Mi chiamo Luigi Cogliano, ho 35 anni e produco stock images e stock footage da un paio d’anni. In questa pagina voglio fare un resoconto del mio primo periodo da produttore.
Quattro agenzie e la scorciatoia (dubbia) di BlackBox
Nel mio primo anno ho pubblicato 600 file online, su 4 agenzie:
- Adobe Stock,
- Shutterstock (leggi la scheda dell’agenzia),
- Storyblocks (leggi la scheda dell’agenzia),
- Pond5 (leggi la scheda dell’agenzia)
Questi si sono tradotti in 240 sterline di incassi, che non sono la fine del mondo, ma che se continuassero ad essere 240 sterline per tutto il resto della mia vita mi fanno piacere. Ho deciso quindi di continuare a produrre.
BlackBox
Il passo successivo è stato provare BlackBox (ndr: un servizio nel quale si caricano i video grezzi e, in cambio di una percentuale sull’eventuale vendita, questi vengono montati, descritti e caricati nei microstock da dei freelancer).
Certo, BlackBox trattiene il 15% degli incassi, però vende lo stock footage ad un prezzo maggiore su Pond5 e i suoi risultati sono (teoricamente) più in alto nelle ricerche dei clienti, o almeno così credevo. Inoltre non bisogna caricare su 4 piattaforme diverse, perché ci pensano loro a farlo.
Oltre ai problemi già conosciuti di BlackBox, legati al culto dello Zio Pat (ndr: il fondatore, ascolta questo episodio del podcast dove è tutto spiegato), la piattaforma non è delle più user friendly.
A quel punto faccio un po’ di ricerca e mi iscrivo con un secondo account, usando il primo come referral, in modo tale da avere un extra 1% su ogni vendita.
Collaboro con due videographer. Uno è un avido pilota di droni residente alle Hawaii, che mi propone di editare i video e curare le keyword.
Un’idea che avevo avuto con Steve era quella di riprendere coppie di diverse etnie sulla spiaggia che salutano, mentre il drone si allontana con diverse angolazioni. Un prodotto che ha un senso dal punto di vista commerciale.
Purtroppo, Steve ha un lavoro full time e non ha il tempo di produrre questo tipo di contenuto.
Risultato: dopo altri mille video caricati faccio una sola vendita, che ammonta a 5 dollari. Molto svilente. Certo, sono passati solo tre mesi, ma comunque speravo in qualcosa di meglio.
Il dato interessante è che ho fatto una prova caricando lo stesso video:
- direttamente sul mio account Pond5,
- sull’account BlackBox, ovviamente tramite il loro servizio.
La cosa che non mi aspettavo è che il video del mio account è più in alto nelle ricerche con le keyword che ho usato rispetto allo stesso video nell’account BlackBox.
Cercare altre agenzie di microstock
Decido quindi di tornare a caricare da me, e inizio a cercare altre piattaforme.
La mia fidanzata è Russa, quindi cerco microstock in quella lingua, aiutato da lei. Dopo aver scambiato alcune e-mail con l’agenzia che trovo arriviamo al punto in cui mi chiedono un link del portfolio. Do il mio link di Pond5 e da allora non li ho mai più sentiti.
Dreamstime
Provo quindi con Dreamstime, ma dopo mesi non sono ancora riuscito ad usare correttamente il loro file CSV e il customer service si è rivelato inutile. Al momento sto valutando altre piattaforme.
Diciamo che ho deciso di “abbandonare” il microstock. Sì, mi fa piacere girare i time-lapse quando vado in vacanza, ma se deve essere un lavoro non ne vale la pena.
Conviene continuare a produrre?
L’anno scorso sono stato in Qatar con la mia fidanzata, mentre lei lavorava. Ho passato le giornate in giro, sotto il sole a 40 gradi, per produrre. Certo, ho dei bellissimi hyperlapse e time-lapse che mi rimangono come ricordo della vacanza, ma col senno di poi avrei fatto meglio a passare anche un giorno o due in spiaggia.
