Mi chiamo Michele Milanese, ho 26 anni e sono fotografo, videomaker e operatore SAPR (sistemi aeromobili a pilotaggio remoto). Lavoro vicino a Udine.
La mia storia con il microstock: il primo anno
Ho iniziato l’esperienza con il microstock un paio d'anni fa.
Per molto tempo ho guadagnato poco, anche perché il mio portfolio era limitato: un centinaio di fotografie, caricate solo su Shutterstock (moltissime delle quali erano il frutto di lavori e viaggi precedenti alla mia iscrizione).
Nel mio primo anno ho ottenuto solo una trentina di vendite, anche perché non avevo una strategia.
La mentalità che usavo era:
Ma sì! Vediamo cosa succede!
Lo facevo quasi per gioco. Questo anche perché molti mi avevano sconsigliato di iniziare a produrre, vista la forte concorrenza che si era creata negli anni.
I miei peggiori errori
Trovare il tempo da dedicarci e lavorare nello sconforto di sapere che le proprie fotografie vengono vendute a 25 centesimi è qualcosa di insopportabile per molti. Ho un consiglio per chi la pensa così:
non legatevi emotivamente ai vostri scatti, perché potreste non accorgervi se sono insignificanti per chi, a differenza vostra, non sa quanto tempo e fatica vi sono costati.
Atteggiamenti sbagliati portano i fotografi alla cecità.
Quando studiavo fotografia a Milano, una mia professoressa ci disse:
Se volete passare il mio corso non fate foto ai gatti! A meno che non abbiano un petardo nel sedere!
Una frase che esprime concetti su cui lo stesso Daniele, nel suo corso, torna spesso e che sono stati il presupposto per il mio salto di qualità nella produzione di stock footage e stock images, facendomi smettere di fare gli errori di quando ho iniziato, come:
- pensare che con poco sforzo si raggiungano risultati soddisfacenti,
- credere che per guadagnare basti un portfolio esiguo,
- evitare di creare contenuti ad hoc.
Lo stock è mosso da un unico imperativo: i contenuti devono essere utili a chi li compra.
Il secondo anno di produzione: la svolta
E’ questo il concetto che mi ha guidato nel secondo anno di produzione, in cui:
- ho comprato il corso di Daniele (guarda di cosa si tratta),
- ho aperto la mia ditta individuale,
- ho conseguito l’attestato di pilota di droni.
Un anno in cui ho investito moltissimo, sia online che offline.
In quel momento, per scelta personale ma anche grazie ai consigli di Daniele, ho smesso quasi completamente la produzione di stock images, concentrandomi sullo stock footage in 4K (non vale più la pena produrre in Full HD).
La mia strategia con le agenzie
Comunque non ho dedicato al microstock il tempo che avrei voluto, ma ad oggi il mio portfolio è distribuito su:
- Shutterstock (leggi la guida completa),
- Pond5 (leggi la guida completa),
- Adobe Stock,
- GettyImages
e conta rispettivamente:
- 196 foto / 148video (Shutterstock)
- 0 foto / 252 video (Pond5)
- 74 foto / 114 video (Adobe Stock)
- 0 foto / 44video (GettyImages).
Nonostante non siano molti contenuti, la scelta di passare allo stock footage ha portato a risultati significativi, arrivati lentamente (quasi tutti negli ultimi mesi).
Fino ai primi mesi dopi il corso le mie rendite provenivano quasi totalmente dalle foto su Shutterstock. Pagavano, singolarmente, da 25 centesimi a 3 dollari.
Una miseria, ma il fatto di:
- divertirmi
- imparare il mercato
non mi ha scoraggiato. Anzi mi ha entusiasmato, tanto che migliorare è diventata una sfida.
Poi ho venduto il mio primo video, e il mese successivo il secondo, passando così dall'incassare 0.25 $ a 20$.
Sono poi cominciate le vendite anche nelle altre agenzie e nell'ultimo trimestre sono arrivato a guadagnare dai 20 ai 180 dollari al mese.
Il gioco, quindi, ha iniziato a farsi più duro. L’asticella si è alzata e ho lavorato per ingrandire il mio portfolio, cercando di studiare un metodo di produzione continuativa efficace e il più possibile veloce, non trascurando la qualità.
Produrre video 4K
Per passare alla produzione di video 4K c'è bisogno di:
- molto spazio di memoria per archiviare quello che si produce,
- buona velocità di upload.
Per quanto riguarda quest'ultima, anche senza fibra, io riesco comunque a fare quello che mi servfe usando l’hotspot del telefono, con un piano da 70GB mensili.
Per quanto riguarda il formato io opto quasi sempre il .mov, che è pesante, ma molto qualitativo. L’mp4 lo uso solo nelle riprese con il drone.
Come devono essere i video che vendono
Dal punto di vista della narrazione, ho imparato che i video che hanno un inizio, uno svolgimento e una fine vendono meglio, perché questo facilita al compratore l'inserimento nel suo progetto.
Per compilare le schede tecniche, l'utilizzo i file .csv, risparmiando un sacco di tempo (come spiega Daniele nel suo corso).
Cerco ispirazione per i soggetti da riprendere:
- nelle pubblicità, per quanto riguarda i video da vendere con licenza commerciale
- dalla cronaca dei giornali, per gli editoriali.
Raccolgo le idee e esamino la loro efficacia sul Keyword research tool di dropstock.io.
Se le agenzie rifiutano i miei contenuti, li rimando. Se le rifiutano ancora, la vita continua e passo ad altro.
Conclusioni
Sono sempre più entusiasta di avere:
- iniziato questo percorso
- ascoltato i consigli di Daniele
L'ultimo mese ho incassato circa 400$, di cui 126 da un solo video venduto su Shutterstock.
Questi sono i miei report di vendita su Adobe Stock, Pond5 e Shutterstock:
E’ anche arrivato il primo rendiconto di GettyImages, visto quell'agenzia lo rende disponibile con un ritardo di un mese.
Il primo mese ho venduto 9 video. Il secondo 10.
I numeri non mancano anche su Getty quindi, ma gli incassi purtroppo sì. Le royalty su quell'agenzia sono del 20%. Quindi sapevo che gli incassi sarebbero stati sotto la media, ma non sapevo che lo fossero così tanto:
- 9 video per 26,52$ ovvero, in media, 2,94$ a video.
L’unica nota stonata nel mese migliore da quando ho iniziato.
Gettyimages, quindi, non vale il tempo che si impiega a caricare e descrivere lo stock footage.