Guarda la versione video degli episodi del podcast nel mio canale Youtube.

In questo episodio parlo di:

  • un produttore che è passato al livello 2 delle royalty di Shutterstock,
  • perché tutti vogliono essere i nuovi Cartier Bresson,
  • i produttori che sostengono che il microstock è morto,
  • Google che ha dichiarato di non sfavorire i siti che usano immagini stock,
  • furti di stock footage e immagini stock su Fiverr,
  • quanto può guadagnare un principiante che inizia a vendere le sue foto online,
  • Pond5 e la sua proposta di video gratuiti,
  • vendite di video da meno di un dollaro su Shutterstock,
  • un'associazione di contributor contro le ingiustizie dei microstock,
  • la politica restrittiva di Shutterstock in tema di licenze

L’ottimo Alessandro Mancuso, produttore da qualche mese, ci aggiorna con una novità per quanto riguarda la sua carriera.

Stiamo raccontando la sua storia, lo ricordo a tutti, perché così si può avere l’idea di quanto si guadagni se si inizia a produrre oggi, considerato che Alessandro, come il 99% dei produttori di stock images e stock footage, fa un altro lavoro nella vita, quindi il tempo che può dedicare alla produzione è poco, anche considerando che è un giovane papà.

Poco fa mi sono concesso un gelato fuori con la famiglia e proprio mentre eravamo lì mi arriva un’email da parte di Shutterstock: sono salito al secondo livello sui video.

Resoconto di vendita di Shutterstock

Quindi sono andato a controllare la mia area utente ed effettivamente oggi hanno venduto il mio decimo video. Ieri ne avevano venduto un’altro, caricato due settimane fa, girato con Filmic pro per iPhone X, perchè volevo fare un leggero slow motion in 4k a 60p e né la Canon Eos 5d mk4 né la Canon Eos R me lo permettono.

La clip ritrae semplicemente il mio cane che beve dalla ciotola, rallentato al 50%.

Resoconto di vendita di Shutterstock

Quella venduta stasera, invece. è un semplice video in real time delle mie mani che digitano sul portatile.

Ho venduto a Cleveland, grazie a Shutterstock, anche una delle prime animazioni caricate circa due settimane fa e create con Adobe After Effects, di cui avevi parlato in uno degli episodi precedenti.

Resoconto di vendita di Shutterstock

La cosa sembra funzionare.

La mia sfortuna è che l’hanno presa con abbonamento quindi ho incassato solo poco più di 3 dollari, ma va bene così.

Sto studiando il 3d. È dura seguire anche questo aspetto della produzione video, ma tu sai meglio di me quanto sia importante diversificare.

Con questi video le vendite di stock footage in questi 7 mesi salgono a 16 in totale tra:

  • Shutterstock,
  • Adobe Stock,
  • Pond5.

Sono sicuro che se non avessi iniziato a mettere in pratica i tuoi insegnamenti non ci sarei mai riuscito, finendo per mollare dopo poco.

Mi rimetto a descrivere le clip prodotte in questi giorni, mentre tutti qui dormono.

Avete capito che siamo riusciti a parlare di Shutterstock anche questa settimana, ma, tranquilli, il resto del podcast è incentrato su altri argomenti. In realtà solo si sfiora il capitolo Shutterstock nel messaggio che l’ottimo Alessandro ci ha mandato, o meglio se ne parla, ma non lo si fa per lamentarsi e boicottare.

Noto non senza gioia che mentre gli scioperanti, anziché produrre o dormire, sono nei forum a caricarsi di:

  • odio
  • false aspettative,

quelli che tirano avanti la carretta e ottengono risultati sono invece davanti al computer a produrre, a cercare nuove opportunità di lavoro, a guardarsi qualche tutorial per fare meglio quello che adesso fanno male.

E tutto questo, credetemi, non è un caso.

Il mio canale YouTube

Dunque ragazzi, sto pubblicando un sacco di video sul mio canale YouTube, che vi invito a vedere.

Se mi ascoltate, sapete che ho un passato da montatore professionista. In più sono convinto che chi sta avendo successo con i video sul web non sia bravissimo a dirigerli e montarli, sappiatelo voi che fate i fotografi e i registi professionalmente e siete disperati per il calo del lavoro tradizionale, quindi mi sono messo in testa di mettere online un po’ di contenuti creati (senz’altro in velocità) ma con certi standard stilistici.

