nel mondo del microstock, sia con Everypixel DAM. C

i scommetto tutto quello che ho che cambierà tutto da qui a un anno al massimo.

Chi cavalcherà l'onda sarà messo nelle condizioni di moltiplicare i suoi guadagni con poco e gli altri rimarranno a piedi.

Creare uno strumento del genere non è una questione di:

  • tecnologia,
  • velocità della connessine,
  • tassazione

o di non so che altro. E' solo una questione di:

  1. intraprendenza,
  2. voglia di uscire dalla propria zona di confort.

La stessa che porta le persone a starsene sul divano a guardare le foto degli influencer su Instagram o a pensare che il proprio destino sia la conseguenza della volontà degli altri, e non della propria.

Comunque mi sono informato su Everypixel DAM e, ovviamente, non è facile arrivarci, vista dal punto di vista della programmazione.

Non bastano:

  1. un briefing davanti a una birra,
  2. due giorni di lavoro con lo smartphone acceso, interrotti dalle notifiche ogni 5 minuti,

ma ci si può arrivare anche da queste parti.

Questo è il parere dell'esperto che si chiama Ruggero Piccoli, e che guarda caso ci aveva già provato. Dico "guarda caso", perché se leggete la sua storia nel mio sito, capite che è uno che si rimbocca le maniche.

I pezzi del puzzle erano chiari:

  • storage su cloud,
  • tool di terze parti per trovare le keyword tramite AI senza doverseli rifare

e li avevo messi in fila.

Avevo anche iniziato a studiare in dettaglio quali potevano essere usati via API in modo da dover scrivere solo il "collante", ma per arrivare dove sono ora i russi di DAM secondo me serve:

  • un team di tre persone
  • che ci lavori full time per due tre mesi.

E lì mi sono fermato perché pur lavorando nel settore software non sono uno sviluppatore e da solo avrei impiegato secoli per arrivarci.

Ho anche tentato di coinvolgere un'azienda esperta in computer vision per creare qualcosa di automatico che rimuova gli uccelli dai time-lapse (sempre usando AI e simili) ma non siamo arrivati ad una conclusione. Anche qui bisognerebbe mettersi lì full time, almeno un paio di settimane e studiare cose funziona.

Comunque: sì sono cose fattibili da creare, specie DAM, però credo che per avere successo in quel genere di progetti serva un team fatto bene. Troppo complessi per un singolo.

Linguaggio un po' tecnico, se non l'avete capito andate a studiarvi i termini, perché sono l'ABC di questo secolo.

Il mondo tecnologico e globalizzato è fantastico

Credo però che i concetti siano chiari. Se siete all'ascolto, e avete voglia di fare, ragazzi buttatevi sui progetti web.

Legati al microstock, alla fotografia, al videomaking. Ce n'è per tutti i gusti se uno vuole vedere il mondo com'è oggi, che è molto diverso non solo da quello di vent'anni fa, ma anche da quello di due anni fa.

Io di progetti miei ne ho già tanti e non ho tanta voglia di sottrarre altre ore di sonno alla mia vita. Ma il mondo globalizzato vi permette di trovare un opportunità ogni giorno, se avete voglia di cercarvela.

Storyblocks migliora la sua collezione

Ok ragazzi, questa settimana c'è una notizia molto interessante che riguarda Pond5. A molti di voi sarà già arrivata, ma ne parliamo in fondo al podcast, perché come sta oramai diventando consuetudine, ora qualche notizia in breve.

La prima riguarda Storyblocks e credo che invece sia sfuggita ai più, visto che bisogna essere compratori di contenuti più che produttori per accorgersi di eventi del genere:

  • Storyblocks ha appena spostato 130 mila clip dal marketplace alla collezione in abbonamento.

Sembra una notizia abbastanza inutile, considerando che questo è un podcast che parla a

  • fotografi,
  • videomaker,

non a chi i contenuti li acquista. In realtà, essendo la nostra sorte molto legata al mercato, ci sono un sacco di considerazioni importanti da fare, che con il vostro permesso vi elenco ora.

Storyblocks va bene solo per lo stock footage

Innanzitutto, se mi seguite già lo sapete bene: Storyblocks vende bene solo video, non anche foto, per quanto preveda quest'ultime nel suo sito. Proprio per le scarse vendite, se siete fotografi, non vi consiglio di caricare lì.

Per quanto riguarda lo stock footage ha due collezioni:

  • All you can download, come nei ristoranti cinesi e il ché è tutto dire, che è una collezione per i produttori ad invito alla quale quindi noi produttori non possiamo partecipare a meno che non sia la stessa Storyblocks a contattarci e a farci un'ottima proposta economica.

