Guarda la versione video degli episodi del podcast nel mio canale Youtube.

In questo episodio parlo di:

  • quanto sia difficile adattarsi al business digitale per i fotografi professionisti,
  • risorse utili per capire il mercato e tracciare i propri guadagni
  • perché reflex e mirrorless sono meglio delle videocamere (anche per girare video)
  • cosa scegliere tra una Aps-c che registra video 4K e una Full Frame che registra solo Full HD
  • un nuovo produttore particolarmente bravo a vendere
  • stock footage per la realtà virtuale e aumentata

232 dollari in un mese con solo 13 clip pubblicate

Mi scrive Gabriele, che preferisce firmarsi solo con il nome di Battesimo:

Con queste righe voglio ringraziarti e informarti che in questi giorni ho fatto le mie prime vendite.

Ho seguito il tuo corso la scorsa estate, ma solo con questa quarantena ho aperto i miei profili su Shutterstock e Pond5.

Non perchè non ne avessi voglia, ma piuttosto perchè aspettavo il momento giusto, visto che l'idea del microstock rientra in un discorso più ampio del mio percorso professionale.

Rientro nella categoria dei fotografi professionisti, ed ora ho anche iniziato a girare documentari. So come la pensi, e mi fai sempre sorridere, nei tuoi podcast, quando ci lanci terribili frecciatine (neanche tanto -ine). È uno sporco lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo.

Ad ogni modo, quando ho iniziato il tuo corso, avevo le idee molto chiare sul fatto che la mia esperienza nel mondo dello stock starebbe stata con i video e non con le foto. Ed i tuoi insegnamenti sono stati preziosi.

Per lavoro viaggio abbastanza, ed anche se ancora non li ho caricati, in questi mesi ho comunque prodotto clip indirizzate a quel mercato. Ho fatto così anche durante il lockdown.

Vivo a Roma, e quando è iniziato il blocco totale ho deciso di uscire una giornata per scattare alcune immagini da girare ai settimanali. Nella stessa uscita però volevo girare delle clip destinate potenzialmente ai telegiornali. Immaginavo che delle immagini di Roma deserta potessero interessare prima o poi.

Ho fatto la mia giornata di lavoro, sono tornato a casa, ho aperto i vari account, aspettato i giorni necessari per il riconoscimento e l'approvazione delle clip; ho seguito passo passo le tue istruzioni ed i tuoi consigli, ed ho caricato ben, udite udite, 13 clip.

Ho controllato i primi due giorni come andava la cosa, poi le ho lasciate lì, promettendomi che avrei caricato anche tutto il resto del materiale girato in questi mesi per questo scopo. Promessa non mantenuta perché questo tempo a disposizione lo sto utilizzando per altri reportage sul coronavirus e per montare un documentario girato subito prima che chiudessero tutto.

Oggi però ho ricevuto una mail di Pond5 sulle possibili tendenze di acquisto.

Allora per curiosità ho visitato il mio profilo e non c'era ancora nessuna vendita.

Mi sono spostato su Shutterstock e... 232,30$ e davvero nel mio profilo ci sono solo 13 clip!

Quindi volevo ringraziarti, perchè tra le variabili che mi hanno permesso di ottenere queste vendite, come la fortuna e l'esperienza giornalistica, sicuramente tu con gli insegnamenti del tuo corso hai un ruolo preponderante.

Se non avessi seguito le lezioni e non avessi letto il libro non sarei stato in grado non solo di fare questa vendita, ma anche di pensarla.

Colgo l'occasione per ringraziarti due volte perché ascoltare i tuoi podcast aiuta ad aprire la mente e pensare nuove idee di business, ma quelle magari te le racconterò tra un paio d'anni, quando le avrò realizzate. Per ora, grazie.

Vendita di stock footage con licenza estesa

Per chi mi ascolta nel podcast e non guarda la versione video su YouTube, i video che ha venduto sono relativi a dei luoghi iconici di Roma:

  • Piazza Navona,
  • Castel Sant'Angelo
  • Fontana di Trevi.