Uno degli ultimi filmati si intitola “Se non guadagni è solo colpa tua” e, riassumendo gli argomenti con frasi che non dico nel video ma che spiegano bene il concetto di fondo, parla del fatto che viviamo in un'epoca in cui si è instaurato nella gente l'equivoco che tutti possono fare il lavoro che vogliono.

Quindi è un mondo di:

  • fotografi,
  • registi,
  • cantanti,

in cui, se poi le persone non riescono ad ottenere risultati, la colpa non è della propria incapacità, ma di qualche cospiratore che trama occultamente. 

Un mondo di Cartier Bresson

Dopo aver visto il video, mi scrive Marco Tiberio, fotografo dalla splendida Trieste, che dice:

In un mondo egoista come questo, tutti credono di essere il Cartier Bresson di turno. Spendono migliaia di euro per attrezzature. Scattano robaccia, pensano pure di venderla a peso d’oro. E pure se la prendono se la gente non compra la loro morchia.

Grazie Marco.

A questo punto sarebbe interessante mettere in piedi una discussione sull’argomento, perché è uno degli argomenti sui quali dovremmo tutti riflettere. Quindi fatemi sapere come la pensate anche voi.

Il microstock è morto (un'altra volta)

E a proposito di video YouTube, giusto per citare anche persone che non mi sopportano, vi leggo un commento apparso sotto ad uno dei miei video:

Il Microstock e lo Stock Footage sono validi solo per agenzie strutturate che producono foto e clip in quantità industriale e che hanno la possibilità di dedicare risorse e tempo allo studio di tendenze e algoritmi. 

Per i piccoli professionisti diventa una frustrante schiavitù come giocare al casinò (vince sempre il banco); è la morte della professionalità e della qualità. 

Dedicarsi con:

  • fiducia
  • energie

a questo ha un rischio in perdite di tempo e delusioni molto più alto rispetto a dedicarsi con passione ad una propria idea che può portare ad un buon profilo economico e soddisfazioni impagabili.

Dopo anni di lavoro, portare a casa uno stipendio decente con questi metodi e soprattutto mantenerlo a vita è impossibile. 

Non perdete tempo ad ascoltare queste storie palesemente inventate e cercate di crescere a livello professionale e imprenditoriale. Girare a zonzo, scattare foto e clip video di qualità discutibile non porta a nulla e soprattutto nessuno vi insegna come si fa.

Grazie all’amico che non è riuscito a ottenere buoni risultati e quindi trova sollievo nel suo tentativo di impedire agli altri di fare bene.

Mi spiace degli errori madornali che fa nell’interpretare questo business, a partire dal fatto che ritiene le agenzie favorite rispetto ai freelancer, cosa sbagliatissima, visto che i guadagni non sono le royalty che le agenzie ci pagano, ma:

  • le royalty - i costi,

che in un mondo come quello moderno, diversissimo rispetto a quello di 10 anni, quando il business è digitale come lo è il microstock, i secondi (i costi) non sono proporzionalmente più alti tra i piccoli produttori.

Discorso complesso, che la frustrazione che l’amico dimostra mi fa capire che non è il caso di approfondire in questa sede.

Di fondo c’è il problema di cui parlavo prima:

se vai a giocare a calcio al campetto e perdi tutte le partite, non è perché il calcio è una storia palesemente inventata, come dice l’amico relativamente alle storie che cito nei miei video e in questo podcast, è semplicemente una questione legata al fatto che:

  • non sei capace,
  • non hai avuto voglia di studiare come fare,

visto che vendere foto e video online è molto diverso dal fare il fotografo professionista in altri settori.

Ma questo è un discorso troppo complesso per chi ha una vita così piccola da arrivare a trovare stimoli nell’impegnarsi perché gli altri abbiano una brutta vita, anziché impegnarsi per migliorare la propria.

Mi raccomando ragazzi, se volete dire qualcosa, è tanto facile scrivere un commento sotto a un video o, molto peggio, in un social network:

  • mettere in piedi il vostro podcast,
  • fate filmati per YouTube,
  • lanciate il vostro blog.

Magari fate queste cose anche per insultarmi se, come per l’amico di cui ho appena parlato, avete la sciagurata idea di ritenermi così importante da farmi meritare i vostri pensieri, ma non cadete nell’equivoco che con questi scambi di opinione possiano farvi vivere meglio o, tanto più, salvare le vite degli altri.