Come dice la parola è una collezione in abbonamento dove chi si abbona, una volta pagato il prezzo che è:

  • 39 dollari al meseù
  • o 199 dollari l'anno,

può scaricare tutto quello che vuole in una collezione di più di un milione di clip.

Queste, tendenzialmente, almeno fino a questa novità, non erano un granché, ma adesso con l'innesto di queste nuove 130 mila clip, che prima erano nel Marketplace, da un primo sguardo non sembra male.

Fino a ieri la collezione più simile a prezzo economico era quella di Videvo che costa 15 dollari al mese con 20 mila video a disposizione. Io, lo confesso, l'ho un po' usata nel rifare il mio corso (guarda di cosa si tratta) e, se ci si accontenta perché il tuo contenuto come nel mio caso è importante che sia buono dal punto di vista divulgativo può essere sufficiente.

Il Marketplace

Ora siamo passati ad un altro livello con Storyblocks, che mantiene, oltre alla collezione in abbonamento, il Marketplace, che è quella parte dei contenuti in vendita alla quale possiamo partecipare noi, vendendo i nostri video a:

  • 79 dollari in Full HD,
  • 199 dollari in 4k.

A noi, in quel caso, rimane il 50%, mentre fino al 2018 addirittura ci davano il 100%.

Evidentemente alcuni dei produttori che partecipavano al Marketplace sono entrati in trattativa con Storyblocks e, spero per loro, abbiano ricevuto un bel po' di soldi per accettare di muovere i loro file nella collezione in abbonamento.

Sono notizie molto importanti per noi produttori, perché danno un po' il polso del mercato. Le collezioni gratuite come quella di:

  • Pexels,
  • Pixabay

stanno crescendo.

Le collezioni economiche pure stanno crescendo, abbiamo capito, quindi ragazzi sbrigatevi a diventare dei produttori seri, perché chissà cosa succederà domani.

Previsioni per il futuro

La mia previsione è che il mercato sarà diviso in due:

  1. Collezioni premium vendute a parecchi soldi,
  2. collezioni economiche in abbonamento, con la formula scarica quanto vuoi.

Shutterstock Select

Ve lo dico, e qui vengo ad un altra notizia importante, perché Shutterstock ha lanciato Select che è una collezione video dove gli spezzoni, o clip o, più specificamente, lo stock footage dei classici 10 secondi o poco più o poco meno vengono venduti a 349 euro o, credo, 399 dollari se abitate fuori dai Paesi Euro.

La notizia che non è da nessuna parte è che:

  • facendo una ricerca, fingendosi dei compratori,
  • su 50 file che vengono fuori ce ne sono 30 della collezione Select.

Quindi è stata lanciata in pompa magna da Shutterstock, a scapito di quelli che sono rimasti fuori.

I produttori che in questo momento partecipano sono stati tutti invitati, quindi non è per noi, e per essere invitati, oltre che bravi tecnicamente, bisogna produrre con la RED camera, che è una telecamera celebre tra gli addetti ai lavori e che già da diversi anni è diventata lo standard per le produzioni professionali e che costa a partire da 20 mila dollari.

Anche qui, novità come queste vi danno il polso di come si sta evolvendo il microstock.

Per adesso i produttori invitati da Shutterstock Select hanno quelle caratteristiche che vi ho appena detto. Shutterstock però ha già detto che in futuro la base dei contributor invitata a partecipare al programma verrà allargata, pensateci voi che state iniziando a credere che il microstock possa essere un bel business, magari da portare avanti parallelamente alla vostra attività di produttori video.

Giusto per ottimizzare i vostri tempi morti, come dipendenti che per il calo di lavoro non riuscite ad impegnare come dovreste.

Se avete investito 20 mila euro su una RED camera, se siete degli imprenditori sapete che dovete trovare un modo per usarla molto spesso, e in quest'epoca il modo migliore per farlo è lo stock footage.

La terza notizia è epocale e riguarda Pond5, che dopo più di 10 anni da quando è nata non pagherà più il 50% del prezzo di vendita a noi produttori, bensì il:

  • 40%
  • o il 60%,

a seconda che optiate o meno per l'esclusività, perché quello si sono inventati. Mi sembra di tornare al 2006, ma di questo ne parliamo dopo i vostri quesiti.

I limiti di PayPal

Ti contatto per testimoniare il mio disappunto nei riguardi di Paypal. Ho riscosso il pagamento dall'agenzia e a sua volta ho trasferito il denaro sulla mia carta di credito ricaricabile.

Paypal mette la mia transazione in sospeso per almeno 72 ore per dei controlli (nemmeno fossi un narcotrafficante, per la modica cifra di 180 euro)... Assurdo.

Ti è mai capitato? A questo punto sto pensando a delle alternative, hai qualche suggerimento?

