
La storia di Marco Lazzarini: l'inizio
Mi chiamo Marco Lazzarini e abito in Veneto.
Ho iniziato a caricare stock images e stock footage dopo aver fatto il corso di Daniele Carrer (guarda di cosa si tratta).
Le difficoltà maggiori che ho incontrato all'inizio riguardano uno degli argomenti principali del corso, ovvero trovare i soggetti migliori da riprendere.
L'attrezzatura
Ho capito da subito che, per guadagnare, dovevo puntare sul footage, più che sulle foto. Dovevo farlo anche se questo comportava qualche difficoltà per me, perché non avevo tutte le attrezzature che avrei voluto.
A livello di cavalletto, per esempio, prima di iniziare usavo:
- un Manfrotto con testa a sfera, tipicamente fotografica (modello non professionale, senza bolla e non proprio così robusto)
- insieme a un piccolo treppiede da tavolo.
Non avevo un gimbal che, anche grazie a quello che Daniele dice nel corso, ho capito che è essenziale per differenziarsi.
Pur sapendo che sarebbe stato meglio riprendere in 4K, il problema era che la mia Nikon D7200 registrava solo in Full HD.
Come nasce un'idea
Ritornando ai soggetti, come prima cosa ho iniziato a guardarmi intorno. Dovevo trovare qualcosa che mi sarebbe stato facile "sfruttare" e che avesse mercato.
Ogni ricerca fatta con:
non mi convinceva. O perché scoprivo che c'era già tantissimo materiale pubblicato o perché trovavo qualcosa di poco vendibile.
Detto ciò, ho cominciato col riprendere e fotografare situazioni a cui avevo facile accesso, sfruttando quelli che sostanzialmente erano dei set gratuiti. Si trattava di soggetti che né io né gli altri appassionati di fotografia saremmo stati portati ad immortalare senza l'esigenza di vendere nei microstock. Anche per questo ero sicuro che fossero quelli che mi permettevano di battere la concorrenza.
Per una serie di motivi, per esempio, avevo a disposizione una striscia di led che si accendevano e spegnavano.
Video che contenevano quella query, led strip, su Pond5 non ce n'erano tantissimi (985). Contemporaneamente, però, sullo strumento di dropstock.io il rating video era alto, ovvero intorno a 40.
Si trattava quindi della tipica situazione che un produttore di stock images e stock footage che vuole guadagnare non può ignorare
Sempre analizzando i dati de:
- il motore di ricerca di Pond5,
- lo strumento di analisi delle parole chiave di dropstock.io
avevo visto dei buoni risultati anche sulla ricerca relativa alla query power saving.
Di conseguenza ho pensato di fare dei video sulle lampadine:
- sia quelle nuove a led
- sia quelle tradizionali.
Lampadine e strisce a led... tipici soggetti di chi fa le foto per i social network (scherzo!).
A un mese dall'inizio (la creazione dei primi contenuti): icone social e future mamme
Tra i primi soggetti che ho ripreso c'era mia figlia di 4 anni che gioca con il telefono: qualche ripresa alle sole icone e della mano che scorre le app.
Di immagini simili pubblicate, già all'epoca, ce n'erano tante ma, nonostante questo, keyword come:
- Facebook,
- app
avevano rating altissimi su dropstock.io (oltre 200).
Al tempo mia moglie era incinta al settimo mese e quindi avevo idea di fare qualche video della pancia, magari inserendo lo smartphone come elemento secondario. Quello che avevo capito era che bisognava combinare bene i soggetti per differenziarsi dai concorrenti.
In più, vista la vicinanza geografica, volevo anche sfruttare Venezia.
In realtà poi le cose sono andate un po' diversamente, ma intanto ho cominciato a produrre seriamente e ho superato l'ostacolo della partenza.