Google non sfavorisce i siti che usano immagini stock

Notizia che ai più è sfuggita, ma che per importanza sorpassa di gran lunga altre notizie che tengono ancora banco, e che spero di non dover nominare perché hanno un po’ stancato. Il fatto che novità come queste passino inosservate, e che invece altre siano l’oggetto di migliaia di post sui forum la dice lunga sul dilettantismo del 99% di chi produce foto e video da vendere online. Quest'ultima cosa (il dilettantismo diffuso) è un’ottima notizia, anche se non sembra, perché dimostra che avete degli ottimi spazi di miglioramento.

Google, lo ricordo quarta azienda più capitalizzata al mondo dopo:

  • Microsoft,
  • Apple
  • Amazon,

e dal cui algoritmo dipendono le sorti del mondo molto più delle decisioni del Presidente Americano, ha dichiarato che l’utilizzo di immagini stock non influenza l’indicizzazione.

La notizia è bomba, perché tradotto significa che un qualsiasi webmaster, in italiano creatore di siti internet, quando deve inserire un’immagine in una pagina che sta creando, che lui ne compri una da un sito di stock o che la crei appositamente, non cambia nulla negli elenchi che Google mostra a chi fa le ricerche.

Fino a ieri c’era chi pensava che se la foto veniva creata, quindi richiedeva uno sforzo produttivo decisamente maggiore di acquistarla nei microstock, la pagina, e il sito in generale, venivano mostrati più in alto, premiando l’originalità.

Quindi, dopo questa dichiarazione di Google, non ha più senso per un webmaster ingaggiare un fotografo per creare le foto apposta, o quando meno ce l’ha in una quantità limitatissima di situazioni.

Un sito che mostra immagini di Roma

Facciamo un esempio concreto. Decidete di creare un sito che mostra le bellezze dell’Italia. State creando la pagina di Roma dove spiegate in 4000 parole, che lo ricordo è più o meno la lunghezza dell’episodio di questo podcast, i luoghi più belli della città.

Piazza del Campidoglio, Roma

Nell’inserire le 20 foto che li mostrano:

  1. potete creare o far creare delle immagini uniche, che non esistono altrove nel web, impiegando una giornata e passa tra scattare e post produrre,
  2. potete in 5 minuti andare su Shutterstock e comprare un abbonamento da 20 foto a qualche decina di euro per scaricare delle immagini perfette della città, ma che sono state già utilizzate centinaia di volte, come Google è perfettamente in grado di capire che è successo.

Non ci vuole un genio per capire che la seconda ipotesi è decisamente più economica, visto che il tempo costa, almeno se, come spero, non siete scappati di casa che buttano le loro giornate sui social network.

Considerato che Google non vi porta più traffico se invece fate le cose originalmente, ci sono sempre meno motivi per non acquistare dai microstock.

Ricordo a tutti che i webmaster sono i clienti principali delle agenzie quindi, se amate la produzione di immagini stock, questa è una gran notizia.

Se invece siete combattuti tra essere produttori di microstock ed essere fotografi tradizionali che basano il loro business sulle foto personalizzate da vendere alle aziende, la notizia è brutta quanto per i fotografi matrimonialisti quella della nascita e dell’avvento dei cuGGini con due G che fanno le foto a 50 euro a cerimonia.

Il sito di un'azienda metalmeccanica

Vado di un altro esempio: se il vostro cliente è un’azienda che fa produzioni meccaniche, è chiaro che nella prima pagina sarebbe narrativamente corretto far vedere quanto meno un’immagine specifica della fabbrica e del titolare, ma nelle pagine interne, quando il sito spiega le fasi della lavorazione, mettere delle immagini stock non influenza l’indicizzazione di Google, che è fondamentale per trovare clienti. 

Non fraintendetemi, l’utilizzo di immagini reali e originali influenza senz’altro la narrazione dell’azienda del vostro cliente, che è fondamentale per vendere, ma in questa notizia ho visto il quadro in maniera più ampia legata alla media delle foto che vengono usate nei siti.

Furti di video e foto da Fiverr

Ed ora voltiamo pagina, con una segnalazione di un ascoltatore:

Personalmente sono molto inferocito anche io con le politiche di Shutterstock, ma aspetto fine mese per farti sapere i risultati e condividere la mia opinione con la tua comunità.

Ti segnalo però qualcosa di grave che sta succedendo su Fiverr (visita il sito) e che sto condividendo in tutti i forum, al fine di non essere l'unico a segnalare la rivendita abusiva di foto e video da tutti gli abbonamenti.

Purtroppo la cosa sta peggiorando, grazie all'abbonamento illimitato di Storyblocks. Se prima li vendevano a qualche dollaro l'uno, adesso li rivendono per pochi spiccioli o condividono il proprio abbonamento. E sono diventati parecchi, mentre prima erano casi isolati.