C'è un altra sorpresa se usi Paypal di cui forse non ti sei accorto. Nel cambio euro-dollaro, fanno la cresta tenendosi il 2,5%, senza dichiararlo apertamente (leggi il post).

Credimi sono 10 anni che cerco un modo per aggirare il problema e non ci sono riuscito e credo anche definitivamente che non sia possibile.

Le alternative che ci sono, Skrill e Payoneer hanno gli stessi difetti e anche peggio, quindi è una battaglia persa.

Un lettore del sito mi ha segnalato che attraverso l'invio di un assegno postale, cosa che Pond5 rende possibile, riesce a risparmiare sulle commissioni del cambio, però devi aspettare che l'assegno ti arrivi per posta e devi andarlo a ritirare in banca, e non risparmi chissà che.

Anziché trasferire i soldi da Paypal alla tua ricaricabile ti consiglio di trasferirli sul conto corrente. Impiegano 1 o 2 giorni lavorativi per arrivare. Quando li hai nel conto, ovviamente, poi puoi pagare con il bancomat o con la carta di credito collegata.

Forse le 72 ore che hai atteso sono dovute al fatto che era la prima volta che trasferivi i soldi sulla ricaricabile.

Come riprendere a creare microstock

Circa un anno fa ho visto il tuo primo video sulla vendita online. Successivamente ho acquistato la versione base del tuo corso.

Poi da li mi sono perso... nel senso che l'idea mi piaceva molto ma il lavoro e altri impegni mi hanno allontanato da questo mondo.

Ora vorrei provare a lanciarmi nella vendita nel microstock. Consigli per riprendere?

Allora ragazzi, attenzione a non attribuirmi poteri paranormali quando mi chiedete qualcosa. Il guru del web qui avrebbe gioco facile e consiglierebbe all'amico di comprare il resto del corso, come se per diventare Schwarzenegger bastasse iscriversi in palestra.

Io spero di essere un po' meglio, quindi caro amico mi fai una domanda che ha ampi margini di risposta, perché:

  • non ti conosco;
  • per dirti qualcosa di serio dovrei prima sapere quanto tempo libero hai a disposizione, se il tuo scopo è guadagnare o se vuoi semplicemente trovare una "scusa" per coltivare la tua passione per la fotografia e per il videomaking.

E anche:

  • quali sono le tue capacità tecniche,
  • se hai voglia di imparare nuovi stili di ripresa,
  • se ti piacerebbe creare contenuti delle città perché ti piace viaggiare o se vuoi creare un altro tipo di contenuti.

Se mi dai qualche informazione in più provo a capire che consigli darti.

Ora, prima che mi arrivino milioni di mail dopo questa richiesta, ricordo a tutti che è un pezzo che non rispondo più a tutte le mail che mi arrivano, perché non sono Babbo Natale e se rispondessi a tutti non riuscirei a fare altro durante la mia giornata.

Quindi, contattatemi pure, ma cercate nel mio sito quasi sicuramente trovate quello che vi interessa.

Le agenzie tradizionali vendono ancora?

Bene ragazzi, prima di parlare di Pond5 vi segnalo un gran contenuto scritto che ho pubblicato nel sito (leggilo).

Dico grande perché non l'ho scritto da solo ma mi sono fatto aiutare da Federico Meneghetti, fotografo professionista, che lavora anche con le agenzie tradizionali.

Il tema è proprio questo:

nell'epoca del microstock vale ancora la pena lavorare con le agenzie tradizionali?

Giusto per anticiparvi i temi, la mia risposta è nettamente NO. La sua è un po' diversa.

Vi spiego, brevemente perché lo dico.

Prima di parlare di qualcosa, specie quando non è proprio il mio tema, mi informa visto che il mio sito non è un gruppo Facebook pieno di medici con la terza media. Sono andato nel sito di una delle poche agenzie tradizionali che è rimasta in vita per capire quanto credessero in internet.

Ho trovato una cosa che sembrava uscita da Windows Millennium.

Il pensiero successivo è stato quello che l'Amministratore Delegato, o più probabilmente il figlio del fondatore che pensa più agli aperitivi e al sushi, pensasse che internet fosse una moda passeggera.

Di conseguenza il mio parere è che, commercialmente parlando:

le agenzie tradizionali sono già morte, commercialmente parlando.

L'esclusività che Pond5 chiede

Pond5 dà due possibilità a noi contributor:

  1. Diventa esclusivo e prendi non più il 50% del prezzo a cui vendiamo i tuoi video, che in quell'agenzia è un prezzo stabilito da noi, ma il 60%
  2. O vendi dove vuoi e prendi il 40%.