Licenze estese da 72 dollari l'una acquistate da Monza, visto che Shutterstock dà notifica anche del luogo in cui è registrato l'acquirente.

E c’è anche una vendita standard da Den Haag, altresì nota in Italia come L'Aia, ridente città Olandese. Tanti direbbero la Capitale Olandese, e potrebbe venirne fuori la solita diatriba con insulti incrociati tipica dei social network. In realtà la Capitale è Amsterdam, è il Parlamento che ha stranamente la sede in un'altra città che è, appunto, L'Aia.

Mi sono rivolto solo a chi ascolta il podcast, ma vi invito a tutti ad andare anche su YouTube:

per vedermi in viso di fronte al microfono, e soprattutto vedere immagini a contorno del racconto che sto facendo.

Non me ne voglia il buon Montemagno, che è il più grande divulgatore d’Italia, ma i suoi video non sono video, sono dei podcast con la sua faccia. Pur venendo entrambi dal mondo televisivo, io ho una concezione diversa del racconto con le immagini in movimento, per quanto il primo piano con jump cut abbia un senso nell'ottimizzazione delle procedure.

Per il resto applauso anche a Marco Montemagno, senza il quale in Italia il web sarebbe un pochino peggio.

La difficoltà dei fotografi professionisti ad adattarsi al cambiamento

Comunque, tornando sul messaggio di Gabriele, non è vero che non voglio bene ai fotografi professionisti e ai documentaristi. Mi fa solo sorridere quella parte di loro che pretende che il mondo rimanga uguale perché non ha voglia di adattarsi al cambiamento, e credo che Gabriele per primo, e tutti i fotografi professionisti sappiano benissimo che  quella è una parte consistente della categoria.

Venendo al discorso che ha fatto Gabriele, non sapete quanti produttori avevano messo da parte il microstock e in seguito a quello che è successo l'ultimo mese l'hanno ripreso in mano.

Alcuni, soprattutto quelli che si sono buttati sui corona-contenuti, hanno avuto anche un discreto successo commerciale. Anche i video che come quelli di Gabriele rientrano nella categoria corona-contenuti, perché mostrano le grandi città turistiche in una veste che non c'è mai stata finora e, si spera, non sarà più disponibile fra poco.

Visto che con il codice Ateco dei fotografi è autorizzato a lavorare, consiglio fortemente di fare quell'esperienza di ripresa prima che si riparta.

Pochi giorni fa ioavevo pubblicato la storia di un fotografo non professionista Veneziano, che ha ripreso Piazza san Marco deserta e ha visto il suo video comprato per il nuovo spot della Barilla (quello con la voce di Sophia Loren):

https://stockfootage.it/video-spot-barilla-sophia-loren/

Due risorse per capire cosa cercano i compratori

Poi, prima di rispondere alle vostre domande, cito un altro messaggio che mi è arrivato che mi permette di parlarvi di un contenuto molto interessante che ho scoperto grazie a una segnalazione e che vi può aiutare concretamente a vendere di più.

Buongiorno Daniele, mi sto appassionando sempre di più al mondo dello stock footage. Pur non avendo ancora pubblicato video, perché sto studiando tanto grazie a te e al tuo corso, ho fatto, e continuo a fare, una selezione di filmati che ho realizzato nel mio ultimo periodo di lavoro ed esaminerò il mercato per trovare loro una giusta collocazione.

Ho pensato che, vista la mia esperienza nel raccontare emozioni legate al mondo wedding, ho poca creatività nel creare ex novo delle immagini interessanti per gli acquirenti degli stock, quindi viene la mia domanda:

cosa potresti consigliarmi per uscire fuori, con la mente, da quel mondo e sviluppare la mia creatività?

Firmato Calogero Monachino, videografo siciliano specializzato in matrimoni.

Il videografo Calogero Monachino

Non mi dilungo a parole perché ci sono due pagine che ti consiglio di visitare.