Fiverr controlla gli annunci ed ogni tanto li cancella, specialmente se noi li segnaliamo, ma rispuntano come funghi, quindi per favore condividi questa lotta con chi ha qualche minuto di tempo per controllare ogni tanto Fiverr ed inviare una email di segnalazione alle agenzie e a Fiverr stesso.

Per trovare questi annunci basta cercare parole come "stock footage",  "stock image", "videoblocks", "storyblocks". Ormai dicono  liberamente che ti stanno rivendendo i contenuti di quell'agenzia dal loro abbonamento.

Per favore condividilo nel tuo podcast, sperando che altri tengano monitorata la situazione e la segnalino.

Per quanto riguarda Storyblocks (scopri di più sull'agenzia), io come ho già dichiarato ho comprato l'abbonamento illimitato per lo scarico di footage e confermo che è veramente una follia per la quantità e qualità di contenuti che si trova avere quel prezzo.

Sapendo montare, vi certifico che potrei produrre documentari da mattina a sera, con un livello altissimo livello di qualità dei video, con quello che c'è, pagando solo 199 dollari l'anno. Continuo a pensare che è da pazzi mettere lì i propri contenuti se siete dei produttori, ma regolatevi voi, visto che è tutto legale e siamo in un libero mercato in un libero mondo.

La storia di Fiverr è risaputa purtroppo, conto su di voi amici per segnalare le inserzioni illegali alla piattaforma che, se posso permettermi, a mio avviso fa finta di non vedere quello che succede, e di questo me ne dispiaccio perché si tratta di un servizio ottimo per chi fa business online.

Quanto si guadagna vendendo foto online?

Sono cosciente che non potrò mai arrivare al tuo livello di guadagno con l'attuale saturazione di mercato, ma a me basterebbe molto meno, certo almeno 500 € mensili, altrimenti non varrebbe la pena impegnarsi. 

Ho anche migliaia di foto naturalistiche anche di buon livello, pensi che dovrei inserirle o sarebbe un inutile perdita di tempo?

Cosa ne pensi di Alamy di cui sono contributor e di EyeEm? 

Vado veramente male a dirtelo se puoi raggiungere 500 euro al mese, perché dipende:

  • dalla qualità
  • dall'impegno

che metti in campo, che io non posso conoscere.

Potenzialmente li puoi raggiungere, ma di fatto succede che il 90% dei produttori si ferma a cifre 10 volte più basse, primo perché non capisce la differenza tra produrre stock footage e produrre altri tipi di video. Di conseguenza:

  • non guadagna,
  • si stufa,
  • molla. 

Secondo perché il tempo che serve per arrivare 500 euro al mese, anche a quelli che capiscono come funziona il mercato, è difficilmente inferiore all'anno. Ne sono una testimonianza le tante storie di produttori che racconto in questo podcast.

Per quanto riguarda

  • Alamy
  • EyeEm,

come dico nel mio corso, ti conviene valutarle solo se usi stocksubmitter.com, altrimenti per i guadagni che danno sono tempo perso. Lo stesso vale per le foto naturalistiche, anzi, in quel caso forse nemmeno con stocksubmitter ti conviene, perché il soggetto non è di quelli che hanno più mercato.

Ti conviene mettere le persone con sullo sfondo la natura, per sperare di guadagnare di più.

La promozione di video gratuiti di Pond5

Avevo alcuni filmati in abbondanza su alcuni temi.

Così li ho inviati a POND5 segnadoli come "MAKE THIS ITEM AVAILABLE FOR FREE CLIP PROMOTIONS".

Pensavo in questo modo di renderli gratuiti, invece mi hanno ringraziato e li hanno messi ad un prezzo più alto con questo commento " "Thanks for your upload! I set price to $80, I think this will improve your profit. You can change that any time to any level."

Tu mi sai dire come funziona e che utilità ha questa "Clip Promotion"?

Io ti sconsiglio di mettere i video nelle promozioni gratuite. 

L'ho fatto anch'io tanti anni fa e mi ha portato solo danni.

Il fatto che tu su Pond5 aderisca al programma "MAKE THIS ITEM..." non implica però che tu non possa dare un prezzo al tuo contenuto, perché quelle promozioni sono attive solo per qualche giorno, quindi il resto del tempo la tua clip viene venduta normalmente.