Questi sono i link a 2 clip che ho fatto lì:
Per fortuna ho un’alternativa a livello professionale. Ho una Laurea in fisica e adesso, a 35 anni, inizierò un Master in data science. Opportunità come questa non esistono in Italia, dove sarebbe impensabile alla mia età entrare nel mercato del lavoro (finora ho lavorato come croupier, quindi si tratta di iniziare una carriera da zero).
Provarle tutte, ma con scarsi risultati
Ci ho provato davvero con il microstock. L’anno scorso presi un mese di vacanza per produrre a Salerno, dove avevo degli agganci. Ho girato:
- in un magazzino di abiti di scena,
- in costiera amalfitana,
- nel teatro dell’opera lirica,
- in una fabbrica di ceramica,
per dire solo alcuni luoghi.
Durante tutti i viaggi che ho fatto:
- Qatar,
- Lisbona,
- Amsterdam
ho prodotto contenuti.
Ho fatto ricerche per migliorare le mie capacità con:
- Adobe Premiere Pro,
- Adobe After Effects.
Sono stato creativo, provando a produrre seguendo gli shoot briefs di Pond5. Anche li’ ho cercato di andare oltre. Per il tema sleep ho girato dei cinemagraph:
Per il tema sonic therapy sono andato ad Holland Park (Londra) con una mia amica, nel parco a tema giapponese. In alcuni video si vede anche un pavone camminare nello sfondo.
Continuerò a produrre qualche time-lapse di Londra, seguendo i consigli di Daniele. I luoghi più conosciuti (e più immortalati), come ad esempio il Big Ben, vanno ripresi inserendo degli elementi per differenziarsi, come una coppia che si bacia, con etnie diverse. Produrrò editorial legati a:
- eventi sportivi,
- red carpet,
compatibilmente con i miei impegni di studio. E collaborerò ancora come metadata curator con alcuni produttori che hanno del materiale di qualità su BlackBox.
Le keyword
Ma mi sento molto sconfitto dal non aver avuto successo, nonostante abbia capito come funziona il mercato:
- Un potenziale cliente cerca un video.
- Il produttore deve assicurarsi che il suo video sia il migliore e che appaia in cime ai risultati che gli vengono mostrati.
Ci sono troppe variabili in questo, prima di tutte le keyword. Prendiamo ad esempio young girl, molto generico ma rende l’idea. Quale di queste combinazioni di keyword mi avvantaggia?
a. young, girl
b. young girl,
c. young, girl, young girl
d. young, young girl
e. girl, young girl
Troppa concorrenza
Non ho modo di saperlo. Inoltre, la “bolla” ormai e’ esplosa. Quando ho iniziato un anno fa Pond5 aveva quasi 11 milioni di clip. Adesso (2019) andiamo verso i 19.
C’e’ da dire che una speranza risiede nel video 4K. Mi spiego meglio: le vendite che ho fatto rispecchiano la statistica che il video full hd è ancora il formato più diffuso (mi sembra che il 90% delle mie vendite fosse full HD). Nonostante i televisori in 8K siano già in commercio, non c’e’ ancora molta richiesta nemmeno per i video 4K.
La speranza è che
- il 4K diventi lo standard,
- la tecnologia dei formati video raggiunga un plateau con il 4K come standard assoluto.
In questo senso, sperando che vengano privilegiati i video in 4K che sono in vendita da più tempo, spero di poter fare qualche vendita in più negli anni a venire. Inoltre, nonostante non abbia fatto vendite, ho parecchie visualizzazioni su Pond5 per i video in 8K, che produco con la mia modesta Nikon D5200, usando un piccolo artificio su Adobe Bridge.
Il tempo ha un valore che (non sempre) il microstock paga
Questo per dire che non sto con le mani in mano, ma che comunque, alla fine della fiera, per me lo spettacolo non vale il prezzo del biglietto.