Una è l'ho citata nello scorso episodio, e riguarda Pond5. L'altra la cito oggi per la prima volta e riguarda i trend di vendita di Shutterstock.

Niente di più chiaro per capire cosa produrre se vi state chiedendo cosa sia, e soprattutto se il microstock è un mezzo per guadagnare e non un hobby al pari di pubblicare le proprie foto su Pintrest per avere qualche commento ogni tanto.

Ragazzi, in generale, il nostro intuito non serve nel momento in cui esistono dati a supporto di quello che stiamo cercando. Il nostro intuito ci porterà sempre alla realtà che più ci piace: della serie mi piace andare in montagna, e allora mi convinco che le foto delle montagne vendono.

Quando dopo mesi vi accorgete che la realtà che il vostro cervello ha fabbricato semplicemente non esiste oltre alla delusione avete anche buttato mesi di vita che potevate utilizzare per qualcosa di ben più utile

E dopo chiedetevi perché tanti dicono che il microstock è una bufala.

Due risorse per produttori di foto e video da vendere online

Ci sono un sacco di notizie in questo episodio, quindi ne approfitto per un’altro messaggio, che ci aiuta a inquadrare un po’ meglio il fantastico mondo della vendita di foto e video online.

Ho approfittato di questi giorni a casa per fare qualche ricerca su internet. Ti segnalo un sito che sto provando ad utilizzare per pianificare (per ora ritoccando vecchi scatti, non potendo uscire), anche se c'è buona probabilità che lo conosci già: http://research.picworkflow.com/

Il "rating" dovrebbe dare buona indicazione sul rapporto domanda ed offerta delle immagini (sempre con i limiti dei falsi positivi che può avere un software di questo tipo).

Altro sito interessante, dove però mi fermerò al periodo di prova, è: www.stockperformer.com il quale ti fa un'analisi delle vendite di tutti i contenuti caricati sulle tue gallerie di stock.

Molto bello ma non so se vale la pena investire denaro.

Infine, ti ho allegato uno screenshot di una giornata particolarmente fortunata su Shutterstock, dove il mio guadagno totale è stato di 233$, grazie soprattutto a 2 immagini che hanno fruttato ciascuna 101 $ nella sezione "single and other".

Alessandro Grandini

Screenshot di Shutterstock con la vendita di due licenze estese di stock images

Complimenti caro Alessandro, per le due foto da 100 dollari l'una. Non se ne sentono tante di vendite del genere nelle foto (un po' più con i video, per fortuna).

Picworkflow

Venendo alle risorse utili che hai citato, e che ti ringrazio di avere condiviso, conosco bene entrambi i siti. D'accordissimo che stockperformer non vale la pena per quello che costa, soprattutto se facendo solo video alla fine usi poche agenzie.

Stockperformer

Stockperformer analizza le vendite nei diversi microstock e permette di risparmiare tempo, specie se si ha la classica mania compulsiva da controllo dei guadagni, che è una pessima cosa e vi consiglio di farvela passare quella mania se ce l’avete.

Picworkflow invece era lo strumento che consigliavo prima di keyword.io, solo che un paio d'anni fa hanno dichiarato che non lo avrebbero più aggiornato, quindi i dati che dà adesso, non sono coerenti con l'attuale stato del microstock.

Dropstock.io

Come detto nello scorso episodio, keyword.io ha traslocato su dropstock.io. Le funzioni dello strumento sono invariate, cambia solo l’url e il fatto che adesso richiede la registrazione. Gli autori dello strumento hanno anche messo un limite massimo di consultazioni mensili, ma è un limite molto elevato.

Vi avevo anticipato che ci sarebbero state delle novità in questo senso, ma il buon Robert, coautore dello strumento, mi ha chiesto di posticiparle.

C’è però un retroscena di cui vi parlo prima spazio alle vostre domande, ed è proprio relativo a quest’ultimo argomento che è scottante, ovvero il trasloco di keyword.io su dropstock.io.

Ve ne parlo con l’aiuto del messaggio di Lorenzo:

Bellissima l'ultima puntata del podcast!