Per quanto riguarda i prezzi, più che accettare di farli mettere a Pond5, io ti cosiglio di partire da:

  • 39 dollari per il real time,
  • 49 per il time-lapse

e di salire di 10 ad ogni vendita. 

A dire il vero dipende un po' dal contenuto, ma quella potrebbe essere un'ottimo punto di partenza.

Quanto ci vuole per iniziare a guadagnare?

Nei tuoi interventi mi dici che per fare le prime vendite con il footage ci vogliono alcuni mesi.

Mi piacerebbe avere un numero di riferimento per capire se le mie vendite sono in media corrette rispetto ad un "contributor" di riferimento come potresti essere tu.

In pratica è possibile stimare quanti giorni, in media, una clip deve rimanere pubblicata negli archivi delle agenzie per produrre una vendita?

Esempio: se sapessi il numero medio di clip caricate per anno... diciamo negli ultimi 5 anni e il numero di clip vendute nell'ultimo anno si potrebbe avere un indicatore approssimativo.

Quelli dell’algoritmo che calcola qualsiasi cosa mi viene da premettere prima di dare una risposta.

C'è un produttore che ho intervistato nel sito che si chiama Alex Di Martino e  ha guadagnato:

https://stockfootage.it/alex-di-martino-230-dollari-incassati-la-prima-settimana-di-microstock/

230 dollari nella sua prima settimana. 

Quelli sono numeri inarrivabili per altri, anche per me se cominciassi oggi. 

Io ho iniziato nel 2006, e fare un paragone con il mercato attuale è sbagliato, perché è cambiato tutto.

L'analisi che mi chiedi tu caro amico, non può basarsi solo sulla quantità di clip caricate, perché ovviamente dipende molto anche dalla qualità, e soprattutto da quanto il mercato cerca i soggetti ritratti dai contenuti che hai prodotto. 

Ogni tanto qualcuno mi scrive se conviene pubblicare foto naturalistiche, come l'amico di cui ho citato la domanda poco fa, quindi se io non lo sconsigliassi fortemente di farlo, questo produttore potrebbe anche caricare 1000 file al mese, ma non venderebbero nulla che sia degno di nota. 

Se hai un altro lavoro come immagino e spero, ti consiglio di caricare contenuti con i tuoi tempi per i primi 6 mesi, e solo dopo 6 mesi analizzare i numeri:

  • quantità di clip caricate,
  • numero di download,
  • guadagni.

Potresti inizialmente provare anche ad utilizzare Stocksubmitter che è un servizio, gratuito fino a 33 contenuti al mese, che ti permette di vendere in 35 agenzie descrivendo i contenuti una volta sola. 

Come sai, io sono quasi sicuro che oltre le 3 agenzie citate nel corso:

  • Shutterstock,
  • Pond5
  • Adobe Stock

non venderai nulla, ma essendo gratuito nella versione base, potresti anche provarlo per vedere se, con il genere di soggetti che più ami produrre, arrivano delle vendite inaspettate da certe agenzie, così che tu possa un domani provare a caricare anche lì, e insistere sui soggetti più redditizi.

Vendite di video a meno di un dollaro su Shutterstock

Per concludere, leggo qualche mail. La prima la scrive Claudio Testa:

Ciao Daniele,

seguo sempre il tuo podcast con molto interesse e anche io, ultimamente sono rimasto estremamente perplesso sulla modifica delle royalty di Shutterstock, ma col passare del tempo la mia valutazione sta assumendo dei connotati positivi.

Ho notato infatti che se da un lato c’è stato un taglio drastico dei compensi, dall’altro le vendite, sia di foto che di filmati, sono almeno triplicate (per carità, potrebbe essere solamente un caso). 

Il mese scorso: un giorno sono stati scaricati 12 miei video di cui:

  • 10 a 0,50 $
  • 2 a 0,26$

Una cifra davvero bassissima. L’unica consolazione in quel caso è stata di passare subito al Livello 2.

Inoltre, mentre prima i download effettuati in abbonamento avevano una quota fissa, ora dipendono dall’abbonamento del cliente (in parole povere il 90% frutta 0.10$, ma altri ben di più, anche rispetto alle precedenti tariffe, come puoi vedere dallo screenshot che ti invio.

Resoconto di vendita di Shutterstock

Cosa ne pensi?

Grazie Claudio della condivisione.

Premetto che il minimo a cui ho venduto lo stock footage su Shutterstock in vita mia, con migliaia di vendite alle spalle, è stato 3 dollari, ed è capitato pochissime volte, quindi quella vendita da meno di un dollaro è qualcosa di statisticamente molto raro.