La prima vendita
Durante il mio primo mese di produzione sono riuscito a vendere il primo video, ovvero un close-up dello smartphone che apre l'app di Gmail (guardalo su Shutterstock) venduto con licenza editoriale:
Sul subito mi ha fatto riflettere il fatto che mi fossero stati accreditati solo 8,74$, nonostante il prezzo di vendita fosse 79$ e Shutterstock paghi una percentuale del 30% ai produttori. Poi ho scoperto cosa sono gli abbonamenti (clip pack) e che Shutterstock vende ancora video in definizione standard, a prezzi più bassi.
Quando ho venduto quel video, avevo solo 35 clip caricate. L'errore che avevo fatto nel provare a metterle online è uno dei più tipici dei principianti: sottovalutare l'importanza delle licenze.
Cinque clip, infatti, mi erano state rifiutate perché violavano i diritti di proprietà intellettuale: si vedevano le mani di mia figlia intente a disegnare. Riprese così necessitano di una liberatoria a tutela della proprietà intellettuale: il disegno (ndr: se siete straniti di questa cosa vi consiglio di leggere questa pagina).
Purtroppo Shutterstock tutt'oggi non prevede di poter cambiare la scheda tecnica di un video già bocciato, così che i produttori possano limitarsi ad aggiungere la liberatoria. Quindi, quando succede una cosa del genere, bisogna ricominciare da capo e caricare di nuovo, perdendo un sacco di tempo. E questo non va bene.
Quello che molti principianti non sanno è che Shutterstock, qualora la foto o il video abbiano la licenza per solo uso editoriale, chiede di modificare il titolo secondo delle linee guida ben precise.
Ovviamente al tempo non lo sapevo nemmeno io, quindi altre otto delle mie prime clip sono state rifiutate perché il titolo era formattato male. Ulteriore tempo buttato che avrei potuto impegnare meglio.
Allo scoccare del 40esimo video il mio bilancio su Shutterstock era:
- 28 accettazioni
- 12 rifiuti.
Su Pond5, storicamente più "buona" nelle revisioni, era:
- 35 accettazioni,
- 5 rifiuti (in quel caso la motivazione era generica: One of your uploaded releases does not meet our acceptance criteria)
All'epoca caricavo ancora su Storyblocks, che oggi ho abbandonato, da quando ha deciso di puntare esclusivamente sugli abbonamenti.
Per la cronaca, il risultato su quella agenzia era:
- 27 accettazioni,
- 8 rifiuti (motivazione: poor post-production),
- 5 in attesa di verifica.

Diario: il terzo e quarto mese
Come tutti i produttori che usano il microstock come:
- secondo lavoro,
- hobby retribuito,
avevo un sacco di idee in testa e poco tempo per realizzarle.
Ho quindi cercato di mettere ordine alla mia intraprendenza organizzandomi così:
- ogni volta che mi veniva in mente qualcosa me la segnavo
- qualche giorno dopo facevo un incrocio dei dati di Pond5 e Shutterstock con quelli di dropstock.io e stilavo una classifica delle idee più realizzabili, in base alle mie potenzialità e alla vendibilità dei soggetti.
In ogni caso, la strategia migliore (come suggerisce Daniele nel corso) credo sia riprendere nuovamente i soggetti delle clip che si sono già vendute. Meglio ancora quando queste sono in HD e si decide di cambiare macchina fotografica prendendone una che fa i video in 4K.
Il mio più grande rammarico dei primi mesi di produzione è stato proprio quello di non aver puntato da subito sul 4K. Perdere tempo a fare video in Full HD e ritrovarmi dopo poco a pensare:
Se solo avessi comprato la fotocamera 4K...
Investire in nuove attrezzature per guadagnare di più
Per questo motivo, dopo i primi tentennamenti e le prime vendite, ho deciso di investire e prendere:
- Sony Alpha 7R III (controlla il prezzo su Amazon),
- Obiettivo 24-105 f.4 (controlla il prezzo su Amazon)
- Obiettivo 90 mm macro (controlla il prezzo su Amazon)
E, come se non bastasse, anche un Gimbal, il Crane 2.