Questa è la notizia in breve, le notizie accessorie sono che:

  1. i contenuti degli artisti esclusivi non verranno privilegiati nell'ordinamento dei contenuti mostrati a i clienti.
  2. a specifica domanda di un amico produttore e ascoltatore del podcast che chiedeva a quelli di Pond5 se l'esclusività è da intendersi per tutta la collezione o può essere attribuita a dei singoli video gli amici di Pond5 non hanno volutamente risposto in maniera diretta
  3. rimane invariata la facoltà data al produttore di impostare il prezzo di vendita e sostanzialmente tutto il resto, compresi i programmi accessori di redistribuzione e così via, che spiego bene nel mio corso e che voi produttori un po' distratti probabilmente non sapete che sono.

Partiamo dai messaggi degli ascoltatori che copiosi sono giunti alla mia casella di posta elettronica:

Aspettando tue info in merito, ho pensato un po' alla proposta di pond5.

Secondo me doveva improntare la scelta dell'esclusività mettendo in evidenza che è l'azienda leader nei video. Il fatto che ha messo un video promozionale dove i contributor contestano di voler esser pagati per il proprio lavoro e non sottopagati mi ricorda tanto molte persone di Facebook che non si ricordano di essere in un mercato aperto e che bisogna pensare alla concorrenza.

Tra l'altro non mi pare che nelle altre agenzie il 4k venga regalato.

Istock insegna: caricare solo su una piattaforma per poi rischiare un domani un tracollo delle tue vendite a causa della crisi non mi pare una ottima soluzione.

Con l'esclusività hai una pubblicità maggiore, se però hai un portfolio di nicchia forse non conviene.

Chi non riesce a caricare su più piattaforme per problemi di velocità può accettare... Secondo me diventerà una seconda Fotolia, dove chi era esclusivo molte volte era un contributor che non aveva il tempo di caricare su altre piattaforme.

Questo ottimo ascoltatore probabilmente ha letto il mio libro, vista la citazione che ha fatto sul libero mercato.

Come agenzie che sottopagano probabilmente quelli di Pond5 si riferiscono a:

  • Storyblocks,
  • Videvo.

Tutto sommato il commento è equilibrato. Quello che sto per legggere invece è un po' più sull'arrabbiato.

Visto la "bella" notizia ? Quelli di Pond5 hanno la faccia come il... sedere!

Già vendevano sempre meno, ora abbassano al 40%, e voglio vedere che è quel.. quello scemotto che gli carica tutto esclusivo per avere il 60%.

Ormai c'è la corsa al ribasso.

Attendiamo quindi anche Shutterstock che si svegli con una mail bomba come questa.

Non vado oltre nei vostri commenti, anche se c'è stato un bombardamento di messaggi che mi sono arrivati.

Sostanzialmente il mio discorso è questo: oggi con i csv, in un minuto puoi compilare le schede tecniche di Storyblocks prendendo titoli e descrizioni da Pond5, e in 2 minuti lo fai per trasferirle a Shutterstock.

L'esclusività di Pond5 ti permette di guadagnare il 50% in più. I guadagni di Storyblocks e Shutterstock insieme non saranno mai solo il 50% di quelli di Pond5, ma saranno sicuramente di più.

Già questo è sufficiente per capire che l'esclusività non conviene.

Senza considerare il discorso che fa l'ascoltatore sul fatto che un domani Pond5, come è successo ad Istockphoto, può crollare, e a quel punto bisogna ricominciare a caricare da un'altra parte.

Anche se l'esclusività va bene oggi, il microstock è in continua evoluzione. Shutterstock, l'ho detto prima, ha appena lanciato la collezione Select, che vende video 4k a 349 euro, in quel caso stra-favoriti dal loro motore di ricerca. Tutte iniziative che possono sorgere anche un domani e che con l'esclusività di Pond5 si è obbligati a non considerare a priori.

In altre parole, non è la solita esclusività delle vecchie agenzie quella che ha appena lanciato Pond5, perché:

  1. si tratta di un microstock che vende bene
  2. dà dei vantaggi economici interessanti.

Quindi il dubbio nei produttori lo instaura, ma da parte mia non aderirò. E consiglio a tutti di fare così.

Bene ragazzi, il 70esimo episodio di vendere foto e video online termina qui e io vi ricordo che nella vita l'importante è divertirsi ma essere felici.

In questo episodio ho parlato de:

  • gli sviluppi del software che crea le schede tecniche con l'intelligenza artificiale,
  • Storyblocks che ha migliorato la sua collezione in abbonamento,
  • Shutterstock che ha lanciato Select, la sua collezione premium,
  • PayPal che impiega troppo tempo per far arrivare i soldi pagati dai microstock,
  • Cosa bisogna fare per tornare a creare contenuti dopo una lunga pausa produttiva,
  • le agenzie offline che non vendono più,
  • il programma di contenuti esclusivi di Pond5.