Il cambiamento di Shutterstock ha colpito tanti, lo dimostra il fatto che a più di un mese di distanza ne stiamo ancora parlando. Poi c'è chi come me si è dimenticato subito di quello che hanno deciso, perché preso da mille cose, e chi ci sta ancora male e spera che lo sciopero dia qualche risultato.

Il campione statistico che io ho è ancora troppo limitato, caro Claudio, per darti dei riscontri seri su:

  • quantità di vendite,
  • royalty riconosciute.

Personalmente non ho visto grosse conseguenze, passando dal 30 al 25%. Le vendite di video che prima mi pagavano 23.70 dollari adesso me le pagano 19 dollari e qualcosa.

Negli anni, avendo diversificato la produzione su diverse agenzie e sul mio sito personale ne risento davvero poco per le poche decine di dollari al mese in meno che derivano da quanto stabilito da Shutterstock.

Già la decisione di qualche mese fa di espandere gli abbonamenti aveva influito pochissimo, perché ho tutt'ora poche vendite di video per le quali mi riconoscono i 3 dollari che danno quando vendono footage con una sottoscrizione low cost.

Gli abbonamenti di Shutterstock

Come sai, Shutterstock ha diversi tipi di abbonamento.

Storicamente ha sempre avuto quelli corporate, dedicate ad Aziende che comprano quantità enormi di contenuti e che vengono venduti su preventivo, con prezzi diversi non solo in base alla quantità di foto e video scaricabili, ma anche in base al Paese dove ha la sede l'Azienda che lo acquista, quindi c'è sempre stata la vendita in abbonamento che si discosta dalla cifra classica che viene riconosciuta ai produttori.

Per quanto riguarda la quantità altri fotografi mi hanno segnalato che, proprio grazie al diffondersi degli abbonamenti, il numero delle vendite è aumentato, anche se non a livello di quello che ti è successo, perché il fatto che tu abbia triplicato è senz'altro anomalo, e per questo dovresti essere davvero contento.

Un resoconto sul primo mese di nuove royalty di Shutterstock

Voltiamo, parzialmente, pagina, con un altro messaggio, questa volta di Alessandro Grandini, allievo del mio corso, con un feedback sullo stesso argomento:

Giusto un resoconto su Shutterstock per capire cosa succede da quando sono cambiate le percentuali dei compensi.

In tutto il mese di giugno non ho caricato nessun contenuto sui siti di microstock e a giugno su Shutterstock ho totalizzato un +1,2% rispetto al mese di maggio, nonostante abbia un giorno in meno (e addirittura un +26% su Adobe Stock).

Tirando le somme, con i nuovi livelli che hanno introdotto a me non è cambiato esattamente nulla.

Grazie Alessandro della condivisione.

Sull'argomento Shutterstock non sei il primo che mi segnala che le cose, nonostante tutto, siano rimaste stabili. E' anche vero che, al contrario, tanti hanno colto la palla al balzo per dedurre, constatando invece dei cali, che il microstock è finito.

La verità è che le vendite, come ben sai, visto che anche tu è un po' che produci, sono schizofreniche, quindi di mese in mese calano e aumentano fisiologicamente e senza logica, al di là di quello che ha deciso Shutterstock.

Bisognerebbe fare un'analisi su più mesi per capire l'impatto effettivo, ma sono sicuro che tu sia impegnato di più sulla produzione e su cose serie che sulle proiezioni di vendita (è una piccola polemica che faccio con mail di altro tono che invece altri mi hanno spedito).

La mia opinione sull'argomento, visto che immagino che ascolti il podcast, ben la sai, ovvero che non bisogna mai farsi rovinare le giornate da decisioni che non possiamo controllare.

Faccio solo notare che quello che dici, non ci crederai, ai più non piacerà, perché in quest’epoca di invidia, un motivo di giovamento per quelli a cui le cose vanno male è sapere che agli altri non va meglio.

E’ un fenomeno antico questo, da qui il proverbio:

mal comune mezzo gaudio,

ma da quando il web governa il mondo la negatività si è moltiplicata, visto che la democratizzazione dei pensieri ha le sue controindicazioni.

Poi mi scrive Alberto, un altro allievo del mio corso, questa volta della prima ora, quindi anche contributor storico di contenuti, sia fotografie che video.

L'alleanza dei contributor contro le ingiustizie

Non sono d’accordo con tutto quello che dirà, ma cito volentieri il suo messaggio.