Lo so, sembra una pazzia, ma ho valutato molto attentamente la spesa, visto l'importo, e ho capito che non erano soldi "spesi", ma "investiti" bene!
Gli strumenti che fanno la differenza
Uno degli strumenti che fanno la differenza nelle vendite è dropstock.io.
In questo:
- si inserisce una parola chiave,
- si capisce quanto il soggetto relativo ad essa sia prezioso.
Dropstock.io riesce a capirlo analizzando:
- lo storico delle vendite di alcune agenzie,
- i contenuti già pubblicati.
Incrociando quei dati con quelli che i microstock danno inserendo una parola nei loro siti, come se fossimo dei clienti che cercano foto o video da comprare, si possono avere delle informazioni fondamentali per vendere di più.
A proposito di parole chiave: per trovarne altre, oltre a dropstock.io ed Everypixel, cerco anche sulle agenzie più importanti il contenuto simile a quello che voglio caricare.
Apro uno dei primi video della lista e controllo che keyword hanno messo. Se mi sembrano buone faccio copia e incolla e le aggiungo alle mie.
Anche grazie a queste strategie, dopo poco ho venduto altri video su Shutterstock:
- ancora il dito che clicca l'icona di Gmail,
- il dito che scorre tra le app del telefono.
A quel punto ho pensato di fare una ripresa simile con i 20 social network più famosi, soprattutto quelli che usano i teenager (non avevo idea che ce ne fossero così tanti).
Per capire in partenza su quali puntare, ho provato a inserire il nome di alcuni di questi sul campo search term di dropstock.io, selezionando video come contenuto e scoprendo che molti erano inesplorati a livello di contenuti già prodotti.
Pur non sapendo se ci fosse domanda, nel presupposto che avevo già ottenuto delle vendite di soggetti simili in breve tempo, ho valutato la creazione di quello stock footage come un investimento da fare al più presto.
E, nello stesso periodo, ho venduto anche il mio primo video su Pond5:
creato con il software Cinema 4D.
Diario: il quarto e quinto mese
A proposito dei video che avevo in mente di fare con lo smartphone e le icone dei principali social network. Il progetto è andato avanti e, insieme allo stock footage, ho iniziato a fare anche stock images, forte delle prime vendite che ho ottenuto (in una settimana ne ho vendute 7 su Shutterstock).
Pur sapendo benissimo che per guadagnare bisogna puntare sui video, la mia passione per la fotografia era troppo forte per non farlo.
Il mio problema principale, come per la gran parte dei produttori che già hanno un lavoro, è il poco tempo a disposizione: tra lavoro e famiglia ne rimane poco!
Dopo cinque mesi avevo online:
- su Shutterstock 130 foto e 108 video,
- su Pond5 173 foto e 155 video.
Pond5 è stato da subito molto meno selettivo di Shutterstock nell'accettare i contenuti. A quel punto c'era anche l'idea di iniziare a caricare anche su
- Istockphoto,
- Adobe Stock.
Nella mia lista avevo molti video e foto in sospeso, ma non riuscivo ad accorciarla perché stavo ancora sviluppando tutta la parte dello stock footage delle app per smartphone.
Parallelamente stavo facendo delle clip con:
- dei campionari di adesivi per decorazioni e car wrapping,
- plexiglas colorati e altri materiali.
Finito quel lavoro, visti i risultati di vendita incoraggianti, mi interessava sviluppare anche la parte del 3D.
In altre parole: tante cose in pentola. Ma è sempre così quando si trova qualcosa che ci coinvolge.
Diario: dal sesto all'undicesimo mese
Negli ultimi mesi mi sono successe un sacco di cose:
- E' nata la mia seconda bambina,
- Ho investito due mesi di tempo in un progetto online con un amico che poi non è nemmeno partito,
- Ho deciso di cambiare lavoro.