Pienissima di informazioni interessanti e GRAZIE per aver contattato Dropstock.io!

Pensavo di essere pazzo, perché una sera, facendo il corso, mi sono collegato e avevo notato che avevano migrato la pagina, e mancava appunto quel valore di cui parli del corso: il rating!

Il giorno dopo il valore era di nuovo lì e, ascoltando il tuo ultimo podcast, ho scoperto che è stato proprio grazie a te! Grande!

Cito questo messaggio, per specificare a tutti quelli che vogliono comprare il mio corso, che ancora per un po’ citerò nelle lezioni keyword.io e non dropstock.io, tempo che impieghi le notti per correggere i video.

La sfortuna mia è che non solo devo rifare le lezioni del corso, in italiano e in inglese, solo perché devo dire, appunto, dropstock.io e non keyword.io, ma avendo cambiato programma di montaggio non mi basta cambiare lo spezzone incriminato, ma devo ripartire praticamente da zero.

In pratica un cambiamento che mi porterà via settimane di lavoro. Ma non c'è nessun problema, avessi voluto una vita tranquilla sarei andato a lavorare in Comune.

Perché reflex e mirrorless sono meglio della videocamera (anche per i video)

Credo molto allo stock footage e ti chiedo, ma perchè fare video con una macchina tipo Panasonic Gh5 che corredata di zoom serio arrivi a 2000 euro quando con 1600 euro si può prendere una videocamera Panasonic XC1500 uscita adesso che sulla carta ha già tutto per fare video sicuramente di ottima qualità?

Il mio ragionamento è sbagliato?

Ci sono diversi motivi per i quali io starei su una mirrorless, anziché su una videocamera.

Il primo è la portabilità, che è decisamente migliore nella mirrorless, e non è poco come argomento.

Il secondo è che, anche se forse tu non ci hai pensato, io che ho fatto più di 10 anni fa il passaggio da una videomaker a una reflex me ne sono accorto: con la reflex o con la mirrorless dai molto meno nell'occhio.

Quando giravo per le città con la videocamera, la gente mi guardava strano, che di per sé può anche non interessarmi. Il problema è che quando riprendevo tanti guardavano in macchina e mi rovinavano la ripresa, perché la telecamera viene ancora percepita come qualcosa di legato alla televisione, quindi incuriosisce.

Con la mirrorless o con la reflex, anche se magari stai facendo un documentario che vincerà l'Oscar (come ce ne sono stati tanti di girati con quel tipo di fotocamera) sei sempre solo uno dei tanti fotografi che immortalano le città, e quindi oramai la gente ti dà quella sana indifferenza che non rovina le tue riprese.

Terzo è che anche se lo stock footage è di gran lunga migliore a livello di guadagni rispetto alle foto, il piacere di fotografare è tutta un'altra cosa quando lo fai con una reflex o una mirrorless, rispetto alla videocamera che, pur avendo la funzione foto, a livello di impugnatura non è studiata per scattare.

Full frame Full HD o APS-C 4k?

Mi piace fotografare ma il time lapse e l'hyper-lapse mi intrigano di più. Dai tuoi post mi pare di capire che opportunità di guadagno siano su quest'ultimi e sul real time in notturna e sul real time in generale in 4k.

Io ho una Nikon D3200, entry level e tre ottiche, un 35mm DX f1,8, un 105 mm macro f2,8 e uno scarso Tamron 18-270mm f3,5-5,6.

Vorrei acquistare una nuova fotocamera, Nikon per mantenere le ottiche. La userei per fare time lapse e real time notturni. Da qui il dilemma: una full frame D750 non fa 4k ma ha una buona resistenza agli alti ISO oppure la D7500, più leggera, più nuova, che fa 4k ma croppato di un totale di 3x e che non ha la stessa tenuta agli alti ISO della D750.

D'istinto io opterei per la D7500.