Vorrei condividere con i tuoi ascoltatori le mie impressioni e i risultati delle nuove commissioni di Shutterstock .

Ho online più di 20.000 contenuti divisi quasi equamente fra foto e video e fino ad oggi non potevo lamentarmi di SS anche se il fatto che copra almeno il 60% dei guadagni di ogni contributor un po' mi preoccupava...

Così che hanno avuto la brillante idea di capitalizzare e tagliare drasticamente su tutta la linea e anche chi è al quinto livello come me si è visto una perdita di almeno il 30%, non oso pensare i livelli più bassi, ma leggendo il loro forum, si leggono commenti di perdite tra il 50% e l'80%, sia su foto che su video...

Qualcuno, come il tuo ascoltatore Daniele Gay è ottimista, sperando che la cosa faccia piazza pulita di contributori della domenica, ma visto che i contenuti di SS non sono calati se non dell'1% e la gente ne continua a caricare quasi 1 milione a settimana, pare che non ci sarà neppure questo effetto positivo.

Nel frattempo SS sta cominciando a vendere tanti video a 50 centesimi di dollaro con qualche nuova offerta, e a giudicare da quante lamentele si leggono, diventerà presto un nuovo standard di vendita.

Ti giro un paio di articoli sulle nuove partnership che hanno fatto per marketing su email e Facebook e che genereranno vendite di video a 80 centesimi, un fenomeno che si sta verificando spesso con grandi lamentele. 

https://www.shutterstock.com/blog/shutterstock-wordstream-partnership-facebook-video?fbclid=IwAR0_cFKna5yGRUG2DUZbTz-Fbe9jWT94qNxp8p0pxM3gUcXAyOmnhzhQh1w

https://eprnews.com/playable-integrates-shutterstock-api-to-make-stock-video-library-available-to-20b-email-marketing-industry-444217/?fbclid=IwAR1QTxgNinO8GujOEoMdoYmSbMhgabJLAKe2cTMkyDg_JAUA6SpXZmRkGVA

Aggiungici anche che sono diventati iper selettivi sui video e io sono passato da un'approvazione del 99% al 20%, con scuse pretestuose su contenuti di ottima qualità, che renderà la crescita molto difficoltosa d'ora in avanti.

In tutto questo ti segnalo una cosa molto interessante, è nata una associazione di contributor: SSC (Stock Submitter Coalition) che si sta affermando come entità legale.

So bene come la pensi a riguardo, ma credo che questo sia il promo passo per avere un punto di riferimento per affermare dei diritti comuni.

Ad oggi conta da subito più di 5000 contributori, e molti anche molto grossi, hanno un sito ed una pagina facebook molto frequentata:

https://www.facebook.com/groups/261369748434285/

Consiglio a tutti i tuoi ascoltatori di iscriversi, non per passarci le giornate a lamentarsi, ma per confrontarsi e capire come sta andando il mercato e provare ad influenzarlo.

E' un punto di incontro molto utile e una grande fonte di informazioni strategiche.

So che cerchi di evitare forum vari, ma passare un'ora a settimana a confrontarsi con gli altri contributori, così come si ascolta il tuo podcast, possa essere di grande aiuto a tutti.

Questa associazione è già stata presa molto seriamente da Pond5 e da altre grosse agenzie, e stanno discutendo con loro in privato per attrarre più contributor esclusivi e rilanciare la loro offerta in contrasto alle politiche di Shutterstock.

Probabilmente agiranno anche per vie legali con l'Antitrust, per abuso di posizione dominante di SS, e non escludo che questa possa subire sanzioni o un pesante danno d'immagine, con conseguente perdita di clienti a favore di altre agenzie a noi più favorevoli.

Senza contare le perdite in borsa, che già si stanno verificando (da quando hanno annunciato il taglio a fine maggio, è passata da 45 dollari ad azione a 34).

Penso quindi che sia importante che tutti seguano questa associazione, non tanto per lamentarsi, ma per:

  1. cercare in qualche modo di dirottare i propri guadagni su agenzie corrette
  2. scoraggiare chi guarda a SS o simili come a modelli di business.

Certo, ognuno di noi conta come una formica, ma tutti insieme possiamo fare la differenza. Anche se la politica sindacale poco si addice al mondo del microstock, dovremmo fare tutti la nostra parte per influenzare le offerte che fanno sui nostri contenuti.