Il nuovo lavoro
Finita l'estate ho iniziato a spedire cv e due mesi dopo ho trovato un nuovo lavoro. Ora faccio il grafico e il fotografo.
La nuova azienda, prima di me, non aveva mai puntato sui servizi fotografici. In due mesi ne ho già fatti 4, speriamo che la cosa prenda piede.
Continuo a caricare contenuti su Shutterstock e Pond5, mentre Storyblocks l'ho abbandonata.
I guadagni
Ho venduto:
- un video di nuvole fatto dal poggiolo di casa durante un temporale, per 15 volte (guardalo su Shutterstock)
- 3 video della bandiera italiana che sventola
- 7 video delle dita che cliccano sulle app
- un video dei capelli che cadono sul lavandino
- un video di mani che maneggiano dei plexiglass colorati
- un video fatto con il drone di una pista da sci dall'alto
- un video 3d del like di Facebook che ruota su se stesso
- diverse foto macro di app su smartphone
- altre foto
Questi sono gli screenshot dei miei guadagni di Shutterstock e Pond5.
L'ultimo mese completato è andato un po' peggio degli altri, probabilmente perché è il periodo dell'anno con meno vendite in generale (lo screenshot sopra invece l'avevo preso a mese in corso):
Purtroppo ho ancora pochi contenuti online:
- 200 video
- 200 foto
e con tutti i miei impegni sono quasi due mesi che non riesco a caricare, ma non voglio mollare.
I miei obiettivi per i prossimi mesi sono:
- creare contenuti utilizzando l'ambiente domestico (visto il poco tempo a disposizione),
- creare contenuti 3D,
- continuare a creare contenuti di app e smartphone,
- caricare, caricare, caricare
Il video delle nuvole mi ha sorpreso, l'avevo fatto solo perché era affascinante il temporale che si stava creando ed ero cosciente che ne esistono già migliaia di simili e fatti meglio del mio. Non so spiegarmi perché l'ho venduto 15 volte in pochi mesi. Di certo, visti i risultati, proverò a farne di simili e vedere cosa succede.
Diario degli aggiornamenti: il Dodicesimo mese
Il video delle nuvole colpisce ancora!
Tre vendite solo queste mese, tra cui una, geolocalizzata da Shutterstock a Brooklyn, New York, con un incasso di 81 dollari.
Il totale di quel video girato dal terrazzino di casa arriva a 873,51 dollari, come visibile negli screenshot qui sotto.
Fanno 18 vendite totali, solo su Shutterstock.
Lo scorso weekend sono riuscito a realizzare da casa altri video e altre foto. I soggetti erano:
- fibra di cellulosa per isolamento sottotetto,
- io con la mascherina.
In più, ho iniziato a caricare anche su Adobe Stock.
Avanti tutta.
Il cambiamento, ma non a tutti i costi
Dopo avervi raccontato la mia storia, voglio ringraziare di cuore Daniele Carrer perché:
- ascoltare il suo podcast,
- seguire il suo corso
- leggere il suo libro
mi ha dato la carica per cambiare lavoro e credere di più in me stesso. Tutto ciò va al di là del voler fare il fotografo o provare a guadagnare con il microstock.
Ero consapevole che le cose non stavano andando bene a lavoro e ho cominciato a cercare mille alternative, senza portarne a termine una.
Ero stressato perché non riuscivo a produrre e caricare i contenuti che mi ero prefissato. Ora ho trovato un equilibrio e ho capito che vendere contenuti online, "per la mia situazione" non può essere la priorità numero uno, ma resta comunque un obiettivo.
Devo solo avere:
- pazienza,
- costanza
e non mollare, senza però arrabbiarmi o stressarmi se non ce la faccio.
Quello che voglio dire è che è giusto cercare di cambiare e migliorarsi, ma se questo porta a stress negativi e a complicarsi la vita, forse è meglio:
- fermarsi un momento,
- rimescolare le carte,
- darsi delle priorità,
- fare un passo per volta.
Marco Lazzarini