Effettivamente su

  • time-lapse,
  • hyperlapse,
  • real time notturno
  • 4k

hai meno concorrenza, e quindi maggiori guadagni. O meglio: il rapporto tra guadagni potenziali e materiale presente è favorevole, che significa che le riprese più vendute di un determinato luogo sono di gran lunga quelle ambientate di giorno, ma in proporzione, essendoci su quest'ultime molta più concorrenza, ti conviene anche pensare a rifare le stesse inquadrature di notte, se il soggetto è molto richiesto.

Tra le due reflex di cui mi parli per lo stock footage io ti consiglio la Nikon D7500, soprattutto per il 4k, che è venduto dalle agenzie ancora a prezzi molto buoni per noi produttori: $149/199, e avere una collezione 4k ti dà molti più guadagni di averne una con stock footage real time notturno.

Un nuovo produttore che vende a valanga

Mi scrive un giovane fotografo e video maker amatoriale che ormai avete imparato a conoscere e che si chiama Alessandro Mancuso.

La sua storia mi piacere che stia diventando un appuntamento ricorrente, perché spero che con la sua intraprendenza contribuisca a svegliare un po' di fotografi/videomaker che, in questo momento particolarmente, pensano di risolvere i loro problemi stando su Facebook a lamentarsi.

Vi ho mai detto che non sopporto i social network?

A sì, forse l'ho già fatto.

Lascio la parola ad Alessandro:

Stavo caricando una quindicina di clip girate ieri sulle 3 agenzie che consiglio quando mi sono accorto di aver ricevuto una commissione di $88.50 per la vendita di un video su Shutterstock: non ti nascondo che ho fatto un balzo sulla sedia!

Si tratta di una licenza estesa?

In questa clip ci sono io attraverso la finestra, con la faccia triste che alzo il solito disegno dell’arcobaleno che ho fatto in 5 minuti. Un video simile l’ho già venduto 3 volte in Spagna nell’ultimo mese e due volte negli Stati Uniti... incredibile.

In più ma mi sono accorto di aver venduto il primo video anche su Adobe Stock dove mi sono auto-ripreso in situazioni al portatile. Ha reso circa 28€, quindi suppongo abbiano acquistato il full hd.

Report di vendita di Shutterstock relativo a una licenza estesa

Si tratta proprio di una licenza estesa, caro Alessandro, pagata dal cliente 295 dollari, visto che a te rimane il 30% su Shutterstock.

Nell'ultimo periodo tanti produttori di contenuti video, per cause di forza maggiore, hanno cominciato ad acquistare a man bassa dai microstock, visto che non possono più girare tante cose, e non sai quante licenze estese mi dicono che si stiano vendendo.

Quindi mi sembra giusto che una persona che si è sempre impegnata come te inizi a venderne.

Provenienza del cliente: Naples, Stati Uniti.

Sappiatelo voi videomaker usciti dalle scuole di cinema che rincorrete il premio da 200 euro ai Festival del cortometraggio, come per altro facevo io 15 anni fa. O peggio ancora rincorrete il Don Rodrigo di turno nei salotti, sperando che un giorno vi possa dare una mano per ricevere qualche finanziamento statale.

E poi chiedetevi perché in certi ambienti la pensano tutti allo stesso modo.

Relatà aumentata e virtuale come stock footage

Andiamo verso la chiusura e, a proposito di persone che erano presenti anche nello scorso episodio, mi scrive Flavio Chiesa, fotografo professionista Lombardo che ha un palo di nove metri dal quale riprende, e se vedete la versione in video del podcast, noterete che fa paura solo a vederlo, visto anche che ci ha già rimesso una lente da centinaia di euro nell’usarlo.

Volevo condividere una riflessione. Questa situazione porterà, forse, ad un uso diverso dei contenuti. Mi riferisco in particolare alla possibilità di visitare luoghi tramite la realtà virtuale. Da una ricerca su dropstock.io non c'è molta richiesta e su Pond5, se uso il termine virtual reality, ci sono 37.180 risultati.

Sono però tutti legati all'idea di realtà virtuale e non c'è nessun contenuto che possa essere usato per creare l'immersione in quel luogo, come se fossi io il turista (realtà immersiva).