Questo perchè il microstock non smetterà di generare bilioni di dollari e non sparirà domani mattina, l'unica cosa che può cambiare è la nostra fetta della torta, e non dobbiamo accontentarci delle briciole quando altri si arricchiscono con il nostro lavoro, compratori compresi, che:

  • prima pagavano centinaia di dollari per foto e video di un professionista,
  • oggi trovano tutto online a pochi centesimi.

Ricordiamoci che se da domani il microstock sparisse per decreto, tornerebbero a pagare 3000 dollari per una foto di un pomodoro senza batter ciglio.

In passato ho citato messaggi di:

  • insulti,
  • prodotti concorrenti ai miei

e chi più ne ha più ne metta, quindi non c’è motivo da parte mia di nascondere le idee di ottimi produttori, come appunto Alberto che conosco oramai da un bel po’ di anni e che so passano le loro giornate a produrre e non ad organizzare moti carbonari su Facebook, come d’altronde ha spiegato nel messaggio.

Un produtorre italiano che vive in Germania

Concludo con il messaggio di un altro amico che mi sta particolarmente simpatico anche perché fa parte della diaspora italiana, che vede le migliori persone emigrare all’estero, anche se, immagino, queste rimarrebbero volentieri per migliorare un Paese che ha tanto bisogno di cambiamento :

Buon giorno Daniele, mi chiamo Giuseppe Mussumeci. Sono Siciliano di un piccolissimo paese che si chiama Borgetto, in provincia di Palermo, ma abito in Germania a Freiburg, da dove ti seguo attraverso i social. 

Se state guardando il video di YouTube vedete una foto che l’amico Giuseppe ha scattato in Israele presso la barriera di separazione, e rifiutata perché Shutterstock non vende quel genere di contenuto.

Resoconto di vendita di Shutterstock

Continuo con la mail dell’amico:

Com’è possibile che Shutterstock non accetti questi contenuti, nemmeno con la licenza editoriale?

Perché non accetta nemmeno più foto e video editoriali di un artista di strada?

Quando trovo 5 minuti carico qualche stock image. Diciamo che piano piano e con sacrifici si sto creando un bel portfolio di foto e video.

Grazie e vai avanti sempre così, sei un grande.

Ma grazie a te caro amico emigrato in Germania, ricordati che hai 60 milioni di connazionali pronti a ri-accoglierti in qualsiasi momento a braccia aperte. Non sai quanta gente spediremo volentieri al tuo posto per riaccogliere brave persone del tuo livello.

Detto questo, rispondendo alle tue domande. Il motivo dei rifiuti che hai ricevuto sono le politiche che Shutterstock decide.

Relativamente al vendere foto e video di persone riconoscibili, come gli artisti di strada, magari con inquadrature ravvicinate, senza che queste abbiano firmato una liberatoria è una zona grigia della Legge.

C'è chi non si spaventa di fronte alla possibilità che qualche persona ripresa si arrabbi e faccia causa, come fa Pond5, e chi invece si fa problemi, come storicamente succede a Shutterstock. 

Addirittura Adobe Stock non prevede nemmeno la licenza editoriale, quindi in quel caso nessuna immagine di persona riconoscibile senza la liberatoria, ma nemmeno di loghi o, per esempio, anche palazzi modermi.

Se poi parliamo della foto di un attivista che appiccica un cartello sul muro di separazione che c’è tra Palestina e Israele entriamo in un terreno minato, nel quale Shutterstock preferisce di gran lunga non addentrarsi, rinunciando ai pochi guadagni che contenuti del genere genererebbero, piuttosto che incorrere nei problemi che si hanno quando si vendono foto e video del genere. E non sono solo problemi di eventuali cause legali per mancato rispetto della privacy della persona immortalata, che per altro sono inefficaci in casi come questi dove il diritto di cronaca prevale. Un domani credo che avremo problemi anche a pubblicare le foto delle statue di Colombo, se si continua così.

Anche il microstock è politica, se non l’avete ancora capito.

Bene amici, il 93esimo episodio di “vendere foto e video online” termina con questa constatazione democratica, siamo andati oltre il virus, le crisi economiche, anni di Governi inutili, probabilmente passeremo indenni anche dalle decisioni di Shutterstock e io vi ricordo che nella vita l’importante non è divertirsi ma essere felici. Ciao.

Ok, io ci ho messo un giorno di lavoro per produrre questo contenuto e tu ci impieghi 5 secondi per cliccare su uno dei tre tasti qui sotto, ma più che per questo, perché non condividi la pagina semplicemente per aiutare i tuoi amici appassionati di fotografia a guadagnare?