Per il mio vecchio stile di vita, in cui lavoravo come croupier due giorni a settimana per 1100 sterline al mese, lo stock footage aveva senso. Ma nel futuro, dopo il master, parleremo di compensi completamente diversi. Non sta bene parlare di guadagni in questo modo, ma serve per fare una valutazione. Il mio tempo libero, in questa ottica, varrà troppo per dedicarlo a un business così aleatorio.
La mia (Daniele Carrer) risposta
Il racconto di Luigi mi colpisce molto, soprattutto perché è nettamente in contrasto con altri pubblicati in questo sito e che riguardano fotografi e videomaker, amatori e professionisti, che hanno delle storie di produttori molto simili alla sua, ma hanno ottenuto risultati diversi:
PIER PAOLO MANSUETO: da 0 a 300 dollari al mese in meno di due anni
LUDOVICA BASTIANINI: ho guadagnato 600 dollari con una sola vendita
DOMENICO FORNAS: 5000 euro guadagnati in 20 mesi
Qualche consiglio
Vado di consigli diretti
Riprese sul Red Carpet: non sono un buon soggetto, perché oggi non vendono nei microstock. Io sono convintissimo che i microstock, in particolar modo Shutterstock e Adobe Stock, nel giro di qualche anno si mangeranno le agenzie di stampa, come si sono mangiati i macrostock, ma per adesso è ancora presto.
Fare il content curator su BlackBox. Secondo me si tratta di un lavoro:
- poco piacevole,
- quasi sempre mal pagato (se non si scommette sul videomaker giusto, visto che BlackBox paga a percentuale sulle vendite)
- senza sviluppi.
Quindi per una persona in gamba come Luigi non è il modo migliore per impiegare il tempo.
Piuttosto, l’idea davvero buona sulla quale punterei è creare un servizio alternativo a BlackBox, che gente capace e competente, come appunto Luigi che conosco anche per lo scambio di diverse mail che abbiamo avuto, sarebbe perfettamente in grado di mettere in piedi.
Frequentando molti produttori e posso dire con certezza che c’è l’estremo bisogno da parte loro di risolvere il problema dei contenuti che hanno negli hard disk e che non riescono a pubblicare per mancanza di tempo. Sia per quanto riguarda il montaggio, sia per il keywording. Relativamente a quest’ultimo i produttori italiani, ma non solo loro, hanno un sacco di limiti con la lingua e pagherebbero volentieri un servizio che fosse in grado di risolvere questo problema.
Chi volesse provare a mettere in piedi l’idea dovrebbe però sbrigarsi, perché Everypixel DAM sta andando avanti bene in quella direzione (almeno sul keywording, non sul montaggio).
Forse tanti soggetti non sono quelli più vendibili
Per quanto riguarda i soggetti, apprezzo lo sforzo produttivo di Luigi. Attenzione che forse ci sono stati degli errori in quello che ha fatto. Le riprese a Salerno, nei contesti che ha elencato, non erano frutto di uno studio sulla vendibilità dei soggetti, quindi è normale non venderle.
Piuttosto, abitando a Londra o in una grande città, si può contare su degli sfondi perfetti per il microstock. Non tanto le landmark, quindi il Big Ben, la London Eye o Trafalgar Square, ma gli sfondi caratteristici urban:
- grattacieli,
- strade,
- masse di persone.
Se abitassi lì e volessi concentrarmi sulla produzione di stock footage e, secondariamente, di stock images, girerei 100 clip a settimana per un anno, sfruttando diversi modelli, che possono essere semplicemente gli amici, e diversi sfondi. Pianificando prima con dropstock.io quali scene sono le più appetibili per il mercato e concentrandoti poi su quelle, variandole sfruttando la mia creatività, e testando mano a mano le vendite.
Daniele Carrer
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