Su Pond5 se aggiungo a virtual reality la parola Paris, ci sono solo 84 risultati e se metto 360 Paris sono, in 4k, 118 e di questi pochi possono essere usati per questo scopo.

Con le foto, se uso il termine virtual reality ci sono su Shutterstock 296.919 contenuti, se aggiungo Paris scendono a 71, ma le foto si sa...non rendono.

Meglio pensare ai video.

La realtà virtuale e aumentata sono i trend del futuro. L'aumentata per ora non interessa, anche perché non si sa come farla e come distribuirla, ma la realtà virtuale è già conosciuta, si sa come crearla, con che cosa e con che risultati.

In commercio ci sono videocamere che creano video fino all'8K a 360 gradi, senza bisogno di post produzione.

La risoluzione è fondamentale: se hai provato a guardare dei contenuti con un visore VR, ti sarai reso conto che se non hai risoluzione, dato che vedi i contenuti a pochi centimetri dal naso, li vedi male.

Che ne pensi?

Dici cose estremamente interessanti, caro Flavio, ma il presupposto è che nessuno sa quello che succederà domani, non solo nel microstock.

L'unico riferimento serio sull'argomento, era la mail di Pond5 della scorsa settimana che, riassumendo, ha dichiarato che da una parte i contenuti a sfondo turistico caleranno, perché gli operatori soffriranno un calo, e dall'altra ci sarà un aumento di contenuti acquistati da chi fa news, anche in funzione del fatto che faranno viaggiare di meno le troupe interne alla produzione.

Già lo scenario che apri tu, e con il quale concordo, contrasta con quanto prevede Pond5, perché sarà anche vero che chi fa promozione turistica avrà budget minori, ma il desiderio della gente di vedere il mondo rimarrà invariato e creare contenuti innovativi che lo soddisfino può essere un ottimo modo per fare business per noi fotografi e videomaker.

Come con ogni progetto imprenditoriale, devi scommettere sulla tua idea, perché non ci sono dati a supporto, visto che lo scenario è cambiato all'improvviso.

Già il fatto che il turismo sia destinato a crollare è tutto da dimostrare. Sicuramente nei prossimi mesi viaggeremo di meno, ma se ricordi bene appena dopo l'undici settembre si diceva la stessa cosa, e nemmeno un anno dopo i viaggi erano tornati alla normalità.

Il mio blog è sufficientemente vecchio da poterti certificare che subito dopo ogni attentato che c'è stato, mi arrivavano almeno 10 mail di produttori allarmati che mi chiedevano se da lì in poi si saranno vendute ancora foto e video delle grandi città, visto che il turismo risente del pericolo terrorismo.

Una settimana dopo ritornava tutto alla normalità.

E così, tra speranza e rassegnazione, siamo giunti alla fine anche dell’86esimo episodio di “vendere foto e video online”.

Ringrazio ancora tutti i fotografi e videomaker che hanno contribuito all’ottima versione del podcast che dalla loro condivisione è scaturita e, invitandovi a fare altrettanto se vi giunge voce di risorse utili per tutti, io vi ricordo che nella vita l’importante non è divertirsi, ma essere felici. Ciao.

In questo episodio ho parlato di:

  • quanto sia difficile adattarsi al business digitale per i fotografi professionisti,
  • risorse utili per capire il mercato e tracciare i propri guadagni
  • perché reflex e mirrorless sono meglio delle videocamere (anche per girare video)
  • cosa scegliere tra una Aps-c che registra video 4K e una Full Frame che registra solo Full HD
  • un nuovo produttore particolarmente bravo a vendere
  • stock footage per la realtà virtuale e aumentata

Ok, io ci ho messo un giorno di lavoro per produrre questo contenuto e tu ci impieghi 5 secondi per cliccare su uno dei tre tasti qui sotto, ma più che per questo, perché non condividi la pagina semplicemente per aiutare i tuoi amici appassionati di fotografia a guadagnare?